In rilievo > Una risata vi sommergerà

La parola è una sola, categorica e impegnativa per tutti: vincere! e vinceremo..

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Vicus:
Però Washington si è autoaffondata regalando la propria struttura produttiva e la propria tecnologia ai cinesi. Ci vedo una certa contraddizione

Massimo:

--- Citazione da: Vicus - Marzo 26, 2022, 11:42:03 am ---Però Washington si è autoaffondata regalando la propria struttura produttiva e la propria tecnologia ai cinesi. Ci vedo una certa contraddizione

--- Termina citazione ---
No. Siccome a muovere la società americana (e quella dei paesi satelliti dell'America) è il puro profitto, i miliardari e gli imprenditori hanno delocalizzato in Cina fin dagli anni '80 perchè a loro conveniva. Inoltre hanno smantellato tutta la struttura produttiva USA sempre per il puro profitto trasferendola in Cina e in altri paesi del terzo Mondo trasformando gli USA in una potenza finanziaria E BASTA. Stessa cosa ha fatto la Thatcher in Inghilterra, chiudendo fabbriche e miniere (non solo quelle "in perdita"). Certo, c'è la Silicon Valley con tutti i suoi annessi e connessi tecnologici. Ma la concorrenza cinese, anche nelle tecnologie si è fatta sempre più agguerrita. Oramai, è lo ammette persino lo stesso Luttwark, certo non accusabile di simpatie "socialiste" la società americana sta diventando (se non lo è già diventata) una società tipicamente da Terzo Mondo: una "upper class" ricchissima che se ne vive isolata nei suoi quartieri residenziali e una sempre più soverchiante "working class" che deve arrabbattarsi a fare tre o quattro lavori simultaneamente per sopravvivere visto che lo stato sociale non esiste negli USA e l'americano medio si deve pagare tutto, ma proprio tutto con i suoi soldi. L'aveva già intuito Marx (in ciò si è rivelato profeta): quando cade il saggio di profitto si dirotta l'investimento dall'attività industriale in quella finanziaria (e si scava così la fossa alle nazioni e agli Stati). Ergo, la nostra società, il mondo occidentale (con gli USA in testa) è destinata a collassare assai presto. Se non ci penserà Putin prima a dare la spinta decisiva verso l'abisso, si capisce! 

Vicus:
Come dicevo: da un lato gli USA si preoccupano della loro influenza in Europa (orientale), probabilmente obsoleta sul piano geopolitico, dall'altro regalano alla Cina industrie e tecnologie. Detroit è una città fantasma con senzatetto accampati tra industrie chiuse, case abbandonate e quartieri deserti.
Delocalizzare in Cina non aumenta i profitti nel medio periodo né può esistere una potenza puramente finanziaria, chi produce si crea il proprio sistema finanziario come vediamo. Tutto ciò dal pdv dell'interesse nazionale USA non ha senso

Massimo:

--- Citazione da: Vicus - Marzo 26, 2022, 14:10:19 pm ---Come dicevo: da un lato gli USA si preoccupano della loro influenza in Europa (orientale), probabilmente obsoleta sul piano geopolitico, dall'altro regalano alla Cina industrie e tecnologie. Detroit è una città fantasma con senzatetto accampati tra industrie chiuse, case abbandonate e quartieri deserti.
Delocalizzare in Cina non aumenta i profitti nel medio periodo né può esistere una potenza puramente finanziaria, chi produce si crea il proprio sistema finanziario come vediamo. Tutto ciò dal pdv dell'interesse nazionale USA non ha senso

--- Termina citazione ---
E' qui il tuo errore di fondo: nel pensare che esista un INTERESSE NAZIONALE USA. Che nasce da un altro errore di fondo e di base: che gli USA siano una nazione. NON SONO UNA NAZIONE. Non lo sono più: quella che chiamiamo (e riteniamo) la nazione USA è un ostaggio delle corporations. le multinazionali americane che è quanto di più antinazionale e negazione del concetto di nazione ci possa essere: E con esse la classe cosmopolita globale che le domina e si arricchisce a dismisura tramite esse. Lo Stato USA è al guinzaglio di tale potere è si muove in esecuzione dei suoi interessi esclusivi. Gli interessi nazionali dei cittadini americani e il loro futuro alle multinazionali non interessa affatto: basta vedere come vivono (malissimo) la maggior parte degli americani e quanta incertezza e precarietà dominino le loro vite. Alla classe elevata USA preme il profitto immediato comunque e dovunque ottenuto: anche a costo di pregiudicare il futuro dei loro compatrioti i quali se non sono al loro livello reddituale e di benessere materiale sono considerati dei falliti e basta, da sacrificare e da consegnare all'indigenza e alla mancanza di prospettive, visto che, non riuscendo ad arricchirsi nella "terra delle opportunità", altro destino non meritano e altra vita non meritano di fare. Tale impostazione psicologica e culturale è stata alla base della decisione presa dalla classe imprenditoriale e dai miliardari americani di delocalizzare, in Cina e altrove: si metteva in pericolo la prosperità futura della nazione americana facendo così? Chi se ne frega, l'importante è arricchirsi in fretta e subito, visto che questo è il vangelo americano. Ovviamente da esportare con le "guerre democratiche" e da imporre ad altri, schiacciando i paesi che si oppongono, come la Russia. Qualche fesso pensa che Biden è inferocito con Putin perchè ha invaso l'Ucraina? No di certo. Biden è inferocito con Putin perchè Putin è contrario alla globalizzazione made in USA che usa l'Ucraina come trampolino di lancio per disgregare la Russia (poi toccherà alla Cina, ultimo ostacolo alla globalizzazione USA) e che usa gli ucraini come carne da cannone per far collassare ora l'economia russa (resistete, resistete - ha detto Biden a Zalensky - poi vi inonderemo di dollari e ricostruiremo le vostre città bombardate). Il tipo di società che gli USA hanno creato a casa loro vogliono crearla anche in casa altrui, anche in Italia. Per questo bisogna sperare nella vittoria di Putin.

Vicus:
E' esattamente quel che pensavo: gran parte della classe dirigente USA (a eccezione ad es. di Trump, l'unico a non aver fatto guerre da anni) non persegue l'interesse nazionale.
Al momento non vedo alcun soggetto politico in grado di impedire che il mondo, e in ogni caso l'Europa, diventi un inferno sulla Terra. Putin è già tanto se regge in Russia, la Cina è "globalizzata" da secoli e deve la sua potenza e (relativa) prosperità alle élite globali.
C'è chi ha detto che l'islamizzazione dell'Europa è solo una tappa intermedia, una volta tolti di mezzo gli indigeni, cioè noi, non la lasceranno certo diventare un sultanato come le nostre "risorse" si illudono, ma rimpiazzeranno i musulmani coi cinesi (che si sono già comprati mezza Africa e mezzo mondo).
Già la Cina sta esportando ovunque il suo regime comunista tecnologicamente potenziato, a partire dal credito sociale che è uno strumento (automatizzato) di oppressione senza precedenti. Ho già avuto una istruttiva conversazione col dipendente di una multinazionale (che parlava come un computer umano) e mi diceva che le sue opinioni erano "giuste" perché lui aveva (cito) più "connessioni" di me. In neolingua tecnocratica, le "connessioni" sono i contatti in rubrica e su LinkedIn: credito sociale, appunto.

Per come appaiono le cose, al momento nessuna umana forza sembra in grado di opporsi a tutto ciò, chi accenna lievi divergenze viene radiato, licenziato (giornalisti RAI) oppure crepa più o meno spontaneamente (politici, medici ecc.)

In compenso e specialmente in Italia, la gente continua a gavazzare come sul ponte del Titanic e a bersi tutto quel che gli viene propinato a partire dalla "pandemia". Lo vedremo anche alle prossime (inani) elezioni, dove certo non mancherà una percentuale bulgara del noto partito del potere eterno, che probabilmente rinominerà l'attuale presidente (non eletto) eterno, che tutto il mondo ci invidia.
L'astensionismo sarà elevato ma poiché gli altri voteranno "bene", c'è da scommettere che il duce 2.0 qui in effigie non parlerà di populismo e interferenze straniere ma di "grande prova di democrazia"

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