Autore Topic: Il mito della sottomissione femminile: verità o strumentalizzazione?  (Letto 8923 volte)

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Offline ilvaccaro

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Re: Il mito della sottomissione femminile: verità o strumentalizzazione?
« Risposta #30 il: Settembre 03, 2010, 00:53:37 am »


Forse non ti sono chiari quali sono i rischi di lavorare in casa...
Fidati che mia nonna ci ha quasi rimesso la pelle, e pure il sottoscritto.

Quindi il lavoro in casa ha quasi gli stessi rischi (certo, inferiori rispetto alle guerre e ai lavori nelle fabbriche e miniere ) rispetto ad un lavoro normale.



Parlo di grandi numeri non di eccezioni eppoi se ti ustioni una mano scolando la pasta non c'è differenza se la stavi scolando solo per te o anche per altri due o tre....Il tuo margine di rischio mica aumenta, resta uguale quindi o se eri da solo non mangiavi mai, oppure mangiavi lo stesso....... E se ti ustionavi era la la vita...

Che come si sa è insalubre e  incompatibile con la vita, difatti in un modo o nell'altro sottoterra ci finiamo tutti.

E comunque ai tempi di tua nonna, la vita era più dura di oggi anche per le casalinghe senza lavatrice lavastoviglie con case insalubri e fredde ecc ecc ecc


Inutile dire che per contro, la vita degli uomini era un incubo perché anche senza andare indietro fino a tua nonna, mio zio ad esempio lavoro' per quasi 10 anni all'estero nelle miniere del Belgio visto che non aveva la "marcia indietro" e doveva sfamare 6 figli....

Parti' per il Belgio quando era 25 enne a quei tempi il polesine era zona depressa, la grana in famiglia inziò a farla solo mio padre, e solo dopo il 70.....

Mio zio il maggiore di tutti, in dieci anni perse tre dita di una mano, rimase sordo da un orecchio, rischio' la pelle almeno 4\5 volte e si ammalo' ai polmoni di quel terribile male che colpisce solo i minatori e che lo porto' alla tomba molti anni dopo nell'83...

A tutt'oggi sua moglie, mia zia....... a più di  27 anni dalla sua morte è ancora viva e vegeta e ha cresciuto tutti i suoi figli, li ha visti sposati e ha visto anche i suoi nipoti senza grossi problemi.

Mio zio poveraccio........ Se ciulava di meno di sicuro era ancora vivo come tanti altri.

E questo lo ha ammesso anche la moglie.....

Con ben altre parole ovviamente..... Molto più rispettose, ma la sostanza è quella.

Quindi ragazzi occhio al pistolino!


Non sono come certi sfigati che si pagano le donnacce.
Io mi sposo e poi pago " SOLO " alimenti e mantenimento ad una donna " ONESTA.."

Offline ilvaccaro

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Re: Il mito della sottomissione femminile: verità o strumentalizzazione?
« Risposta #31 il: Settembre 03, 2010, 01:29:37 am »

Chiariamo una cosa : io parlo di periodi dagli anni '40 in poi . Cosa successe in passato non lo so e non lo posso dire perchè non c'ero.

Rita , il lavoro domestico purtroppo non è esente da rischi gravi .

Rischio di cadere dalle scale, di elettricità, di scivolamento, di traumi dovuti alle più svariate cause, di vedersi cadere oggetti addosso, di ustione...



Ti sfugge una questione essenziale:

se non eri una casalinga tutti i rischi di cui sopra non li avresti corsi comunqe aggiungendovi
anche tutti quelli del lavoro fuori casa con i vari rischi annessi, tipo incidenti stradali, malattie professionali morti sul lavoro ecc ecc ecc?



Non ho detto che la casalinga è il lavoro più pericoloso ( ci mancherebbe) , ma che è assolutamente falso e minimizzante dire che sia un lavoro più sicuro di tutti gli altri .
 

La vita è l'esclusiva certa ed inconfutabile causa del 100% delle morti. :D
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Offline Italiano01

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Re: Il mito della sottomissione femminile: verità o strumentalizzazione?
« Risposta #32 il: Settembre 13, 2010, 15:42:35 pm »
Quello della sottomissione femminile è un mito.
Non è mai esistita.  Ci sono addirittura alcuni studi storico-sociologici dai quali emerge il fatto che persino nel medioevo la donna era in una posizione di indipendenza e di liberta'. E' emerso da documenti dell'epoca che ce n'erano molte iscritte in appositi registri per chi svolgeva attivita' lavorative che oggi chiameremmo artigiane o di commercio quindi addirittura in molti casi avevano un reddito.

Offline renato.dg

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Re: Il mito della sottomissione femminile: verità o strumentalizzazione?
« Risposta #33 il: Ottobre 12, 2010, 02:27:15 am »
Il mito della sottomissione femminile è uno dei pilastri del pregiudizio ideologico del femminismo tanto  diffuso oggi e che è all'origine di una parte del  rancore verso i maschi.Non è l'unico pregiudizio ideologico ma è forse il più importante.Tutta la dottrina femminista è un corollario di teorie che derivano da questo pregiudizio ideologico.L'altro grande pilastro del femminismo è il concetto per cui la donna in quanto meno forte fisicamente degli uomini non può che essere   vittima  e Innocenza.
L'idea per cui la donna sia stata sottomessa per millenni da generazioni maschili di  tiranni e la innata minor forza fisica  femminile fanno della donna la Innocenza e la purezza vivente.In quanto innocenza la donna non può fare del male e anche se lo fa è come se non lo avesse fatto ; la sua Innocenza innata e la sua debolezza fisica  la assolvono.
Il pensiero femminista si proprone come la giustizia morale , l' Innocenza che finalmente sconfigge la tirannia maschile.Solo la donna e la sua parola possono essere determinanti per la giustizia dei sessi, tutto ciò che viene dagli uomini è corrotto all'origine perchè l'uomo è tiranno.
IL pregiudizio ideologico è un pensiero radicale e attualissimo, tutt'altro che roba di un periodo passato anni '70.   
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