Anche in questi difficili frangenti il Papa non si esime dal fare professioni di femminismo. In viaggio nel Kazakhisthan se ne è uscito con tale perla di saggezza: " se lasciamo decidere alle donne non ci sarebbe nessuna guerra nè in Ucraina nè altrove". Mi chiedo ora cosa accidenti aspettino i collettivi femministi ad iscriverlo d'ufficio tra le (e soprattutto i) loro militanti, visti i notevoli assists che ultimamente fornisce alle tesi e teorie femministe. Ma siccome recentemente si era piuttosto bruciato nei rapporti con il mainstream con la famosa dichiarazione che la colpa della guerra è anche della NATO perchè precentemente "aveva abbaiato ai confini della Russia" ecco che ora sente il forte bisogno di farsi perdonare tale sparata che ha suscitato rabbiose reazioni di un quotidiano che aveva nientepopodimeno definito "vergognose" le parole del Papa e persino di un docente della Cattolica di Milano, tale Parsi che aveva stigmatizzato come "giuridicamente superficiale" il giudizio del Papa (il cui posto è stato evidentemente preso dalla NATO per certa gente) e quindi ha voluto riaccreditarsi nei confronti dei poteri forti dell'Occidente, irritati per questa sua uscita. E qual'è il mezzo rapido e sicuro per recuperare i punti che fare sviolinate alle donne, le quali solo loro sarebbero capaci di assicurare la pace? Dovrebbe studiare un pò la Storia e vedere quante guerre siano state dichiarate dalle donne. Ma non lo farà. Ha ben altro a cui pensare. Fare sopravvivere il Vaticano, per esempio.