Autore Topic: Da dove nasce il morboso attaccamento della sinistra per le cose inutili  (Letto 693 volte)

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Offline Vicus

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Costanzo Preve, un grandissimo intellettuale marxista morto nel 2013, dunque ben prima che il delirio si impadronisse della sinistra italiana, descrisse con sapientissima perizia la degradazione del PCI, attraverso la metafora del serpentone metamorfico che, dopo il crollo dell’URSS, sarebbe divenuto PD, fondendosi con la sinistra democristiana. La sua tesi, a mio avviso corretta, era che l’interesse della sinistra odierna per le cause più inutili nascesse da una contingenza molto chiara: col crollo dell’URSS, il partito comunista vedendo venir meno il prodotto (il socialismo reale), ne doveva trovare un altro. Lo stesso Preve, ridicolizzando la sinistra, derideva l’antiberlusconismo sottolineando come la deriva onestista derivasse proprio dal venir meno del socialismo reale e dunque dall’esigenza di trovare un nuovo prodotto.
Questo sembra essere un aspetto banale ed è invece fondamentale per spiegare come l’interesse della sinistra per cause completamente inutili, non sia una semplice degenerazione psichiatrica, che, al limite, potrebbe spiegare il fatto che molti elettori ci caschino, ma una necessaria, inevitabile conseguenza del venir meno del prodotto originario della sinistra.

Ma andiamo con ordine. Chiunque chiedesse ad un elettore di sinistra perché vota per un partito di sinistra, non si sentirebbe rispondere “la difesa dei lavoratori”, o “l’emancipazione delle classi sociali deboli”, bensì “la difesa dei gay”, “la difesa dei negri” (negro è il termine corretto e non è dispregiativo, deriva dal latino “nigrum”) e “le quote rosa. E con la comparsa del covid e della guerra in Ucraina, il nuovo core business della sinistra è l’integralismo vaccinale e russofobico. Perché per il resto, la sinistra e la destra sono praticamente identiche per ciò che concerne la propria visione dei poveri come scansafatiche fannulloni, cosa che ha provocato l’esplosione del primo Movimento 5 Stelle (poi imploso quando si è capito cosa sia davvero il reddito di cittadinanza), fino al paradosso che oggi ad interessarsi dei poveri è rimasta l’estrema destra. Abbiamo così chiaro il punto: i poveri non votano più a sinistra che, invece rimane “appetibile” presso i ricchi. Che invece mostrano una sensibilità quasi maniacale per i diritti sociali delle minoranze. Un tema che tuttavia cattura anche il senso di colpa delle fasce sociali più ricche perché non le costringe a doversi confrontare con quelle che, quarant’anni fa, per la sinistra, sarebbero state le “iniquità del mercato”. E’ esattamente questo – e non le fake news, i novax, i troll di Putin, il complottismo – alla base del successo del rossobrunismo e che si fonda sul fatto che i temi sociali più rilevanti sono stati completamente dimenticati dalla sinistra. E sia chiaro, il punto non è che tra i poveri non vi siano effettivamente alcuni scansafatiche, così come in generale è vero che l’assistenzialismo abbia effettivamente prodotto mostri, e personalmente ho apprezzato alcune liberalizzazioni del PD, trovandole anzi debolucce rispetto a ciò che andava fatto, così come ho applaudito al Jobs Act di Renzi. Il punto è che ad applaudire è un uomo di destra, liberale, liberista, che, in quanto tale, almeno programmaticamente, crede nel mercato, nel privato, nelle assicurazioni, con regole solidissime che impediscano la formazione di cartelli, la finanziarizzazione dell’economia e comunque temperate dall’esigenza di salvaguardare i poveri, che per quasi quindici anni ha votato Forza Italia. Come è possibile che l’unica volta nella mia vita in cui ho votato PD è stato quando ha fatto una cosa di destra che anzi io mi sarei atteso da un Berlusconi?
Qui c’è il centro di tutto. Supponendo che il PD riesca davvero a trasformare il paese in un paradiso multiculturale, LGBT, femminista, ipervaccinato, magari portando all’estremo certe follie che si intravedono in questi giorni, cosa rimane poi? Problemi reali. Rischiosi. Nel senso che rischiano di erodere l’enorme bacino elettorale di marie antoniette del tutto fuori dalla realtà, annoverabili tra gli statali fancazzisti, tra i ricconi divenuti tali non per meriti propri ma per meriti politici. Perché chiunque volesse fondare un partito di sinistra e occuparsi delle migliaia di morti all’anno sul lavoro, del lavoro nero, dei gruppi di potere che impediscono le VERE liberalizzazioni (non quelle delle sciampiste) ma anche di politica estera e dunque spiegare che se in questo paese si perderanno centinaia di migliaia di posti di lavoro è anche perché ci stiamo inimicando la Russia e la Cina, perdendo mercati preziosissimi, si inimicherebbe quelle stesse mafie che, invece, oggi, hanno interesse a che la sinistra non torni a difendere (ammesso che lo abbia mai davvero fatto) i poveri italiani, ma rimanga una corrente di pressione politica che cela la difesa dei ricchi, col furore in difesa delle minoranze.
Quando Barbareschi, sbagliando i toni, parla di “mafia gay” – e avendo avuto una moglie di sinistra, un tempo vicina al militantismo gay napoletano e che se ne è allontanata disgustata proprio per la sua natura mafiosa [toh! Mi ricorda qualcuno di Napoli che vuole spezzarmi le dita], potrei raccontarne tantissime in merito – dice la sacrosanta verità. Oggi quella “mafia gay” è del tutto funzionale al capitale, perché serve a nascondere l’assoluto nulla che contraddistingue la sinistra di oggi. Anzi probabilmente Barbareschi si è tenuto basso, perché potrebbe parlare di “mafia rosa”, di “mafia immigrazionista” e delle tante mafie che contraddistinguono l’essenza del potere tirannico che ha impoverito il paese.

E tutto questo, sia chiaro, non è una critica che faccio unicamente alla sinistra. Anche la destra oggi non ha più una vera identità. Solo che oggi non è una giornata “di destra”. E’ il Primo Maggio, vivremo l’ennesima giornata del lavoro dove si parlerà di tutto tranne che di temi autenticamente di sinistra. Si parlerà di quanto è cattivo Putin, un uomo che si batte per temi che un tempo in questo paese difendeva la sinistra; di quanto è oscurantista la Russia, che per inciso è molto più liberale di quella sovietica; di quanto i russi perseguitino i gay, quando il PCI cacciò Pasolini proprio per le sue scorribande sessuali; di quanto sia giusto (citando Fabio Fazio) che un insegnante debba avere il diritto di negare la scienza, di quanto siano stupidi i complottisti, quando un tempo era la sinistra ad ammonirci circa i pericoli di appaltare la salute pubblica alle multinazionali del farmaco. Sui palchi sfileranno le consuete star straricche che guardandoci dall’alto in basso ci diranno quanto siamo scemi a non volerci vaccinare, a trovare ridicoli certi vezzi della dittatura liberal. Insomma assisteremo all’ennesima presa in giro di una sinistra troppo codarda per battersi davvero contro chi provoca le ingiustizie, salvo poi stupirsi che ad occuparsene sono “i populisti”. E’ molto più facile obbligare i figli a vaccinarsi, ad avere due cognomi, ad adottare la polizia del linguaggio e del pensiero, bruciando i libri proprio come facevano gli idoli della sinistra di un tempo, da Stalin a Pol Pot. E soprattutto, cantare le laudi a Draghi, il massacratore della Grecia e che ora sta facendo lo stesso in Italia. Con l’applauso della sinistra. Quella stessa sinistra che avrebbe dovuto difenderci dall’arroganza dei mercati, stupendosi che gli elettori di un tempo li abbiano mandati al diavolo.

http://www.ildetonatore.it/2022/05/01/da-dove-nasce-il-morboso-attaccamento-della-sinistra-per-le-cose-inutili-di-franco-marino/
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Massimo

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Re:Da dove nasce il morboso attaccamento della sinistra per le cose inutili
« Risposta #1 il: Maggio 09, 2022, 12:49:47 pm »
Costanzo Preve, un grandissimo intellettuale marxista morto nel 2013, dunque ben prima che il delirio si impadronisse della sinistra italiana, descrisse con sapientissima perizia la degradazione del PCI, attraverso la metafora del serpentone metamorfico che, dopo il crollo dell’URSS, sarebbe divenuto PD, fondendosi con la sinistra democristiana. La sua tesi, a mio avviso corretta, era che l’interesse della sinistra odierna per le cause più inutili nascesse da una contingenza molto chiara: col crollo dell’URSS, il partito comunista vedendo venir meno il prodotto (il socialismo reale), ne doveva trovare un altro. Lo stesso Preve, ridicolizzando la sinistra, derideva l’antiberlusconismo sottolineando come la deriva onestista derivasse proprio dal venir meno del socialismo reale e dunque dall’esigenza di trovare un nuovo prodotto.
Questo sembra essere un aspetto banale ed è invece fondamentale per spiegare come l’interesse della sinistra per cause completamente inutili, non sia una semplice degenerazione psichiatrica, che, al limite, potrebbe spiegare il fatto che molti elettori ci caschino, ma una necessaria, inevitabile conseguenza del venir meno del prodotto originario della sinistra.

Ma andiamo con ordine. Chiunque chiedesse ad un elettore di sinistra perché vota per un partito di sinistra, non si sentirebbe rispondere “la difesa dei lavoratori”, o “l’emancipazione delle classi sociali deboli”, bensì “la difesa dei gay”, “la difesa dei negri” (negro è il termine corretto e non è dispregiativo, deriva dal latino “nigrum”) e “le quote rosa. E con la comparsa del covid e della guerra in Ucraina, il nuovo core business della sinistra è l’integralismo vaccinale e russofobico. Perché per il resto, la sinistra e la destra sono praticamente identiche per ciò che concerne la propria visione dei poveri come scansafatiche fannulloni, cosa che ha provocato l’esplosione del primo Movimento 5 Stelle (poi imploso quando si è capito cosa sia davvero il reddito di cittadinanza), fino al paradosso che oggi ad interessarsi dei poveri è rimasta l’estrema destra. Abbiamo così chiaro il punto: i poveri non votano più a sinistra che, invece rimane “appetibile” presso i ricchi. Che invece mostrano una sensibilità quasi maniacale per i diritti sociali delle minoranze. Un tema che tuttavia cattura anche il senso di colpa delle fasce sociali più ricche perché non le costringe a doversi confrontare con quelle che, quarant’anni fa, per la sinistra, sarebbero state le “iniquità del mercato”. E’ esattamente questo – e non le fake news, i novax, i troll di Putin, il complottismo – alla base del successo del rossobrunismo e che si fonda sul fatto che i temi sociali più rilevanti sono stati completamente dimenticati dalla sinistra. E sia chiaro, il punto non è che tra i poveri non vi siano effettivamente alcuni scansafatiche, così come in generale è vero che l’assistenzialismo abbia effettivamente prodotto mostri, e personalmente ho apprezzato alcune liberalizzazioni del PD, trovandole anzi debolucce rispetto a ciò che andava fatto, così come ho applaudito al Jobs Act di Renzi. Il punto è che ad applaudire è un uomo di destra, liberale, liberista, che, in quanto tale, almeno programmaticamente, crede nel mercato, nel privato, nelle assicurazioni, con regole solidissime che impediscano la formazione di cartelli, la finanziarizzazione dell’economia e comunque temperate dall’esigenza di salvaguardare i poveri, che per quasi quindici anni ha votato Forza Italia. Come è possibile che l’unica volta nella mia vita in cui ho votato PD è stato quando ha fatto una cosa di destra che anzi io mi sarei atteso da un Berlusconi?
Qui c’è il centro di tutto. Supponendo che il PD riesca davvero a trasformare il paese in un paradiso multiculturale, LGBT, femminista, ipervaccinato, magari portando all’estremo certe follie che si intravedono in questi giorni, cosa rimane poi? Problemi reali. Rischiosi. Nel senso che rischiano di erodere l’enorme bacino elettorale di marie antoniette del tutto fuori dalla realtà, annoverabili tra gli statali fancazzisti, tra i ricconi divenuti tali non per meriti propri ma per meriti politici. Perché chiunque volesse fondare un partito di sinistra e occuparsi delle migliaia di morti all’anno sul lavoro, del lavoro nero, dei gruppi di potere che impediscono le VERE liberalizzazioni (non quelle delle sciampiste) ma anche di politica estera e dunque spiegare che se in questo paese si perderanno centinaia di migliaia di posti di lavoro è anche perché ci stiamo inimicando la Russia e la Cina, perdendo mercati preziosissimi, si inimicherebbe quelle stesse mafie che, invece, oggi, hanno interesse a che la sinistra non torni a difendere (ammesso che lo abbia mai davvero fatto) i poveri italiani, ma rimanga una corrente di pressione politica che cela la difesa dei ricchi, col furore in difesa delle minoranze.
Quando Barbareschi, sbagliando i toni, parla di “mafia gay” – e avendo avuto una moglie di sinistra, un tempo vicina al militantismo gay napoletano e che se ne è allontanata disgustata proprio per la sua natura mafiosa [toh! Mi ricorda qualcuno di Napoli che vuole spezzarmi le dita], potrei raccontarne tantissime in merito – dice la sacrosanta verità. Oggi quella “mafia gay” è del tutto funzionale al capitale, perché serve a nascondere l’assoluto nulla che contraddistingue la sinistra di oggi. Anzi probabilmente Barbareschi si è tenuto basso, perché potrebbe parlare di “mafia rosa”, di “mafia immigrazionista” e delle tante mafie che contraddistinguono l’essenza del potere tirannico che ha impoverito il paese.

E tutto questo, sia chiaro, non è una critica che faccio unicamente alla sinistra. Anche la destra oggi non ha più una vera identità. Solo che oggi non è una giornata “di destra”. E’ il Primo Maggio, vivremo l’ennesima giornata del lavoro dove si parlerà di tutto tranne che di temi autenticamente di sinistra. Si parlerà di quanto è cattivo Putin, un uomo che si batte per temi che un tempo in questo paese difendeva la sinistra; di quanto è oscurantista la Russia, che per inciso è molto più liberale di quella sovietica; di quanto i russi perseguitino i gay, quando il PCI cacciò Pasolini proprio per le sue scorribande sessuali; di quanto sia giusto (citando Fabio Fazio) che un insegnante debba avere il diritto di negare la scienza, di quanto siano stupidi i complottisti, quando un tempo era la sinistra ad ammonirci circa i pericoli di appaltare la salute pubblica alle multinazionali del farmaco. Sui palchi sfileranno le consuete star straricche che guardandoci dall’alto in basso ci diranno quanto siamo scemi a non volerci vaccinare, a trovare ridicoli certi vezzi della dittatura liberal. Insomma assisteremo all’ennesima presa in giro di una sinistra troppo codarda per battersi davvero contro chi provoca le ingiustizie, salvo poi stupirsi che ad occuparsene sono “i populisti”. E’ molto più facile obbligare i figli a vaccinarsi, ad avere due cognomi, ad adottare la polizia del linguaggio e del pensiero, bruciando i libri proprio come facevano gli idoli della sinistra di un tempo, da Stalin a Pol Pot. E soprattutto, cantare le laudi a Draghi, il massacratore della Grecia e che ora sta facendo lo stesso in Italia. Con l’applauso della sinistra. Quella stessa sinistra che avrebbe dovuto difenderci dall’arroganza dei mercati, stupendosi che gli elettori di un tempo li abbiano mandati al diavolo.

http://www.ildetonatore.it/2022/05/01/da-dove-nasce-il-morboso-attaccamento-della-sinistra-per-le-cose-inutili-di-franco-marino/

La spiegazione è assai più semplice, caro Vicus: la sinistra, avendo ora perso la guerra contro il capitalismo si è fatta serva dello stesso, come succede sempre ai vinti che si rassegnano alla sconfitta, non mettendo più in discussione il capitalismo (naturalmente!) limitandosi a fare battaglie marginali per la sinistra (e che il capitale lasciava combattere perchè innocue o addirittura funzionali ai suoi interessi). E quali erano queste cause per le quali ora si poteva e doveva combattere per la sinistra? Ovvio: la guerra al "patriarcato" alla famiglia tradizionale, al sessismo e al maschilismo. Alla sinistra non rimaneva (tristemente e squallidamente) combattere per il re di Prussia cioè il trionfante capitalismo e l'Occidente che ne è l'alfiere, con la sua ideologia neoliberale, non più contrastante con quella di sinistra ma ora spendibile ed adottabile, per non essere emarginati dalla società, adesso totalmente asservita e convertita alle logiche del mercato. Le battaglie che erano funzionali al liberalismo e che il capitalismo lasciava combattere alla sinistra. Ecco adesso il loro ruolo e funzione. E invece di vergognarsene, i sinistrorsi con il cuore a sinistra e il portafoglio a destra ora si dedicano a questo compito con l'entusiasmo del neofita e con lo zelo diligente del servo. Adesso non più il capitale, ma la famiglia tradizionale è il bersaglio della sinistra in quanto è anche interesse dei padroni del vapore che propugnano la "società aperta" cioè preda delle logiche del mercato senza più nessunissima comunità "intermedia" molesta che disturbi il libero fluire ed esercizio delle regole mercatistiche che devono imporsi ora a tutto e a tutti. Scacciare Dio dai cieli, scacciare lo Stato dall'economia, scacciare la famiglia dall'educazione dei figli e dalla protezione dell'individuo, tale è il compito che si assunto ora la sinistra, con il benigno assenso, anzi consenso dei capitalisti e degli ideologi del capitalismo. Non è un caso che il "sistema Bibbiano" e il "fenomeno del Forteto" si siano tutti verificati nell'ambiente della sinistra e un'icona della cultura della sinistra, Francesca Archibugi, abbia dichiarato che "i figli appartengono allo Stato, non alla famiglia che può essere un luogo sinistro". Detto da una di sinistra. Un luogo sinistro per la sinistra, ma anche per i nostri cari padroni del vapore e i sostenitori del neoliberismo il quale vuole e liminare tutte le comunità solidali ed "intermedie" che ostacolino le regole del mercato e quello che definiscono la "libertà" d'impresa ma che altro non è che il libero sfruttamento dell'uomo sull'uomo che è il loro inconfessabile (anche se non troppo) obiettivo. Di questo ruolo di "utili idioti del capitale" esponenti e militanti della sinistra si sono resi assuntori con ebete letizia e demente euforia.

Offline Vicus

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Re:Da dove nasce il morboso attaccamento della sinistra per le cose inutili
« Risposta #2 il: Maggio 09, 2022, 13:58:44 pm »
La sinistra ha sempre fatto il gioco del grande capitale, talvolta perfino senza saperlo.
Questa collaborazione è diventata esplicita senza vergogna, perché sin dall'inizio la sinistra sapeva che l'esito finale del turbocapitalismo sarebbe stato il comunismo globale.
Ma c'è dell'altro: il progetto, ormai esplicito, è di sfoltire la gran parte dell'umanità con pandemie, guerre e povertà e la sinistra non può che essere entuasiasta perché i pogrom di decine di milioni di persone (in nome del comunismo e del progresso) sono nel suo DNA.
Il progetto è non solo di far continuare la specie umana in numero molto ridotto (1 miliardo se non 500 milioni di uomini), ma di ridurla in totale schiavitù, con sorveglianza e limitazione ferrea di ogni diritto, reddito di cittadinanza misero (per chi non critica il governo), e abolizione perfino della disponibilità del proprio corpo, considerato materiale da esperimenti in stile nazista da certificare con chip sottopelle.
Famiglia, comunità, scuola, cultura che alimentano lo spirito critico: abolite, in un perfetto scenario orwelliano.
Non è fantascienza, sta già accadendo anzi in gran parte è già accaduto ma il popolo bue non sa vedere oltre la punta del suo naso.
Da sempre vado dicendo che la soluzione della QM passa per un approccio globale a queste tematiche, se la si continua a considerare un elemento anomalo di un mondo altrimenti perfetto non se ne esce.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline KasparHauser

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Re:Da dove nasce il morboso attaccamento della sinistra per le cose inutili
« Risposta #3 il: Maggio 09, 2022, 19:32:27 pm »
La sinistra ha sempre fatto il gioco del grande capitale, talvolta perfino senza saperlo.
Sono d'accordo, l'ossessione della sinistra non è mai stato il grande capitale ma la classe media verso la quale ha sempre nutrito sentimenti di invidia e di rivalsa. Per la sinistra che un negoziante possa guadagnare più di un giudice è semplicemente scandaloso.Per questo ben venga la globalizazzione, le grandi holding, le grandi catene che spazzano via tutti i piccoli e instaurano una specie di comunismo con stipendi fissi e simili per tutti.
Del resto con la fine del comunismo reale c'è stata come una saldatura tra gli interessi dei grandi gruppi e quelli della sinistra, gli uni appoggiavano le battaglie polcor della sinistra e questa dava via libera al dilagare delle grandi catene nel tessuto economico degli stati. Draghi che solo pochi decenni fa sarebbe stato un uomo di destra oggi è l'eroe di questa sinistra antropologicamente trasformata.

Offline Vicus

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Re:Da dove nasce il morboso attaccamento della sinistra per le cose inutili
« Risposta #4 il: Maggio 09, 2022, 20:20:59 pm »
Il nemico della sinistra è sempre stato la libertà anche solo materiale, basti vedere le carestie pianificate che uccisero decine di milioni di contadini indipendenti.
Chi ha fame e dipende dallo Stato per sopravvivere, penserà solo a come mangiare il giorno seguente e difficilmente esprimerà dissenso.
L'obiettivo del comunismo (anche in salsa capitalista) è il dominio del globo e sa benissimo che per conseguirlo deve schaivizzare ed abbrutire le masse.
E' un progetto folle, antiumano ma la gente ancora non se ne rende conto e continua a ragionare in termini di destra e sinistra, "conservatori" e "progressisti" mentre il vero schieramento è tra quella paerte di umanità che vuole sopravvivere e l'altra parte che vuole impedirglielo
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.