Stanno ora arrivando potenti droni all'ìUcraina per convincerla a non mollare e a continuare la lotta FINO ALLA VITTORIA! Tanto gli USA sono coinvolti in questo conflitto e lo continueranno sperando, non tanto di salvare l'Ucraina (che di per sè non è vitale per gli interessi americani e può pertanto benissimo essere sacrificata, tanto, se mai Putin riuscirà ad occuparla, conquisterà un deserto di territorio devastato e pure un popolo astioso e vendicativo disposto anche ad alimentare una guerriglia infinita, a tutto vantaggio della NATO), quanto piuttosto una progressiva, ma inesorabile disgregazione economica e politica della Russia che la ridurrà ad una colonia, come spera vivamente l'oligarchia americana, a duro monito per la Cina che dovrà starsene zitta e buona se non vuole fare la stessa fine. Insomma, gli americani sperano di ripetere lo stesso copione già utilizzato e sperimentato per la guerra in Bosnia e poi per il Kossovo. Solo che, mentre a fronteggiare le armi occidentali era la Serbia, paese orgoglioso, dignitoso, ma piccolo e quindi facile preda per la NATO, ora l'interferenza occidentale deve però vedersela con una nazione enorme, con nove fusi orari e che comprende un ottavo della superficie del globo e che è in grado di assorbire e controbattere le iniziative belliche occidentali ed è fortemente motivata a farlo. Non è per niente scontato come tutto ciò andrà a finire.