Dialoghi > Verso una Nuova Alleanza

E' arrivato il momento di combattere il femminismo (Erin Pizzey)

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COSMOS1:

--- Citazione da: Vargan - Luglio 10, 2010, 18:06:10 pm ---Se le femministe non avessero trovato l`appoggio degli uomini avrebbero forse cavato un ragno dal buco?



--- Termina citazione ---

la situazione è opposta:
1 le femministe sono le povere dementi che hanno assorbito una ideologia costruita dagli uomini per asservire ulteriormente il genere femminile alle necessità del capitalismo
2 le femministe avevano già il consenso maschile, e comunque ne avevano e ne hanno bisogno perchè la storia l'hanno fatta, la fanno e la faranno gli uomini

COSMOS1:

--- Citazione da: mik - Luglio 11, 2010, 18:57:30 pm ---Che le donne nel passato fossero sottomesse,mi pare difficile negarlo

--- Termina citazione ---

caro Mik, come ha commentato vargan, sulla sottomissione femminile ci sarebbe da discutere all'infinito

dire che le donne fossero sottomesse è come dire che i cavalli nitriscono: per quando sono state sottomesse fa parte di un ordine della natura che ha consentito lo sviluppo culturale e civile dell'umanità, così come per quando non sono state sottomesse. Il problema è che non puoi infilare un paio di occhiali con le lenti rosa e poi stupirti che il mondo sia rosa: non puoi accettare il criterio ermeneutico della dialettica servo padrone e poi scoprire che tutti i rapporti umani sono inquadrabili in uno schema oppresso/oppressore. Se vuoi vedere la realtà così come è devi prendere coscienza del tuo punto di vista, del colore delle tue lenti.

mik:

--- Citazione da: COSMOS1 - Luglio 12, 2010, 08:29:16 am ---la situazione è opposta:
1 le femministe sono le povere dementi che hanno assorbito una ideologia costruita dagli uomini per asservire ulteriormente il genere femminile alle necessità del capitalismo
2 le femministe avevano già il consenso maschile, e comunque ne avevano e ne hanno bisogno perchè la storia l'hanno fatta, la fanno e la faranno gli uomini

--- Termina citazione ---
Il primo punto e' totalmente condivisibile:in realta' le prime teorizzazione sull'eguaglianza furono formulate dagli Illuministi nel '700,filosofi teorici del nascente potere della borghesia capitalista:mettere tutti al lavoro(con ritmi e forme di sfruttamento intensivi mai visti prima nella storia umana),usare ogni risorsa umana,ecologica,energetica disponibile per creare una societa' dove lo scopo principale del vivere diventava non il produrre per vivere,ma il vivere per produrre(e oggi consumare sempre piu').

Il femminismo degli anni '60-'70 ha inizialmente sostenuto di essere contro questo modello di societa',ma la scarsa consistenza di quella posizione si e' potuta constatare non appena hanno cominciato ad inserirsi in massa nel "sistema":hanno allegramente buttato a mare ogni progetto di cambiamento complessivo della societa' ed hanno puntato solo ad accaparrarsi posizioni di potere.

Sul secondo punto posso dire che avevano sicuramente bisogno dell'appoggio degli uomini ma non condivido l'idea che la storia siano destinati a farla solo gli uomini;anzi la ritengo una teoria pericolosa perche' rassicurando l'uomo sulla sua inamovibile posizione nella societa',lo rende meno attento ai rischi che corre(e qui parlo di perdita  di diritti e liberta' fondamentali,non di perdita di privilegi):in realta' molti uomini oggi non pensano neppure che possa proporsi in un prossimo futuro una societa' oppressiva nei loro confronti,mentre io la ritengo molto probabile.
Sottovalutare l'"avversario" e' un errore che molti condottieri nella storia hanno pagato con la sconfitta.
ciao

mik:

--- Citazione da: COSMOS1 - Luglio 12, 2010, 08:35:52 am ---caro Mik, come ha commentato vargan, sulla sottomissione femminile ci sarebbe da discutere all'infinito

dire che le donne fossero sottomesse è come dire che i cavalli nitriscono: per quando sono state sottomesse fa parte di un ordine della natura che ha consentito lo sviluppo culturale e civile dell'umanità, così come per quando non sono state sottomesse. Il problema è che non puoi infilare un paio di occhiali con le lenti rosa e poi stupirti che il mondo sia rosa: non puoi accettare il criterio ermeneutico della dialettica servo padrone e poi scoprire che tutti i rapporti umani sono inquadrabili in uno schema oppresso/oppressore. Se vuoi vedere la realtà così come è devi prendere coscienza del tuo punto di vista, del colore delle tue lenti.

--- Termina citazione ---
Non sono certo di aver ben compreso il tuo pensiero;comunque posso dire che  vedere l'importanza che hanno avuto i rapporti oppresso/oppressore nella storia umana non sia affatto mettersi delle lenti rosa ma semplicemente constatare l'evidenza:che la storia umana si e' caratterizzata(anche)da forme di sfruttamento di ogni tipo e che tale triste caratteristica non sta volgendo affatto al termine(come molti ingenui progressisti credono);piuttosto siamo di fronte a una serie di (possibili,forse probabili) cambiamenti epocali,che non portano affatto ad una nuova" era dell'acquario"(per citare le scemenze new age) e neppure ad improbabili "fine della storia"(tipo Fukuyama)o a societa' dell'empatia(Rifkin).Piuttosto sono probabili cadute di alcune civilta',a partire da quella occidentale(della cui scomparsa non mi rammarico minimamente)e rivolgimenti interni,forse ribaltamenti di potere,come quello che il femminismo tenta di attuare.
Non penso che tutti i rapporti umani siano inquadrabili solo nella dialettica servo-padrone:rapporti tra uomini e donne,padri e figli,diverse classi sociali,diverse etnie,persino tra padroni e schiavi nell'antichita'avevano(e hanno ancora)anche molti altri aspetti(basti pensare all'amore tra genitori e figli e uomini e donne):tuttavia tale dialettica ha avuto,ha e,temo,continuera' ad avere ancora un notrevole peso.
ciao

renato.dg:

--- Citazione da: mik - Luglio 11, 2010, 18:57:30 pm ---Che le donne nel passato fossero sottomesse,mi pare difficile negarlo:pur con qualche differenza nelle varie civilta' di solito erano escluse per principio dalla gestione diretta  del potere politico ed economico,quasi sempre anche dalle gerarchie religiose,non controllavano l'esercito,legalmente erano sottoposte a qualche forma di tutela da parte di parenti di sesso maschile(il padre prima,il marito poi ed infine il figlio,come diceva Confucio)e cosi' via.

Detto questo,tale era la condizione anche di gran parte degli uomini(schiavi,plebei,servi della gleba,poveri).Ed e' indubbiamente vero che una minoranza di donne riuscivano comunque a raggiungere posizioni di grande potere e ricchezza(basti pensare a certe regine come Elsabetta I oCaterina),cosi' come e' vero che molte avevano comunque una notevole influenza sui loro mariti,figli e talvolta padri(se vedi il film Agora su Ipazia ne hai un buon esempio).

Il punto pero' non mi sembra questo.L'essere stati subordinati non da diritto a
subordinare,ad opprimere(tanto meno ad opprimere chi in quei tempi neanche c'era e non ha goduto di quei privilegi).Ne' si puo' ridurre tutta la storia umana a solo conflitto dei sessi(come non la si puo' considerare solo conflitto di classe).
Ne' si puo' dire che il rapporto squilibrato uomo-donna  e' l'elemento centrale della storia umana(tesi tipo Il calice e la spada).
E,soprattutto,non mi si puo' venire a parlare di eguaglianza e poi fare lodi sperticate a societa'matriarcali fondate sulla discriminazione dell'uomo o parlarmi di differenza di genere intendendo chiaramente che tale differenza non e' complementare ma trattasi di un plus che le donne avrebbero e di un minus che caratterizzerebbe l'uomo(magari nella neolingua orwelliana si puo' chiamarla anche eguaglianza,ma nella realta' parlano di superiorita' "razziale").
Ciao

--- Termina citazione ---


NON è VERO LE DONNE NON SONO STATE SOTTOMESSE.Avevano un ruolo dettato dalle condizioni socialiNon si può vedere il passato con gli occhi del presente.La società contadina e artigiana dell'era pre-industriale non ha nulla a che vedere con la società di oggi.L'analfabetismo era del 70 % , si facevano tanti figli e il futuro della maggior parte dei figli e figlie erano i campi o le botteghe.Non c'erano altre strade. Il lavoro di ufficio era molto minore esvolto da pochi .E non è detto che le donne non lavorassero.lavoravano eccome nei campi o impiegate.E poi il mito della donna soldato si è rivelato falso e lo dimostra il fatto che a morire sono sempre o quasi sempre gli uomini perchè la guerra fino ad oggi è sempre stata cosa maschile.La politica anche oggi ha una vocazione maschile così come i funzionari di stato.Bisognerebbe andare avedere quanto donne lavoravano per lo stato ai tempi dei regni.Sono sicuro che ce ne erano e non poche.Tutto il terziario e l'impiego statale che oggi e per la gran parte femminile fino al novecento era molto piu ridotto.
Si può dire che le donne sono state escluse dalla istruzione universitaria, ma quante università c'erano fino aprima del novecento e quante università e quanti se lo potevano permettere?
Quindi la donna non è stata sottomessa e rilegata in casa, lavorava e aveva un ruolo diverso.Oggi nonostante abbiano la indipendenza economica e le lauree in mano rese possibili dalla fine della società contadina con l'avento delle macchine chiedono posti di lavoro agli uomini  perchè non sono ingrado di fare impresa e di rischiare.Non a caso i posti di lavoro piu occupati dalle donne sono quelli statali eimpiegatizzi laddove c'è un mantenimento sicuro che priviene dallo stato.

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