Autore Topic: E' arrivato il momento di combattere il femminismo (Erin Pizzey)  (Letto 13229 volte)

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Re: E' arrivato il momento di combattere il femminismo (Erin Pizzey)
« Risposta #30 il: Luglio 12, 2010, 08:29:16 am »
Se le femministe non avessero trovato l`appoggio degli uomini avrebbero forse cavato un ragno dal buco?



la situazione è opposta:
1 le femministe sono le povere dementi che hanno assorbito una ideologia costruita dagli uomini per asservire ulteriormente il genere femminile alle necessità del capitalismo
2 le femministe avevano già il consenso maschile, e comunque ne avevano e ne hanno bisogno perchè la storia l'hanno fatta, la fanno e la faranno gli uomini
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Re: E' arrivato il momento di combattere il femminismo (Erin Pizzey)
« Risposta #31 il: Luglio 12, 2010, 08:35:52 am »
Che le donne nel passato fossero sottomesse,mi pare difficile negarlo

caro Mik, come ha commentato vargan, sulla sottomissione femminile ci sarebbe da discutere all'infinito

dire che le donne fossero sottomesse è come dire che i cavalli nitriscono: per quando sono state sottomesse fa parte di un ordine della natura che ha consentito lo sviluppo culturale e civile dell'umanità, così come per quando non sono state sottomesse. Il problema è che non puoi infilare un paio di occhiali con le lenti rosa e poi stupirti che il mondo sia rosa: non puoi accettare il criterio ermeneutico della dialettica servo padrone e poi scoprire che tutti i rapporti umani sono inquadrabili in uno schema oppresso/oppressore. Se vuoi vedere la realtà così come è devi prendere coscienza del tuo punto di vista, del colore delle tue lenti.
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Offline mik

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Re: E' arrivato il momento di combattere il femminismo (Erin Pizzey)
« Risposta #32 il: Luglio 12, 2010, 13:48:54 pm »
la situazione è opposta:
1 le femministe sono le povere dementi che hanno assorbito una ideologia costruita dagli uomini per asservire ulteriormente il genere femminile alle necessità del capitalismo
2 le femministe avevano già il consenso maschile, e comunque ne avevano e ne hanno bisogno perchè la storia l'hanno fatta, la fanno e la faranno gli uomini
Il primo punto e' totalmente condivisibile:in realta' le prime teorizzazione sull'eguaglianza furono formulate dagli Illuministi nel '700,filosofi teorici del nascente potere della borghesia capitalista:mettere tutti al lavoro(con ritmi e forme di sfruttamento intensivi mai visti prima nella storia umana),usare ogni risorsa umana,ecologica,energetica disponibile per creare una societa' dove lo scopo principale del vivere diventava non il produrre per vivere,ma il vivere per produrre(e oggi consumare sempre piu').

Il femminismo degli anni '60-'70 ha inizialmente sostenuto di essere contro questo modello di societa',ma la scarsa consistenza di quella posizione si e' potuta constatare non appena hanno cominciato ad inserirsi in massa nel "sistema":hanno allegramente buttato a mare ogni progetto di cambiamento complessivo della societa' ed hanno puntato solo ad accaparrarsi posizioni di potere.

Sul secondo punto posso dire che avevano sicuramente bisogno dell'appoggio degli uomini ma non condivido l'idea che la storia siano destinati a farla solo gli uomini;anzi la ritengo una teoria pericolosa perche' rassicurando l'uomo sulla sua inamovibile posizione nella societa',lo rende meno attento ai rischi che corre(e qui parlo di perdita  di diritti e liberta' fondamentali,non di perdita di privilegi):in realta' molti uomini oggi non pensano neppure che possa proporsi in un prossimo futuro una societa' oppressiva nei loro confronti,mentre io la ritengo molto probabile.
Sottovalutare l'"avversario" e' un errore che molti condottieri nella storia hanno pagato con la sconfitta.
ciao

Offline mik

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Re: E' arrivato il momento di combattere il femminismo (Erin Pizzey)
« Risposta #33 il: Luglio 12, 2010, 14:19:40 pm »
caro Mik, come ha commentato vargan, sulla sottomissione femminile ci sarebbe da discutere all'infinito

dire che le donne fossero sottomesse è come dire che i cavalli nitriscono: per quando sono state sottomesse fa parte di un ordine della natura che ha consentito lo sviluppo culturale e civile dell'umanità, così come per quando non sono state sottomesse. Il problema è che non puoi infilare un paio di occhiali con le lenti rosa e poi stupirti che il mondo sia rosa: non puoi accettare il criterio ermeneutico della dialettica servo padrone e poi scoprire che tutti i rapporti umani sono inquadrabili in uno schema oppresso/oppressore. Se vuoi vedere la realtà così come è devi prendere coscienza del tuo punto di vista, del colore delle tue lenti.
Non sono certo di aver ben compreso il tuo pensiero;comunque posso dire che  vedere l'importanza che hanno avuto i rapporti oppresso/oppressore nella storia umana non sia affatto mettersi delle lenti rosa ma semplicemente constatare l'evidenza:che la storia umana si e' caratterizzata(anche)da forme di sfruttamento di ogni tipo e che tale triste caratteristica non sta volgendo affatto al termine(come molti ingenui progressisti credono);piuttosto siamo di fronte a una serie di (possibili,forse probabili) cambiamenti epocali,che non portano affatto ad una nuova" era dell'acquario"(per citare le scemenze new age) e neppure ad improbabili "fine della storia"(tipo Fukuyama)o a societa' dell'empatia(Rifkin).Piuttosto sono probabili cadute di alcune civilta',a partire da quella occidentale(della cui scomparsa non mi rammarico minimamente)e rivolgimenti interni,forse ribaltamenti di potere,come quello che il femminismo tenta di attuare.
Non penso che tutti i rapporti umani siano inquadrabili solo nella dialettica servo-padrone:rapporti tra uomini e donne,padri e figli,diverse classi sociali,diverse etnie,persino tra padroni e schiavi nell'antichita'avevano(e hanno ancora)anche molti altri aspetti(basti pensare all'amore tra genitori e figli e uomini e donne):tuttavia tale dialettica ha avuto,ha e,temo,continuera' ad avere ancora un notrevole peso.
ciao

Offline renato.dg

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Re: E' arrivato il momento di combattere il femminismo (Erin Pizzey)
« Risposta #34 il: Luglio 12, 2010, 20:19:42 pm »
Che le donne nel passato fossero sottomesse,mi pare difficile negarlo:pur con qualche differenza nelle varie civilta' di solito erano escluse per principio dalla gestione diretta  del potere politico ed economico,quasi sempre anche dalle gerarchie religiose,non controllavano l'esercito,legalmente erano sottoposte a qualche forma di tutela da parte di parenti di sesso maschile(il padre prima,il marito poi ed infine il figlio,come diceva Confucio)e cosi' via.

Detto questo,tale era la condizione anche di gran parte degli uomini(schiavi,plebei,servi della gleba,poveri).Ed e' indubbiamente vero che una minoranza di donne riuscivano comunque a raggiungere posizioni di grande potere e ricchezza(basti pensare a certe regine come Elsabetta I oCaterina),cosi' come e' vero che molte avevano comunque una notevole influenza sui loro mariti,figli e talvolta padri(se vedi il film Agora su Ipazia ne hai un buon esempio).

Il punto pero' non mi sembra questo.L'essere stati subordinati non da diritto a
subordinare,ad opprimere(tanto meno ad opprimere chi in quei tempi neanche c'era e non ha goduto di quei privilegi).Ne' si puo' ridurre tutta la storia umana a solo conflitto dei sessi(come non la si puo' considerare solo conflitto di classe).
Ne' si puo' dire che il rapporto squilibrato uomo-donna  e' l'elemento centrale della storia umana(tesi tipo Il calice e la spada).
E,soprattutto,non mi si puo' venire a parlare di eguaglianza e poi fare lodi sperticate a societa'matriarcali fondate sulla discriminazione dell'uomo o parlarmi di differenza di genere intendendo chiaramente che tale differenza non e' complementare ma trattasi di un plus che le donne avrebbero e di un minus che caratterizzerebbe l'uomo(magari nella neolingua orwelliana si puo' chiamarla anche eguaglianza,ma nella realta' parlano di superiorita' "razziale").
Ciao


NON è VERO LE DONNE NON SONO STATE SOTTOMESSE.Avevano un ruolo dettato dalle condizioni socialiNon si può vedere il passato con gli occhi del presente.La società contadina e artigiana dell'era pre-industriale non ha nulla a che vedere con la società di oggi.L'analfabetismo era del 70 % , si facevano tanti figli e il futuro della maggior parte dei figli e figlie erano i campi o le botteghe.Non c'erano altre strade. Il lavoro di ufficio era molto minore esvolto da pochi .E non è detto che le donne non lavorassero.lavoravano eccome nei campi o impiegate.E poi il mito della donna soldato si è rivelato falso e lo dimostra il fatto che a morire sono sempre o quasi sempre gli uomini perchè la guerra fino ad oggi è sempre stata cosa maschile.La politica anche oggi ha una vocazione maschile così come i funzionari di stato.Bisognerebbe andare avedere quanto donne lavoravano per lo stato ai tempi dei regni.Sono sicuro che ce ne erano e non poche.Tutto il terziario e l'impiego statale che oggi e per la gran parte femminile fino al novecento era molto piu ridotto.
Si può dire che le donne sono state escluse dalla istruzione universitaria, ma quante università c'erano fino aprima del novecento e quante università e quanti se lo potevano permettere?
Quindi la donna non è stata sottomessa e rilegata in casa, lavorava e aveva un ruolo diverso.Oggi nonostante abbiano la indipendenza economica e le lauree in mano rese possibili dalla fine della società contadina con l'avento delle macchine chiedono posti di lavoro agli uomini  perchè non sono ingrado di fare impresa e di rischiare.Non a caso i posti di lavoro piu occupati dalle donne sono quelli statali eimpiegatizzi laddove c'è un mantenimento sicuro che priviene dallo stato.
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Re: E' arrivato il momento di combattere il femminismo (Erin Pizzey)
« Risposta #35 il: Luglio 12, 2010, 21:10:36 pm »
Che le donne nel passato fossero sottomesse,mi pare difficile negarlo:pur con qualche differenza nelle varie civilta' di solito erano escluse per principio dalla gestione diretta  del potere politico ed economico,quasi sempre anche dalle gerarchie religiose,non controllavano l'esercito,legalmente erano sottoposte a qualche forma di tutela da parte di parenti di sesso maschile(il padre prima,il marito poi ed infine il figlio,come diceva Confucio)e cosi' via.


La situazione psicologica dei maschi in Occidente e' drammatica...e questi sarebbero i risvegliati, figuriamoci i dormienti.
 :doh: :cry: :hmm:

Faccio bene io a buttare nel cesso tutta la cultura/storia occidentale degli ultimi 2.000 anni , e tirare lo sciacquone, non c'e' davvero altra soluzione.

Solo un altro genocio vi/ci salvera', che cmq, siatene certi, arrivera'.
Il dolore vi salvera'.

non controllavano l'esercito

Vuoi mettere, se non e' un segno di chiara sottomissione questo. ^_^

« Ultima modifica: Luglio 12, 2010, 21:22:03 pm da Animus »
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

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Offline mik

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Re: E' arrivato il momento di combattere il femminismo (Erin Pizzey)
« Risposta #36 il: Luglio 12, 2010, 21:58:44 pm »

NON è VERO LE DONNE NON SONO STATE SOTTOMESSE.Avevano un ruolo dettato dalle condizioni socialiNon si può vedere il passato con gli occhi del presente.La società contadina e artigiana dell'era pre-industriale non ha nulla a che vedere con la società di oggi.L'analfabetismo era del 70 % , si facevano tanti figli e il futuro della maggior parte dei figli e figlie erano i campi o le botteghe.Non c'erano altre strade. Il lavoro di ufficio era molto minore esvolto da pochi .E non è detto che le donne non lavorassero.lavoravano eccome nei campi o impiegate.E poi il mito della donna soldato si è rivelato falso e lo dimostra il fatto che a morire sono sempre o quasi sempre gli uomini perchè la guerra fino ad oggi è sempre stata cosa maschile.La politica anche oggi ha una vocazione maschile così come i funzionari di stato.Bisognerebbe andare avedere quanto donne lavoravano per lo stato ai tempi dei regni.Sono sicuro che ce ne erano e non poche.Tutto il terziario e l'impiego statale che oggi e per la gran parte femminile fino al novecento era molto piu ridotto.
Si può dire che le donne sono state escluse dalla istruzione universitaria, ma quante università c'erano fino aprima del novecento e quante università e quanti se lo potevano permettere?
Quindi la donna non è stata sottomessa e rilegata in casa, lavorava e aveva un ruolo diverso.Oggi nonostante abbiano la indipendenza economica e le lauree in mano rese possibili dalla fine della società contadina con l'avento delle macchine chiedono posti di lavoro agli uomini  perchè non sono ingrado di fare impresa e di rischiare.Non a caso i posti di lavoro piu occupati dalle donne sono quelli statali eimpiegatizzi laddove c'è un mantenimento sicuro che priviene dallo stato.
Non ho mai detto che le donne non lavorassero:la casalinga e' una creazione recente della famiglia borghese dell'800.Per millenni le donne hanno lavorato,ma questo hanno fatto anche schiavi e servi della gleba e non per questo erano liberi.
l'esclusione dagli studi precede la creazione delle universita'(le prime sono sorte nell'xi secolo):l'istruzione esisteva anche prima,vi accedeva una ristretta minoranza della popolazione maschile:per esempio nel liceo di Aristotele non erano ammesse donne.
In alcune societa',poi,erano realmente relegate in casa:nell'Atene del V secolo raramente uscivano di casa(se non per ricorrenze particolari o festivita' religiose).
ciao

Offline mik

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Re: E' arrivato il momento di combattere il femminismo (Erin Pizzey)
« Risposta #37 il: Luglio 12, 2010, 22:32:25 pm »
La situazione psicologica dei maschi in Occidente e' drammatica...e questi sarebbero i risvegliati, figuriamoci i dormienti.
 :doh: :cry: :hmm:

Faccio bene io a buttare nel cesso tutta la cultura/storia occidentale degli ultimi 2.000 anni , e tirare lo sciacquone, non c'e' davvero altra soluzione.

Solo un altro genocio vi/ci salvera', che cmq, siatene certi, arrivera'.
Il dolore vi salvera'.

Vuoi mettere, se non e' un segno di chiara sottomissione questo. ^_^



Direi proprio che il controllo dell'esercito sia stato un elemento importantissimo di praticamente tutte le societa' della storia:Sparta era dominata da una ristretta casta(gli Spartiati)la cui principale,se non unica attivita' nella vita era l'addestramento(che iniziava a 7 anni) e la guerra.
Roma,dalla crisi della repubblica nel I secolo avanti Cristo,e' stata governata esclusivamente da condottieri militari(Mario,Silla;Cesare,etc)e poi da imperatori proclamati e deposti il piu' delle volte dall'esercito.
Persino Mussolini e Hitler hanno potuto raggiungere il potere solo perche' appoggiati anche dalle forze armate.
Non mi viene in mente nessuna societa' del passato dove il controllo delle armi non sia stato fondamentale,pur nelle varie differenze,naturalmente.
Ancora oggi,in molti paesi,i militari hanno ruoli chiave:solo 2 esempi:nel 1994 gli islamici non sono riusciti ad arrivare al potere in Algeria(dopo elezioni regolarmente vinte)perche' l'esercito,di tradizioni laiche e nazionaliste,lo ha impedito con un golpe;nell'attuale Turchia il governo e' islamico ma costretto da anni ad una politica moderata dalla minaccia di intervento militare(d'altronde la Turchia moderna da Ataturk in poi e' sempre stata controllata strettamente dall'esercito).
In Italia,ovviamente,la situazione e' molto diversa(almeno dal 1945).
Buttare la storia non e' mai una buona idea:fa capire molte cose del presente e di possibili futuri.
In quanto poi ad essere risvegliato,il punto,come ho gia' avuto modo di dire,non e' negare fatti storici evidenti e dei quali si hanno prove praticamente ineusaribili,ma opporsi a cio' che c'e' di discriminatorio gia' ora e forse di piu' nel futuro(e soprattutto vedere le discriminazioni nascenti,cosa che molti uomini non sembrano in grado di fare).Per conto mio,l'aria che tirava l'avvertivo gia' molti anni fa ,quando ero ancora adolescente e sentivo strani,contradditori discorsi su uguaglianza e diversita' o su ipotetici antichi matriarcati e liberta',per non parlare delle leggi tipo affermative actions gia' in vigore in U.S.A.(e si sa che cio' che avviene in America,prima o poi arriva anche qui)

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Re: E' arrivato il momento di combattere il femminismo (Erin Pizzey)
« Risposta #38 il: Luglio 13, 2010, 14:25:13 pm »
Ciao, sono la tipa che si è presentata ieri. Pensavo di aspettare un pò prima di iniziare ad esprimere le mie opinioni, ma in questo momento sento il bisogno di farlo, o meglio, non è un'opinione ma una domanda: dite che gli uomini si devono difendere da soli, bene, ma allora io (che mi sono presentata come donna solidale) a questo punto mi sento un pò pesce fuor d'acqua, una di troppo, in pratica cosa posso fare per rendermi utile qui con voi?
Io condivido le parole di questa donna (anche se non al 100%), e non sono un'intellettuale, sono solo una persona che osserva attentamente la società in cui vive, una persona che cerca il più possibile di non avere pregiudizi di nessun genere, che non giudica le persone in base al loro sesso (quindi mi rifiuto di condannare gli uomini) o altro, ma in base al loro comportamento effettivo. Mi sono resa conto che questo conflitto di genere è assurdo e distruttivo, e sono qui per discuterne con voi, sperando che verso di me non ci siano pregiudizi in quanto sono una donna. Sono una persona sincera e aperta alla discussione, ma ora ditemi voi se qui sono gradita o meno. Io spero di si  ;)
Grazie

Per quel che mi riguarda,pregiudizi nei tuoi confronti in quanto donna non ce ne sono.
E sei assolutamente gradita,come tutti quelli(e quelle)che vogliano discutere con sicerita'.
ciao

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Re: E' arrivato il momento di combattere il femminismo (Erin Pizzey)
« Risposta #39 il: Luglio 13, 2010, 21:34:35 pm »
caro Mik, come ha commentato vargan, sulla sottomissione femminile ci sarebbe da discutere all'infinito

dire che le donne fossero sottomesse è come dire che i cavalli nitriscono: per quando sono state sottomesse fa parte di un ordine della natura che ha consentito lo sviluppo culturale e civile dell'umanità, così come per quando non sono state sottomesse. Il problema è che non puoi infilare un paio di occhiali con le lenti rosa e poi stupirti che il mondo sia rosa: non puoi accettare il criterio ermeneutico della dialettica servo padrone e poi scoprire che tutti i rapporti umani sono inquadrabili in uno schema oppresso/oppressore. Se vuoi vedere la realtà così come è devi prendere coscienza del tuo punto di vista, del colore delle tue lenti.
Ho scritto un post di chiarimento.
Posto sempre che possa chiarire.... :P

http://www.metromaschile.it/forum/dialoghi-sulla-qm/aphorismen/msg16686/#msg16686
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Re: E' arrivato il momento di combattere il femminismo (Erin Pizzey)
« Risposta #40 il: Luglio 13, 2010, 23:13:10 pm »
Ho scritto un post di chiarimento.
Posto sempre che possa chiarire.... :P

http://www.metromaschile.it/forum/dialoghi-sulla-qm/aphorismen/msg16686/#msg16686
Dici:di ogni verita' anche il contrario e' vero(Buddha).
"Oppresso e oppressore non possono essere considerati singolarmente,perche' l'uno non puo' esistere senza l'altro.Sono parti entrambe dell'Intero":mai dubitato di questo,se non ci fosse l'oppresso non ci sarebbe oppressore e viceversa.Insieme costituiscono l'Oppressione.
"Non esiste oppresso,non esiste oppressore,la Volonta' si manifesta nei due sessi secondo la possibilita' che ogni sesso ha di massimizzare la perpetuazione della specie in funzione delle condizioni dell'habitat":tale possibilita' non e' rigidamente definita dall'ambiente,se non in casi rari :gli esseri umani intervengono nella scelta,scartano alcune possibilita' per altre,imboccano vie piu' o meno funzionali:in ambienti pressocche' identici,es. l'Amazzonia,convivono popoli bellicosi e pacifici,popoli con strutture interne poco sessiste o molto prevaricatrici,popoli ospitali e aperti verso gli stranieri e popoli decisamente xenofobi,popoli curiosi delle novita' e popoli molto conservatori.

I filosofi (come pure gli scienziati moderni)non sono puri ricercatori della Verita':subiscono gli influssi della societa' in cui vivono e i cui scopi in definitiva servono(almeno la maggior parte di loro).Presentano verita'- specchio del loro mondo e aiutano tali societa' a negare e razionalizzare le loro contraddizioni,a giustificarne gli squilibri e le ingiustizie(ricordi gli sforzi della filosofia antica per negare la piena umanita' degli schiavi,ricordi le idee di Aristotele sulla natura degli schiavi e dei Barbari,cioe' di tutti i non Greci?).
Pochi sono andati in rotta di collisione coi loro mondi e ,di solito,sono finiti male:ricordi Gesu',le sue parole contro Roma,contro la potente casta dei Sacerdoti del Tempio,contro le ingiustizie della sua terra?
E Giordano Bruno,Galilei,Marx?
O crocefissi,o arsi sul rogo,o costretti ad assurde abiure o alla fuga e all'esilio.
Nella filosofia puoi trovare spunti di riflessione,idee che ti spingano al confronto con le tue convinzioni,chiarimenti sulle scelte di fondo etiche,politiche,economiche dei loro tempi,mai Verita' assolute(che peraltro non esistono).
Ciao

Offline Salar de Uyuni

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Re: E' arrivato il momento di combattere il femminismo (Erin Pizzey)
« Risposta #41 il: Luglio 14, 2010, 15:21:42 pm »
Ho spesso detto cosa pensavo su questo.
Il punto,non è la sottomissione,o il potere,IL VERO PUNTO E' IL VALORE.
E io ho quasi una visione DI MERCATO,di come nella storia venga stabilito il valore.
Il fatto è questo:fino all'avvento delle macchine UN UOMO PER FORZA DI COSE VALEVA DI PIU' DI UNA DONNA.
Perchè?
Presto detto:anche le donne lavoravano,ma il lavoro che contava davvero era quello degli uomini.
Quando una donna delle classi basse doveva scegliere un uomo suo pari(non nobile o borghese),la scelta verteva sul fatto che fosse robusto e buon lavoratore.
L'uomo per contro ha sempre optato per un giudizio più estetico,ma anche lui non era scevro comunque da giudizi di ordine pratico.
Erano matrimoni poco romantici VERI CONTRATTI DI RECIPROCO SOSTEGNO,però forse ci si voleva bene molto di più,perchè la vita di uno dipendeva da quella dell'altro.

Oggi l'uomo cosa può offrire alla donna,che lei non abbia già?
La macchina ha reso l'uomo quasi inutile rispetto alla donna,ora può persino RIPRODURSI da sola...
E così l'uomo entra in un mercato in cui parte già svantaggiato,con anche la beffa che viene incolpato di essere ''privilegiato''.

Domanda:perchè,nei matrimoni di una volta erano le donne a dover portare una dote?
Risposta:perchè questo era il compenso monetario che gli permetteva di raggiungere il valore di mercato di quell'uomo.
Domanda:chi è che oggi porta la dote,l'uomo o la donna nella coppia?
Chi è che deve convincere con dei soldi l'altro,a stare con lui?
Non si chiamerà dote...però...il meccanismo è sempre lo stesso.

Forse mi si dirà che io idealizzo quel mondo,ma le idee che mi sono fatto derivano da ciò che mi hanno raccontato i miei nonni,in sostanza penso di tastare il polso alla situazione più io,che non i ''libri di storia''.

Nei fatti,ciclicamente si finisce sempre a parlare di questo,e molti dicono,MA NON SI PUO' NEGARE LA STORIA...
Ma chi l'ha fatta questa storia?
Chi controlla il presente controlla il passato,diceva qualcuno,e aggiungeva che chi controlla il passato,controlla il futuro...
Tutto ciò che è scritto nei libri sembra ovvio,non perchè sia giusto,ma perchè è semplicistico.
E' più facile presentare una storia dove la donna è vittima oppressa,e l'uomo è carnefice,che non una più complessa,dove l'uomo pur essendo avvantaggiato naturalmente,cedeva alcuni dei suoi vantaggi alla donna.
L'ingresso stesso delle masse (anche femminili)nel mondo dell'istruzione,ha anche sotto molti aspetti costretto la storia ad inquadrarsi in una dinamica semplice.
Faccio alcuni esempi su cui nessuno riflette.
La monogamia.
E' naturale?
No,assolutamente,la specie funziona a livello ottimale con maschi poligami,e nei fatti in quasi tutte le altre culture,TRANNE QUELLA OCCIDENTALE,è tollerata e magari anche incoraggiata.
Chi è che ha voluto la monogamia,gli uomini,o le donne?
Noi diamo per scontato che la monogamia sia una cosa normale,ma è davvero così?
Diamo l'opportunità alle donne di avere più partner nel corso del tempo(di prenderci e lasciarci come loro aggrada),senza prenderci la libertà di avere più partner nello stesso tempo.
Dal punto di vista maschile,se lo analizzi,biologicamente,sarebbe più opportuno avere più partner NELLO STESSO MOMENTO,bisogna infatti considerare che l'uomo come strategia riproduttiva,ha quella di inseminare il maggior numero di donne possibile,nel tempo minore,dal momento,che non ha tempi di latenza,a differenza della donna che deve rimanere ferma almeno nove mesi.
La strategia riproduttiva della donna invece è di vincolare un uomo a sè per un certo,tempo,perchè la protegga,e quando poi la prole è cresciuta ''cambiare'',per combinare i propri geni con un altro.

Se il primo,quello che va con più donne nello stesso momento è definito uno stronzo,la seconda è semplicemente definita una donna emancipata.

Certo una volta non era permesso il divorzio come adesso,ma comunque,la monogamia,era una garanzia di protezione che l'uomo garantiva alla donna.
Lo stesso matrimonio anche poligamico,dava alla donna TUTTA UNA SERIE DI GARANZIE DI ESSERE MANTENUTA,CHE ERANO QUELLE PER LE QUALI STORICAMENTE SONO SEMPRE STATE LE DONNE A CERCARE IL MATRIMONIO,E NON VICEVERSA.

Se vuoi capire la storia,non devi guardarla con gli occhi del presente,e questo,non è facile,e soprattutto,non si può insegnare a scuola,dove gli studenti,vogliono risposte facili,per sentirsi come sempre,NELLA MIGLIORE DELLE EPOCHE POSSIBILI...
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Salar de Uyuni

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Re: E' arrivato il momento di combattere il femminismo (Erin Pizzey)
« Risposta #42 il: Luglio 14, 2010, 15:29:41 pm »
Questo è il testo di un altro post che ho fatto su questo argomento:

''Il problema fondamentale delle donne e degli uomini di oggi è che guardando al passato gli pare un incomprensibile successioni di mostruosità,guerre,diritti negati alle donne ecc...
proprio non riescono a capacitarsi di come i loro antenati,pur avendo il loro stesso dna fossero così diversi,così pazzi da aspettare 2000 anni prima di incominciare il flower power,di mettere i fiori nei cannoni,e incominciare la ''rivoluzione sessuale'',perchè le donne abbiano aspettato 2000 anni prima di iniziare le prime rivendicazioni,di aver aspettato millenni prima di ESSERE IN UNA PAROLA MODERNI...APERTI,DI GODERSI LA VITA...

E così tutto il passato finisce in una eterna maledizione,ed il suo ricordo non è nè frutto di curiosità,nè della nostalgia,ma della necessità sempre ricordata ovunque CHE NON SI RIPETA PIU'.

Non esistono infatti nel tempo presente ricorrenze di eventi CHE SI DOVREBBERO RIPETERE AL DI LA' DELL'INSOSTENIBILE SESSANTOTTO,MODELLO PER I SECOLI FUTURI, ED ESPRESSIONE DELLA SOCIETA' NUOVA CHE E' VENUTA A CACCIARE QUELLA VECCHIA,SUGGELLO DUNQUE,DELLA DAMNATIO MEMORIAE DEL NOSTRO PASSATO,DIVENTATO NELL'INCONSCIO COLLETTIVO UNO STRANA AMALGAMA DI  INQUISIZIONE,DONNE STUPRATE E STRANE SUPERSTIZIONI.

Potremo dunque,inserire la grande narrazione femmista,in questo nuovo modo di sentire della collettività.

La storia infatti a differenza della matematica e della fisica,non può essere considerata una scienza esatta in quanto per sua natura non può essere oggettività,ma la modernità,assurdità delle assurdità,si arroga il diritto di poter finalmente giudicare il passato in maniera obiettiva.

Ma ogni narrazione a posteriori non può che essere falsa,non soltanto per la sua natura soggettiva,ma anche PERCHE' GUARDA AL PASSATO CON GLI OCCHI DEL PRESENTE.

No,non sto perorando la causa di un soggettivismo assoluto,ma sto suggerendo ai più CHE C'E' UN ELEMENTO MANCANTE IN TUTTI I LIBRI DI STORIA,CHE PER L'APPUNTO SONO COSTRUITI SECONDO UN'OTTICA MODERNA.

Qual'è questo elemento,che manca e non permette la comprensione del passato?

SARO' TERRA-TERRA E' LA FAME.

L'uomo moderno è libero dalla tirannia della fame,e non riesce dunque a comprendere il tempo passato in cui tutto accadeva secondo le sue tiranniche disposizioni.

Si aprirono dunque le danze del delirio marxista,in cui si interpretava la storia come una lotta fra classi,e si attribuiva lo sfruttamento dei proletari e la loro aggregazione in immense metropoli industriali ad un preciso progetto malevolo della borghesia,dimenticando che chi emigrava dalle campagne FUGGIVA DALLA FAME,PERCHE' NON IN TUTTI I PAESI EUROPEI CI SONO STATE LE ENCLOSURES,EPPURE IN TUTTI I PAESI C'E' STATA LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE,ERGO,LO SPOSTAMENTO DALLE CAMPAGNE VERSO LE CITTA' E' STATO UN FENOMENO SPONTANEO.

Non ghe s'era da magnar,parole di mio nonno,quindi ancora pochi decenni fa...del resto se ci fosse stato da mangiare come oggi(come sostengono i primitivisti),PERCHE' LA POPOLAZIONE NON AUMENTAVA?
Bisogna considerare che le prime misure igieniche significative furono adottate nell'ottocento con l'editto napoleonico di Saint Cloud che poneva le tombe fuori dalle città,e poi bisognerà aspettare il tardo ottocento per un sistema fogniario e di acque potabili degne di questo nome.
Eppure l'incremento della popolazione era già in corso.

DEFINIRO' COME LINEA DI DEMARCAZIONE FRA ANTICHITA' E MODERNITA'' IL PASSAGGIO DALLA FAME ALLA SAZIETA',non già la rivoluzione copernicana,nè la scoperta dell'America.

Il modo di pensare moderno,è un modo contorto,che tenta di spiegare la storia in modo contorto,dimenticando quella sensazione oscura di malessero fisico che è stato il movente primario di ogni azione che ha preceduto la modernità,in quanto finalizzata alla ricerca del cibo.

Faccio un esempio,le guerre sarebbero da attribuirsi secondo modelli di pensiero sesantottino moderni a ''repressione sessuale'' ovvero all'impulso biologico sessuale dell'uomo.
Eppure,se si nota,questa visione fa capolino proprio quando il grande bisogno primario (la fame) scompare lasciando il posto al suo vice,ovvero al bisogno sessuale,che da allora in poi diviene il centro dell'interpretazione del passato.
Come se la guerra di Trioa fosse stata fatta per Elena,e non già per il ''vello d'oro''(il grano del mar nero)
Non si finirà mai di osservare,in fondo,quanto fossero ingenui tutti coloro i quali hanno cercato di interpretare gli atti dell'uomo antico,in base alla fame di sesso e non già di quella di cibo,COME SE GLI UOMINI ANTICHI DISPONESSERO DELLO STESSO INTROITO CALORICO DI QUELLI MODERNI.

Un errore incalcolabile,simile a quello di Maria Antonietta,quando diceva ''non hanno pane,dategli le brioches''.

A dirla tutta non si sa neanche se la regina abbia pronunciato effettivamente quella frase,ma si sa che molte donne moderne devono averla seguita entro questa stupità naif,abbracciando quella filosofia chiamata femminismo.

Non mancano mai di far notare come le donne di una volta,non potessero votare,avere diritti politici,diventare donne in carriera COME SE QUESTE FOSSERO ESIGENZE DELLE DONNE ANTICHE E NON GIA' DI QUELLE MODERNE,CONFONDENDO IL PANE CON LE BRIOCHES,E CHIEDENDOSI IN UN ABISSO DI STUPIDITA' E DI INGENUITA',PERCHE' AVESSERO ASPETTATO TUTTI QUEI SECOLI A RECLAMARE ''I PROPRI DIRITTI''.
Ma di che cosa se ne fa un affamato dei propri diritti?
Devono averlo pensato anche i tedeschi quando votavano Adolf Hitler,perchè in fondo,la storia può essere benissimo spiegata dalla fame.

Per le donne allevate a brioches può essere sembrato che le brioches fossero qualcosa di irrinunciabile,ma non fu sempre così.

Ci fu un tempo in cui non già le brioches,ma il pane stesso mancava all'appello della tavola delle gentil donzelle(ma anche degli uomini),e in quel tempo era quello l'oggetto di maggior ricerca.

A quei tempi dunque,le donne si sincerarono,CHE FOSSE IL PANE A NON MANCARE SULLA LORO TAVOLA,E IN RAGIONE DI CIO',CHIESERO E OTTENNERO COME DIRITTO,NON GIA' DI VOTARE,MA CHE I LORO UOMINI DAL MOMENTO DELLO SPOSALIZIO FOSSERO OBBLIGATI A MANTENERLE,OVVERO A DARE LORO DA MANGIARE.

Era un tempo in cui la forza fisica era ancora importante(e le donne ne avevano poca),e una buona massaia non mancava mai di notare prima di sposarsi,se il giovane contadino fosse sano e vigoroso,ovvero se potesse lavorare i campi con alacrità e portare alla sua tavola del buon cibo.

In questa dinamica lei era dipendente da lui,e nello sforzo di farsi credere necessaria inventò il bisogno dell'uomo ''di una brava cuoca'',come se l'uomo ne avesse realmente bisogno,dal momento che il cibo lo portava lui,ED ERA QUASI SEMPRE LO STESSO,OVVERO POCO CUCINABILE(si guardi l'opera d Van Gogh i mangiatori di patate).

Già,vien detto che gli uomini vengono presi dalle donne per la gola,in verità per secoli è stato il contrario.

L'uomo,per contro,se viene preso,viene preso da un'altra parte,più in basso,e nei fatti nella modernità questo bisogno non si è mai esaurito,lasciandolo in una condizione di perenne dipendenza,che può spiegare altrettanto BENE PERCHE' GLI UOMINI DI OGGI,NON SI RIBELLINO E PRETENDANO CHE I LORO DIRITTI VENGANO RISPETTATI;
PERCHE' IN FONDO ANCHE PER LORO IL PANE VIENE PRIMA DELLE BRIOCHES.  
 
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« Ultima modifica: Maggio 27, 2010, 17:53:01 da Salar de Uyuni »  
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     Re: La fame mancante,ovvero delle novelle Marie Antoniette
« Risposta #1 inserito:: Maggio 27, 2010, 15:07:38 » Citazione  

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Concludo dicendo,che coloro le quali hanno un cervello troppo piccolo per capire tutto questo,potranno capirlo grazie al loro stomaco,giacchè chi dimentica il proprio passato,è destinato a riviverlo.
 
 
« Ultima modifica: Luglio 14, 2010, 17:32:43 pm da Salar de Uyuni »
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Zoltan2

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Re: E' arrivato il momento di combattere il femminismo (Erin Pizzey)
« Risposta #43 il: Luglio 14, 2010, 16:10:06 pm »
Concordo su tutto, Salar. Il concetto del bisogno della fame è veramente importante, perché sarà semplicistico ma è fondamentale per capire le dinamiche e l'evoluzione della nostra società. Un tempo le persone avevano molti problemi: avevano grosse carenze alimentari, ridotto introito calorico, malattie, carestie, disagi, poco benessere, fatica.
La donna media sogna 10, pretende 10 e ottiene solitamente 8.
L'uomo medio sogna 8, chiede 4, e, se gli va bene, ottiene 1.

Offline mik

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Re: E' arrivato il momento di combattere il femminismo (Erin Pizzey)
« Risposta #44 il: Luglio 14, 2010, 18:24:48 pm »
Ho spesso detto cosa pensavo su questo.
Il punto,non è la sottomissione,o il potere,IL VERO PUNTO E' IL VALORE.
E io ho quasi una visione DI MERCATO,di come nella storia venga stabilito il valore.
Il fatto è questo:fino all'avvento delle macchine UN UOMO PER FORZA DI COSE VALEVA DI PIU' DI UNA DONNA.
Perchè?
Presto detto:anche le donne lavoravano,ma il lavoro che contava davvero era quello degli uomini.
Quando una donna delle classi basse doveva scegliere un uomo suo pari(non nobile o borghese),la scelta verteva sul fatto che fosse robusto e buon lavoratore.
L'uomo per contro ha sempre optato per un giudizio più estetico,ma anche lui non era scevro comunque da giudizi di ordine pratico.
Erano matrimoni poco romantici VERI CONTRATTI DI RECIPROCO SOSTEGNO,però forse ci si voleva bene molto di più,perchè la vita di uno dipendeva da quella dell'altro.

Oggi l'uomo cosa può offrire alla donna,che lei non abbia già?
La macchina ha reso l'uomo quasi inutile rispetto alla donna,ora può persino RIPRODURSI da sola...
E così l'uomo entra in un mercato in cui parte già svantaggiato,con anche la beffa che viene incolpato di essere ''privilegiato''.

Domanda:perchè,nei matrimoni di una volta erano le donne a dover portare una dote?
Risposta:perchè questo era il compenso monetario che gli permetteva di raggiungere il valore di mercato di quell'uomo.
Domanda:chi è che oggi porta la dote,l'uomo o la donna nella coppia?
Chi è che deve convincere con dei soldi l'altro,a stare con lui?
Non si chiamerà dote...però...il meccanismo è sempre lo stesso.

Forse mi si dirà che io idealizzo quel mondo,ma le idee che mi sono fatto derivano da ciò che mi hanno raccontato i miei nonni,in sostanza penso di tastare il polso alla situazione più io,che non i ''libri di storia''.

Nei fatti,ciclicamente si finisce sempre a parlare di questo,e molti dicono,MA NON SI PUO' NEGARE LA STORIA...
Ma chi l'ha fatta questa storia?
Chi controlla il presente controlla il passato,diceva qualcuno,e aggiungeva che chi controlla il passato,controlla il futuro...
Tutto ciò che è scritto nei libri sembra ovvio,non perchè sia giusto,ma perchè è semplicistico.
E' più facile presentare una storia dove la donna è vittima oppressa,e l'uomo è carnefice,che non una più complessa,dove l'uomo pur essendo avvantaggiato naturalmente,cedeva alcuni dei suoi vantaggi alla donna.
L'ingresso stesso delle masse (anche femminili)nel mondo dell'istruzione,ha anche sotto molti aspetti costretto la storia ad inquadrarsi in una dinamica semplice.
Faccio alcuni esempi su cui nessuno riflette.
La monogamia.
E' naturale?
No,assolutamente,la specie funziona a livello ottimale con maschi poligami,e nei fatti in quasi tutte le altre culture,TRANNE QUELLA OCCIDENTALE,è tollerata e magari anche incoraggiata.
Chi è che ha voluto la monogamia,gli uomini,o le donne?
Noi diamo per scontato che la monogamia sia una cosa normale,ma è davvero così?
Diamo l'opportunità alle donne di avere più partner nel corso del tempo(di prenderci e lasciarci come loro aggrada),senza prenderci la libertà di avere più partner nello stesso tempo.
Dal punto di vista maschile,se lo analizzi,biologicamente,sarebbe più opportuno avere più partner NELLO STESSO MOMENTO,bisogna infatti considerare che l'uomo come strategia riproduttiva,ha quella di inseminare il maggior numero di donne possibile,nel tempo minore,dal momento,che non ha tempi di latenza,a differenza della donna che deve rimanere ferma almeno nove mesi.
La strategia riproduttiva della donna invece è di vincolare un uomo a sè per un certo,tempo,perchè la protegga,e quando poi la prole è cresciuta ''cambiare'',per combinare i propri geni con un altro.

Se il primo,quello che va con più donne nello stesso momento è definito uno stronzo,la seconda è semplicemente definita una donna emancipata.

Certo una volta non era permesso il divorzio come adesso,ma comunque,la monogamia,era una garanzia di protezione che l'uomo garantiva alla donna.
Lo stesso matrimonio anche poligamico,dava alla donna TUTTA UNA SERIE DI GARANZIE DI ESSERE MANTENUTA,CHE ERANO QUELLE PER LE QUALI STORICAMENTE SONO SEMPRE STATE LE DONNE A CERCARE IL MATRIMONIO,E NON VICEVERSA.

Se vuoi capire la storia,non devi guardarla con gli occhi del presente,e questo,non è facile,e soprattutto,non si può insegnare a scuola,dove gli studenti,vogliono risposte facili,per sentirsi come sempre,NELLA MIGLIORE DELLE EPOCHE POSSIBILI...
Forse bisogna semplicemente uscire fuori da logiche di "mercato",che non sono e non erano gia' nel passato inevitabili.
Cos'hanno da offrire gli uomini alle donne(e viceversa)oggi?La soddisfazione di un bisogno innato di condivisione di parte della propria vita con un'altra persona,di sessualita',di sostegno reciproco:tutte le considerazioni economiche nelle relazioni,cosi' importanti nel passato e anche oggi,non sono un dato ineliminabile,iscritto nella genetica umana,ma frutto di scelte di modelli di organizzazione sociale.
La storia viene certo interpretata,gli storici sono persone del nostro tempo,ne sono influenzati nelle loro analisi(inoltre anche quando si parla del passato,in realta' il vero interesse resta sempre il presente).Quindi sono d'accordo che la storia non va letta come Verita' Assoluta(non esistono verita' assolute):non si puo' pero' neanche ignorare l'infinita quantita' di prove documentali,artistiche,archeologiche,ecc .E quelle prove sono eloquenti.
Inoltre,presentare un passato dove la donna era solo(e solo lei) la Vittima e l'uomo solo (e solo lui) il Carnefice (e ridurla praticamente solo a questo)e' proprio cio' che fa il femminismo,ma lo fa distorcendo le prove documentali(su cui ogni storico decente deve sempre basarsi).Una lettura piu' oggettiva(certo nei limiti di un'oggettivita' che non e' mai assoluta)ci racconta una realta' diversa,piu' articolata e complessa,una relta' pero' che conferma continuamente la realta' dell'oppressione(e non solo tra i sessi).Inoltre,e' vero che questa societa' viene presentata come il migliore dei mondi possibili(anzi da  alcuni come l'unico mondo possibile-vedi la Tachter),ma proprio la storia ci insegna che tutte le societa' si presentano in questo modo per ovvi motivi di creazione e rafforzamento del consenso interno.
La stessa idea moderna di progresso,di inevitabile avanzamento dell'umanita' lungo una linea dal basso all'alto non e' altro che una tesi propagandistica.
ciao