Autore Topic: Orso assassino graziato monta la rabbia. Il ragazzo correva a 800 metri da casa  (Letto 1864 volte)

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Offline Vicus

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Quanto segue dimostra che un uomo, vale meno di un animale.
Un’operazione che deve rafforzare l’idea che gli animali (alcuni animali) sono sacri e che la vita umana rappresenti ormai un valore subordinato, relativo. Non c’è ovviamente solo in gioco la gestione degli orsi ma l’affermazione di una civiltà post cristiana in cui sono ammessi l’aborto al nono mese e l’infanticidio, l’eutanasia anche a richesta di persone sane, la manipolazione genetica dell’uomo stesso, utero in affitto

Orso assassino graziato monta la rabbia
Il provvedimento del Tar, che accoglie i ricorsi di Lav e Lac è stato salutato con giubilo dagli animalisti. E ha provocato l’indignazione dei tanti che, in Trentino, addebitano agli animalisti e a una giustizia di parte la morte di Andrea. Nel 2020, infatti, Enpa e Oipa (le organizzazioni animaliste si danno il turno) ricorrevano al Tar opponendosi all’ordinanza di cattura e captivazione dell’orsa JJ4 che aveva attaccato due escursionisti locali (padre e figlio) che riportarono serie ferite. Il Tar rigettava il ricorso ma il Consiglio di Stato, presieduto da Franco Frattini, un animalista fanatico (in seguito deceduto), accolse le loro cavillose motivazioni (i cuccioli che erano ormai svezzati, l’inadeguatezza dell’area di detenzione del Casteller – agli orsi deve essere garantito un hotel a cinque stelle). Vennero così legate le mani alla Provincia di Trento. Così l’animale ha potuto uccidere qualche giorno fa un giovane appassionato di corsa in montagna che si allenava vicino a casa. Vittima non di un incidente ma di un omicidio.

Il Tar di Trento ha assunto il provvedimento “interinale” in vista di un’udienza prevista per l’11 maggio quando si valuterà la sospensiva vera e propria. Il tribunale amministrativo lascia traparire nel dispositivo del provvedimento che l’ordinanza è legittima ma ha voluto prendere tempo oltre che fornire un pessimo segnale. La speranza degli animalisti (e del Tribunale con loro) è che, nelle more, emerga una soluzione “non cruenta”, ovvero un trasferimento fuori regione. Palese l’obiettivo di far passare l’intoccabilità, l’impunibilità dell’orso, per quanto recidivo, per quanto assassino. Un’operazione che deve rafforzare l’idea che gli animali (alcuni animali) sono sacri e che la vita umana rappresenti ormai un valore subordinato, relativo. Non c’è ovviamente solo in gioco la gestione degli orsi ma l’affermazione di una civiltà post cristiana in cui sono ammessi l’aborto al nono mese e l’infanticidio, l’eutanasia anche a richesta di persone sane, la manipolazione genetica dell’uomo stesso, utero in affitto.
Prima che fosse reso pubblico il pronunciamento del Tar, la forestale trentina annunciava che sono caldamente sconsigliate tutte le attività nei boschi di parte della val di Sole, dove può ancora aggirarsi l’orso assassino. E allora sono “complottisti” allo stesso modo dei terrapiatttisti coloro che, come noi, ma oggi in tanti sostengono che l’orso e i grandi predatori in genere sono lo strumento di un aggressivo colonialismo che vuole cacciare i montanari dalle loro case, dalle loro terre e mettere le mani sulle risorse naturali senza gli “impacci” della presenza di comunità organizzate?
L’orso non si tocca, neanche se uccide, e allora il bosco diventa suo, è lui il padrone (come ripete l’idiotismo urbano di chi non conosce, per ignoranza crassa, millenni di antropizzazione della montagna).
La montagna diventa di chi ha voluto gli orsi e di chi ci sta dietro. Lo sfruttamento dell’acqua, la creazione di “parchi solari”, le prospezioni e l’estrazione minerari, specie quella delle terre rare, implicano vaste devastazioni ambientale e provocano aspri conflitti sociali.
Niente comunità insediate niente conflitti.
Elementare. Corollario di tutto ciò è che queste devastazioni sono santificate alla luce della “transizione energetica”, sono green, sono benedette da Santa Greta, dalla Pachamama dalla “rinaturalizzazione selvaggia” che deve subentrare al paesaggio plasmato dall’uomo. Lo sfruttamento selvaggio delle risorse, il degrado spinto sono l’altra faccia della medaglia (ma sono vendute entrame come “green”) dell’utopia del ritorno allo stato di natura, alle Alpi popolate da alci, bisonti, gipeti, orsi, lupi, sciacalli, linci, castori.
Orsi e lupi sono la gioiosa avanguardia, la gioiosa macchina da guerra di questa transizione, di questo reset, gli idoli da dare in pasto all’adorazione delle masse urbane plagiate, acritiche, incapaci di pensiero difforme perché staccate dalla realtà ormai filtrata in modo esclusivo da dispositivi e media altamente manipolabili (anche prima di ChatGpt).

350 kg – difficile addormentarlo con una iniezione. E se ci si riesce, ci vuole una gru per sollevarlo su un autocarro:


Caro Porro, vivo vicino all’orso: ho due cose da dire agli animalisti
di  La Posta 16 Aprile 2023, 15:00 25.4k Visualizzazioni

Caro Porro,

ti scrivo perché sono un abitante della Valle di Sole, quella valle dove il 5 aprile scorso è morto Andrea Papi da un attacco di un orso. Ti scrivo perché è ora di smetterla con tutti questi animalisti, o dato il tenore delle offese verso il defunto e la famiglia li chiamerei animalati, che vogliono difendere a tutti i costi un orso non sapendo nemmeno dov’è accaduto il fatto, sarebbe come se io volessi spiegare come fare la viabilità in un quartiere di Milano sapendo solamente che è a Milano.

Bisogna dire alcune cose sulla questione orso, innanzitutto quando eravamo nell’impero Austroungarico c’erano delle taglie sull’orso, questo perché hanno sempre attaccato i greggi e i pascoli nelle malghe arrecando danni ad una popolazione che viveva e si sfamava grazie a quelle bestie. Fatto sta che gli orsi Tirolesi erano stati quasi del tutto estinti e fino al 1999 si contava sulle dita di una mano la presenza di orsi in Trentino. Poi arriva la provincia di Trento che pensa di ripopolare le nostre montagne con orsi importati dalla Slovenia con il progetto Life Ursus. Questo progetto prevedeva l’importazione di orsi dalla Slovenia e ambiva ad avere una popolazione dai 40 ai 60 orsi in tutta la regione, ma ad oggi si stimano dai 100 ai 120 orsi, e dopo l’aggressione del povero Andrea ci sono voci di circa 20 orsi solo in quella zona dell’attacco.

Sono indignato perché chi ci insulta dice che c’era prima l’orso e che noi invadiamo il loro habitat, niente di più falso. Se i boschi in Trentino sono così come li vedete e conoscete è perché la forestale e gli abitanti se ne prendono cura, curando sentieri, tenendo pulito, e anche grazie alla legna che tagliamo e prepariamo per affrontare l’inverno. Il bosco per noi è una seconda casa, io stesso da bambino ero sempre in mezzo al bosco a giocare con i miei amici, ora da genitore ho paura ad accompagnare i miei bambini a fare una gita nel bosco, prima perché ci sono troppe aggressioni e troppi avvistamenti e ti assicuro che non c’è nulla di piacevole, due perché anche trovandomi in situazione di pericolo non potrei difendermi, né con gli spray anti orso (che in Italia sono illegali) e non si può girare armati con un accetta per “alla peggio” tentare di difendersi.

Per approfondire

Abbattere l’orso assassino è legittima difesa
Orso Trentino, l’unica soluzione è il fucile
Ho paura del Tar che blocca la caccia all’orso
Tra noi Solandri c’è chi chiede l’eliminazione totale dell’orso e chi chiede la riduzione in numero di questa specie che si avvicina troppo ai centri abitati e troppo spesso crea problemi a chi vive di allevamento, dato che l’orso riguarda noi e la nostra terra non capisco che senso ha dover chiedere a chiunque vive al di fuori di essa, già chiedere il permesso a Trento è troppo, dobbiamo poter autogestirci.

Se nel 1999 la provincia di Trento avesse fatto una consultazione popolare nelle valli li dove era previsto la reintroduzione dell’orso (non a Trento città, li l’orso non ci vive e non si avvicina) già allora ci sarebbe stato un plebiscito per il no all’orso, invece hanno ritenuto che fare un sondaggio su 1500 persone prese a caso a Trento sia stato abbastanza. E’ come se chiedi a noi valligiani di prendere decisioni riguardanti la città di Trento, niente di più sbagliato.

La soluzione a questo nostro problema è innanzitutto consentire la vendita degli spray anti orso, e poi il censimento e la riduzione del numero aprendo la caccia, così come si fa per tutta la fauna selvatica. Oppure, dato che tutti vogliono bene all’orso possiamo portare una cinquantina di orsi in in altre regioni, dato che sono tutti cosi amorosi verso questo animale.

Lettera firmata

https://www.maurizioblondet.it/orso-assassino-graziato-monta-la-rabbia-il-ragazzo-correva-a-800-metri-da-casa-sua/
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Salar de Uyuni

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Allora...
tutto giusto ma sottolineo la parte più importante.
Chi è che alla fine decide?
Il tar.
Dittatura della magistratura.
Ma se il tar delibera che non possiamo uccidere le zanzare che si fa?
Prendersela con gli animalisti è parzialmente corretto.
Se siamo in una democrazia certe questioni vanno poste al vaglio del voto popolare, la magistratura delibera quello che il popolo ha deciso e se le decisioni sono locali si deve avere il benestare delle comunità locali come giustamente dice anche lei.
Poi se il popolo decide male, amen.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Vicus

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Hanno deciso a Trento senza consultare le comunità montane. E' come se una comunità montana decidesse di sopprimere una linea del tram a Trento
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Duca

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Mi permetto di correggerti...
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A parte questo, io vado ogni estate in vacanza in Trentino e continuerò ad andarci anche se la situazione ormai è fuori controllo da anni... comunque se i giudici sospendono l'esecuzione mi sa che gli autoctoni si faranno giustizia da sè perché ne hanno le palle piene.
In caso a due passi da me c'è sempre la civile Slovenia in cui eventualmente si può gustare lo spezzatino d'orso... ambientalisti, tiè.  :P

Offline Vicus

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A parte questo, io vado ogni estate in vacanza in Trentino e continuerò ad andarci anche se la situazione ormai è fuori controllo da anni... comunque se i giudici sospendono l'esecuzione mi sa che gli autoctoni si faranno giustizia da sè perché ne hanno le palle piene.
In caso a due passi da me c'è sempre la civile Slovenia in cui eventualmente si può gustare lo spezzatino d'orso... ambientalisti, tiè.  :P
Dimenticavo. I culattoni comunque vengono prima delle donne, che non possono chiamarli culattoni senza conseguenze mentre un culattone che le chiama donnacce non richia nulla
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Offline KasparHauser

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Il problema della convivenza tra uomini e animali selvatici non si risolve giustiziando un 'orsa colpevole di omicidio volontario.
Anche se qui stiamo ancora al carcere preventivo in attesa della sentenza.

Offline Vicus

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Intanto però il poveretto non c'è più. Non è solo un'orsa, ce ne sono decine la situazione è divenuta ingestibile. Poi è un'orsA, ci vuole un occhio di riguardo.
Si potrebbe collocare in un centro d'accoglienza... a chi fosse sorpreso dalla freddura (che tale rimane), domando: che differenza ci sarebbe col lasciarlo libero di uccidere pacifici cittadini?
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Offline COSMOS1

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è da discutere se gli animali vengano prima o dopo delle donne
se invece di uccidere Andrea Papi maschio, avesse ucciso Andrea Papi femmina (Andrea ho scoperto viene usato indifferentemente per chiamare bimbi e bimbe) cosa leggeremmo sui giornali? Sarebbe davvero così compatita mamma orsa?
Dio cè
MA NON SEI TU
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Offline Vicus

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è da discutere se gli animali vengano prima o dopo delle donne
se invece di uccidere Andrea Papi maschio, avesse ucciso Andrea Papi femmina (Andrea ho scoperto viene usato indifferentemente per chiamare bimbi e bimbe) cosa leggeremmo sui giornali? Sarebbe davvero così compatita mamma orsa?
Meno secondo me, ma lo sarebbe
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Offline KasparHauser

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Si potrebbe un po ' definire l'orsa JJ4 come l'orsa di Dio che toglie i peccati del mondo perchè attraverso la sua uccisione vogliamo liberarci delle nostre colpe e scaricarle tutte sull'animale.
Del resto questo è il concetto espresso dai genitori del povero ragazzo.
Allora sì prepariamo questo olocausto.

Offline Vicus

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Le colpe consistono nel volere popolare un territorio antropizzato di animali pericolosi
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Online Frank

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https://www.balcanicaucaso.org/aree/Slovenia/Slovenia-caccia-all-orso-224850

Citazione
Slovenia: caccia all'orso
In Slovenia previsto l'abbattimento di 230 orsi. Nel paese, a gestire per conto delle istituzioni i grandi onnivori, è la potente Federazione venatoria. Un punto della situazione

21/04/2023 -  Stefano Lusa
Sino a cent’anni fa gli orsi in Slovenia erano in via di estinzione. Per un lungo periodo sulla loro testa c’era addirittura una taglia. Il loro numero ha cominciato a crescere dalla seconda metà del Ventesimo secolo. Negli anni Sessanta erano circa 150, dieci anni dopo erano quasi 300 e nel 2001 erano arrivati a 350, poi la popolazione è cresciuta esponenzialmente ed adesso sarebbe arrivata a 1100 esemplari. Secondo alcuni potrebbero essere anche di più.


Inizialmente erano perlopiù confinati nella selva di Kočevje, un'ambiente unico ricoperto di foreste vergini, di abeti e faggi, con piante alte anche 50 metri e vecchie addirittura cinque secoli. Un paesaggio non antropizzato dove oggi gli orsi sono tanti, dove sugli alberi si possono vedere le loro zampate. Con con un po’ di fortuna, è possibile osservarli nel loro ambiente naturale da apposite stazioni di appostamento. Uno scenario incredibile, misterioso ed oscuro, che assomiglia a quello delle favole dei fratelli Grimm, che diventa inquietante davanti al fatto che è stato teatro degli eccidi messi in atto nell'immediato dopoguerra dal regime comunista. Squadre di liquidatori passarono per le armi migliaia di collaborazionisti, che vennero sepolti in fosse comuni. A ricordare quegli eventi, poco sopra Kočevje, una via crucis intagliata nei tronchi d’albero ed i cartelli che indicano i luoghi delle esecuzioni.

Sta di fatto che da tempo la foresta vergine non basta più. Senza nemici naturali e con cibo in abbondanza i plantigradi si riproducono con un certo successo e gli esemplari maschi una volta raggiunta la maturità cercano nuovi territori, spostandosi verso le zone abitate. Oramai starebbero arrivando anche al mare. I cacciatori raccontano che alcuni anni fa un orso era stato avvistato anche tra Capodistria ed Isola. In questi anni anche in questa regione si è registrato un aumento sempre più consistente della selvaggina. Gli avvistamenti di caprioli ed anche di cinghiali anche vicino ai centri abitati e soprattutto nei piccoli insediamenti nell’entroterra sono oramai all’ordine del giorno.

A testimoniare che di orsi in Slovenia ce ne sono proprio tanti la notizia che questa settimana due esemplari sono stati investiti nella stessa giornata su una statale nella parte centro meridionale del paese. Uno è morto sul colpo, l’altro è scappato nei boschi ed ora si teme che possa essere ferito e pericoloso.

Le autorità da tempo cercano di gestire la situazione conciliando la necessità di tutelare una specie protetta e dall’altra l’incolumità delle persone. Proprio per questo non mancano decreti di abbattimento nei confronti di orsi che potrebbero mettere a repentaglio la sicurezza degli uomini. Le cronache raccontano di animali trovati a rovistare nei cassonetti delle immondizie o a dormire nei garage.


La soluzione messa in atto da tempo per non far crescere troppo la popolazione è quella degli abbattimenti. La decisione naturalmente è sempre accompagnata da polemiche. Questa volta a storcere il naso è stato lo stesso premier Robert Golob, che ha chiesto chiarimenti prima di dare luce verde all’eliminazione di 230 orsi. L’ordinanza stabilisce esattamente le aree in cui gli animali possono essere cacciati ed anche la tipologia. Si va dagli esemplari giovani, sotto i 100 chili a quelli medi fino a 150 e ai grossi esemplari. Proprio questi sono i trofei più ambiti dai cacciatori.

A gestire gli abbattimenti ci pensa la potente Federazione venatoria, organizzata in tante piccole sezioni locali che amministrano i territori di caccia e le concessioni. Saranno loro a stabilire se cacciare da sole gli orsi o se fare cassa vendendo la concessione ai turisti. Il costo potrebbe variare dal 1.000 ai 10.000 euro a seconda dell’esemplare. La loro non è una semplice associazione che riunisce gli appassionati della doppietta, ma una sorta di istituzione, che affonda le sue radici nel passato e che si presenta in pubblico con tanto di divisa. Tradizionalmente l’arte venatoria era una delle passioni accomunava i vecchi leader comunisti jugoslavi. Lo stesso presidente Josip Broz Tito amava girare nei boschi armato di fucile e persino guidare i suoi ospiti ed i suoi compagni di partito in vere e proprie battute di caccia. Le cronache dell’epoca raccontano come in queste occasioni proprio il Maresciallo riusciva sempre ad abbattere il “il trofeo più prestigioso”. Le malelingue dicono che quando la sua mira faceva cilecca erano i guardiacaccia a piazzargli la selvaggina abbattuta per farlo contento.

Dotati di spirito patriottico e di senso di corpo i cacciatori sloveni ci tengono a non venir presentati come gente che ha solo la passione di sparare agli animali. I suoi membri dicono che sono proprio loro a svolgere un ruolo fondamentale nella tutela dell’ambiente: si va dalla gestione e dalla pulizia dei territori di caccia, alla pratica di riempire le mangiatoie nel periodo invernale per aiutare gli animali a sopravvivere. E’ compito loro anche monitorare la presenza delle singole specie sul territorio. Una pratica questa che serve poi a regolare la caccia, che avrebbe la specifica funzione di tenere la natura in equilibrio.

Non tutti sono d’accordo con loro. Per gli animalisti il fucile non sarebbe la soluzione per tenere sotto controllo il numero di capi. Dito puntato sulla pratica del foraggiamento, che non sarebbe un gesto d’amore nei confronti degli animali, come vorrebbero far credere i cacciatori, ma piuttosto un modo per avere prede a sufficienza e una maniera facile per concentrare gli animali in alcune aree in vista della stagione della caccia.

Nuovi trofei stanno per entrare nelle case dei cacciatori, allegri banchetti si preannunciano in quelle associazioni venatorie che riusciranno ad abbattere la preda. Intanto gli chef sloveni sono pronti a offrire ai loro clienti piatti a base di carne d’orso.

Offline Vicus

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Non si può negare che in Slovenia le cose funzionino. Almeno per quanto riguarda gli orsi
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L'altro giorno sono andato alla Locanda dell'orso sul confine e mi sono mangiato gnocchi al ragù di orso e spezzatino, alla faccia degli ambientalisti, tiè.  :lol:
Comunque niente di che, molto meglio il camoscio.

Offline Vicus

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L'altro giorno sono andato alla Locanda dell'orso sul confine e mi sono mangiato gnocchi al ragù di orso e spezzatino, alla faccia degli ambientalisti, tiè.  :lol:
Con brindisi alla caccia all'orsa? :lol:
Comunque preferisco capriolo e cinghiale, quando trovo una taverna alla mia portata
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