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E' Guerra!!!
Vicus:
Quando gli USA sono in crisi devono fare guerre per rilanciare l'economia. Il resto è tutto contorno
Massimo:
--- Citazione da: Vicus - Marzo 17, 2023, 21:29:02 pm ---Quando gli USA sono in crisi devono fare guerre per rilanciare l'economia. Il resto è tutto contorno
--- Termina citazione ---
Il debito nazionale USA è di 37 trilioni di dollari. Vogliono la guerra per uscire da questa situazione che LORO STESSI hanno creato.
Massimo:
Si è verificata la saldatura tra Russia e Cina come si (qualcuno) temeva e si pensava. Tra l'altro gli USA sono stati così idioti da respingere in modo sprezzante e SUBITO la proposta di pace della Cina. Ovvio, la proposta rifletteva gli interessi cinesi, ma il buon senso diplomatico richiedeva di non rigettarla senza almeno prenderla in considerazione. Invece, l'arroganza americana ha saldato ancora di più la già forte alleanza di fatto tra Russia e Cina che si è vista in pratica dare della menzognera e della manipolatrice dagli USA che hanno subito detto che aumenteranno le forniture militari all'Ucraina. E' chiaro che oramai si va allo scontro senza compromessi e che prevede solo la vittoria di una delle parti e la sconfitta dell'altra. Qui in Occidente sono tutti (almeno i giornalisti invitati a parlare) convinti che a vincere sarà l'Ucraina la quale arriverà persino a riprendersi la Crimea. Io invece arrivo a prevedere che l'Ucraina rischia davvero grosso: non solo di non rivedere più la Crimea e il Donbass, ma di perdere la sua stessa indipendenza. O perlomeno, di vedere annientata un'intera generazione di maschi adulti e giovani, necessari a continuare la guerra, ad organizzare la resistenza e ad avviare la ricostruzione del paese. Se mai l'Ucraina un giorno riuscirà a sopravvivere (ovviamente menomata territorialmente) sarà un paese per lo più abitato da donne e bambini, paradiso di puttanieri, pedofili e compratori di uteri. Vorrei tanto sbagliarmi ma temo proprio di no.
bluerosso:
Trovo assai interessante come qui in Italia (degli altri paesi non conosco molto) gli ambienti militari, che sono ancora uno dei pochi ambiti fortemente maschili e non solo per la netta preponderanza numerica, rappresentino ben più di molti altri (politica ed informazione in testa) ragionevolezza, concretezza e capacità di lettura delle realtà.
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https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/01/24/ucraina-generale-bertolini-stiamo-entrando-in-una-guerra-aperta-che-non-ci-riguarda/6947548/
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Il generale Bertolini: “Ci stiamo facendo male da soli: così sabotiamo la pace, addio sovranità”
GIÀ COMANDANTE DEL COMANDO OPERATIVO INTERFORZE - “Le scelte dell’esecutivo alimentano l’incendio con altra benzina, come i missili”
“Ci stiamo facendo del male da soli, da più di un anno, intromettendoci in una guerra che non è nostra”.
Il generale Marco Bertolini, ha appreso dal Fatto Quotidiano la notizia dell’addestramento presso la sede di Sabaudia (Latina) del Comando artiglieria contraerei dell’Esercito italiano, di un gruppo di militari ucraini all’utilizzo del sistema missilistico terra-aria Samp-T.
Già a capo del Comando operativo di vertice interforze e della Brigata Folgore, Bertolini è convinto che i rischi di tale comportamento siano “molteplici” e che schierarsi in maniera così netta non faccia altro che ostacolare qualsiasi tipo di trattativa di pace.
-Generale, dopo la fornitura delle armi anche l’addestramento dei soldati ucraini su suolo italiano. Come legge questa strategia da parte del nostro governo?
--Ci stiamo facendo ancora una volta del male da soli, intromettendoci in un conflitto che non è nostro.
Stiamo prendendo sempre più le parti di uno dei due belligeranti, riducendo lo spazio per una trattativa di pace.
Le prove di dialogo hanno già subito un duro colpo con l’incriminazione di Vladimir Putin, da parte della corte penale internazionale dell’Aja. Da parte nostra, alimentando l’incendio con altra benzina, le armi, non facciamo niente per circoscriverlo. Anzi.
Era chiaro che dopo aver ceduto sistemi Samp-T all’Ucraina avremmo anche dovuto provvedere all’addestramento degli interessati, ma ciò non toglie che stiamo procedendo su una strada che renderà difficile, se non impossibile, riprendere le fila di una trattativa o recitare ruoli nella partita di pace.
-Quali sono i rischi per il nostro Paese?
--Il rischio è duplice. Innanzitutto continuiamo a gettare benzina sul fuoco fornendo armi ed energie a un altro Stato impegnato in guerra che rischia di diventare una never ending war, come l’Afghanistan, mentre dall’altro sottraiamo risorse preziose alla nostra difesa, un comparto già colpevolmente trascurato per decenni da un finto pacifismo che ora sembra essersi trasformato in un ultra-bellicismo trasversale a tutti i partiti.
Poi c’è la progressiva erosione della nostra sovranità. Le armi e gli eserciti, infatti, sono prima ancora che strumenti di difesa presidi di indipendenza. Questa non può non soffrire se le nostre esigenze di difesa vengono subordinate a quelle di altri Paesi, non appartenenti alle nostre alleanze e impegnati per classiche rivendicazioni territoriali, come quelle di tutte le guerre, estranee agli interessi nazionali.
-Il sostegno all’Ucraina viene letto come la necessità di aiutare Kiev a resistere ad una guerra di aggressione da parte della Russia, ai danni di uno Stato sovrano.
--Ma quante guerre di aggressione ci sono state in questo “pacifico” dopoguerra? E quante ce ne sono tuttora nel mondo? Non mi sembra che siamo intervenuti in tutte le guerre a difesa degli aggrediti, o sbaglio?
È la grande ipocrisia di questo conflitto del quale ci siamo accorti solo all’ultimo momento, mentre il fuoco ha covato sotto la cenere per almeno otto anni, dal 2014, nella nostra indifferenza.
E qui si torna al problema della sovranità: stiamo sottraendo risorse, nemmeno il “virtuoso occidente.
L’abbiamo già visto con la Libia dove per “disciplina di alleanza” abbiamo lasciato che venisse distrutto un paese col quale avevamo ottimi rapporti, ricevendone in cambio quell’immigrazione clandestina che addirittura si è trasformata in un ulteriore e paradossale terreno di scontro tra le nostre forze politiche. Mentre amici ed alleati ci lasciano bollire nel nostro brodo.”
Massimo:
--- Citazione da: bluerosso - Marzo 21, 2023, 02:01:00 am ---Trovo assai interessante come qui in Italia (degli altri paesi non conosco molto) gli ambienti militari, che sono ancora uno dei pochi ambiti fortemente maschili e non solo per la netta preponderanza numerica, rappresentino ben più di molti altri (politica ed informazione in testa) ragionevolezza, concretezza e capacità di lettura delle realtà.
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https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/01/24/ucraina-generale-bertolini-stiamo-entrando-in-una-guerra-aperta-che-non-ci-riguarda/6947548/
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Il generale Bertolini: “Ci stiamo facendo male da soli: così sabotiamo la pace, addio sovranità”
GIÀ COMANDANTE DEL COMANDO OPERATIVO INTERFORZE - “Le scelte dell’esecutivo alimentano l’incendio con altra benzina, come i missili”
“Ci stiamo facendo del male da soli, da più di un anno, intromettendoci in una guerra che non è nostra”.
Il generale Marco Bertolini, ha appreso dal Fatto Quotidiano la notizia dell’addestramento presso la sede di Sabaudia (Latina) del Comando artiglieria contraerei dell’Esercito italiano, di un gruppo di militari ucraini all’utilizzo del sistema missilistico terra-aria Samp-T.
Già a capo del Comando operativo di vertice interforze e della Brigata Folgore, Bertolini è convinto che i rischi di tale comportamento siano “molteplici” e che schierarsi in maniera così netta non faccia altro che ostacolare qualsiasi tipo di trattativa di pace.
-Generale, dopo la fornitura delle armi anche l’addestramento dei soldati ucraini su suolo italiano. Come legge questa strategia da parte del nostro governo?
--Ci stiamo facendo ancora una volta del male da soli, intromettendoci in un conflitto che non è nostro.
Stiamo prendendo sempre più le parti di uno dei due belligeranti, riducendo lo spazio per una trattativa di pace.
Le prove di dialogo hanno già subito un duro colpo con l’incriminazione di Vladimir Putin, da parte della corte penale internazionale dell’Aja. Da parte nostra, alimentando l’incendio con altra benzina, le armi, non facciamo niente per circoscriverlo. Anzi.
Era chiaro che dopo aver ceduto sistemi Samp-T all’Ucraina avremmo anche dovuto provvedere all’addestramento degli interessati, ma ciò non toglie che stiamo procedendo su una strada che renderà difficile, se non impossibile, riprendere le fila di una trattativa o recitare ruoli nella partita di pace.
-Quali sono i rischi per il nostro Paese?
--Il rischio è duplice. Innanzitutto continuiamo a gettare benzina sul fuoco fornendo armi ed energie a un altro Stato impegnato in guerra che rischia di diventare una never ending war, come l’Afghanistan, mentre dall’altro sottraiamo risorse preziose alla nostra difesa, un comparto già colpevolmente trascurato per decenni da un finto pacifismo che ora sembra essersi trasformato in un ultra-bellicismo trasversale a tutti i partiti.
Poi c’è la progressiva erosione della nostra sovranità. Le armi e gli eserciti, infatti, sono prima ancora che strumenti di difesa presidi di indipendenza. Questa non può non soffrire se le nostre esigenze di difesa vengono subordinate a quelle di altri Paesi, non appartenenti alle nostre alleanze e impegnati per classiche rivendicazioni territoriali, come quelle di tutte le guerre, estranee agli interessi nazionali.
-Il sostegno all’Ucraina viene letto come la necessità di aiutare Kiev a resistere ad una guerra di aggressione da parte della Russia, ai danni di uno Stato sovrano.
--Ma quante guerre di aggressione ci sono state in questo “pacifico” dopoguerra? E quante ce ne sono tuttora nel mondo? Non mi sembra che siamo intervenuti in tutte le guerre a difesa degli aggrediti, o sbaglio?
È la grande ipocrisia di questo conflitto del quale ci siamo accorti solo all’ultimo momento, mentre il fuoco ha covato sotto la cenere per almeno otto anni, dal 2014, nella nostra indifferenza.
E qui si torna al problema della sovranità: stiamo sottraendo risorse, nemmeno il “virtuoso occidente.
L’abbiamo già visto con la Libia dove per “disciplina di alleanza” abbiamo lasciato che venisse distrutto un paese col quale avevamo ottimi rapporti, ricevendone in cambio quell’immigrazione clandestina che addirittura si è trasformata in un ulteriore e paradossale terreno di scontro tra le nostre forze politiche. Mentre amici ed alleati ci lasciano bollire nel nostro brodo.”
--- Termina citazione ---
Laddove predomina l'elemento maschile, come l'esercito, predomina concretezza, ragionevolezza, equilibrio e buon senso. Laddove prevale l'elemento femminile, come nel mondo della politica e del giornalismo, predomina invece l'isteria, la nevrosi e l'impazzimento dovuto all'autoreferenzialità che non conosce e non vuole avere limiti al suo delirio. Oggi abbiamo il "paradosso" (che non è poi tale se si considerano le premesse appena fatte) di generali ragionevoli e pessimisti sull'esito della guerra e giornalisti e politici intransigenti, bellicisti e ottimisti. Peggio ancora, abbiamo giornalisti i quali, sicuri della potenza finanziaria che hanno dietro (e che paga loro fior di lauti stipendi) che si permettono addirittura di insolentire e di zittire generali e militari arrivando persino a insinuare e persino affermare che siano diventati dei "rincoglioniti" dopo magari anni di carriera e di professione mai fino a quel momento messa in dubbio da nessuno e che ora deve essere contestata non per quello che fanno o mancano di fare, ma per quello che dicono. L'autoreferenzialità di questo Occidente malato e oramai impazzito altro non è che il riflesso dell'autoreferenzialità dell'universo femminile che oggi tanto esalta. E così ci stiamo infilando in una strada senza uscita senza dubbi senza rimorsi, senza ripensamenti, senza pentimenti, senza la benchè minima autocritica come le donne alla sacrosanta ricerca della (loro) felicità. L'Occidente si sta scavando la fossa con le sue stupide mani e lo sta facendo felice e contento, con il sole in fronte e con il sorriso sulle labbra, convinto che continuerà a dominare il mondo per l'eternità. Ma di una cosa sono sicuro: comunque vada a finire la guerra in Ucraina, la supremazia dell'Occidente e dell'esaltazione del femminino di cui l'Occidente si nutre e si esalta è oramai arrivata al capolinea. Altri paesi, altri mondi e altre nazioni si stanno facendo avanti ove, guarda caso, l'elemento maschile non è criminalizzato ma, al contrario, apprezzato ed esaltato. E vinceranno. E prospereranno. Mentre invece l'Occidente, autoreferenziale come le donne che lo abitano, declinerà fino al suo annientamento. Del resto, basta studiare la Storia per rendersene poi conto: popoli, genti e nazioni con l'elemento maschile preminente hanno sempre sconfitto, occupato e annientato popoli genti, nazioni femminilizzate che riteneva di essere eterne e di durare all'infinito per l'eternità. Come questo nostro Occidente, del resto.
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