In Abruzzo una donna che si stava separando dal marito si è impiccata con il suo foulard alla balaustra della tromba delle scale del suo stabile. Si è appurato che stava attraversando un momento psicologicamente difficile e non ha retto alla tensione. "Ovviamente" la sua avvocatessa ha chiesto l'incriminazione del marito come causa del suicidio della sua assistita. Già, perchè se una donna si suicida è sempre colpa di qualcun altro. Se a suicidarsi è un uomo la colpa è sempre sua perchè non "sa reagire alle difficoltà della vita". Strano che un simile obbligo non ce l'hanno mai le donne, così fantastiche, meravigliose, perfette, coraggiose e vincenti. Non dovrebbero avere problema alcuno a saper reagire con energia, efficacia e coraggio alle difficoltà della vita. Invece, no. Tale serio obbligo ce l'hanno solo i maschi, vigliacchi, stupidi, egoisti e adesso anche incapaci e imbranati. A loro obblighi ed ingratitudine se tutto va bene. Alle femmine, esaltazione in caso di successo e comprensione e pietà in caso di fallimento. Cosa aveva fatto il marito a questa poveretta? Violenza fisica, violenza psicologica? No, pare che controllasse minuziosamente le sue spese personali. Provate a dipendere economicamente da una moglie e vedete se non vi capita di assai di peggio. E che non vi passi per la testa la balzana idea di suicidarvi. Dopo aver fatto la figura degli incapaci, non in grado di mantenersi da soli, farete anche la figura degli imbecilli che non sanno trovare la soluzione ad una situazione di disagio e dei vigliacchi che non sanno neppure reagire alle circostanze e agli avversi frangenti dell'esistenza umana.