Ma tornare ad imitare i capolavori architettonici del Rinascimento italiano, no?
No quello è assolutamente proibito. Roba superata, è l'epoca dei cubi.
Qualcuno la vedeva diversamente, come Louis Kahn, che grazie alle sue idee così differenti trovò un lavoro stabile a soli 40 anni e quando schiattò nel cesso di una stazione non se ne accorse nessuno per giorni:
«Mi sto rendendo definitivamente conto che
l'architettura dell'Italia resterà la fonte d'ispirazione per i lavori futuri, chi non la vede in questo modo dovrebbe osservarla un'altra volta.
Le nostre cose sembrano piccole a confronto: qui tutte le forme pure sono state sperimentate in tutte le varianti dell'architettura. Bisogna comprendere come l'architettura dell'Italia si rapporta a quanto sappiamo del costruire e dei bisogni. Non mi interessano molto i restauri, ma mi rendo conto della grandezza del valore del modo in cui si confrontano con spazi modificati dagli edifici che vi sorgono intorno e che ne rappresentano la premessa...»
Le sue creazioni hanno un'aura di atemporalità: