Della solidarietà maschile

[COSMOS1]

nella mia esperienza (lo so, non vuol dire nulla, è 1/7 miliardesimo di tutte le esperienze contemporanee) il rapporto tra noi uomini si articola nel modo seguente:

• le donne hanno grosse resistenze a farci conoscere i loro ex. Cioè se vi mettete con una donna e le proponete di farvi conoscere i suoi ex, magari anche solo l'ultimo, suscitate reazioni scandalizzate ed indignate, come se aveste fatto la peggiore delle proposte
• la maggior parte di noi uomini però (forse tutti) siamo allineati su questa "proibizione". Se andate a trovare o telefonate o scrivete ad una vostra ex, la cosa più normale è che il suo attuale compagno reagisca come un cane affamato a cui toccate l'osso. Io invece ho sempre pensato che se un e si fosse presentato, l'avrei invitato a bere una birra e a fare due chiacchiere. Purtroppo non mi è mai successo.
• stranamente se un ex contatta un ex di una sua ex (sempre a scopo birra) raramente trova accoglienze entusiastiche

non so se a voi queste dinamiche sono famigliari
in ogni caso è davvero triste e conferma le peggiori accuse nei nostri confronti, cioè il fatto che per noi il rapporto con una donna equivalga ad una sorta di possesso: è la MIA donna, guai a chi la tocca. Le donne ovviamente accettano ed incoraggiano questo atteggiamento, per cui non vogliono correre il rischio di trovarsi di fronte a due padroni nello stesso momento

vi torna?

[Vicus]

Mi torna. Penso non abbia a che vedere col possesso (di cosa?) ma col fatto che i loro ex potrebbero guastare lo spettacolo che lorsignore ci stanno vendendo.
A blande domande sugli ex rispondono sempre:
1. Che non era l'uomo che credevano (noi invece sì) e addirittura che le ha ingannate su di lui
2. Che hanno preso decisioni senza riflettere (ora invece sì)
3. Che non erano mature per certe scelte (ma ora, chissà come, sì)
Qualche volta però, si lasciano sfuggire tracce di come hanno rovinato la vita agli ex. All'estero per esempio, va molto di moda piantare le donne all'altare non presentandosi il giorno del matrimonio o alla festa di fidanzamento.
Per quanto mi riguarda, all'ultima mi sono limitato a recitare (con licenze) una poesia di Salar:

Il mio matrimonio è una festa
cui non sono stato invitato
mi rifugio fra le ombre
profonde dei boschi 

[Marco21]

Mi torna. Penso non abbia a che vedere col possesso (di cosa?) ma col fatto che i loro ex potrebbero guastare lo spettacolo che lorsignore ci stanno vendendo.
A blande domande sugli ex rispondono sempre:
1. Che non era l'uomo che credevano (noi invece sì) e addirittura che le ha ingannate su di lui
2. Che hanno preso decisioni senza riflettere (ora invece sì)
3. Che non erano mature per certe scelte (ma ora, chissà come, sì)
Qualche volta però, si lasciano sfuggire tracce di come hanno rovinato la vita agli ex.

Confermo. Vengono sempre descritti come mostri. Mentre invece spesso sono stati anche fin troppo buoni e accondiscendenti. Non raccontano mai cos'hanno fatto loro, per meritarsi il trattamento ricevuto. Non sia mai che venga fuori la verità. Non fanno mai un esame di coscienza. Loro non sbagliano mai nulla. Sono perfette. Se hanno sbagliato, è solo a fidarsi del mostro. Non si pentono mai, neppure dopo anni. Mi chiedo: ma si pentiranno almeno in punto di morte? Chiederanno scusa a Dio, quando sentiranno che è finita?
Tante volte mi sono chiesto, se hanno un'anima. Se hanno una coscienza. Spero non siano tutte così.

[Vicus]

Non hanno alcuna empatia, il che è paradossale per il sesso che dovrebbe averne di più (a quel che sentiamo dire ogni giorno). Non avere empatia è disumano, è un tratto di anormalità. E la società fa di tutto affinché queste squilibrate facciano più danni possibili, nella più completa impunità.