Con tuo sommo dispiacere, ho rivisto ASSAI VOLENTIERI il film di Marco Bellocchio "Rapito" e ribadisco che la ricostruzione storica della vicenda è perfetta, così come perfetta la descrizione dell'ottusità di Pio IX° a tenere presso di sè il bambino ebreo rapito Edgardo Mortara in un'epoca in cui l'anticlericalismo era già diffuso nella classe borghese e attendeva solo episodi come questi per salire a livelli siderali. Nel film e probabilmente anche nella realtà, il cardinale e segretario di Stato Antonelli gli fece notare la catastrofica perdita di immagine che la Chiesa stava subendo in tutto il mondo e il pericolo che le finanze dello Stato Pontificio stavano correndo visto l'indebitamento elevato di un milione di sterline nientemeno che con la famiglia ebrea dei Rotschild. In tale situazione l'invasato Mastai Ferretti si mette ad avvallare il rapimento di un bambino ebreo. Inutile che si cerchi l'attenuante della "scelta" del bambino di rimanere un sacerdote cattolica una volta diventato adulto: se si rapissero bambini cattolici e li si educassero in maniera capillare e persistente ad un'altra fede, non solo protestante, ma magari anche buddista e scintoista, stai pure tranquillo che da adulti tutti NON DECIDERANNO di ritornare alla fede cattolica con l'educazione che hanno ricevuta. Il titolo "Rapito" è il più indicato e appropriato di quelli che si poteva scegliere, oltre a fornire la sintesi perfetta della vicenda descritta nel film, perchè storicamente proprio di un rapimento si tratta. E, da ultimo, tu e Blondet non coinvolgete Dio nella nefandezza del rapimento del piccolo Edgardo Mortara: fossi Dio, manderei un cherubino a prendere a schiaffi sonori in faccia sia tu che Blondet.