Autore Topic: Quella sera al ristorante (..Sul perchè siamo qui)  (Letto 19193 volte)

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Offline Rita

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Re: Titolo provvisorio, scusate
« Risposta #30 il: Ottobre 15, 2009, 20:21:06 pm »
Citazione
Esatto un tempo c'era la vita familiare comunitaria. Oggi questo sta scomparendo, anzi in molte parti d'Italia è del tutto scomparso.

ma la vita familiare comunitaria era legata alla società agricola, laddove scompariva o si riduceva l'agricoltura scompariva la vita comunitaria. I miei nonni e bisnonni paterni erano contadini, i miei nonni e bisnonni materni operai, perchè vivevano in una zona con una forte industrializzazione tessile: certo non era l'industria come la pensiamo oggi, erano perlopiù famiglie che avevano un paio di telai in casa, ma  erano famiglie composte da padre, madre e figli (già molti di meno di quanti se ne facevano fra i contadini). E sono sopravvissuti questi due modelli di vita in maniera contemporanea  per decenni. E mia nonna, e la mia bisnonna erano sole a svolgere i compiti casalinghi, già 80 o 100 anni fa, e questo ben prima che il neo-femminismo comparisse.

Citazione
Concordo abbastanza con questa visione. Il problema è che anche la meccanizzazione e tecnologicizzazione dei compiti tradliizionalmente femminili ha svilito certe capacità, come è successo nell'industria
.

questo è quello che dicevo prima, direi che il primo svilimento nel senso di renderlo inutile è stato per il lavoro tipicamente femminile
 
Citazione
L'unico freno per questo scempio sarebbe, a mio parere, lo sciopero sessuale da parte dei maschi, cosa che purtroppo non penso sia applicabile, in un paese come il nostro, abituato a zerbinare in continuazione dietro alla svampitella di turno (cosa che è capitata anche a me, sia ben chiaro). Ma forse non è applicabile da nessuna parte. Un ritorno a determinati costumi - più castigati - renderebbe anche la vita sessuale meno assurdamente competitiva e più vivibile (e godibile).



oppure imparare ad offendersi e ad indignarsi-
« Ultima modifica: Ottobre 15, 2009, 20:26:07 pm da Rita »
L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli

Grifone.nero

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Re: Titolo provvisorio, scusate
« Risposta #31 il: Ottobre 15, 2009, 20:32:26 pm »
Sono ''nuovo'' del forum,ma un finto nuovo,ovvero lo seguo da tempo però solo ora, complice l'influenza che mi lascia a casa senza molto da fare,mi accingo ad intervenire.Finora non sono intervenuto su questo forum(quello della qm)perchè io ritengo che per affrontare le ''bugie'' del femminismo bisogna non soltanto affrontare la dinamica del rapporto fra i sessi,ma il nostro modo di vedere la realtà e la storia in generale e questo è complesso,si tratta di ribaltare UN INTERO MODO DI PENSARE.Io sono pienamente d'accordo con quanto dicono i creatori e i curatori del forum sulla condizione maschile moderna,però io ho una mia personale visione del mondo,un pò cinica,ma che spiega tutto in termini per me chiari.
Ovvero,il mondo come mercato.
Per quanto cinico possa sembrare ogni cosa HA UN PREZZO,e questo prezzo è stabilito da molteplici cose PRINCIPALMENTE DAL RAPPORTO DOMANDA-OFFERTA,ma non solo,in molti casi sono sufficienti report positivi su un'azione perchè quella si rivaluti pesantemente.
Il prezzo quindi dipende da logiche strettamente fisiche(il rapporto domanda-offerta),ma anche da logiche psicologiche,sovente irrazionali E' SUFFICIENTE PARLAR MALE DI UN'AZIONE SU UN GIORNALE DI BUONA TIRATURA PERCHE' QUESTA CROLLI DI VALORE ANCHE SE I SUOI FONDAMENTALI SONO BUONI.
Anche gli esseri umani triste a dirsi,hanno un prezzo,E UNA DELLE VARIABILI PIU' SIGNIFICATIVE DI PREZZO E' IL SESSO.
Come ebbe a dirmi un mio amico dopo essere stato lasciato dalla tipa,dopo che gli avevo chiesto perchè lei lo aveva fatto lui mi rispose con notevole lucidità:''PERCHE' IL MERCATO DELLA FIGA E' DIVERSO DAL MERCATO DEL CAZZO''.
Detta in maniera leggermente meno volgare,gli uomini hanno un prezzo INFERIORE sul mercato rispetto alle donne(oggi).
Tutti noi sappiamo,per esempio che al tg se una donna muore si da un risalto differente rispetto a un uomo,sembra quasi che la vita di un uomo,VALGA MENO DI QUELLA DI UNA DONNA.Il salto logico diventa breve se si considera che questo valore non è soltanto colpa dei ''media allineati'',ma espressione di un sentire comune che preesisteva ai media,e che a mio avviso banalmente rappresenta un valore di mercato.
Tutti noi possiamo osservare come le donne non vadano dall'uomo A MENO CHE LUI NON ABBIA DENARO.
Questa cosa è oggetto di osservazioni  di ogni genere in innumerevoli trhead ed è fondamentalmente uno dei piatti forti della qm,ovvero cercare di indurre il neofita a diventare ''uno dei nostri'' additandogli ciò che lui osserva tutti i giorni,ovvero NO MONEY,NO PARTY.
Per pararmi dall'accusa di giudicare TUTTE le donne come comprabili mi smarco spiegando che io intendo una tendenza generale e non complessiva,NON TUTTE LE DONNE SI COMPORTANO COSI'.
Però è un fatto che la maggior parte di loro senza un adeguato compenso monetario non si muove.
perchè?Per il semplice motivo che oggi l'uomo ha più bisogno della donna,di quanto lei lo abbia di lui.
Ora molti a loro volta sosterranno che loro di donne,ne sanno fare a meno,non è vero:se loro sono qui è perchè ne hanno bisogno,se no sarebbero altrove in altri lidi internettiani più felici.
La verità è che l'uomo ha un maggior bisogno della donna rispetto a quanto lei lo abbia di lui.
Fin qui nulla di nuovo,che cos'è però che molti ignorano?
Ignorano che non è sempre stato così.
OVVERO NELL'ANTICHITA' ERA L'ESATTO CONTRARIO,ERANO LE DONNE A DOVER PORTARE UN COMPENSO MONETARIO E NON VICEVERSA,QUESTA COMPENSAZIONE MONETARIA SI CHIAMAVA DOTE,E SENZA UNA BUONA DOTE POCHISSIME DONNE POTEVANO ESSERE MARITATE.
OGGI A PORTARE LA DOTE E' L'UOMO E QUANDO UNA DONNA VI STA SELEZIONANDO IN BASE AI SOLDI VI STA SEMPLICEMENTE CHIEDENDO QUALE DOTE LE STATE PORTANDO.
Uno degli aspetti significativi di quel mondo arcaico era che le donne avevano il ''terrore'' di rimanere zitelle,più o meno come oggi gli uomini hanno il terrore di rimanere soli,e quelle donne che avevano un marito SE LO TENEVANO STRETTO.
Questa condizione a sua volta era espressione di un differente rapporto di domanda-offerta in cui l'uomo aveva meno bisogno della donna di quanto questa avesse bisogno di lui,dunque per convincerlo a stare con lei essa doveva portare una compensazione monetaria(situazione speculare a quella odierna).
Nell'antichità l'uomo era più richiesto di quanto fosse la donna perchè quel mondo era diverso.
La grande menzogna femminista,in questo concordo con Ritavi,prende una situazione oggettiva(la donna allora valeva meno dell'uomo)e gli da delle interpretazioni del tutto SOGGETTIVE,attribuendo all'uomo una sorta di ''malevolenza'' che abbia cercato ostinatamente di svalutare e svilire la stessa,quando invece era NELLA MECCANICA DELLE COSE CHE LA DONNA AVESSE UN VALORE INFERIORE ALL'UOMO,chi difendeva il villaggio dai barbari?Chi navigava in territori inesplorati?Chi con la sua forza fisica svolgeva quelle funzioni lavorative atte al sostentamento(lavorare la terra).La donna una volta che aveva filiato era del tutto sacrificabile,l'uomo no.
Ora però sono sopraggiunti dei cambiamenti e sembra che tutte le principali funzioni che l'uomo assolveva un tempo siano assolti con maggior efficienza,non già dalle donne,ma semplicemente dalle macchine.Per cui il rapporto si è invertito e ora la meccanica delle cose dice che l'uomo ha un prezzo inferiore alla donna perchè la macchina lo ha sostituito.
Io dunque non credo alle grandi bugie femministe,ma neanche fondamentalmente al grande complotto delle femmine contro i maschi,al grande matrix svelato il quale ritorneremo ad avere un ruolo un significato,un valore,semplicemente tutto ha un prezzo.
C'è da dire comunque che se è vero che la figa ha un prezzo più alto del cazzo,è anche vero che la figa oramai è pesantemente in bolla,ovvero a quotazioni irragionevoli,anche tenendo conto dei fattori sopracitati e questo si spiega con l'intervento dei media che appunto creano le condizioni perchè l'uomo abbia quotazioni più basse del necessario,ovvero quello che è stato chiamato male-bashing.
Ciò fa parte della ''componente psicologica'' del prezzo dell'uomo,finora si è svalutato è logico attendersi che continui in questa china,il futuro è ''rosa''ma il futuro può riservare sorprese e la vendetta degli uomini si realizzerà attraverso le macchine stesse,ovvero chi di macchina ferisce di macchina perisce,l'utero artificiale è in arrivo è gli androidi sessuali muovono le prime mosse in bordelli di Tokyo.http://www.kokoro-dreams.co.jp/robot/act/index.html
Significativo l'articolo dell'espresso Ho fatto l'amore con una robot http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Ho%20fatto%20lamore%20con%20una%20robot/1348536/13
Quello che voglio dire in sostanza è che il femminismo arriva a giochi fatti,di per se stesso non ha inciso molto in tutto questo processo,anche se ha inciso,è innegabile che abbia inciso,perchè abbiamo già visto come ogni prezzo sconti in sè la ''condizione psicologica'' della collettività.
La questione maschile con tutta probabilità si origina PRIMA del femminismo,e non è soltanto questione dei mutati rapporti di forza,ma anche di un senso di oscuro terrore nei confronti della grande società meccanica che l'uomo ha costruito.Il grande marchingegno lo aliena,si sente prigioniero di compiti assurdi di doveri che non capisce,per contro la donna SI ESALTA NELL'ESEGUIRE IL COMPITINO,NEL FARE LA SECCHIONCELLA,NEL RIPETERE SEMPRE LE STESSE COSE.
Chi di noi non ha notato che avere un capoufficio donna significa doversi VESTIRE in una certa maniera,dover OTTEMPERARE CERTE PASTOIE BUROCRATICHE CUI I CAPOUFFICIO UOMINI NON DANNO IMPORTANZA?
La donna si esalta in tutto ciò che c'è di burocratico,l'uomo si deprime,chi di noi non ha notato che QUASI TUTTE LE IMPIEGATE DELLO STATO O DELLE POSTE SONO DONNE?
E il nostro sistema ''supposto creativo'' crea principalmente QUEL TIPO DI POSTI DI LAVORO.
Guardate le donne mentre filano la lana(filavano),compiono un gesto arcaico e desueto ma al tempo stesso modernissimo,un gesto ripetitivo e monotono che costa poca fatica fisica,non è questo l'antenato del sistema industriale,dei lavori che esso produce?Non c'è forse in questo lavoro ''tipicamente'' femminile,la chiave di interpretazione del maggior adattamento delle donne al sistema industriale?
Resta comunque,lo affronto brevemente,il problema che il sistema industriale nel suo complesso non PUO' ESSERE RIPARATO DA DONNE PER CUI SE SI SPACCA E' FINITA.


Sono d'accordo solo in parte. Io vedo tutto questo da due punti di vista: uno politico-sociale e uno naturale.
Dal punto di vista politico, il femminismo ha preso piede grazie al progressismo, ed è evidente nel fatto che nei paesi NON progressisti e mediterranei (che non sempre coincidono con i paesi modernizzati, anzi...) il femminismo è assente oppure risicato. Dipende anche dalla mentalità: un paese come l'italia basato sulla moda (idem per gli USA) è ovvio che è molto infettato dal femminismo radicale, nonostante le condizioni apparenti non sono favorevoli al femminismo. A differenza dei paesi anglosassoni, per natura più inclini al femminismo a causa della loro natura anti-conservatrice e protestante. Peccato perchè la scandinavia mi piaceva, se non fosse proprio per il femminismo. A mio avviso, si può salvare un paese influenzato dalla moda piuttosto che un paese femminista di natura...perchè il conflitto fra i sessi non ha senso, e il mio scopo principale è eliminarlo...
Punto di vista naturale: si sa, se una ideologia prevede il conflitto dei sessi, e quindi una cosa CONTRO madre natura, è ovvio che madre natura prima o poi te la farà pagare (hai mai visto il film "E venne il giorno" , oppure hai mai letto la trama? Ecco, temo proprio che sia il nostro caso, anche se li estremizzato). E io penso che l'islamizzazione dell'europa (onestamente, credo che l'eurabia sia molto improbabile) sia proprio una risposta naturale al femminismo più estremizzato.
Il pendolo prima o poi raggiungerà la posizione di equilibrio.

Offline Salar de Uyuni

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Re: Titolo provvisorio, scusate
« Risposta #32 il: Ottobre 15, 2009, 20:46:07 pm »
''Sono d'accordo solo in parte'' chiaramente una spiegazione COMPLETA del fenomeno non esiste,e forse è persino una perdita di tempo cercarla,concordo con te che alla fine il pendolo troverà un equilibrio,forse però bisogna domandarsi se questo nuovo equilibrio ci renderà felici,perchè equilibrio non è sinonimo di felicità...immagina se veramente si creranno uteri artificiali e bordelli virtuali,il nuovo equilibrio si baserà sulla reciproca indifferenza...se invece prevarrà l'Islam ci sarà un ''vecchio equilibrio'' che forse paragonato all'equilibrio dell'indifferenza nell'isolamento tecnologico, non sarà nemmeno poi così malvagio.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Una

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Re: Titolo provvisorio, scusate
« Risposta #33 il: Ottobre 15, 2009, 21:14:25 pm »
Il pendolo prima o poi raggiungerà la posizione di equilibrio.

Così, per magia?  :)




Comunque più che "Titolo provvisorio" mi sta sembrando "Titolo impossibile" data la quantità di carne messa al fuoco contemporaneamente!

 :shok:

Offline ilmarmocchio

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Re: Titolo provvisorio, scusate
« Risposta #34 il: Ottobre 15, 2009, 21:37:18 pm »
L'analisi di Salar de Uyuni e' interessante

Offline Animus

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Re: Titolo provvisorio, scusate
« Risposta #35 il: Ottobre 15, 2009, 21:52:18 pm »
L'analisi di Salar de Uyuni e' interessante

Si Màrmo, è interessante specialmente la parte degli ebrei, perchè tocca un tema che ho ventilato già in passato, ripreso recentemente (qualche giorno fa), e magari lo approfondiro' domani.

Riprende ovviamente il tema del martire e del kamikaze.
Io sono sempre più convinto che, o l'Occidente inizia a valorizzare come eroe il secondo (che poi vuol dire valorizzare il suicidio che oggi è ovviamente un peccato contro Dio), e lo deve fare molto in fretta, o finirà sotterrato con tutti i suoi inutili martiri.
Pecore buone solo da scannare.
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

Ha crocifissi falci in pugno e bla bla bla fratelli (Roberto Vecchioni)

Grifone.nero

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Re: Titolo provvisorio, scusate
« Risposta #36 il: Ottobre 15, 2009, 21:58:55 pm »
''Sono d'accordo solo in parte'' chiaramente una spiegazione COMPLETA del fenomeno non esiste,e forse è persino una perdita di tempo cercarla,concordo con te che alla fine il pendolo troverà un equilibrio,forse però bisogna domandarsi se questo nuovo equilibrio ci renderà felici,perchè equilibrio non è sinonimo di felicità...immagina se veramente si creranno uteri artificiali e bordelli virtuali,il nuovo equilibrio si baserà sulla reciproca indifferenza...se invece prevarrà l'Islam ci sarà un ''vecchio equilibrio'' che forse paragonato all'equilibrio dell'indifferenza nell'isolamento tecnologico, non sarà nemmeno poi così malvagio.

Uteri artificiali e bordelli vari sono uno PSEUDOEQUILIBRIO, è una oppressione alla tecnologia. La tecnologia è come la politica: è a fin di bene, ma in certe occasioni può diventare opprimente e eliminare le libertà personali. Solo che una dittatura di stampo moderno è molto più ipocrita di una di vecchio stampo.
Ovvio che per equilibrio non intendo uno pseudoequilibrio del genere, ma armonia fra i due sessi. Sono d'accordo che ci voglia un po di islam, ma che non deve assolutamente prevalere, questo è logico.
Poi ho notato: si parla di stati chiave come USA, Italia, Francia, Svezia...ma mai della svizzera: com'è possibile? Eppure li i musulmani sono moltissimi, ma non ho mai sentito fatti eclatanti.
Te lo dico io perchè: per lo stesso discorso di cui sopra, applicato alla religione.
Gli ipocriti sinistri, in nome della loro pseudolaicità, vorrebbero abolire tutti i simboli religiosi (ma sotto sotto ce l'hanno col cristianesimo): questo è lo pseudoequilibrio, che toglie diritti a tutti. In svizzera, invece, vengono rispettate TUTTE le religioni, quindi in ogni luogo sacro, esistono sia sezioni per cristiani, sia per buddhisti, sia per islamici. Ebbene, AL Quaida non mi pare abbia mai nominato la svizzera.
Sulla svezia è un caso strano: sono stati fin troppo tolleranti , altrimenti non si spiega l'elevato tasso di delinquenza della terza città svedese. Peccato...

Offline TMan075

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Re: Titolo provvisorio, scusate
« Risposta #37 il: Ottobre 16, 2009, 00:21:13 am »
Uteri artificiali e bordelli vari sono uno PSEUDOEQUILIBRIO, è una oppressione alla tecnologia. La tecnologia è come la politica: è a fin di bene, ma in certe occasioni può diventare opprimente e eliminare le libertà personali. Solo che una dittatura di stampo moderno è molto più ipocrita di una di vecchio stampo.
Ovvio che per equilibrio non intendo uno pseudoequilibrio del genere, ma armonia fra i due sessi. Sono d'accordo che ci voglia un po di islam, ma che non deve assolutamente prevalere, questo è logico.
Poi ho notato: si parla di stati chiave come USA, Italia, Francia, Svezia...ma mai della svizzera: com'è possibile? Eppure li i musulmani sono moltissimi, ma non ho mai sentito fatti eclatanti.
Te lo dico io perchè: per lo stesso discorso di cui sopra, applicato alla religione.
Gli ipocriti sinistri, in nome della loro pseudolaicità, vorrebbero abolire tutti i simboli religiosi (ma sotto sotto ce l'hanno col cristianesimo): questo è lo pseudoequilibrio, che toglie diritti a tutti. In svizzera, invece, vengono rispettate TUTTE le religioni, quindi in ogni luogo sacro, esistono sia sezioni per cristiani, sia per buddhisti, sia per islamici. Ebbene, AL Quaida non mi pare abbia mai nominato la svizzera.
Sulla svezia è un caso strano: sono stati fin troppo tolleranti , altrimenti non si spiega l'elevato tasso di delinquenza della terza città svedese. Peccato...
La Svizzera ha una forte identità nazionale.
Oltre che un fortissimo contenuto cristiano: la società bibblica di Ginevra sforna ogni hanno parecchi teologi. E nessuno di essi insgena al prossimo a farsi saltare per il credo!
Poi il concetto del "paladino" difensore dei deboli, degli oppressi nasce secondo il principio cristiano di base: servire.
Tutti i fondamenti per il rispetto della vita sono nati da culture cristiane: uguaglianza, diritti e parità (non femminismo però poichè all'uomo nei vangeli viene dato un ruolo che non certo quello della società "sinistrizzata" di oggi  :D). E il cristiano ha saputo cambiare la realtà del mondo in cui era.
Martin Luter King (ministro cristiano battista): "I have a dream" e in una società razzista è riuscito (senza fare l'"eroe" esplosivo o a lanciarsi con gli aerei) a cambiarla. Ed oggi il presidente americano è un nero (che non mi piace troppo a dire il vero: non perchè sia nero ma per altri motivi). Ha vinto senza rivoluzioni 68ttine. Trovatemi un paese al mondo dove la realtà si sia modificata in così breve tempo... forse un miracolo?  8)
Questo era un eroe.
Gli "eroi" che combattono silenziosamente (perchè la vita va preservata) manifestando alla casa bianca contro l'amministrazione obama per le pratiche sull'aborto... qui si manifesta invece perchè il berlusca è pelato o si spaccano i vetri delle macchine per l'ennesima partita di calcio... :shok:
C'è da dire che la cultura cristiana genera comunque un rispetto della vita mentre la cultura dell'esaltazione (islamica o nazionalistica - vedi giappone 2 guerra mondiale e islam) produce degli antieroi che in realtà sono tutto fuorchè lucidi.
L'eroe è sano di mente e sa quello che fa mentre i kamikaze imbottiti di sakè e dottrina imperialistica erano pressochè inconsapevoli di quello che facevano. Non a caso erano tutti adolescenti.
Lo stesso dicasi per gli "eroi" islamici imbevuti di merda integralista che si fanno saltare... mezzi drogati e poco più che sedicenni.
Chiamarli questi eroi è un insulto.  O ignoranza.



"Meglio un uovo oggi che una gallina domani"
Cioran
« Ultima modifica: Ottobre 16, 2009, 21:33:42 pm da TMan075 »
"Un giorno senza sangue è come un giorno senza sole"
John "the duke" Wayne

Offline TMan075

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Re: Titolo provvisorio, scusate
« Risposta #38 il: Ottobre 16, 2009, 00:56:45 am »
Si Màrmo, è interessante specialmente la parte degli ebrei, perchè tocca un tema che ho ventilato già in passato, ripreso recentemente (qualche giorno fa), e magari lo approfondiro' domani.


dispensatore di verità cosmiche.
Attendiamo con ansia la tua tesi...  :clapping:



"Chi va piano va sano e va lontano"
Cioran
« Ultima modifica: Ottobre 16, 2009, 21:31:14 pm da TMan075 »
"Un giorno senza sangue è come un giorno senza sole"
John "the duke" Wayne

Wyk72

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Re: Titolo provvisorio, scusate
« Risposta #39 il: Ottobre 16, 2009, 01:42:45 am »
Me la spieghi meglio questa Wyk  :) ?

Beh, non c'è niente da spiegare, è tutto scritto. Chi vuol intendere, intenda.

Offline Una

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Re: Titolo provvisorio, scusate
« Risposta #40 il: Ottobre 16, 2009, 13:01:25 pm »
Beh, non c'è niente da spiegare, è tutto scritto. Chi vuol intendere, intenda.

Non mi sembrava tutto scritto in maniera così adamantina, ma vabbè, ok.  :unsure:

Milo Riano

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Re: Titolo provvisorio, scusate
« Risposta #41 il: Ottobre 16, 2009, 21:48:34 pm »
Mi ricordo dello scambio di opinioni sul suffragio universale.
Un concetto assai recente, di fatto concretizzatosi per uomini e donne a breve distanza di tempo gli uni dalle altre, e con in mezzo una guerra e una dittatura, quindi divenuto una Colpa millenaria (??) che gli uomini devono espiare, ancora oggi.
La GNF racconta che, invece, le donne avrebbero tanto voluto, e premevano forte per, partecipare alla cosa pubblica, ma i maschi cattivi e invidiosi non volevano e così le ricacciarono nelle cucine. La favola per le bambine di oggi (come di ieri) si conclude - un classico - con l'arrivo delle principesse rosa e quindi la liberazione dall'orco cattivo e soprattutto maschio. Fine.
Oppure, se preferite, il racconto dell' 8 marzo, ecc.

Non si tratta cioè di negare una verità storica, ma piuttosto di vedere cosa si nasconde sotto il velo della nuova ideologia (la tana della bianconiglia  :rofl1:) e chiedersi il Perché.

Voglio collegare a questa una delle vecchie discussioni sui Perché, intitolata appunto Alla Ricerca di un Perché.

Milo Riano

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Re: Titolo provvisorio, scusate
« Risposta #42 il: Ottobre 16, 2009, 21:58:08 pm »
Commento da un blog femminista (sessista e fascista):

Quell'articolo mi ricorda vagamente (vagamente perché la persona di cui parlo non aveva la mente ottenebrata quanto l'autore dell'articolo) una discussione durata due giorni, a più riprese, s'intende, con un amico. Eravamo a un festival di film autoprodotti, e tra le sezioni c'era anche "corto donna". Lui sosteneva con forza che questo non faceva altro che evidenziare le possibili divergenze in fatto di generi, ritagliando uno spazio esclusivo per la categoria in questione. E sosteneva inoltre (con una faccia e degli occhi che esprimevano quasi disperazione) che "siamo diventate aggressive", che "non ci si può più dire nulla", che non facciamo altro che rivendicare e rivendicare. Non ho visto il motivo di alzare lo scontro, più che altro ho cercato di capire dov'era che le cose non gli quadravano. Ma forse non sono ancora riuscita a capirlo. Che si sentano in crisi, che abbiano paura, che non digeriscano questa improvvisa mancanza di femminilità (che al mio paese vuol dire sottomissione, purtroppo) è comprensibile. Ma non accettabile. Si faceva trattare come una pezza da piedi da una tipa, ed era come se non conoscesse una via di mezzo. O domini o subisci. E ti lamenti. Quanto ti lamenti. E' finita che ci siamo bevuti una birra parlando di grafica...meglio così. Cosa ne pensate?


Grifone.nero

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Re: Titolo provvisorio, scusate
« Risposta #43 il: Ottobre 16, 2009, 22:00:19 pm »
Commento da un blog femminista (sessista e fascista):

Quell'articolo mi ricorda vagamente (vagamente perché la persona di cui parlo non aveva la mente ottenebrata quanto l'autore dell'articolo) una discussione durata due giorni, a più riprese, s'intende, con un amico. Eravamo a un festival di film autoprodotti, e tra le sezioni c'era anche "corto donna". Lui sosteneva con forza che questo non faceva altro che evidenziare le possibili divergenze in fatto di generi, ritagliando uno spazio esclusivo per la categoria in questione. E sosteneva inoltre (con una faccia e degli occhi che esprimevano quasi disperazione) che "siamo diventate aggressive", che "non ci si può più dire nulla", che non facciamo altro che rivendicare e rivendicare. Non ho visto il motivo di alzare lo scontro, più che altro ho cercato di capire dov'era che le cose non gli quadravano. Ma forse non sono ancora riuscita a capirlo. Che si sentano in crisi, che abbiano paura, che non digeriscano questa improvvisa mancanza di femminilità (che al mio paese vuol dire sottomissione, purtroppo) è comprensibile. Ma non accettabile. Si faceva trattare come una pezza da piedi da una tipa, ed era come se non conoscesse una via di mezzo. O domini o subisci. E ti lamenti. Quanto ti lamenti. E' finita che ci siamo bevuti una birra parlando di grafica...meglio così. Cosa ne pensate?



Femminilità vuol dire sottomissione? Belle invece le donne mascolinizzate...ma per favore!!!!!!!

Milo Riano

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Re: Titolo provvisorio, scusate
« Risposta #44 il: Ottobre 16, 2009, 22:05:58 pm »
Il commento femminista era rivolto all'articolo che segue. A me dispiace che certe cose si scrivano solo sui giornali conservatori, e quando c'è da difendere il maschio alpha. Ma tant'è, pazienza.


Se noi uomini siamo a pezzi la colpa è solo delle donne
di Redazione

Caro direttore,
a questo punto propongo un appello per la dignità dell’uomo, dell’uomo in quanto maschio. Perché, per esempio, prendendone una a caso, dice Concita De Gregorio che le donne sono umiliate, ma a differenza tua, lei, Concita, non mi ha mai proposto di scrivere sull’Unità, discriminandomi sessualmente, non vedo altre ragioni, perché io sono bravissimo e scrivo meglio di lei, direttrice di un quotidiano di cui si è impossessata spadellando fuori Padellaro, un maschio (infatti lo spot diceva l'Unità è femmina).

Avendo licenziato, Concita, a suo tempo, anche Fulvio Abbate, scrittore maschio, perfino lui però adesso scandalizzato dell'umiliazione delle donne da parte di Berlusconi, un presidente del Consiglio a cui piacciono le donne belle, scandalo. Il quale Abbate, però, travestito da Fulvia Abbate in parrucca verde acido, nel difendere le donne, come molti a sinistra, tira fuori la cultura della Chiesa e del fascismo, come se l'islam fosse femminista (lì no, c’è «il rispetto delle culture»), come se Baudelaire e De Sade e Laclos fossero femministi, per non dire di Goethe o Cervantes o Dante o Petrarca, i quali, questi sciovinisti patentati, hanno preso come modelli nei loro romanzi donne bellissime, Lotte, Dulcinea, Beatrice, Laura, libri scorrettissimi, berlusconiani, speriamo che almeno la Silvia di Leopardi fosse un gran pezzo di cesso.

C'è anche Gad Lerner, a prendersela con Ricci e le veline, troppo svestite, mandate «nude» in televisione, figlie del berlusconismo, come se delle gemelle Kessler apprezzassimo l'intelligenza. Non possiamo più guardare niente, non possiamo desiderare. Gonnellone lunghe, tacchi bassi, tra poco adotteremo il burqa e sopprimeranno i siti porno, e ci processeranno come Alberto Stasi, sospettato di omicidio perché si collegava a Youporn.

Dovremmo indignarci, in quanto uomini, come fanno loro, le donne impegnate, perché sentono il sopruso delle veline, e allora, rovescio della stessa medaglia, noi dovremmo sentire il sopruso di ogni maschio che sta in televisione in quanto maschio e oggetto erotico o presunto tale, qualsiasi maschio che non spicchi per meriti intellettuali, tipo Bettarini, Costantino Vitagliano, il mutanda Zechila, che di sicuro guadagna più di me.

Io poi, in quanto scrittore, a ripensarci, sono stato cacciato dalla Bompiani perché il direttore editoriale era una donna, e anni prima rifiutato dall'Einaudi, in una collana diretta da una donna. Inoltre, siccome mi sento anche bello dentro, anni prima mi decisi ad andare in Rai con un progetto di una trasmissione letteraria, e una «raccomandazione» di Gianni Letta entusiasta dell'idea, e tuttavia fui rimandato a casa non perché, come si crede, con Berlusconi al governo, Letta come al solito non contava nulla alla Rai, piuttosto perché, ora ho capito, ero un uomo, un maschio, come invece non lo sono Simona Ventura, Antonella Clerici, Barbara D’Urso, Alessia Marcuzzi e Paola Perego.

Per non dire di Alba Parietti, chiamata in televisione dalla D’Urso ogni settimana a parlare di temi culturali, e io no, perché? Perché a trentanove anni ho scritto troppi libri e troppo belli? Libri? Non parliamo della narrativa italiana e dei libri di successo, quelli vendibili, quelli letti dalle lettrici femmine, un campo dominato dalle donne, basti pensare alla Mazzantini, basti pensare a quanto ci hanno ossessionato il cuore della Tamaro e i pantaloni della Cardella e i cento colpi di spazzola della Melissa, basti pensare alla Agus, alla Vinci, alla Parrella, alla Mazzucco, alla Maraini, alla Luxuria che ora per completare l’opera se lo taglia anche, alla stessa Concita De Gregorio, la quale scrive che qui le donne fanno le escort e invece all’estero gli danno il Nobel, e tuttavia anche lei, Concita, pubblicata dalla Mondadori di Berlusconi, mentre io no, perché sono maschio. Basti pensare a tutti i maschi che scrivono libri da femmine, ai romanzi della Franceschini o della Veltroni, l'ultimo della quale, «Noi» (significa «Noi donne»), definito da Umberto Eco, con linguaggio femminile, «amabile», cinquant’anni di strutturalismo e di semiotica per arrivare a dire «amabile», l'Eco di dove lo porta il cuore.

Quanto all’aborto, il figlio è solo della donna, lo partorisce lei e decide lei, tu non puoi decidere, lei lo tiene o meno, lei abortisce o meno, però appena sposati eccole con «occupati di tuo figlio», ma come, non era solo tuo, brutta stronza? Inoltre, anche a letto, ci stanno umiliando in quanto uomini, rispolverano il freudismo e l’uteranesimo del «me la gestisco io», sono loro che «la danno» o non «la danno», e quando prendono loro sei tu che prendi, l’egoismo è sempre dalla parte del maschio. Però poi sono esigentissime, e sui giornali femminili si lamentano se l’uomo è non è più abbastanza uomo, e quindi se sei dolce sei troppo dolce, se sei duro sei troppo maschio, se non sei abbastanza duro ti portano dal sessuologo per farti visitare, come se l’erezione dovesse conciliarsi ogni volta con le pari opportunità. Riviste dove ogni settimana, da anni, parlano del calo del desiderio maschile, riviste dove ci sono rubriche dove le donne si lamentano che a lui il simbolo fallico non funzioni come dovrebbe, riviste dove ogni giorno ci umiliano e ci prendono in fallo, tanto il loro calo del desiderio mica si vede, mica si misura, e insomma, mica è giusto.

http://www.ilgiornale.it/interni/se_noi_uomini_siamo_pezzi_colpa_e_solo_donne/15-10-2009/articolo-id=390903-page=0-comments=1