E in effetti sono d'accordo, si può chiedere al ministro per le pari opportunità di rendere eguale questa massima anche per le eterne depresse?
Francia, condannato a 30 anni il cannibale del carcere di Rouen
ROUEN - Trent'anni di carcere per il «cannibale del carcere di Rouen». Arriva la condanna per l'uomo accusato di aver ucciso un compagno di cella e di averne poi divorato parte dei polmoni: la sentenza è stata emessa da un tribunale di Rouen, nell'ovest della Francia. La pena è conforme a quella richiesta dall'accusa. «Un uomo che precipita nell'orrore non è necessariamente affetto da follia», aveva affermato la rappresentante dell'accusa, Elisabeth Pelsez, sostenendo che al momento dei fatti la capacità di intendere e di volere dell’imputato era «alterata» ma non «assente».
LA VICENDA - Nicolas Cocaign, 38 anni, doveva rispondere di omicidio e di «atti di barbarie». Con il cranio rasato e tatuaggi sul volto, l'uomo - battezzato dalla stampa e dagli altri prigionieri come «il cannibale della prigione di Rouen» - uccise Thierry Baudry, 41 anni, nel gennaio 2007, al termine di una lite sulla pulizia della cella che condividevano. Obbedendo «a un impulso di aggressività», Cocaign, allora in attesa di giudizio per un tentativo di stupro, colpì a calci e pugni il suo compagno di cella, prima di soffocarlo con una busta della spazzatura. L’imputato aprì quindi il torace della vittima con un rasoio, rimosse una costola e prelevò un pezzo di polmone, convinto fosse il cuore. Ne mangiò una parte cruda, prima di cucinare il resto su una stufa di fortuna. «Volevo prendere la sua anima», ha spiegato al giudice. Nella cella era presente un terzo prigioniero, che non intervenne, e che si è suicidato in prigione nel 2009. (fonte: Apcom)