Dialoghi > Verso una Nuova Alleanza

E' arrivato il momento di combattere il femminismo (Erin Pizzey)

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mik:

--- Citazione da: Salar de Uyuni - Luglio 14, 2010, 20:40:47 pm ---Ti segnalo questo pezzo da ''Questa metà della terra'' centra bene il punto sull'oggettività'' della storia.

''Il Passato che verrà
Uno storico russo, del quale non ricordo il nome, intervistato all’epoca
dei mutamenti che seguirono la fine dell’Urss, a domanda rispose: “Sì, la
situazione attuale muta assai rapidamente, ma non è nulla a paragone della
velocità con la quale sta cambiando il passato”. Il passato è il racconto che
ha lo scopo di soddisfare i bisogni dei suoi creatori i quali non costruiranno
una storia che li danneggi e li indebolisca ma quella dalla quale possano
trarre innocenza e valore, che sia fonte di Senso. Diventa allora agevole
prefigurare quali saranno i caratteri della storia che il femminismo elaborerà,
quali i fatti che la storiografia femminista farà emergere dal passato e
quali invece non potrà trovare.
Non potrà trovare alcun dato storico che parli del male che gli uomini
hanno subìto dalle donne, né del bene che hanno prodotto né di quello che
non hanno potuto produrre. Troverà invece una sterminata quantità di dati
che parleranno del male che i maschi hanno prodotto e del bene che non
hanno voluto realizzare, e specularmente, del bene che le donne hanno procurato
e di quello che avrebbero creato se fosse stato loro concesso. Parlerà
della colpa degli uomini e dell’innocenza delle donne, del disvalore maschile
e del valore femminile, della dignità dell’una e della meschinità
dell’altro, dell’utilità delle prime e dell’inutilità dei secondi. Non può fare
altrimenti. Tutte le risultanze storiche della ricerca femminista sono così
prevedibili che non solo non abbiamo bisogno di leggere la storia che verrà
creata ma siamo in grado di scriverla noi stessi, quel che ci manca sono solo
i dettagli. La storia femminista sarà la storia dell’innocenza, dell’onore e
del Senso femminile e perciò della colpa, del disonore e dell’Insenso maschili.
Sarà questo oppure non sarà.
Scriviamo dunque un paragrafo di quel Passato che verrà costruito nel
prossimo futuro e che entrerà nei libri di testo dei nostri nipoti. Interessandosi
alla Cultura della Ceramica a Cordicella (Neolitico dell’Europa centrale
e del nord Italia, quarto millennio a. C.), la paleoetnografia femminista si
occuperà, tra l’altro, dell’usura subita dai manici delle anfore usate dalle
donne. Dal grado e dal tipo di usura si risalirà alla quantificazione del lavoro
femminile aggiuntivo dovuto alla inadeguata conformazione del manufatto.
Detta forma dovrà la sua inidoneità, rispetto alla dimensione media
della mano femminile, a motivi culturali, vuoi perché le anfore venissero
lavorate dagli uomini a loro misura, vuoi perché la cultura a dominio maschile
imponesse alle donne la fabbricazione dei manici in quella foggia del
tutto inadatta alla loro mano, come l’usura anomala comprova. In entrambi
i casi si risalirà al principio culturale della “presunzione della oggettività
universale del maschile” ed al superiore lavoro imposto alle donne dalla
sua applicazione, nonché, di seguito, a tutte le inevitabili conseguenze ed
implicazioni (materiali e psicologiche) di quel principio e dei suoi effetti.
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Le risultanze di questo studio, corredato da osservazioni di medici, di esperti
in ergonomia e in paleoeconomia, figureranno dapprima sui trattati
universitari e successivamente sui libri di testo, faranno quindi saltuariamente
la loro apparizione su qualche rivista, nelle pagine scientifiche dei
quotidiani ed infine entreranno nel novero dei fatti inconfutabili (la verità
storica) citati quotidianamente sino ad essere ricordati al nipote di quel muto
ragazzo che abbiamo lasciato ai tavoli della “Grande Muraglia”.
Ho riflettuto sull’opportunità di togliere da queste pagine le righe precedenti
perché quella piccola profezia suona (inevitabilmente) sofistica e
capziosa, del tutto inverosimile, ho però deciso di conservarle il giorno in
cui mi è stato segnalato il seguente fatto. Durante una trasmissione televisiva
serale dedicata ai ritrovamenti di Çatal Hüyük (primo insediamento
del neolitico in Anatolia) una paleopatologa fondò la dimostrazione dello
stato di asservimento delle donne sin da quell’epoca sulla base dei seguenti
riscontri: un frammento di articolazione di un alluce femminile che presentava
una particolare deformazione e uno di rotula maschile che evidenziava
un’usura localizzata del tutto inconsueta; due diverse anomalie entrambe
esito di una ben individuabile cultura, di ben precisi rapporti tra i sessi. Dal
primo elemento dedusse che le donne erano schiave, costrette a passare la
vita piegate in due a frantumare granaglie, dal secondo che gli uomini se la
spassavano trascorrendo senz’altro il loro tempo appoggiati sulle ginocchia
a riposare.
Quella paleopatologa ignora che proprio la civiltà di Çatal Hüyük
rappresenterebbe invece insigne esempio di cultura matriarcale.''

--- Termina citazione ---
Splendido scritto.E non ho dubbi che un'ipotetica futura societa' a supremazia femminile farebbe proprio cio' che vi viene descritto:distorcere e mal interpretare le testimonianze del passato(non lo aveva gia' descritto Orwell nel suo sublime "1984"?
.Non solo,probabilmente buona parte dei documenti antichi andrebbero sicuramente "perduti" per evitare eventuali controinterpretazioni(hai visto la scena nel film Agora quando i Parabolani distruggono gli antichi manoscritti della biblioteca di Alessandria perche' opere di pagani?).
Pero',noi non viviamo ancora(se mai accadra') in una ginocrazia;un'opera di gigantesca mistificazione del passato non hanno potuto ancora farla.Le prove documentali del passato ci sono ancora,e in enormi quantita',e sono state interpretate all'interno di un'altra societa'.
Che poi ci siano gia' tentativi di interpretazioni "fantasiose" non e' una novita' per me:da anni storiche femministe ricercano prove dell'esistenza di antichi matriarcati,talvolta pervenendo a buffe contraddizioni.Alcuni anni fa una storica femminista(Eisler de "Il calice e la spada")sostenne di aver trovato le prove dell'esistenza di un antico matriarcato nell'area maditerranea(lei in realta' lo defini' gilania,intendendo una societa' paritaria,ma quando la descrive nei dettagli e' evidente che solo chi ragiona usando la "neolingua orwelliana" potrebbe mai definire egualitaria una civilta' di quel tipo):tale civilta' sarebbe stata travolta dai cattivissimi(e maschilisti) Kurgan(cioe' gli Indoeuropei).Ebbene,pochi anni dopo un'altra storica femminista annuncio' di aver rinvenuto le prove dell'effettiva esistenza nientemeno delle mitiche Amazzoni,e indovinate un po' tra chi le ha scovate? Ma naturalmente tra i Kurgan.
Come minimo,una delle due ha preso una" storica" cantonata.In realta' gli storici,donne incluse,hanno espresso subito forti perplessita' su entrambe le tesi,proprio perche' basate su documentazioni fragili e arbitrariamente interpretate.
Comunque,questa affannosa ricerca da parte di storiche femministe di prove sulle meravigliose(si fa per dire) societa' matriarcali ci rivela ,molto piu' di solenni e rituali dichiarazioni per la parita' tra i sessi,il tipo di civilta' alla quale aspirano.
ciao

mik:

--- Citazione da: Salar de Uyuni - Luglio 14, 2010, 21:08:29 pm ---Senz'altro se fai questo discorso a me sfondi una porta aperta,per me le logiche di mercato non dovrebbero avere voce in capitolo nelle questioni di coppia.
Certo,ma questo E' CIO' CHE DOVREBBE ESSERE O CIO' CHE E'?
Se io leggo che il grosso dei matrimoni si sfascia quando lui perde il lavoro,(e non quando lei perde il lavoro),che penso?
Dove va a finire il ''sostegno reciproco''?
E poi secondo te le donne hanno lo stesso bisogno sessuale degli uomini?

Ma se è così,cosa stiamo a fare qui sul forum,dov'è la questione maschile,solo in qualche tribunale?
Solo nelle leggi?
Ma le leggi sono l'espressione di un nuovo sentire,BASATO SU UNA NUOVA NARRAZIONE.


Il punto è che anch'io all'inizio la pensavo così...HO INCOMINCIATO A DOMANDARMI SE NON CI FOSSE QUALCOSA DI SBAGLIATO IN TUTTO CIO' CHE MI VENIVA DETTO,PER POI DOMANDARMI SE C'ERA QUALCOSA DI GIUSTO...

Essere convinti che i propri avi abbiano oppresso le proprie ave,è già questione maschile,perchè come cresce un bambino convinto di ciò?
Come percepisce sè stesso?
Se poi quel bambino diventa giudice cosa fa?

Io ti dico a casa mia comandava mia nonna,e questo ben prima del femminismoed ha velleità autoritarie tutt'ora,questa è l'unica cosa certa che io posso dirti,L'UNICA TESTIMONIANZA DIRETTA DEL PASSATO CHE IO HO.





--- Termina citazione ---
E' cio' che dovrebbe essere e che ancora non e'(e forse non sara' mai).Ho cercato di indicare cio' che dovrebbe accadere in una societa' egualitaria nei rapporti tra i sessi,non certo cio' che accade oggi.Inotre,secondo me,le logiche di mercato non dovrebbero avere spazio in tutta la societa':mantenerle,infatti,implica inevitabilmente,oltre a tutte le ingiustizie e forme di oppressioni vigenti e future,anche una diretta influenza nella sfera privata e relazionale:tutti subiamo il loro condizionamento,chi piu' chi meno,in tutti i settori della nostra vita.
Non sono certo di aver ben compreso cio' che intendi riguardo al desiderio sessuale:gli uomini hanno certamente desideri sessuali ma,francamente,non mi pare proprio che le donne aspirino a farsi monache.Li esprimono con modalita' non identiche,ma entrambi li provano.
Essere convinti che i propri avi abbiano oppresso le proprie ave (e stop) e' proprio il modo in cui l'ideologia femminista tenta di distorcere la storia:prendono un aspetto di essa(importante ma parziale) e lo usano come modalita' di interpretazione di tutto:cosi',la zarina Caterina di Russia diventa l'oppressa e un servo della gleba l'oppressore in quanto la prima era una donna e il secondo un uomo!Alcuni anni fa ,durante un raduno femminista a New York,un'attivista se ne venne fuori con l'acutissima affermazione che Jackie Kennedy Onassis(vedova del presidente Kennedy e dell'allora piu' ricco uomo del mondo,l'armatore greco Onassis)ed un'operaia americana fossero sulla stessa barca:peccato che per la prima si trattava dello yatch coi rubinetti d'oro massicio mentre la seconda al massimo si sarebbe potuta permettere un canotto di gomma.
Un bambino cresce sentendosi in colpa per cio' che e' stato fatto centinaia di anni prima della nascita solo se una cultura parziale e sessista fa in modo di inculcargli questo sentimento.Noi tutti ,uomini e donne,siamo responsabili solo di cio' che facciamo noi,non di cio' che e' stato fatto.Per giunta non e' che le donne non abbiamo condiviso i frutti dello sfruttamento del passato:le nobildonne medievali e le mogli della borghesia moderna sono vissute agiatamente grazie allo sfruttamento di servi della gleba e operai,si sono ben guardate dall'opporvisi o dal fare causa comune con gli sfruttati.
ciao

Zoltan2:

--- Citazione da: Giubizza - Luglio 14, 2010, 21:56:52 pm ---Salar, giusto per curiosità, ma sto topic sta diventando per caso un tuo monologo?

--- Termina citazione ---

Anche se fosse così è tutto oro colato...  :sleep:

nonmorto:

--- Citazione da: mik - Luglio 11, 2010, 10:38:21 am ---Ritengo importante la presa di coscienza di cosa è il femminismo da parte di chi ne ha fatto parte per anni,come Erin Pizzey.

--- Termina citazione ---

Erin Pizzey non è mai stata femminista. Ha visto nascere il femminismo e lo ha combattuto fin dalla nascita. È stata lei la prima a studiare la violenza domestica, prima di lei si riteneva che la giustizia si dovesse fermare davanti alle porte di casa e che non dovesse entrare dentro. Prima di lei neanche si immaginava che marito e moglie si dessero un sacco di botte.

Solo che lei non disse mai che sono gli uomini a picchiare le donne, si rese conto quasi subito che la violenza è reciproca.

Questa è la sua storia, aprì in Inghilterra un ritrovo per donne, non per donne picchiate, per donne per stare insieme, chiacchierare e fare altre attività da donne. Un giorno arrivò una donna malmenata e chiese rifugio, allora lo trasformò in un rifugio per donne ed iniziò a studiare la violenza domestica.

Dopo poco tempo arrivò una donna al rifugio e disse che era stata picchiata, chiese "perché tuo marito ti ha picchiato?" e le rispose "perché io l'ho accoltellato" e tutte le donne applaudirono ed esultarono. Si rese conto allora che la violenza forse era reciproca, cosa impensabile allora che una donna picchiasse un uomo. Anche il concetto di violenza domestica era impensabile, figuriamoci la violenza fisica femminile.

La Pizzey allora chiese a tutte le donne del rifugio se anche loro erano violente e scoprì che in genere erano anche più violente dei loro mariti e che la violenza femminile era molto più accettata. Scoprì che le persone violente cercano un partner violento e sono attratte dalla violenza. Le donne che stavano lì non facevano altro che passare da un uomo violento ad un altro e continuavano a provocarli ed a menarsi a vicenda. Nel suo libro ci sono molte storie di questo tipo.

In genere i figli di queste coppie violente diventavano adulti violenti anche loro, in cerca di un altro partner violento.

Così la Pizzey descrisse il fenomeno, quindi la violenza domestica, in origine, non fu un descritto come un fenomeno di oppressione femminile da parte degli uomini.

Le femministe lessero il suo libro e travisarono volutamente il fenomeno della violenza domestica, trasformandolo in oppressione delle donne, nonostante tutti gli sforzi della Pizzey di convincerle del contrario.

La Pizzey in particolare descrisse tutta la cattiva fede delle femministe, che le davano ragione in privato e facevano finta di comprendere il fenomeno e poi sputavano odio contro gli uomini in pubblico. Travisarono volutamente quello che lei scrisse. Ci sono anche dei dialoghi con le femministe sul suo blog che spiegano tutta la loro cattiva fede.

È utile una donna che ha visto nascere il femminismo dall'interno e che si è subito reso conto della pericolosità di tale movimento. È una donna che viene dal comunismo quindi già allora conosceva i pericoli della propaganda e delle ideologie. E non è stata imbevuta di femminismo fin dalla nascita, lo ha visto nascere come detto, quindi la sua opinione e la sua storia sono molto importanti.

mik:

--- Citazione da: nonmorto - Luglio 15, 2010, 16:38:41 pm ---Erin Pizzey non è mai stata femminista. Ha visto nascere il femminismo e lo ha combattuto fin dalla nascita. È stata lei la prima a studiare la violenza domestica, prima di lei si riteneva che la giustizia si dovesse fermare davanti alle porte di casa e che non dovesse entrare dentro. Prima di lei neanche si immaginava che marito e moglie si dessero un sacco di botte.

Solo che lei non disse mai che sono gli uomini a picchiare le donne, si rese conto quasi subito che la violenza è reciproca.

Questa è la sua storia, aprì in Inghilterra un ritrovo per donne, non per donne picchiate, per donne per stare insieme, chiacchierare e fare altre attività da donne. Un giorno arrivò una donna malmenata e chiese rifugio, allora lo trasformò in un rifugio per donne ed iniziò a studiare la violenza domestica.

Dopo poco tempo arrivò una donna al rifugio e disse che era stata picchiata, chiese "perché tuo marito ti ha picchiato?" e le rispose "perché io l'ho accoltellato" e tutte le donne applaudirono ed esultarono. Si rese conto allora che la violenza forse era reciproca, cosa impensabile allora che una donna picchiasse un uomo. Anche il concetto di violenza domestica era impensabile, figuriamoci la violenza fisica femminile.

La Pizzey allora chiese a tutte le donne del rifugio se anche loro erano violente e scoprì che in genere erano anche più violente dei loro mariti e che la violenza femminile era molto più accettata. Scoprì che le persone violente cercano un partner violento e sono attratte dalla violenza. Le donne che stavano lì non facevano altro che passare da un uomo violento ad un altro e continuavano a provocarli ed a menarsi a vicenda. Nel suo libro ci sono molte storie di questo tipo.

In genere i figli di queste coppie violente diventavano adulti violenti anche loro, in cerca di un altro partner violento.

Così la Pizzey descrisse il fenomeno, quindi la violenza domestica, in origine, non fu un descritto come un fenomeno di oppressione femminile da parte degli uomini.

Le femministe lessero il suo libro e travisarono volutamente il fenomeno della violenza domestica, trasformandolo in oppressione delle donne, nonostante tutti gli sforzi della Pizzey di convincerle del contrario.

La Pizzey in particolare descrisse tutta la cattiva fede delle femministe, che le davano ragione in privato e facevano finta di comprendere il fenomeno e poi sputavano odio contro gli uomini in pubblico. Travisarono volutamente quello che lei scrisse. Ci sono anche dei dialoghi con le femministe sul suo blog che spiegano tutta la loro cattiva fede.

È utile una donna che ha visto nascere il femminismo dall'interno e che si è subito reso conto della pericolosità di tale movimento. È una donna che viene dal comunismo quindi già allora conosceva i pericoli della propaganda e delle ideologie. E non è stata imbevuta di femminismo fin dalla nascita, lo ha visto nascere come detto, quindi la sua opinione e la sua storia sono molto importanti.

--- Termina citazione ---
Molto interessante,in effetti non la conoscevo ma vedro' di rimediare. Grazie
Ciao

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