Autore Topic: Ottant'anni di questione maschile  (Letto 1038 volte)

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Offline Sardus_Pater

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Ottant'anni di questione maschile
« il: Novembre 10, 2021, 14:47:08 pm »
Nel 1941 la Fondazione Rockfeller finanziò per la prima volta con 1600 dollari di allora (circa 18mila attuali) gli "studi" del sedicente sessuologo Alfred Kinsey. I risultati delle sue "ricerche" sono alla base di molti dei problemi maschili attuali e del genderfemminismo. Qualcuno più bravo di me potrebbe scrivere per il blog una controanalisi dei risultati conseguiti da Kinsey, facendo luce sui suoi sistemi di ricerca, compresi i diari di un pericoloso pedofilo.
Il femminismo è l'oppio delle donne.

Offline Vicus

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Re:Ottant'anni di questione maschile
« Risposta #1 il: Novembre 10, 2021, 17:28:56 pm »
Secondo ricercatori francesi Kinsey utilizzò pedocriminali per i suoi esperimenti. E ovvio che i risultati andassero nella direzione da lui voluta.
Ma l'analisi più accurata la fa McLuhan ne La Sposa Meccanica (libro oggi introvabile anche sul mercato nero) :lol: . La prosa apparentemente semplice è in realtà densa di informazioni:

I sondaggi di opinione funzionano in larga misura come orga­nismi educativi piuttosto che come enti di ricerca. Ciò è dimostrato dal professor Kinsey nella sua opera Sexual Behaviour of the Hu­man Male (Il comportamento sessuale dell'uomo) quando dice a p. 681 che molti tra coloro  che sono sconvolti a causa della  propria storia o delle proprie abitudini sessuali « possono esser messi a pro­ prio agio quando apprendono  come sia  il comportamento  sessuale del resto della popolazione ». La maggior parte della gente è terri­bilmente a disagio a meno che non segua la stessa « linea »  dei pro­pri simili. I sondaggi di opinione sono un grafico che dimostra alla gente dove si trovi tale linea.
Gli  agenti  pubblicitari  usano  questa  tecnica  da  molto  tempo.
« Un numero sempre  maggiore  di persone  sta passando  a... » op­pure  « due  persone  su  tre  hanno  uno  spazzolino  da  denti  color rosa » e così via.
Gertrude Stein, in  un'intervista  su  « P.M. »  del 21 luglio 1946 a proposito dei sondaggi d'opinione Gallup, osservò:

Abbiamo perso i contatti con l'America per un lungo pe­riodo, e quando li abbiamo ristabiliti siamo venuti a cono­ scenza di cose molto buffe. La cosa più buffa sono le inchie­ste Gallup... quando in base a un sondaggio di opinioni viene detto che cosa ciascuno pensa, ciò significa che nessuno in realtà pensa più... Qui la gente è sopravvissuta all'industria­lismo. In America, l'industrialismo affoga ancora la gente, li affoga finché sono ridotti sul lastrico. Ho detto a questi sol­dati di imparare a pensare come individui.

[Qui parla degli algoritmi, che in un altro capitolo prevede esplicitamente con 80 anni di anticipo]:
Mentre è difficile ottenere un campione di sangue e di tes­suto sociale, non è esagerato dire che chi compie i sondaggi con un questionario è alla ricerca del sangue. Quando ottiene il proprio campione lo analizza e consegna i risultati al proprio capo, il quale allora decide quale sia il tipo di iniezione di cui ha bisogno il pub­blico.
L'idea corrente in campo educativo che il bambino deve « adattarsi » all'ambiente fornisce una nozione meccanica dell'edu­azione e dei rapporti umani che si innesta con molta precisione nell'impulso che sta dietro coloro che compiono i sondaggi. Essi sono impegnati a cercare i mezzi per adattare i prodotti ai consu­matori e i consumatori ai prodotti, per articoli che vanno dai corn­ flakes alla legislazione.
Questo sistema di ingranaggi educativi si vede chiaramente al­ l'opera nelle inchieste del professor Kinsey con i loro grafici e le loro statistiche, di tipo economistico, sulla normalità. È inevitabile infatti che le tecniche di indagine diano un'immagine di normalità che riflette il comportamento di coloro che richiedono poco da se stessi. Come il tassista tende ad essere l'eroe di chi compie i son­daggi di opinioni, il camionista diventa l'ideale di coloro che svol­gono inchieste sul sesso. Così il « cattivo » del libro del professor Kinsey è l'universitario la cui incidenza di rapporti sessuali è di gran lunga inferiore a quella di colui che ha semplicemente assolto all'obbligo scolastico   (l'universitario non è molto utile nemmeno a chi svolge sondaggi di opinione). Kinsey ha una chiara preferenza per le abitudini sessuali delle persone meno istruite, per cui l'impetuoso torrente della gratificazione genitale mette in moto niente­ meno che sette dinamo, come si può vedere nei suoi grafici. Egli fa un elenco di « sbocchi » sessuali, tradendo con tale termine la propria nozione meccanica ed escretoria del sesso. Gli « sbocchi » sono, secondo la sua enumerazione: « la masturbazione », « la pol­ luzione notturna », « il petting », « il coito », « l'omosessualità », « il coito animale » :doh: e « spontaneo ».  :ohmy: Queste attive dinamo variano di dimensione, ma sembra che se fossero alimentate solo dai lau­reati non ci sarebbe materiale sufficiente per scriverci sopra un libro.
Dopo molte pagine dedicate ad illustrare il fatto che coloro per cui l'« inizio dell'adolescenza» fu più precoce  sono anche quelli per cui la frequenza dei rapporti sessuali rimane più alta per un maggior lasso di tempo, egli cambia improvvisamente argomento per dimostrare che la vita sessuale delle generazioni passate asso­ migliava molto alla nostra. :doh: Ebbene, questa sua digressione gli stava così a cuore che inavvertitamente egli ha fatto naufragare la sua tesi principale. Era così ansioso di screditare coloro che asseriscono che da un punto di vista sessuale viviamo in un'epoca degenerata, da sostenere l'inutilità della testimonianza delle generazioni prece­denti. Non c'è validità scientifica nel rivolgere domande ai vecchi circa le abitudini sessuali della loro giovinezza. Questo è partico­larmente vero per i suoi eroi sessuali dall'adolescenza precoce e dall'alta frequenza perché, insiste, sono « spesso in pessime condi­zioni fisiche e mentali una volta che raggiungono l'età di 45 o 50 anni ».
Si tratta in questo caso di un colpo di fortuna raro per il lettore laico. Avviene raramente infatti che egli abbia la possibilità di sapere quando la « scienza » nasconde dati vitali. Il libro del pro­ fessor Kinsey è una carte blanche per la grezza attività genitale. In quanto divulgazione  scientifica, è proprio questo il suo valore. È solo incidentalmente che il professor Kinsey rivela a quale prezzo ha pagato questo conto. Se si dovesse dimostrare che in ultima analisi un'inchiesta come quella del professor Kinsey riveste una qualche utilità, ciò avverrebbe a dispetto dell'ardore con cui egli propugna l'idea che « le cose migliori della vita sono gratis ». Il rapporto Kinsey è solo un esempio di come il pubblico possa esser reso inerme dalla divulgazione scientifica.
Il comportamento sessuale dell'uomo è come un film erotico da quattro soldi con una parvenza di scientificità a causa dei suoi dia­grammi e delle sue illustrazioni. È come quelle macchine a gettone per registrare la propria « energia dinamica » e quelle macchine a quiz per determinare il proprio « Quoziente di maturità emotiva » rispondendo a domande scientifiche a bruciapelo del tipo « Vi spo­ gliate davanti a vostro marito o a vostra moglie? » oppure « Pro­vate una strana sensazione quando la gente vi fissa? ». La persona « normale» è quella che ha i gettoni adatti a tali macchine.
Solo osservando le interrelazioni fra queste famiglie di espe­dienti « scientifici » è possibile valutare le attività separate del professor Gallup o di Elmo Roper. Poiché tutti sono mantenuti in uno stato di panico attraverso gli inviti giornalieri a vedere « Co­ me reggere il confronto con  i propri simili nelle seguenti questio­ni », l'individuo può essere lacerato tra la paura di essere uno spo­stato e l'ardente desiderio di distinguersi in quanto acquirente  di un articolo prodotto in serie. Questo ci riporta ancora una volta al centro del dramma dell'economia consumistica. E sono gli im­pulsi liberati all'interno di tale economia che determinano le im­ magini statistiche dei Gallupuziani. La loro « scienza » appare come il riflesso condizionato di questa economia piuttosto che un contributo alla conoscenza umana.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Sardus_Pater

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Re:Ottant'anni di questione maschile
« Risposta #2 il: Novembre 10, 2021, 18:00:21 pm »
Forse su Youtube si trova ancora un documentario (in inglese) prodotto dalla britannica Channel Four che spiega l'origine abominevole di molto del materiale d'indagine usato da Kinsey.
Il femminismo è l'oppio delle donne.

Offline Vicus

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Re:Ottant'anni di questione maschile
« Risposta #3 il: Novembre 10, 2021, 18:21:09 pm »
Spero che, almeno oggi, la gente non si ricordi più di lui o non lo consideri un riferimento (viene ormai citato raramente)
« Ultima modifica: Novembre 12, 2021, 17:54:59 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Sardus_Pater

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Re:Ottant'anni di questione maschile
« Risposta #4 il: Novembre 12, 2021, 16:10:37 pm »
Spero che, almeno oggi, la gente non sai ricordi più di lui o non lo consideri un riferimento (viene ormai citato raramente)
Purtroppo, anche se i suoi studi di per sé son superati e non più rilevanti, il suo lascito è una realtà:

www.kinseyinstitute.org
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Offline Vicus

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Re:Ottant'anni di questione maschile
« Risposta #5 il: Novembre 12, 2021, 17:56:00 pm »
Non penso siano in molti a prendere quel sito come riferimento. Del resto, oggi la promiscuità sessuale regna come banalità
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.