Le cose sono un po' più complicate di così. Karl Polanyi documenta che il nazifascismo non fu un fenomeno italiano o tedesco, ma spuntò in Paesi diversissimi tra loro, dalla Scandinavia all'Europa dell'Est. Secondo l'autore, queste dittature erano "necessarie" alla finanza internazionale per mandare avanti le nazioni, nello scenario della crisi finanziaria dell'epoca. Un documentario mainstream, credo della Rai, spiegò che il fascismo fu ideato in ambienti finanziari anglosassoni, per bilanciare il potere comunista con ideologie simili anche se falsamente tradizionali (Del Noce spiega bene perché).
Basta vedere chi finanziò Mussolini i primi tempi, del resto lo stesso Churchill dichiarò che avrebbe votato per lui.
Da non trascurare la vicenda del prefetto Mori, che debellò la mafia in breve tempo (e questo la dice lunga su quanto ci si prodighi ora, affinché la malavita duri in eterno) MA quando inevitabilmente arrivò ad ambienti finanziari anglosassoni, Mussolini gli disse di fermarsi. E la "democrazia" fu ristabilita proprio con la collaborazione della malavita.
La Germania di risollevò grazie a Schacht, che era ebreo: i campi erano solo per la povera gente, ci finì pure mio nonno che si rifiutò di spargere sangue friulano (inutilmente, dopo il vaccino quasi tutti i parenti hanno problemi di salute). Lo stesso avvenne in Italia col geniale Roberto Pugliese (e per fortuna molti altri) che fu esentato dai pass razziali.
E' noto che alle "ricerche scientifiche" dei campi, che gli Alleati si guardarono bene dall'attaccare, collaborarono i Rockefeller (oggi forse avrebbero ingaggiato Bill, che ha detto senza mezzi termini che i vaccini sono la soluzione finale), ma come per i riciclati "di sinistra" Dario Fo, Giorgio Bocca, Licio e un certo Eugenio nessuno gli ha mai mosso accuse. Fatto è che dopo la guerra il rabbino capo Zolli si convertì al cattolicesimo (col nome cristiano di Eugenio, in onore di Papa Pacelli che tanto fece per salvare vite umane ed oggi è sotto damnatio memoriae). Pare anche per polemica contro gli Alleati che, invece, avevano fatto ben poco (fonte: rivista 30 Giorni).
Le risollevate economie europee permisero il riarmo (nella sostanziale acquiescenza di tutti) dell'Europa, che portò all'equilibrio (balance of powers) Est-Ovest sancito da Yalta che durò decenni, dopo una guerra mondiale che segnò il definitivo predominio della finanza anglosassone sull'Europa e il mondo intero. Il cerchio si chiudeva, col banco che aveva vinto ancora una volta.
Ma questo, non sarà probabilmente mai scritto nei libri di favole, chiamati libri di storia.