Edilizia, basta pregiudizi. Ecco le prime "muratrici"
Ilaria e Melissa frequentano il secondo anno della Scuola Costruzioni Vicenza e hanno svolto la loro alternanza scuola-lavoro in cantiere
08 marzo 2023
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Il soffitto di cristallo dell’edilizia è stato infranto.
A demolire la barriera che ha sempre tenuto le donne lontane dai cosiddetti “mestieri da uomini” ci hanno pensato Ilaria Zamberlan e Melissa Pandolfo, 16 e 15 anni, iscritte al secondo anno della Scuola Costruzioni Vicenza.
Sono loro le prime studentesse – nel Vicentino, ma pioniere anche in Italia - a entrare ufficialmente in un cantiere nei panni di “muratrici”.
Caschetto, scarpe antinfortunistica, giacca catarifrangente, le allieve dell’istituto diretto da Lisa Pavan hanno svolto il loro periodo di alternanza scuola-lavoro in due diverse imprese edili.
Ilaria e l'esperienza alla De Facci
In via Milazzo, in un condominio anni Settanta oggetto di una ristrutturazione complessiva, Ilaria ha lavorato per un mese, da fine gennaio ai primi di marzo, accolta dalla ditta De Facci che, ammette il titolare Luigi De Facci, in 100 anni di storia non aveva mai avuto una figura femminile in squadra.
Tant’è vero che, per rendere l’ambiente di lavoro adatto anche alle esigenze della nuova tirocinante, sono stati realizzati uno spogliatoio e un bagno a lei dedicati.
Micro interventi messi a punto a inizio stage dal capocantiere Giuseppe D’Ambrosio, più che soddisfatto del percorso svolto da Ilaria.
La ragazza, originaria di Isola Vicentina, anche ieri si è cimentata in alcune delle mansioni che nelle ultime settimane le sono state affidate, come la legatura del ferro per l’innalzamento dei muri.
Ilaria ha dato prova di grande abilità e preparazione, esattamente come – se non di più, osservano tutti – i suoi compagni di classe (attualmente alla scuola Palladio sono solo 4 le alunne, su una settantina di iscritti).
Ilaria del resto è la prima a stupirsi del clamore suscitato dalla sua presenza in cantiere: un luogo che per lei, cresciuta in una famiglia che l’ha sempre lasciata libera di esprimersi e di sperimentare lavori manuali e bricolage, è “normale” e naturale come qualunque altro.
«Mi sono trovata molto bene – racconta -. Magari all’inizio avevo qualche timore trattandosi più che altro del primo stage».
La giovane ha prestato servizio per un mese, dalle 8 alle 12 e dalle 13.15 alle 16.15, occupandosi di intonacatura, rasatura, in parte di scavi e della realizzazione di una recinzione, sotto lo stretto controllo del capocantiere.
Tanti compiti diversi per esercitarsi e decidere in quale ramo specializzarsi.
Per Ilaria, per esempio, potrebbe esserci all’orizzonte un futuro da escavatorista: «Nell’edilizia ci sono tante possibilità, la movimentazione della terra è una di queste e il motivo per cui, dopo il terzo anno, farò anche il quarto, in modo da prendere i patentini necessari», spiega.
Alternanza scuola-lavoro più che positiva anche per Melissa, stagista in Bericalce: «Ho chiesto di provare questa esperienza perché mi piace la ristrutturazione e la decorazione con la calce per le pareti.
Ci vuole grande manualità, precisione e anche creatività, per cui ho potuto da una parte mettere in pratica quello che ho studiato e provato a scuola, dall’altra scoprire cose nuove e iniziare a lavorare in gruppo con una serie di professionisti del settore che mi hanno aiutata». Anche nel suo percorso aziendale «non ho visto alcun preconcetto, anzi - assicura -. Mi hanno seguito, fatto scoprire molti materiali nuovi per me, come il grassello. L’ambito delle costruzioni offre molti stimoli, mi piacerebbe provare anche a fare il mosaico e credo che Vicenza possa offrire belle occasioni per ragazzi e ragazze». A confermare l’elevata richiesta di figure specializzate è anche De Facci: «Con il bonus 110 i cantieri sono cresciuti e per quanto si possa appaltare abbiamo bisogno di personale formato, in grado di realizzare finiture di qualità».
Una nuova opportunità lavorativa anche per le ragazze
Di qui l’invito alle ragazze, da parte della direttrice della scuola, a prendere in considerazione le opportunità lavorative del campo edile.
«Purtroppo non è facile convincere le studentesse e le famiglie a frequentare un percorso scolastico considerato ancora appannaggio degli uomini – osserva Pavan –, ma l’edilizia non è più quella di 50 anni fa, ci sono strumenti e macchinari che agevolano il lavoro e, oltretutto, è un settore che garantisce stipendi elevati».
Giulia Armeni
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Questo non è un articolo giornalistico di cronaca, ma un manifesto propagandistico.
Dubito che fuori da questi "spot" il progetto di inserimento massivo di donne nella cantieristica vedrà la luce.
Guarda caso infatti l'autrice dell'articolo sorvola sul fatto che la scelta (si fa per dire) della ditta De Facci ha subito comportato extra-costi per gli oneri della sicurezza, che però ricadono sulla committenza (e sono per legge incomprimibili e non soggetti a scontistica).
Un settore, quello della cantieristica edile, già in ginocchio da decenni ha proprio bisogno di inserire ulteriori zavorre in termini di costi e di inefficienze produttive.
Attenzione però, non mi stupirei se intervenisse la mano pubblica con sgravi e contributi, qualora il progetto avesse finalità extra-economiche (politiche).