Mariupol è caduta. Adesso il Mar d'Azov (l'antica Palude Meotide dei classici) è diventato un lago russo, uno dei principali obiettivi di Putin. E Zalensky ora chiede a gran voce di incontrare il leader russo per discutere la pace. L'ha capita solo in questo momento che la NATO intende abbandonarlo al suo destino? Non saranno certo i missili anticarro Javelin e Stinger a fargli vincere la guerra. Al massimo potevano andare bene in Afghanista, territorio montuoso e di fatto inconquistabile. In un paese piatto e pianeggiante come l'Ucraina servono solo a rinviare la sconfitta e prolungare l'agonia. Del resto, a dimostrare che con Putin non si scherza, adesso la Russia sta iniziando a usare i temibilissimi missili ipersonici che col cacchio li puoi intercettare con le difese antimissilistiche fornite dalla NATO e compagnia a stelle e strisce. Chiaro: è il mezzo più rapido e sicuro per far capitolare l'Ucraina in tempi brevi, ora che Putin è stato appena dichiarato (dalla scimmia ammaestrata che risponde al nome di Joe Biden) "criminale internazionale". Adesso che è stato messo con le spalle al muro nella condizione di non avere più nulla da perdere, farà il "criminale" fino in fondo usando le migliori armi a sua disposizione per raggiungere i suoi obiettivi, come ha già dichiarato ieri allo stadio di Mosca. Qualcuno si illudeva che avrebbe rinunciato ai suoi piani come avrebbe certamente fatto il pio Biden?