Si è proclamata da sola prossima prima ministra con tale fermezza che neppure i suoi due sodali Salvini e Berlusconi, non parliamo dei suoi oppositori, hanno aperto bocca, le hanno detto si calmi, aspetti un momento, vediamo come va. Nello spavento di una classe politica dormiente, o vociante, o fuori di testa, c'è poco da fare gli altezzosi, i colti, gli eleganti, gli antifascisti, gli europeisti, i veri democratici: solo il finimondo, temo, potrebbe scongiurare il luttuoso evento. A questo punto, mi rivolgo a voi, donne di valore che avete composto e sottoscritto questo documento davvero importante per contenuto e per un modo di raccontare che ricorda i testi femministi meravigliosi e perduti degli anni '70, e vi chiedo: lo avete chiesto anche a Giorgia Meloni che è donna come noi, e che però ha fondato un partito di Fratelli, dimenticando le Sorelle? E che nei 15 punti del documento integrale del programma di governo del centro destra ( che a leggerlo tutto altro che Mussolini, un bel fascismo XXI secolo, molto più ardito, checchè ne dica la signora), non c'è una sola volta la parola 'donna', al massimo l'aggettivo 'femminile', quasi sempre collegato con i sostantivi 'infanzia', 'famiglia', e anche 'giovani' e 'disabili'. In centinaia di righe non una sola volta la parola 'diritti', che, è vero, forse da noi, dalla parte opposta, è stata abusata, cancellando i 'doveri'. E avete pensato prima di tutto se in questo momento di massima pressione Meloni, o chiunque altro, avrà il tempo e la pazienza di leggerlo tutto, perchè nella sua intensità e verità è di una lunghezza a cui non siamo più abituati, e infatti io non ho ancora superato la prima intensissima pagina e me ne mancano ancora quattro, intensissime pure loro.
- continua