Anche la Stazione Centrale è un incubo. Anni fa era una zona ancora gradevole, oggi è terra di nessuno.
Per immigrazione intendo quella di massa ma sono sicuro che senza le ONG sarebbe praticamente nulla.
Due esempi recenti mostrano quanto funziona l'integrazione: in Sudafrica ora sono i bianchi la minoranza oppressa, ci sono episodi delinquenziali ovunque; negli USA, circola una battuta tra i sociologi: "Lunico modo per realizzare l'integrazione etnica è rendere vivibili i ghetti". Se la frase sconcertasse qualche stolto lettore, dovrebbe riflettere sul fatto che neanche i poveri si mescolano: la Florida è uno Stato ispanico, lo spagnolo è lingua ufficiale, la Georgia (di indescrivibile fascino) quasi uno Stato afroamericano.
Le pubblicazioni della Da Capo Press (che pubblica per i negri americani) sono anni luce avanti l'utopia del melting pot: l'integrazione è possibile solo mantenendo l'identità e l'omogeneità territoriale delle diverse etnie, per cui se andremo avanti così avremo enclave sunnite in Italia, per ora limitarte solo ai quartieri, in Francia ad interi villaggi, domani forse l'intero Paese perché figli non ne facciamo (grazie alle nostre brave concittadine, in prima fila sui social e nei tribunali).