Autore Topic: Quella sera al ristorante (..Sul perchè siamo qui)  (Letto 19169 volte)

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Online fabriziopiludu

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Re: Titolo provvisorio, scusate
« Risposta #60 il: Ottobre 18, 2009, 00:50:55 am »
ma l'ideale della propaganda del tempo era quello della donna "di casa" vedi la moglie di Goebbels (casalinga madre di figli). Aveva un ruolo secondario.


Mai sentito parlare di Lidia Gottschewscky? E di Gertrurd Scholtz-Klink?


Offline TMan075

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Re: Titolo provvisorio, scusate
« Risposta #61 il: Ottobre 18, 2009, 12:57:52 pm »
Purtroppo questo lo so e mi dispiace.

Sono dell'avviso che si deve rispondere alle provocazioni anche con energia ma anche che, alla fin fine, è una questione di quantità: oltre uno/due "botta e risposta", NO. Oltre è un flames.
Se ci si riesce, poi, ma so che non è affatto facile, dovremmo provare ad ignorarci se non ci stiamo simpatici. Tralasciare, cioè passarci sopra con leggerezza.

Il rapporto tra comunismo e femminismo più o meno lo conosco; ero ironico.  ;)
In breve penso che il marxismo ha dato la forma moderna al femminismo. Difficile non riconoscere l'elemento della contrapposizione oppresso-donna/oppressore-uomo. La mia idea però, come ho accennato, è che il femminismo sia la traduzione in ideologia politica del livore (:D) femminile. Ci sarebbe stato comunque.
Ci fu fatto notare che il femminismo è prolifico anche lì dove il '68 non c'è mai stato.

Uh?! Anche qui ci vuole una risposta articolata e non ho il tempo.
Il machismo è pacchiano. Inconsistente. Dannoso.
Non penso proprio possa essere un valore di riferimento di vita a meno di essere un pagliaccio. Tanto meno penso sia un valore opposto al femminismo. Forse la bambola Bratz è valore opposto al machismo.
Credo che in tutto il mondo ed epoche ci siano forme di machismo (e del suo opposto al femminile). 

Anche qui è difficile essere sintetici.
La donna "a casa" non aveva un ruolo secondario proprio per niente. Gli uomini lavoravano e sovente morivano per portare i soldi a casa e non per se stessi. Chi era lo schiavo di chi?
Io desidero un movimento di liberazione del maschio.

"Perché io valgo!" 
dice Sacripante

:rofl1:


Che dirti?
Benvenuto fratello  :bye:
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Offline TMan075

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Re: Titolo provvisorio, scusate
« Risposta #62 il: Ottobre 18, 2009, 13:50:11 pm »
quoto: non è da dimenticare che il fascismo viene dopo la I guerra mondiale, la demografia era un problema "rovesciato" rispetto ad oggi, e bisognava pensare ad aumentare la popolazione; mi pare che molta della politica del fascismo sia in quest'ottica, quella di avere molte braccia a basso costo per l'espansione imperialista. Le leggi del fascismo sono a favore della famiglia, una donna poteva avere pure il terrore di restare zitella perchè meno considerata di una madre ma un celibe non era da meno... o". La tassa sul celibato  era imposta solo agli uomini

http://it.wikipedia.org/wiki/Tassa_sul_celibato

Con questo non si esalta il fascimo con posizioni agli occhi di oggi che definiremmo ridicole.
Al tempo all'italiano medio andava così per cui eravamo in 40 milioni di cretini ad accettarlo (ovvio non tutti).

"Curioso popolo quello degli italiani: prima della guerra c'erano 40 milioni di fascisti alla termini 40 milioni di antifascisti"
W. Churchill


Il Fascismo era una dittatura all'italiana... e come molte cose italiane (tra cui la figura dell'uomo) molte volte è patetica. Per avere un'idea vedasi il film "Il Mandolino del capitano Corelli" dove si vedono questi quattro bonaccioni italiani con le mani in tasca (uno alto, l'altro basso, tutti un po' "sbracolati", che manco pensavano di essere in una guerra) sorvegliati a distanza dalla Wermacht. Questi ultimi implotonati e "paurosi". (e in questo che identificavo precedentemente l'ideale dell'uomo della propaganda del tempo, con è di certo l'uomo zerbino...)

E ad oggi anche nei rapporti all'estero siamo visti un po' così... i furbetti... l'Italia del "magna-magna".
In Europa quando si cita la barzelletta l'italiano fa sempre la parte del "gay"... un motivo ci sarà (anche se non bello)...

Citazione
Citazione di: Milo Riano - Ieri alle 18:39:07

Anche qui è difficile essere sintetici.
La donna "a casa" non aveva un ruolo secondario proprio per niente. Gli uomini lavoravano e sovente morivano per portare i soldi a casa e non per se stessi. Chi era lo schiavo di chi?
Io desidero un movimento di liberazione del maschio.

Ma io a questo avevo già dato la mia opinione. Guardate qua:
Citazione

In casa avevano autorità ... eccome se l'avevano. Ma non avevano la boria di queste quattro che ci circondano che da sole non sono più capaci nemmeno a farsi un pasta!

Al tempo le nostre nonne (che erano donne pure loro ) avevano grossa dignità e anche se un po' "grassocce" poco importava: loro rispettavano il marito ed erano amate per quelle che erano.
Oggi le donne sono vittime dell'estetica (anoressia e bulimia) ... OGGI esiste la schiavitù femminile... perchè finita la logica della "figa" finisce tutto e rimangono sole...in una guerra cotro l'uomo senza senso.
8)


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Milo Riano

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Re: Quella sera al ristorante (..Sul perchè siamo qui)
« Risposta #63 il: Ottobre 18, 2009, 20:34:24 pm »
Sono certo che al giovane Walter (che ascolta e tace) sarà utile l'intervento di Rino Della Vecchia, fondatore del Movimento Maschile U3000, al convegno che si è tenuto a Montichiari in settembre.

La condizione del maschio e del padre

Negli ultimi 50 anni abbiamo assistito a molti sconvolgimenti in quasi ogni ambito della vita. Uno dei più rilevanti coinvolge la posizione reciproca degli uomini e delle donne. Essi hanno molte cause. Vediamone alcune per grandi linee, senza pretendere qui di stabilire quale sia preponderante o decisiva, in una stringatissima riflessione, che non pretendo sia condivisa da tutti.

Un'occhiata ai mutamenti socioeconomici.

A partire dalla II Guerra Mondiale l'economia dell'Occidente è passata progressivamente dall'impiego intensivo della forza fisica in ambienti pericolosi e rischiosi ad attività prive di rischi e dove la prestanza fisica maschile non è più necessaria. Questo in soldoni.

Infatti, alla fine della II Guerra Mondiale, prima negli Usa e poi altrove, milioni di posti di lavoro si aprono per le donne nel settore impiegatizio privato e pubblico, nell'educazione, nella sanità e nell'assistenza e poi si espandono con il crescere dei servizi ed infine esplodono con l'apparire della società dell'informazione degli ultimi 20 anni. Oggi, come un tempo, non ci sono donne nei cantieri, nelle cave e nelle miniere, sui porti e nel mare, ma ci sono donne in ogni attività compatibile con la costituzione fisica femminile e con l'orientamento psicologico ad evitare il rischio.
Questo fatto è rivoluzionario. Mai nella storia era accaduto che le donne potessero svolgere la quasi totalità delle attività maschili e potessero così mantenersi da sole.
L'umanità è così entrata in una nuova era in cui le donne - per la prima volta da sempre - hanno la possibilità di mantenersi senza il contributo maschile. E' la ben nota e celebrata "emancipazione femminile". L'indipendenza dagli UU.
Una vera e propria nuova libertà. Ottima cosa davvero per esse. Ma cosa comporta per gli uomini?

Considerato che l'apporto economico maschile è sempre stato determinante e che in esso gli UU trovavano valore e prestigio agli occhi delle DD, ora cade su di loro una prima pesante mazzata. Perché, ci piaccia o meno, tutti sentiamo che quando gli altri non hanno bisogno di noi il loro interesse nei nostri confronti cala paurosamente e forse si azzera. E' vero che l'amore dovrebbe essere privo di calcoli, eppure sentiamo che se siamo inutili perdiamo valore e restiamo senza mezzi per relazionarci alla pari con gli altri.

Autoriproduzione.

Ma a quel primo colpo se ne aggiunse presto un secondo. Parlo della possibilità per le donne di riprodursi da sole. Di mettere al mondo figli senza il contributo maschile.

Si incominciò con le banche del seme e la riproduzione assistita, con tutte le sue stravaganti possibilità, che aprì l'era dell'indipendenza riproduttiva femminile. Con le banche del seme e la riproduzione eterologa la dipendenza dal genere maschile nel suo complesso permaneva ma scompariva quella dal singolo maschio. Che non è cosa da poco.

E' vero che le due tecniche non hanno diffusione di massa ed è pure vero che la fecondazione eterologa è stata vietata in Italia, e che quindi esse hanno essenzialmente un significato simbolico. Ma è proprio questo ciò che conta. Ciò è più che sufficiente per cambiare la nostra visione del mondo e le scale di valori. Basta la percezione di una nuova possibilità e che qualcosa diventi possibile per rivoluzionare i rapporti.

Come se non bastasse, si è aperta poi un'altra inaudita possibilità, l'autoriproduzione femminile attraverso la clonazione che permette alle donne non solo di generare senza rapporti ma anche senza il liquido seminale. Di recente si è persino riusciti a produrre spermatozoi direttamente da cellule femminili. Siamo dunque giunti all'autogenesi femminile del mondo. Cose mai viste né mai immaginate sulla faccia della terra. Perciò praticate tanto o poco, legali o illegali, quelle possibilità rappresentano la seconda stangata sul valore degli UU.

Dunque che le donne oggi possono sostentarsi senza contributo maschile e addirittura riprodursi senza bisogno degli uomini. Due colonne di una nuova libertà femminile e al tempo stesso due colpi durissimi sugli UU.

Su questo scenario già compromesso si innestano poi nuovi costumi e nuove leggi. Citerò solo l'aborto. Quale che sia l'opinione che se ne ha, un fatto è innegabile: qui come in tutto l'Occidente la parola del padre e la volontà paterna non contano nulla né in un senso né nell'altro. Voglia o non voglia, possa o non possa, tutto ciò non ha la minima importanza. Il padre subisce la decisione della donna, quale che sia. Subisce e tace.

Ora, se il valore di una persona, di un gruppo è manifestato dal valore della sua volontà si può - si deve - finalmente dire che il valore degli uomini è pressoché nullo.

Strumenti.

In questo quadro - già pesantissimo - si innesta poi l'opera di quel grande racconto, di quella nuova ideologia che si chiama femminismo. Teoria e pratica della lotta per la liberazione delle donne, si dice.
Ma le lotte si conducono con delle armi, con degli strumenti che sono (o meglio sarebbero) costituiti dalla forza, la ricchezza e il potere. Ma le donne non tengono in mano alcuna di quelle armi.

Come appena detto, le leggi sull'aborto che espropriano gli uomini di ogni diritto sono state votate in tutto l'Occidente da assemblee maschili. Lo stesso dicasi per la legislazione sulle separazioni, sulle quote, lo stalking, etc. Gli uomini hanno votato contro se stessi: cosa ve li ha costretti?

Come spiegare che senza mezzi, senza potere politico e istituzionale, senza prestanza fisica, senza partiti, senza sindacati, senza scioperi, senza fucili, le donne abbiano ottenuto conquiste di cui comprensibilmente si gloriano?

Con una lunga e dura battaglia svolta sul piano culturale, agendo in una dimensione psicologica ed emotiva. Una dimensione assolutamente immateriale. Attraverso una battaglia (una guerra) morale e psicologica.

Il pestaggio morale.

Come? Costruendo un grande racconto, una nuova storia universale nella quale si parla delle donne e degli uomini in questo modo: solo bene delle prime e solo male dei secondi. Solo e sempre bene delle prime, solo e sempre male dei secondi.

Secondo questo grande racconto - la GNF - la storia dell'umanità è storia dell'oppressione maschile sulle donne, storia della misoginia, della volontà malvagia degli uomini. Storia del dominio, dello sfruttamento, dell'umiliazione, dell'oltraggio e dello stupro, storia insomma dell' "...universale usurpazione maschile".

Tutte le istituzioni sociali e tutte le creazioni dello spirito, tutta la cultura e la morale, tutte le religioni, i miti e i costumi, tutta l'economia e tutta la vita collettiva, familiare ed individuale sono state create dai maschi per i propri interessi e a detrimento delle donne e, con esse, dei deboli e degli innocenti. La storia è dunque storia dell'odio degli uomini contro le donne. Storia della misoginia. Questo è il nucleo della propaganda femminista.

L'intera storia è stata riscritta in un racconto che mentre celebra le DD colpevolizza, umilia, deride, criminalizza l'intero genere maschile. E' ciò che gli inglesi hanno definito male-bashing: il pestaggio morale antimaschile.

Di questo processo che dura da decenni senza incontrare resistenza, si possono dare letteralmente infiniti esempi. Due casi sono illustrati nei fogli che abbiamo distribuito di cui uno relativo a quel che accadde proprio qui nel bresciano anni fa con i manifesti antipaterni a voi ben noti. Il movimento maschile e quello dei padri hanno raccolto un numero sterminato di questi "casi".

Una propaganda di tale tipo contro qualsiasi altro gruppo sociale sarebbe giustamente inconcepibile. Contro gli UU invece la si pratica senza colpo ferire e senza scrupoli. Anzi è diventata benemerita. Il pestaggio morale antimaschile è lo strumento della lotta del femminismo contro gli uomini.

Ho detto "contro gli UU"? Sì, contro gli uomini. Non contro il maschilismo, la misoginia, il patriarcato etc. No: contro gli uomini. Le manifestazioni di questo pestaggio parlano chiaro: l'obiettivo è la distruzione psicologica dell'intero genere maschile. Né giustizia, né equità, né parità, né amore: queste sono maschere. L'obiettivo è la subordinazione psicologica e morale degli uomini. Un obiettivo inconfessabile, si capisce.

Dopo decenni di assoluto silenzio, solo da una decina di anni qualche piccolo gruppo e qualche singola personalità hanno incominciato a parlare nelle poche sedi in cui non vengano censurati.

Il padre.

Se l'uomo è ormai il nemico, il padre sarà il nemico numero uno. Mi sembra ovvio. Screditato e umiliato, criminalizzato e colpevolizzato sino al punto di venir rappresentato come il massimo pericolo per i figli e la famiglia, gli è stato proposto il solo ruolo compatibile con i nuovi tempi: quello del mammo.
Termine che da solo è un vero trattato.

Sulla condizione odierna del padre - dentro la famiglia o nella separazione - il nocciolo dell'interpretazione che propongo è che non si tratta di un problema isolato, non è una questione limitata ai ruoli in famiglia, non è determinata dalle leggi e dalla giurisprudenza, ma deriva da quel conflitto tra i sessi di cui ho tratteggiato alcune cause e caratteri.

In particolare i padri separati - una vera massa di dolenti quando non addirittura di disperati - vedono le cause delle loro disgrazie nelle leggi e nella giurisprudenza. Comprensibile, ma limitato, perché o loro volta le leggi sono invece effetti di altre cause, sono il prodotto dei valori (stravolti) dell'intera società. Non solo italiana. Le disgrazie che li colpiscono non sono meteoriti interplanetarie, sono frutti avvelenati di una mala pianta che deve essere sradicata.

Pur colpite da un ostracismo pluridecennale le associazioni dei padri separati, lavorando quasi nel sottosuolo, sono riuscite ad ottenere l'affido condiviso, come da tempo avviene in altri paesi. Parziale, poco e male applicato, frutto di una legge che deve essere rivista e di cui questa sera altri parleranno con precisa competenza. Ma ciò dimostra che la notte profonda, almeno su questo fronte, è alle spalle e che si intravedono le luci dell'alba. Forse la stagione peggiore per i padri separati è passata. Ciò prova che non si tratta di un destino ineluttabile. Che le cose possono cambiare.

La lezione del Titanic.

Quella che va sotto il nome di QM - la condizione attuale degli UU - li riguarda tutti, in alto come in basso, giacché li colpisce tutti, ma è un fatto non li colpisce tutti nello stesso modo. Se tutti i padri separati sono potenziali oggetti di esclusione e di ricatti e tutti sono riducibili al ruolo di bancomat, quelli che vanno in rovina sono coloro che non possono permettersi di dimezzare lo stipendio e andarsene a vivere altrove con il rimanente.

Si sa che i nuovi barboni sono per lo più padri separati, ma è anche vero che tra di essi non ci sono dei notai. Se è vero che i morti sul lavoro sono tutti maschi è anche vero che essi tutti appartengono ai bassi ceti e ai lavoratori manuali. Se è vero che l'abbandono scolastico colpisce per lo più i ragazzi senza padre è anche vero che colpisce quelli della base sociale, come denunciava don Milani 40 anni fa, nel suo, non dimenticato "Lettera ad una professoressa" (o lo abbiamo dimenticato?). Se è vero che la microdelinquenza è agita da un gran numero di ragazzi (per lo più senza padre) è anche vero che riguarda esclusivamente quelli dei ceti inferiori. Ogni repressione politica e sociale e ogni giro di vite nei comportamenti vanno a colpire i maschi, ma prima di tutto quelli che stanno in basso e i loro figli.

E' la lezione che ci ha lasciato il Titanic. Dalla cui tragedia si salvò la maggioranza delle donne e la minoranza degli uomini. La maggioranza di quelli della 1° classe e la minoranza della 3°.

Dove ci sono rischi fisici, sociali, civili, commerciali e legali là ci sono gli uomini. E quando accadono tragedie pagano gli uomini e tra essi quelli delle classi basse. Verità dure ma verità vere.

Siamo chiamati ad nuova presa di coscienza che ci obbliga a riconoscere entrambe quelle verità. Solo su di esse si può fondare la nascita di un nuovo umanesimo, mirato a ridurre il numero dei tormenti e dei tormentati, delle calamità pubbliche e delle tragedie private. Per un futuro almeno un poco migliore del presente, sulla strada indicata tra gli altri da quel grande maestro dell'umanesimo cristiano che è stato il già citato don Lorenzo Milani. Quella che è stata la sua speranza non può e non deve abbandonarci.

Offline TMan075

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Re: Quella sera al ristorante (..Sul perchè siamo qui)
« Risposta #64 il: Ottobre 18, 2009, 23:40:51 pm »
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Offline TMan075

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Re: Quella sera al ristorante (..Sul perchè siamo qui)
« Risposta #65 il: Ottobre 18, 2009, 23:42:10 pm »
.
Ma le lotte si conducono con delle armi, con degli strumenti che sono (o meglio sarebbero) costituiti dalla forza, la ricchezza e il potere. Ma le donne non tengono in mano alcuna di quelle armi.

Come appena detto, le leggi sull'aborto che espropriano gli uomini di ogni diritto sono state votate in tutto l'Occidente da assemblee maschili. Lo stesso dicasi per la legislazione sulle separazioni, sulle quote, lo stalking, etc. Gli uomini hanno votato contro se stessi: cosa ve li ha costretti?

Come spiegare che senza mezzi, senza potere politico e istituzionale, senza prestanza fisica, senza partiti, senza sindacati, senza scioperi, senza fucili, le donne abbiano ottenuto conquiste di cui comprensibilmente si gloriano?

Con una lunga e dura battaglia svolta sul piano culturale, agendo in una dimensione psicologica ed emotiva. Una dimensione assolutamente immateriale. Attraverso una battaglia (una guerra) morale e psicologica.

Io ancora sono sconcertato di come possano esistere uomini che accettino queste situazioni.
Come si fa anon vedere lo strapotere che è stato dato alla donna?
Ok un tempo quando le condizioni sociali e culturali le vincolavano (ma che forse davano risulati migliori della femminilizzazione attuale) ma oggi?!?



Il pestaggio morale.

Come? Costruendo un grande racconto, una nuova storia universale nella quale si parla delle donne e degli uomini in questo modo: solo bene delle prime e solo male dei secondi. Solo e sempre bene delle prime, solo e sempre male dei secondi.


L'intera storia è stata riscritta in un racconto che mentre celebra le DD colpevolizza, umilia, deride, criminalizza l'intero genere maschile. E' ciò che gli inglesi hanno definito male-bashing: il pestaggio morale antimaschile.
.....
Una propaganda di tale tipo contro qualsiasi altro gruppo sociale sarebbe giustamente inconcepibile. Contro gli UU invece la si pratica senza colpo ferire e senza scrupoli. Anzi è diventata benemerita. Il pestaggio morale antimaschile è lo strumento della lotta del femminismo contro gli uomini.

Ho detto "contro gli UU"? Sì, contro gli uomini. Non contro il maschilismo, la misoginia, il patriarcato etc. No: contro gli uomini. Le manifestazioni di questo pestaggio parlano chiaro: l'obiettivo è la distruzione psicologica dell'intero genere maschile. Né giustizia, né equità, né parità, né amore: queste sono maschere. L'obiettivo è la subordinazione psicologica e morale degli uomini. Un obiettivo inconfessabile, si capisce.
Che dire... uno scenario apocalittico.
A volte mi chiedo se dietro a ciò esiste una... regia.


Se è vero che l'abbandono scolastico colpisce per lo più i ragazzi senza padre è anche vero che colpisce quelli della base sociale, come denunciava don Milani 40 anni fa, nel suo, non dimenticato "Lettera ad una professoressa" (o lo abbiamo dimenticato?). Se è vero che la microdelinquenza è agita da un gran numero di ragazzi (per lo più senza padre) è anche vero che riguarda esclusivamente quelli dei ceti inferiori. Ogni repressione politica e sociale e ogni giro di vite nei comportamenti vanno a colpire i maschi, ma prima di tutto quelli che stanno in basso e i loro figli.

Una società femminista non può che dividere la società stessa... e ste beote non se ne rendono conto.
Con l'aumento del femminismo sono aumentati i divorzi, i figli non hanno più riferimenti paterni (e quindi disfunzioni nei rapporti sociali, rispetto per l'autorità, problemi sessuali - gay -) e rimaniamo scoperti con un futuro effeminato senza possobilità di resistenza ... all'Islam... :unknown:

Bella propstettiva
"Non è bene che l'uomo stia solo: gli farò un aiuto convenevole..." se non mi fulmina avrei due cosine da chidergli in merito... sempre se non mi fulmina...

« Ultima modifica: Ottobre 18, 2009, 23:52:49 pm da TMan075 »
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Re: Titolo provvisorio, scusate
« Risposta #66 il: Ottobre 26, 2009, 23:40:31 pm »
Tieni presente però che all'epoca della Repubblica di Salò chiunque avesse un braccio sano e un paio di occhi veniva dato un fucile... per cui anche alle donne. La squadra era fatta di sole donne anche perchè erano le uniche rimaste insieme agli adolescenti e ai vecchi...
Ma BISOGNA sottolineare che un uomo del Trentino, tra
1) diventare SS mann
e
2) entrare in Campo di Concentramento,
abbia scelto la 2!
Invece queste donne non si sono tirate indietro! Dunque, lodi per quest'uomo, ed infinito biasimo per queste donne!
"Il tenere famiglia" è una delle tante scuse che si tirano fuori in questi casi!

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Re: Quella sera al ristorante (..Sul perchè siamo qui)
« Risposta #67 il: Novembre 16, 2009, 22:35:12 pm »
Sono ''nuovo'' del forum,ma un finto nuovo,ovvero lo seguo da tempo però solo ora, complice l'influenza che mi lascia a casa senza molto da fare,mi accingo ad intervenire.Finora non sono intervenuto su questo forum(quello della qm)perchè io ritengo che per affrontare le ''bugie'' del femminismo bisogna non soltanto affrontare la dinamica del rapporto fra i sessi,ma il nostro modo di vedere la realtà e la storia in generale e questo è complesso,si tratta di ribaltare UN INTERO MODO DI PENSARE.Io sono pienamente d'accordo con quanto dicono i creatori e i curatori del forum sulla condizione maschile moderna,però io ho una mia personale visione del mondo,un pò cinica,ma che spiega tutto in termini per me chiari.
Ovvero,il mondo come mercato.
Per quanto cinico possa sembrare ogni cosa HA UN PREZZO,e questo prezzo è stabilito da molteplici cose PRINCIPALMENTE DAL RAPPORTO DOMANDA-OFFERTA,ma non solo,in molti casi sono sufficienti report positivi su un'azione perchè quella si rivaluti pesantemente.
Il prezzo quindi dipende da logiche strettamente fisiche(il rapporto domanda-offerta),ma anche da logiche psicologiche,sovente irrazionali E' SUFFICIENTE PARLAR MALE DI UN'AZIONE SU UN GIORNALE DI BUONA TIRATURA PERCHE' QUESTA CROLLI DI VALORE ANCHE SE I SUOI FONDAMENTALI SONO BUONI.
Anche gli esseri umani triste a dirsi,hanno un prezzo,E UNA DELLE VARIABILI PIU' SIGNIFICATIVE DI PREZZO E' IL SESSO.
Come ebbe a dirmi un mio amico dopo essere stato lasciato dalla tipa,dopo che gli avevo chiesto perchè lei lo aveva fatto lui mi rispose con notevole lucidità:''PERCHE' IL MERCATO DELLA FIGA E' DIVERSO DAL MERCATO DEL CAZZO''.
Detta in maniera leggermente meno volgare,gli uomini hanno un prezzo INFERIORE sul mercato rispetto alle donne(oggi).
Tutti noi sappiamo,per esempio che al tg se una donna muore si da un risalto differente rispetto a un uomo,sembra quasi che la vita di un uomo,VALGA MENO DI QUELLA DI UNA DONNA.Il salto logico diventa breve se si considera che questo valore non è soltanto colpa dei ''media allineati'',ma espressione di un sentire comune che preesisteva ai media,e che a mio avviso banalmente rappresenta un valore di mercato.
Tutti noi possiamo osservare come le donne non vadano dall'uomo A MENO CHE LUI NON ABBIA DENARO.
Questa cosa è oggetto di osservazioni  di ogni genere in innumerevoli trhead ed è fondamentalmente uno dei piatti forti della qm,ovvero cercare di indurre il neofita a diventare ''uno dei nostri'' additandogli ciò che lui osserva tutti i giorni,ovvero NO MONEY,NO PARTY.
Per pararmi dall'accusa di giudicare TUTTE le donne come comprabili mi smarco spiegando che io intendo una tendenza generale e non complessiva,NON TUTTE LE DONNE SI COMPORTANO COSI'.
Però è un fatto che la maggior parte di loro senza un adeguato compenso monetario non si muove.
perchè?Per il semplice motivo che oggi l'uomo ha più bisogno della donna,di quanto lei lo abbia di lui.
Ora molti a loro volta sosterranno che loro di donne,ne sanno fare a meno,non è vero:se loro sono qui è perchè ne hanno bisogno,se no sarebbero altrove in altri lidi internettiani più felici.
La verità è che l'uomo ha un maggior bisogno della donna rispetto a quanto lei lo abbia di lui.
Fin qui nulla di nuovo,che cos'è però che molti ignorano?
Ignorano che non è sempre stato così.
OVVERO NELL'ANTICHITA' ERA L'ESATTO CONTRARIO,ERANO LE DONNE A DOVER PORTARE UN COMPENSO MONETARIO E NON VICEVERSA,QUESTA COMPENSAZIONE MONETARIA SI CHIAMAVA DOTE,E SENZA UNA BUONA DOTE POCHISSIME DONNE POTEVANO ESSERE MARITATE.
OGGI A PORTARE LA DOTE E' L'UOMO E QUANDO UNA DONNA VI STA SELEZIONANDO IN BASE AI SOLDI VI STA SEMPLICEMENTE CHIEDENDO QUALE DOTE LE STATE PORTANDO.
Uno degli aspetti significativi di quel mondo arcaico era che le donne avevano il ''terrore'' di rimanere zitelle,più o meno come oggi gli uomini hanno il terrore di rimanere soli,e quelle donne che avevano un marito SE LO TENEVANO STRETTO.
Questa condizione a sua volta era espressione di un differente rapporto di domanda-offerta in cui l'uomo aveva meno bisogno della donna di quanto questa avesse bisogno di lui,dunque per convincerlo a stare con lei essa doveva portare una compensazione monetaria(situazione speculare a quella odierna).
Nell'antichità l'uomo era più richiesto di quanto fosse la donna perchè quel mondo era diverso.
La grande menzogna femminista,in questo concordo con Ritavi,prende una situazione oggettiva(la donna allora valeva meno dell'uomo)e gli da delle interpretazioni del tutto SOGGETTIVE,attribuendo all'uomo una sorta di ''malevolenza'' che abbia cercato ostinatamente di svalutare e svilire la stessa,quando invece era NELLA MECCANICA DELLE COSE CHE LA DONNA AVESSE UN VALORE INFERIORE ALL'UOMO,chi difendeva il villaggio dai barbari?Chi navigava in territori inesplorati?Chi con la sua forza fisica svolgeva quelle funzioni lavorative atte al sostentamento(lavorare la terra).La donna una volta che aveva filiato era del tutto sacrificabile,l'uomo no.
Ora però sono sopraggiunti dei cambiamenti e sembra che tutte le principali funzioni che l'uomo assolveva un tempo siano assolti con maggior efficienza,non già dalle donne,ma semplicemente dalle macchine.Per cui il rapporto si è invertito e ora la meccanica delle cose dice che l'uomo ha un prezzo inferiore alla donna perchè la macchina lo ha sostituito.
Io dunque non credo alle grandi bugie femministe,ma neanche fondamentalmente al grande complotto delle femmine contro i maschi,al grande matrix svelato il quale ritorneremo ad avere un ruolo un significato,un valore,semplicemente tutto ha un prezzo.
C'è da dire comunque che se è vero che la figa ha un prezzo più alto del cazzo,è anche vero che la figa oramai è pesantemente in bolla,ovvero a quotazioni irragionevoli,anche tenendo conto dei fattori sopracitati e questo si spiega con l'intervento dei media che appunto creano le condizioni perchè l'uomo abbia quotazioni più basse del necessario,ovvero quello che è stato chiamato male-bashing.
Ciò fa parte della ''componente psicologica'' del prezzo dell'uomo,finora si è svalutato è logico attendersi che continui in questa china,il futuro è ''rosa''ma il futuro può riservare sorprese e la vendetta degli uomini si realizzerà attraverso le macchine stesse,ovvero chi di macchina ferisce di macchina perisce,l'utero artificiale è in arrivo è gli androidi sessuali muovono le prime mosse in bordelli di Tokyo.http://www.kokoro-dreams.co.jp/robot/act/index.html
Significativo l'articolo dell'espresso Ho fatto l'amore con una robot http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Ho%20fatto%20lamore%20con%20una%20robot/1348536/13
Quello che voglio dire in sostanza è che il femminismo arriva a giochi fatti,di per se stesso non ha inciso molto in tutto questo processo,anche se ha inciso,è innegabile che abbia inciso,perchè abbiamo già visto come ogni prezzo sconti in sè la ''condizione psicologica'' della collettività.
La questione maschile con tutta probabilità si origina PRIMA del femminismo,e non è soltanto questione dei mutati rapporti di forza,ma anche di un senso di oscuro terrore nei confronti della grande società meccanica che l'uomo ha costruito.Il grande marchingegno lo aliena,si sente prigioniero di compiti assurdi di doveri che non capisce,per contro la donna SI ESALTA NELL'ESEGUIRE IL COMPITINO,NEL FARE LA SECCHIONCELLA,NEL RIPETERE SEMPRE LE STESSE COSE.
Chi di noi non ha notato che avere un capoufficio donna significa doversi VESTIRE in una certa maniera,dover OTTEMPERARE CERTE PASTOIE BUROCRATICHE CUI I CAPOUFFICIO UOMINI NON DANNO IMPORTANZA?
La donna si esalta in tutto ciò che c'è di burocratico,l'uomo si deprime,chi di noi non ha notato che QUASI TUTTE LE IMPIEGATE DELLO STATO O DELLE POSTE SONO DONNE?
E il nostro sistema ''supposto creativo'' crea principalmente QUEL TIPO DI POSTI DI LAVORO.
Guardate le donne mentre filano la lana(filavano),compiono un gesto arcaico e desueto ma al tempo stesso modernissimo,un gesto ripetitivo e monotono che costa poca fatica fisica,non è questo l'antenato del sistema industriale,dei lavori che esso produce?Non c'è forse in questo lavoro ''tipicamente'' femminile,la chiave di interpretazione del maggior adattamento delle donne al sistema industriale?
Resta comunque,lo affronto brevemente,il problema che il sistema industriale nel suo complesso non PUO' ESSERE RIPARATO DA DONNE PER CUI SE SI SPACCA E' FINITA.

Un post molto bello (complimenti!) che mi era sfuggito. Analisi razionale e interessante ...seppur in alcuni punti discutibile, a mio avviso.
Vorrei far notare le seguenti cose:

1- Quando si confronta la società (occidentale) del passato con quella attuale, si analizzano diversi fattori, ma mai succede che si analizzi quello secondo me fondamentale, ovvero la nascita di potenti (a dir poco) mezzi per veicolare immagini che, come si sa, valgono più di mille parole.
La tv e, in misura minore, il cinema.
Definire la tv un'arma molto potente al servizio di chi governa è volerne svilire l'influenza; Il pensatore Popper la definì un'arma dal potere "potenzialmente infinito", ed esiste da soli 50 anni circa.

2-I sostenitori della "prima ipotesi " ...
http://questionemaschile.forumfree.net/?t=14897455
http://questionemaschile.forumfree.net/?t=25934447
...non dicono perchè, se la forza fisica maschile è ormai così superflua, le morti per lavori pesanti e pericolosi sono al 90% almeno maschili, a tuttoggi.
Mi vogliano cortesemente spiegare, inoltre, ( ;) ) cosa accadrebbe al sistema produttivo mondiale se d'un tratto venisse a mancare la forza lavoro maschile nell'occidente industrializzato. Mi dicano se le donne avrebbero ancora lavatrice, lavastoviglie e...lavoro.
(ps. il neofemminismo nasce negli anni 70 circa, ed è da allora che si rivoluzionano usi e costumi nella società e nella famiglia...)

3- E' vero che la figa ha quotazioni più alte del cazzo (chiedo venia ma ho voluto essere chiaro; da ora soolo F. e C. ), ma questo in natura succede solo per un periodo della vita limitato, più o meno quello che corridponde alla giovinezza ed alla prima maturità.
Se dai 16 ai 35 circa il TP (target price, gergo di borsa) di una donna media è alle stelle, dai 35 inizia a disegnare un testa-spalle ribassita da paura; mentre quello dell'uomo segna un doppio minimo all'incirca alla stessa età e poi prosegue più o meno in laterale, o quasi. Ma la vita media di una persona non è di 35 anni, per cui resta scoperto dalla valutazione ( e dalla considerazione) un periodo piuttosto lunghino, che a quanto pare il mercato non sembra proprio vedere. Un bel mistero, o no!?

4-Sono ormai tantissimi gli storici che ritengono che la rivoluzione francese non si sia affatto scatenata come ribellione dalla miseria e dalla povertà, ma sia stato frutto di un programma, tra l'altro il motto della R. F. è oggi il motto di una nota società "semisegreta", nata molto prima. Ma lasciamo stare quest'ultimo punto, se preferisci.


Quindi, riassumendo:
1-La storia attuale si differenzia da quella di ogni altra epoca perchè oggi esiste un potentissimo mezzo capace di influenzare le masse.

2-E' quasi certamente errato il concetto secondo cui la mano d'opera maschile, qui ed ora, non è più indispensabile.

3-Il prezzo di mercato della F. cui fai riferimento non tiene conto della intera esistenza della donna, e nemmeno di tutte le donne, ma solo di una piccola parte.

Mi piacerebbe sentire il tuo parere, che spiegazioni daresti ai tre punti indicati?
« Ultima modifica: Novembre 16, 2009, 22:48:45 pm da Red- »
"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

Harmonica

  • Visitatore
Re: Quella sera al ristorante (..Sul perchè siamo qui)
« Risposta #68 il: Novembre 17, 2009, 21:14:34 pm »
3- E' vero che la figa ha quotazioni più alte del cazzo (chiedo venia ma ho voluto essere chiaro; da ora soolo F. e C. ), ma questo in natura succede solo per un periodo della vita limitato, più o meno quello che corridponde alla giovinezza ed alla prima maturità.
Se dai 16 ai 35 circa il TP (target price, gergo di borsa) di una donna media è alle stelle, dai 35 inizia a disegnare un testa-spalle ribassita da paura; mentre quello dell'uomo segna un doppio minimo all'incirca alla stessa età e poi prosegue più o meno in laterale, o quasi
. Ma la vita media di una persona non è di 35 anni, per cui resta scoperto dalla valutazione ( e dalla considerazione) un periodo piuttosto lunghino, che a quanto pare il mercato non sembra proprio vedere. Un bel mistero, o no!?
Concordo. Pero', a mio avviso, c'e' da far notare un altro particolare: ossia che quello tra i 16 e i 35 e', per certi aspetti, il periodo migliore della vita. E in quel periodo, sono in larga misura le donne, "a dettare legge".

Inoltre, come ho gia' avuto modo di scrivere, io di anni ne ho trenta; pero', per vari motivi, ho sempre frequentato uomini piu' adulti di me e stando ai loro racconti, non mi sembra che il raggiungimento dei 40-45 anni equivalga all' inizio di una nuova vita. Perlomeno, per molti uomini comuni, (impiegati, operai, ecc) non e' affatto cosi'. Anzi.