Islanda:
Contagio al posto del Siero. Che, Evidentemente, Non Funziona.
Un post lampo per rilanciare un articolo apparso sul sito dell’avv. Renate Holzeisen, relativo a Covid, Vaccini e Islanda. A questo vorrei aggiungere un’esperienza personale fresca di giornata.
Una giovane amica – sulla quarantina – è giunta domenica dall’Asia, con le sue brave tre dosi sotto la pelle. Trentanove di febbre, Pronto Soccorso, diagnosi Covid e polmonite. Analisi del suo medico (trivaccinato anche lui…): stato di estrema fragilità, immunità naturale bassissima, la colpa è di quei v…di m…che massacrano le difese naturali. Ora, mi chiedo come si possano ancora sentire uomini politici, anche di destra – mi viene in mente un certo on. Lollobrigida, di Fratelli d’Italia – che spingono per la vaccinazione obbligatoria sopra i 50 anni. È vero che provenendo da un partito in cui i debiti culturali appaiono forti non c’è da stupirsi; ma a parte l’incapacità di avere una visione critica sulla narrazione ufficiale (che forse ci dovrebbe essere, in un partito di opposizione…) c’è da chiedersi: quali forze esercitano un’influenza su questi politici?
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Islanda:
Contagio al posto della vaccinazioneI “vaccini” non funzionano, bisogna infettare il maggior numero di persone possibile. Questo è quanto annunciato dal Ministero della Salute islandese. Da fine febbraio l’Islanda ha revocato tutte le restrizioni. È anche il primo paese a riconoscere il fallimento della campagna „vaccinale“.
Nonostante un’incidenza di oltre 7.000 per 100.000 abitanti, l’Islanda ha abbandonato il 25 febbraio ogni restrizione relativa al COVID.
“La resistenza collettiva al COVID-19 è il modo più efficace per uscire dall’epidemia”, ha dichiarato il ministero in un comunicato, citando l’autorità sanitaria nazionale.
Secondo il Ministero della Salute islandese, “Per raggiungere questo obiettivo, il maggior numero possibile di persone deve essere infettato dal virus, poiché i vaccini sono insufficienti”.
Aggiungendo un obbligatorio “anche se forniscono una buona protezione contro le malattie gravi”, il ministero ha effettivamente dichiarato il fallimento della campagna “vaccinale”.
I documenti dell’autorità sanitaria islandese mostrano che una onesta e trasparente raccolta e valutazione dei dati è stata effettuata fin dall’ inizio. Non è quindi sorprendente che l’Islanda sia in cima alla lista per le morti segnalate in seguito al vaccino. Clicca qui per leggere l’articolo sulle morti da “vaccino”-Covid-19.
Morti da „vaccino“-Covid-19: evidente mancanza di una farmacovigilanza in Italia:
https://www.renate-holzeisen.eu/it/morti-da-vaccino-covid-19-evidente-mancanza-di-una-farmacovigilanza-in-italia/Il database dell’EMA, noto come EudraVigilance, contiene non solo gli eventi avversi ma anche i decessi segnalati in seguito alla vaccinazione.
Il numero di casi non denunciati è considerevole. Il grado di affidabilità delle segnalazioni varia da paese a paese.
Il grafico [v. link in fondo] mostra i decessi segnalati per milione di dosi di vaccino. Non sorprende che l’Islanda sia in cima alla classifica. Dai documenti dell’autorità sanitaria islandese si evince è stata effettuata e pubblicata che fin dall’inizio una raccolta e valutazione dei dati onesta e trasparente.
Ecco perché l’Islanda ha completamente eliminato tutte le misure di risposta alla pandemia dopo che i dati hanno confutato l’efficacia degli interventi pandemici.
Stessa valutazione per milioni di abitanti per paese. Il risultato rimane sostanzialmente invariato.
Emerge in modo chiaro che la farmacovigilanza per le iniezioni sperimentali è particolarmente scarsa in Italia.
Qui sotto trovate l’elenco dei decessi segnalati a causa del vaccino con la ripartizione per Stato: EMA_29-01-2022_Death_BP_MD_AZ_JS
https://www.marcotosatti.com/2022/03/14/islanda-contagio-al-posto-del-siero-che-evidentemente-non-funziona/