Autore Topic: L'ingegnerA impara: "A 27 anni devo vivere con 750 euro?"  (Letto 418 volte)

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Offline Vicus

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L'ingegnerA impara: "A 27 anni devo vivere con 750 euro?"
« il: Febbraio 12, 2023, 16:24:21 pm »
Ecco come la donna in carriera finalmente IMPARA:

Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:L'ingegnerA impara: "A 27 anni devo vivere con 750 euro?"
« Risposta #1 il: Febbraio 12, 2023, 17:34:16 pm »
Generalmente i video di TikTok che diventano virali immortalano balletti o buffe scene di animali. Non è questo il caso, anzi si tratta di un argomento maledettamente serio, quello sollevato da Ornela Casassa, 27enne ingegnere edile genovese. Nel video, che in breve tempo ha totalizzato duecentomila “like” e superato i due milioni di commenti, denuncia “di aver rifiutato uno stipendio da fame“. Il video è stato girato in un locale nel centro storico della città ed è stato postato dalla consigliera della Regione Liguria Selena Candia. Vi si vede, dunque, la giovane ingegnere che si infervora durante una cena raccontando della volta in cui avrebbe rifiutato un impiego da 750 euro al mese, offertole al termine di un tirocinio in uno studio. “Io, a 27 anni con quella cifra non posso vivere”, dice Ornela, la quale peraltro non intende fare strumentalizzare le proprie parole, anzi, riferendosi alla sinistra italiana: “La questione di continuare ad abbassare l’asticella dipende dal fatto che ci hanno abituato a dire così. Questo dovrebbe fare la Sinistra“. Sinistra e sindacati, dunque, sono responsabili e complici di questa situazione. Aggiunge, poi: “Non è possibile accettare stipendi da fame perché abbassano il mercato anche per gli altri. Chi si fa andare bene queste cifre, è un privilegiato”. La vicenda risale a un anno fa, ma lo sfogo è della scorsa settimana, avvenuto in occasione di uno degli incontri politici mensili che la consigliera Selena Candia, eletta con la lista Sansa, organizza con i giovani liguri. “Purtroppo i datori di lavoro vanno al ribasso sperando che il lavoratore accetti perché c’è la convinzione che offrire un lavoro sia un favore. Se ne approfittano“, precisa ancora Ornela Casasa.
Purtroppo, in tanti, tantissimi, condividono la medesima esperienza, ma non tutti si sono potuti esimere dall’accettare qualsivoglia umiliazione; ancora l’ingegnere genovese spiega, dunque, nel video: “Io me lo potevo permettere: ho una famiglia, una casa, un compagno, non ho dei figli da mantenere e non sarei mai finita in mezzo ad una strada“. Le sue parole hanno illuminato una realtà allarmante. Contattata dall’edizione genovese de la Repubblica, la ragazza si mostra stupita dell’eco mediatica delle sue dichiarazioni. “Davvero vi sorprendete che i giovani siano sottopagati? In fondo, nel video ho detto che la terra è tonda, mi colpisce il boom mediatico che ha suscitato”.
Stipendi bassi e lavoro precario, è davvero questo tutto quel che ha da offrire il nostro Paese ai suoi giovani laureati? La sinistra, sedicente paladina dei diritti e del lavoro, se ne accorge solo grazie al video della consigliera? “Lavoravo da sei mesi in quello studio ingegneristico – ha raccontato Ornela Casasa al Corriere della sera – Erano soddisfatti di avermi nel team e mi hanno proposto una collaborazione a 900 euro a partita Iva. Tolte le tasse, erano quindi 750 euro. Solo 150 in più rispetto al tirocinio. Per me è stato uno schiaffo”.
Oggi, Ornella dice a la Repubblica di essere finalmente riuscita [inquantodonna?] a trovare “un lavoro appagante e in un contesto che mi rispetta come professionista e come lavoratrice”. È lo stesso che ci auguriamo per tanti suoi coetanei.

Fonte: Danni Collaterali
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.