Autore Topic: Rocco Buttiglione sui padri separati  (Letto 1165 volte)

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Offline COSMOS1

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Rocco Buttiglione sui padri separati
« il: Ottobre 03, 2012, 17:53:18 pm »
http://www.roccobuttiglione.eu/2012/10/03/figli-di-genitori-separati-per-un-affido-condiviso-davvero/


Citazione
Figli di genitori separati, per un affido condiviso davvero da Liberal del 3 ottobre
 È passato un anno da quando ci siamo visti in Piazza Montecitorio con le associazioni dei genitori separati. Un anno in Italia è un periodo purtroppo considerato breve per i tempi legislativi e per quelli giudiziari, ma è un’eternità per chi deve vivere giorno dopo giorno separato dai suoi cari, dai figli, dai genitori, dai nipoti. Una tortura che non si può comprendere a pieno e che è davvero ingiusta.Come già in precedenza, nell’anno trascorso ho cercato di seguire da vicino le vicende di questa drammatica situazione che coinvolge centinaia di migliaia di persone andandole a toccare nei loro sentimenti più intimi senza che ci sia alcuna possibilità di ripagare in nessun modo il tempo ormai fuggito.
 In questo periodo sono venuto a conoscenza di molti casi personali, tutti drammatici, qualcuno che ha avuto sviluppi positivi, altri che sono peggiorati, nuovi casi che si sono aggiunti, e molti in cui non è cambiato niente, ma in una situazione in cui il niente non esiste, perché ogni assenza di novità vuol dire frammenti di vita che intanto sono scivolati via. Ma io credo che si debba dire la verità anche quando è scomoda e dolorosa: purtroppo nulla si può fare nei singoli casi, in quanto la magistratura è un organo indipendente e sovrano, e non è corretto che il Parlamento interferisca. Il tema va affrontato nel suo complesso. Per questo ho cercato di sensibilizzare chi ricopre cariche istituzionali di alto livello pertinenti a questa problematica, e devo dire che ho trovato sempre una sensibilità personale elevata. Allo stesso modo non ho perso occasione di parlare della vicenda con colleghi di tutti i partiti che possono dimostrarsi sensibili al tema e spesso lo sono stati.  Ma qui veniamo al punto cruciale: cosa si può fare di concreto per alleviare questa situazione straziante in cui si trovano troppe famiglie italiane? Resto dell’idea che l’affido condiviso sia la strada giusta, ma che occorra dare seguito reale a questo principio. Gran parte della possibilità concreta di applicazione è nelle mani della magistratura con il supporto del personale specializzato, degli assistenti sociali. Credo che, nonostante eccezioni spesso denunciate dalle associazioni, nella maggioranza dei casi i magistrati e chi lavora nel delicato settore dei minori e delle famiglie in difficoltà lo faccia con serietà e anche con dedizione, e per chiunque è facile comprendere come le vicende trattate siano spesso spinose e richiedano molta responsabilità.
È però altrettanto evidente che occorre rafforzare un indirizzo giurisprudenziale innovativo, una interpretazione esatta delle norme che agevoli i magistrati nel loro dovere di applicazione dell’affido condiviso in modo che esso diventi una realtà effettiva a beneficio dei bambini e non solo un mero enunciato che in qualche caso addirittura aggrava la condizione di uno dei due coniugi. Serve un impegno da parte di tutta la società per aiutare le famiglie che sono in difficoltà, per prevenire ove possibile lo sfascio e, ove non sia stato possibile sostenere l’unità della famiglia, per creare le condizioni di mettere realmente al centro l’interesse dei figli offendo loro la possibilità di crescere avendo vicino il più possibile sia il padre sia la madre e senza che l’uno l’altro o entrambi diano sfogo sul bambino alla conflittualità che hanno con il partner. Esistono problemi economici spesso gravi, esistono problemi abitativi, esistono purtroppo complicazioni di ogni tipo, ma bisogna fare in modo che tutto questo non ricada sulla spalle fragili e già provate dei figli, e non penalizzi in modo così inumano uno dei due genitori.
Esiste poi una questione specifica che riguarda i pronunciamenti dei tribunali. Dal momento che il ruolo dei magistrati e degli assistenti sociali è così delicato e importante, e spesso scontenta almeno una delle parti in causa, sarebbe opportuno aprire un dialogo con la magistratura coinvolgendo degli esperti per cercare di trovare insieme la via di un’applicazione più corretta, più giusta e più umana del principio di affidamento condiviso. Io ebbi l’idea di indicare la strada di una commissione di lavoro sul tema presso il Ministero della Giustizia e ho trovato molte disponibilità, ma per ora non è stato ancora possibile far partire la commissione o qualcosa di analogo. Credo che l’impegno debba rimanere valido per la prossima legislatura. Ma credo anche che le associazioni dei genitori separati debbano saper lavorare insieme con un fine comune, e non debbano farsi trovare divise (e distratte da altri temi che non c’entrano con l’affidamento dei figli) dagli interlocutori che sarebbero disposti ad aprire un dialogo con loro. La capacità di lavorare insieme e di coordinamento unitario delle associazioni è un elemento importante che può far fare passi avanti sulla strada della naturale richiesta di giustizia nei confronti dei figli.


Rocco Buttiglione

 
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Offline ilmarmocchio

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Re:Rocco Buttiglione sui padri separati
« Risposta #1 il: Ottobre 03, 2012, 19:33:36 pm »
...Ma credo anche che le associazioni dei genitori separati debbano saper lavorare insieme con un fine comune, e non debbano farsi trovare divise (e distratte da altri temi che non c’entrano con l’affidamento dei figli) ...


questa andrebbe imparata a memoria