Autore Topic: Omicidi in famiglia (secondo eures-ansa)  (Letto 4840 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline Red-

  • WikiQM
  • Veterano
  • ***
  • Post: 2728
  • Sesso: Maschio
    • Primo Forum italiano sulla Questione Maschile
Omicidi in famiglia (secondo eures-ansa)
« il: Aprile 05, 2010, 22:16:01 pm »
Omicidi in famiglia, uno ogni due giorni
Contesto familiare uccide piu' di mafie e criminalita' comune
05 aprile, 19:53

(ANSA) - ROMA, 5 APR - In Italia si conta un omicidio in famiglia ogni due giorni, piu' delle mafie e della criminalita' comune. Emerge da un rapporto Eures-Ansa. Quello che sembrerebbe l'ambiente piu' sicuro si scopre cosi' essere ricco di insidie: sono i rapporti familiari a causare talvolta tensioni, odi, violenze che sfociano non di rado in uccisioni. E si tratta di eventi difficili da prevenire e da contrastare. Negli ultimi sette anni sono state complessivamente circa 1.500 le vittime di queste situazioni.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cultura/2010/04/05/visualizza_new.html_1759774639.html





"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

Offline Cancellato

  • Affezionato
  • **
  • Post: 980
Re: Omicidi in famiglia (secondo eures-ansa)
« Risposta #1 il: Aprile 06, 2010, 11:20:43 am »
Omicidi in famiglia, uno ogni due giorni
Contesto familiare uccide piu' di mafie e criminalita' comune
05 aprile, 19:53

(ANSA) - ROMA, 5 APR - In Italia si conta un omicidio in famiglia ogni due giorni, piu' delle mafie e della criminalita' comune. Emerge da un rapporto Eures-Ansa. Quello che sembrerebbe l'ambiente piu' sicuro si scopre cosi' essere ricco di insidie: sono i rapporti familiari a causare talvolta tensioni, odi, violenze che sfociano non di rado in uccisioni. E si tratta di eventi difficili da prevenire e da contrastare. Negli ultimi sette anni sono state complessivamente circa 1.500 le vittime di queste situazioni.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cultura/2010/04/05/visualizza_new.html_1759774639.html

Sì, è la notizia di oggi; anche su Libero c'è lo stesso articolo.
Bravi! Adesso che avete riportato dati non poco preoccupanti vediamo di stabilire con equità le cause di questo fenomeno terribile. E' li che voglio leggere i perchè di queste morti. Solo i soliti mariti/fidanzati gelosi che non accettano di essere lasciati?

Offline Rita

  • Veterano
  • ***
  • Post: 2819
  • Sesso: Femmina
Re: Omicidi in famiglia (secondo eures-ansa)
« Risposta #2 il: Aprile 06, 2010, 22:12:39 pm »
http://iltempo.ilsole24ore.com/interni_esteri/2010/04/06/1145243-omicidi_famiglia_ogni_giorni_nostro_paese.shtml?refresh_ce

Il contesto familiare è quello più a rischio in assoluto e uccide più della criminalità comune e delle mafie. Infatti appartengono a questa tipologia 171 dei 601 casi di omicidio volontario avvenuti in Italia nel 2008 (il 28% del totale), secondo l'ultimo rapporto dello scorso dicembre di Eures Ansa. Così sono i rapporti familiari a causare talvolta tensioni, odi, violenze che sfociano in uccisioni non di rado. E c'è da dire che si tratta di eventi difficili da prevenire e da contrastare. Complessivamente negli ultimi sette anni, di queste situazioni, sono state circa 1.500 le vittime. Questa statistica è confermata dai fatti di cronaca nera negli ultimi giorni: la donna uccisa dal marito e gettata nel lago di Como, la donna che ha ucciso il figlio e si è suicidata a Lucca, l'uomo che ha provato a strangolare la moglie a Siracusa per poi uccidersi credendola morta, il ragazzo che ha ucciso in provincia di Vicenza la fidanzata al primo giorno di convivenza. Anche nel 2008 il contesto familiare è, dunque, risultato più a rischio rispetto alla criminalità comune (135 omicidi nel 2008) e alla criminalità organizzata (128). Dal 2000 (226 omicidi in famiglia, l'anno record del decennio) a oggi i numeri sono tuttavia in calo. Quasi la metà di questi delitti è avvenuta nel Nord (78 casi), ma in termini relativi i valori più elevati si registrano in Calabria (14 vittime, pari a 7 per milione di abitanti). In circa un terzo di questi omicidi (56 casi) la vittima è il coniuge-convivente; la donna è colpita nella maggior parte dei casi, così come è uomo il killer in prevalenza. Nella relazione genitori-figli si consuma un omicidio familiare su quattro (22 genitori uccisi dai figli e 21 figli uccisi dai genitori). Il movente passionale risulta prevalente (in 45 omicidi), seguono (con 40 vittime) litigi e dissapori. Mar. Coll.


Questo è del 2003, ma la percentuale sembra suppergiù sempre il 28%
http://www.diritto.it/articoli/antropologia/stanzani_stendardo3.html



Citazione
Secondo i dati Eures, dal rapporto Gli omicidi domestici in Italia 2002 (www.eures.it), nel 2000 la percentuale degli omicidi domestici è stata pari al 28,7% di quelli complessivamente avvenuti in Italia, per questo il nucleo familiare è stato il primo ad essere analizzato.

Citazione
Le vittime degli omicidi in ambiente domestico sono prevalentemente donne, il 58,7% a fronte del 41,3% degli uomini (www.eures.it)
L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli

Offline Cancellato

  • Affezionato
  • **
  • Post: 980
Re: Omicidi in famiglia (secondo eures-ansa) QUESTO NON L'HANNO CONTATO !!!
« Risposta #3 il: Aprile 06, 2010, 22:57:49 pm »
Citazione
Due giorni fà eravamo insieme,mi faceva ascoltare le telefonate fatte al
figlio...un figlio che gli hanno tolto e non riusciva a vedere da ol
tre 2 anni...Maurizio piangeva...Maurizio abbassava gli occhi mentre
ascoltavamo la voce registrata del suo piccolo.....Questa mattina alle 8:30 Maurizio... non ha retto più...ha avuto un infarto ed è morto.

La troia di turno non fa statistica...

Offline madjakk

  • Affezionato
  • **
  • Post: 143
Re: Omicidi in famiglia (secondo eures-ansa)
« Risposta #4 il: Aprile 07, 2010, 14:03:02 pm »
Omicidi in famiglia, uno ogni due giorni
Contesto familiare uccide piu' di mafie e criminalita' comune
05 aprile, 19:53

(ANSA) - ROMA, 5 APR - In Italia si conta un omicidio in famiglia ogni due giorni, piu' delle mafie e della criminalita' comune. Emerge da un rapporto Eures-Ansa. Quello che sembrerebbe l'ambiente piu' sicuro si scopre cosi' essere ricco di insidie: sono i rapporti familiari a causare talvolta tensioni, odi, violenze che sfociano non di rado in uccisioni. E si tratta di eventi difficili da prevenire e da contrastare. Negli ultimi sette anni sono state complessivamente circa 1.500 le vittime di queste situazioni.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cultura/2010/04/05/visualizza_new.html_1759774639.html


Eh sì, 1500 vittime in 7 anni in un paese di 60 mln di abitanti sono numeri da allarme sociale.
Oh senza nulla togliere a questi fatti tragici che lasciano enormi strascichi dolorosi in familiari e congiunti.
Leggo nel post di Rita 58% di vittime donne e 41% uomini? Alla faccia della violenza di genere a senso unico...

Offline COSMOS1

  • Amministratore
  • Storico
  • ******
  • Post: 7673
  • Sesso: Maschio
  • Cosimo Tomaselli - Venezia
Re: Omicidi in famiglia (secondo eures-ansa)
« Risposta #5 il: Aprile 07, 2010, 14:09:25 pm »
credo che questo articolo non dica niente di + di quel che già sappiamo, però è utile perdere qualche istante per fare due riflessioni:
1 il mondo femminazista è alle corde, sta raschiando il fondo per mantenere la posizione della donna succube. Questo articolo è sintomatico, notate
2 l'uso costante di percentuali, tralasciando i numeri assoluti
3 l'uso di percentuali non verificate, non verificabili, non falsificabili: il 96% delle violenze domestiche non viene denunciato.  :blink: ma ditemi un po' signora Maria Lombardo alias cerebrolesa di turno, ammettiamo pure che ci siano agenzie +/- quotate ke sparano kaxxate di qs tipo, ma se lei c'avesse un piccolo dubbio che la cifra sia vera, come potrebbe dimostrare che è falsa? Allora, signorina cara, faccia il piacere di ripassare Popper: ciò che non è falsificabile non ha alcuna dignità scientifica, e allora smettiamola di sparare percentuali x darci un'aria seria e impegnata  :mad:
4 in Italia ci sono grosso modo 27.000.000 di M e 29.000.000 di femmine (27 e 29 milioni!) poichè qualunque rapporto tra MM e FF è un rapporto di coppia e poichè a nessun M viene impedito di aver rapporto con 1,1 D (!) ciò significa che i rapporti a rischio in Italia sono 29.000.000 (!) Ma allora, se abbiamo 1 omicidio ogni due giorni (ammesso e non concesso) significa che la probabilità comunque è di 1/30.000.000 (uno ogni trenta milioni) ogni due giorni, quindi 1/60.000.000 al giorno (uno ogni sessanta milioni al giorno!) Ma dai, signorine acefale, fatevi due conti: accendere la macchinetta del caffè è molto-molto-molto + rischioso che frequentare un uomo, per quanto pazzo sia  :D
5 poi è vero, ci sono quei due, tre casi la settimana :cry: vogliamo fare qualcosa x diminuirli? certo, non è la cosa + urgente da fare in Italia (i danni da campi elettromagnetici fanno molti + morti). Ma se proprio volessimo fare qualcosa, cosa dovremmo fare? amiche care la risposate è MOOLTO SEMPLICE: ridare fiducia al maschio, ripristinare percorsi di iniziazione (...) al maschile, sottrarre i maschi alla tutela asfissiante delle  mamme, etc etc etc. Ma a voi questo non interessa, vero? a voi le donne morte x violenza non fanno alcuna pietà, anzi fanno proprio il vostro gioco, x cui vi dispiace semmai che non siano 10, 100, 100 volte di più  :cry:

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=97122&sez=HOME_INITALIA

Citazione
Uomini che uccidono le donne:
una vittima del partner ogni 48 ore
Italia prima in Europa per i reati commessi in famiglia
Più del 50% degli omicidi avviene durante la separazione
         
di Maria Lombardi

ROMA (6 aprile) - Luana e Beatrice volevano andar via, lasciar morire due amori finiti e continuare a vivere. Non ce l’hanno fatta, uccise nello spazio di una festa da chi voleva fermarle, la paura dell’abbandono più forte dell’amore e della pietà. Luana, 27 anni, non voleva più Luca e l’aveva detto, lui l’ha soffocata nella casa nuova di Noventa Vicentina e poi ha vegliato il corpo. Anche Beatrice a 36 anni forse cercava una vita nuova, lontano dalla casa di Obino (Lugano), Marco l’ha colpita alla nuca «per gelosia», ha confessato, e poi gettata nel lago di Como.

E’ in quella zona grigia del rapporto che si va frantumando che si consumano il maggior numero dei delitti passionali. E’ nella fase dell’abbandono e delle separazioni che le donne sono più esposte alla violenza. «Il 55% degli omicidi si verificano durante il periodo di crisi massima, quando ci si sta separando ma non c’è stato ancora un giudizio», spiega l’avvocato Gian Ettore Gassani, presidente nazionale dell’Associazione matrimonialisti italiani. «Una forma di vendetta inconsapevole», per Anna Bravo, studiosa di storia del femminismo. «Di fronte alla paura di perdere il controllo, di fronte alla crescita della compagna o della moglie, gli uomini usano lo strumento in cui sono più forti: la violenza fisica».

Due delitti passionali a Pasqua, e forse non è un caso: le feste che una volta univano adesso lacerano, qualche giorno insieme e i conflitti esplodono. I tempi si dilatano e anche la rabbia. «Emerge in tutta la sua forza la disabitudine alla comunicazione e il delitto è la soluzione più veloce», la psicologa Vera Slepoj è convinta che gli omicidi in famiglia sono destinati ad aumentare. Le feste accelerano le crisi, il 40% delle separazioni, calcola l’avvocato Gassani, «vengono richieste dopo Ferragosto e Natale».

Un omicidio in famiglia «ogni due giorni, due ore, 20 minuti e 41 secondi. Nel 2008 si è registrato un 3% in più rispetto all’anno precedente. Ma l’andamento è oscillante, non possiamo parlare nel complesso di aumento dei casi», è l’opinione del professor Vincenzo Mastronardi, psichiatra e psicoterapeuta, titolare della cattedra di psicopatologia forense alla Sapienza. Il movente? «E’ passionale nel 25,9% degli omicidi», spiega il professore. «Seguono le liti, nel 21,8% dei casi, i disturbi psichici, 16,15 %, e le ragioni economiche, 8%», aggiunge il professore. Oltre la metà delle donne (il 66%) viene uccisa con la pistola, moltissimi abusi (il 40%) sono commessi durante la prima gravidanza.

L’Italia al primo posto in Europa per il numero dei reati che si commettono in famiglia. «Colpa anche della lunghezza del processo per ottenere il divorzio che esaspera gli animi. Non c’è mediazione familiare ma un processo cattivo che incattivisce gli ex coniugi», sostiene Gassani. Non è un caso se 20 anni fa si contavano 400mila matrimoni e oggi 220mila, uno su tre finisce in tribunale. E la deriva della violenza riguarda un po’ tutte le coppie, «i coniugi, ma anche i conviventi e si registra un numero crescente di aggressioni tra le coppie omosessuali», secondo il matrimonialista.

E tante volte le violenze diventano segreti, per sempre vergogna, la vittima condannata a restare tale: solo il 4% delle donne maltrattate, picchiate, offese o stuprate trova la forza di denunciare. E chissà se quella donna avesse detto, se qualcuno avesse chiesto aiuto. «Dietro tante tragedie familiari c’è un passato di violenze finite sotto silenzio. E’ dimostrato che più della metà dei delitti commessi in famiglia era annunciato e che pertanto si poteva evitare se le vittime non fossero state lasciate sole», sostiene il presidente dell’Ami.

Ma c’è il silenzio e la paura: il 93% delle violenze commesse dal marito o dal compagno vengono taciute. Accade in famiglia, quasi sempre, e si tende a sottovalutare. Poche donne (appena il 18%) considerano la violenza un reato, per la gran parte (44%) è «qualcosa di sbagliato», o «qualcosa che è accaduto» (36%).

Più morti in famiglia che per mano delle cosche: mafia, camorra e ‘ndrangheta messe insieme. Famiglie sempre più ”malate” e sofferenti da seguire, sorvegliare, curare prima che il malessere porti morte. Gli omicidi familiari sono circa duecento l’anno, sempre di più (Istat). Così pure il 91,6% degli omicidi-suicidi avvengono in famiglia, ogni dieci giorni un padre, un marito, un fidanzato (è un lui nel 93% dei casi) pianifica una strage. I casi nel 2008 sono aumentati del 28%, le vittime sono state il 68% in più. Omicidi annunciati, il più delle volte.
Dio cè
MA NON SEI TU
Rilassati

milo

  • Visitatore
Re: Omicidi in famiglia (secondo eures-ansa)
« Risposta #6 il: Aprile 08, 2010, 20:29:51 pm »
Citazione
Stavolta non lo diciamo noi ma lo dicono le statistiche. L'italia è al primo posto in Europa per il numero di reati che si commettono in famiglia. Ci sono più morte in famiglia che persone ammazzate dalla criminalità comune e dalle mafie. Questi dati si riferiscono al 2008 e aumentano ogni anno. Nel 2009 sono certamente state di più e dal giugno 2009 ad oggi abbiamo contato più di 200 donne morte ammazzate per mano di maschi di famiglia. Sono sempre più numerosi i casi di maschi che progettano stragi familiari e che ammazzano moglie e figli prima di suicidarsi e ancora c'è chi osa contestare le donne quando gli unici da tenere alla larga sono questi uomini molesti e l'unico contesto malato della società è la "famiglia".

So' carine, quasi quasi mi dispiace...  ^_^

Nel 2008:

171 (in famiglia) < 135 (criminalità comune) + 128 (criminalità organizzata)

Citazione
Leggo nel post di Rita 58% di vittime donne e 41% uomini? Alla faccia della violenza di genere a senso unico...

Già.
Fonte: EURES.

"...a oggi i numeri sono tuttavia in calo."



Odiato maschio in procinto di progettare una strage familiare

Citazione
accendere la macchinetta del caffè è molto-molto-molto + rischioso che frequentare un uomo, per quanto pazzo sia

Una malattia è considerata rara quando ha una prevalenza nella popolazione generale inferiore ad una data soglia, cioè quando ne sono colpite poche persone. L’Unione Europea definisce tale soglia allo 0,05% della popolazione, ossia 1 caso su 2000 abitanti; l’Italia si attiene a tale definizione. Altri paesi possono adottare parametri leggermente diversi (USA: meno di 200.000 casi nella popolazione statunitense, quindi circa 0,08%). Molte patologie sono però molto più rare, arrivando a frequenza di un caso su 100.000 persone (0,001%) o più.

http://it.wikipedia.org/wiki/Malattia_rara

« Ultima modifica: Aprile 08, 2010, 20:33:21 pm da milo »

Offline Red-

  • WikiQM
  • Veterano
  • ***
  • Post: 2728
  • Sesso: Maschio
    • Primo Forum italiano sulla Questione Maschile
Re: Omicidi in famiglia (secondo eures-ansa)
« Risposta #7 il: Aprile 09, 2010, 00:05:03 am »
L'omicidio di un/una consorte o di un figlio è evidentemente un episodio estremo;
Per me quello che ci dice l'articolo, in maniera implicita, è che la famiglia è in grave crisi; non è una novità è vero, però ci fa riflettere sul fatto che pur essendo sempre di meno i matrimoni questi episodi in percentuale non sembrano diminuire, e ci dice che non sono che la punta di un iceberg.
Segno quindi di un qualcosa di molto profondo e di ormai patologico; l'articolista se la cava con un "sono casi irrisolvibili" o giù di lì, così da chiudere la porta ad ogni dibattito sull'argomento.
Argomento su cui, invece, si dovrebbe dibattere eccome.

In ultimo l'articolo sembra dirci che è meglio non formare una famiglia. Non che abbia tutti i torti, alle condizioni attuali, però continuo a pensare che un dibattito pubblico non farebbe male.
Purtroppo sembra che la famiglia si prepari a diventare il nuovo tabù del terzo millennio.
Malthus, da lassù, se la ride ancora.
"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

Offline Red-

  • WikiQM
  • Veterano
  • ***
  • Post: 2728
  • Sesso: Maschio
    • Primo Forum italiano sulla Questione Maschile
Re: Omicidi in famiglia (secondo eures-ansa)
« Risposta #8 il: Aprile 09, 2010, 00:15:45 am »
Io vorrei poi solo ricordare che se frequentare un uomo può essere un rischio per la donna, altrettanto frequentare una donna può essere un rischio per l'uomo.
E vorrei altresì ricordare a questa persona acefala:
Citazione
Nel 2009 sono certamente state di più e dal giugno 2009 ad oggi abbiamo contato più di 200 donne morte ammazzate per mano di maschi di famiglia. Sono sempre più numerosi i casi di maschi che progettano stragi familiari e che ammazzano moglie e figli prima di suicidarsi e ancora c'è chi osa contestare le donne quando gli unici da tenere alla larga sono questi uomini molesti e l'unico contesto malato della società è la "famiglia".
...che se nei rapporti di coppia ci sono problemi, quersti non si risolvono certo nascondendo la testa sotto la sabbia, (ovvero evitando di formare una coppia), ma si possono risolvere soltanto dibattendo e ragionandoci, ascoltando le due diverse campane. Certo è che un uomo che stermina la famiglia e poi si uccide non lo fa per diletto, e neppure lo fermi con le leggi dello stato.
Questa persona acefala, in sostanza sta dicendo che tutti gli uomini andrebbero evitati. Ma sarebbe mai una soluzione, questa!?
Perchè la natura o il buon Dio ha creato anche queste persone acefale, e le ha dato modo di esprimersi pubblicamente, e di avere un peso nella morale comune!?
...Ci deve essere un motivo! O forse no.
"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."