Il tema della coscienza assente ricorre nei migliori scrittori contemporanei (in particolare Joyce). In questo passo di The Waste Land, T. S. Eliot descrive un'umanità di zombie, a metà tra Matrix e Dante:
Città irreale,
Sotto la nebbia bruna di un’alba invernale,
Una folla fluiva sul London Bridge, tanti,
Ch’io non avrei creduto che morte tanti n’avesse disfatti.
Sospiri, brevi e radi, venivano esalati,
E ognuno fissava gli occhi davanti ai suoi piedi.
Questo passo, poi censurato da Pound e solo di recente ritrovato, è una descrizione vivida e precisa dell'umanità generata da uno Stato oppressore:
Londra, la brulicante vita che tu uccidi e generi,
Stipata fra il cemento e il cielo,
Sensibile ai
bisogni momentanei,
Vibra inconscia del suo
destino formale,
Non sapendo né come pensare, né come sentire,
Ma vive nella coscienza dell'occhio osservatore.
Londra, la tua gente è
incatenata sulla ruota! [la ruotà delle rinascite indù che qui simboleggia l'inanità, la vuotezza di un'umanità ridotta a burattini]
Spettrali gnomi, rintanati in mattoni e pietre e acciaio!
Alcune menti, aberranti dal normale equilibrio
(Londra, la tua gente è incatenata sulla ruota!)
Registrano i movimenti di questi
giocattoli da marciapiedeE tracciano il crittogramma che può stare arrotolato
In queste tenui percezioni del rumore,
Del movimento, e delle luci!
Qui Joyce descrive esattamente la missione dell'artista, ridestare alla consapevolezza l'umanità addormentata:
Vado a incontrare per la
milionesima volta [la chiave della consapevolezza è nel dare senso alla banalità quotidiana] la realtà dell’esperienza e a forgiare nella fucina della mia anima la
coscienza increata della mia razza [il termine razza era all'epoca di uso comune in inglese; oggi diciamo cultura]
NB: Mai accennare a questi argomenti a una donna, potrebbe mandarla in corto. Una solida intesa di coppia si crea facendola ridere e ballare, senza aggiungere altro