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Nelle sale cinematografiche si proietta il film di Bellocchio: "Rapito"

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Vicus:

--- Citazione ---Se ci fu in Germania un gruppo o una confessione religiosa che fu compatta nel rifiuto al nazismo, quella fu quella dei Testimoni di Geova.
--- Termina citazione ---
Apprendiamo questo "compatto" rifiuto del nazismo dai loro sconcertanti documenti ufficiali, che non hanno eguali in documenti di vescovi o cardinali cattolici:

«Il quartier generale di Brooklyn della Watchtower Society è a favore della Germania in modo esemplare e lo è stato per molti anni. Per questa ragione, nel 1918, il presidente della Società e sette membri del corpo di direttori sono stati sentenziati ad 80 anni di prigione»
«La conferenza di cinquemila delegati ha anche fatto notare - come espresso nella dichiarazione - che i Ricercatori Biblici della Germania combattono per gli stessi alti obiettivi ed ideali etici che proclama anche il governo nazionale del Reich tedesco. La conferenza è giunta alla conclusione che non vi sono contraddizioni quando si parla della relazione fra i Ricercatori Biblici della Germania ed il governo nazionale del Reich tedesco.»
«La Dichiarazione inclusa sottolinea questo fatto e pone enfasi sul fatto che i responsabili di tale propaganda [contro la Germania] (cattolici e uomini d'affari ebrei) sono anche i persecutori più rigorosi del lavoro della nostra Società»
«L'impero più grande e oppressivo della terra è quello anglo-americano. Vale a dire l'impero britannico, del quale gli Stati Uniti d'America fanno parte. Sono stati gli affaristi ebrei dell'impero britannico-americano che hanno costituito l'Alta Finanza allo scopo di sfruttare e opprimere i popoli di molte nazioni. Questo è vero in modo particolare per le città di Londra e di New York, le fortezze dell'Alta Finanza. Questo fatto è così noto in America che vi è un proverbio riguardante la città di New York che dice: 'Gli Ebrei la posseggono, i Cattolici irlandesi la governano, e gli Americani pagano i conti'.»
«Un attento esame dei nostri libri e della nostra letteratura mostrerà chiaramente che gli stessi alti ideali condivisi e promulgati dall'attuale governo nazionale vengono ribaditi e messi in grande risalto nelle nostre pubblicazioni»
«Invece di opporci ai principi che il governo di Germania porta avanti, appoggiamo francamente tali principi»

Quanto ai cattolici, furono così collaborazionisti che fu aperto un lager apposta per loro, Warthegau e il martirologio si riempì di sacerdoti e fedeli cristiani, tra cui S. Massimiliano Kolbe:


Ma sentiamo dai diretti interessati quale fu la linea nazista contro i cattolici:
http://www.gianmariacomolli.it/wp-content/uploads/2018/09/Warthegau-il-campo-nazista-destinato-ai-cattolici.pdf

il capo del nazismo riteneva controproducente fare una guerra aperta alle confessioni cristiane, preferendo attuare un’offensiva di tipo amministrativo volta a ridurne lo loro spazio pubblico unita ad una fitta propaganda di discredito del clero. Come sappiamo dalle confidenze fatte ai gerarchi più vicini, il dittatore tedesco era intenzionato ad attuare una politica più decisa nella lotta contro la Chiesa una volta terminata la guerra: «Il Führer è inesorabilmente determinato ad annientare le chiese cristiane dopo la vittoria» annotava Joseph Goebbels nel suo diario il 24 maggio 1942 (cit. in P.L. Guiducci, Il Terzo Reich contro Pio XII, Edizioni San Paolo 2013). Vi fu tuttavia una regione in cui i nazisti attuarono una feroce persecuzione contro il clero, assimilabile a quella compiuta in URSS, e questa fu nel territorio del Warthegau in Polonia.
Dopo la conquista del paese, i nazisti colpirono duramente il clero polacco poiché considerato un simbolo dell’identità nazionale polacca e si stima che, durante la guerra, a causa della repressione tedesca, vennero uccisi in quella nazione 6 vescovi, 1932 preti, 580 religiosi, 113 chierici e 289 religiose; mentre la stima delle persone inviate in un campo di concentramento ammonta a 3642 sacerdoti, 389 chierici, 341 fratelli conversi e 1117 suore (R. Moro, La Chiesa e lo sterminio degli ebrei, Il Mulino, Bologna 2002 p. 17). Tuttavia, molti storici specialisti del Terzo Reich come Michael Burleigh e Ian Kershaw, ritengono che la repressione antireligiosa effettuata nel Warthegau non fu dettata solamente da scopi puramente politici, ma serviva anche come una sorta di banco di prova nella futura politica dei nazisti riguardante la religione.
La politica antireligiosa di Greiser era guardata con ammirazione dai nazisti, come esempio da seguire in futuro nei rapporti con la Chiesa: «Non c’è posto per le Chiese cristiane – evangelica o cattolica – nel nuovo assetto della Germania. (…) Che questi siano i desideri del Führer lo dimostra il fatto che egli ha incaricato il Gauleiter del Warthegau di seguire tale strada», affermò il responsabile per l’educazione a Francoforte in un discorso tenuto ai funzionari nazisti nel novembre 1940.

Qui si parla di Dachau, dove fu deportato anche mio nonno:
https://www.tempi.it/la-baracca-dei-preti-nel-campo-di-sterminio-nazista-di-dachau-storia-sconosciuta-di-eroismo-e-fede/

Storia (sconosciuta) di eroismo e fede
A Dachau sono stati deportati 2.579 tra preti, seminaristi e monaci cattolici. Esce in Francia un libro che ne racconta la storia: «L'armatura della fede gli ha permesso di preservare la loro umanità»
«Il più grande cimitero di sacerdoti cattolici del mondo» non si trova in Vaticano ma a Dachau, all’interno del primo campo di sterminio costruito dai nazisti nella cittadina tedesca a pochi chilometri da Monaco. Tra il 1938 e il 1945, vi sono stati deportati 2.579 tra preti, seminaristi e monaci cattolici, insieme a 141 [circa 1/20 dei cattolici]tra pastori protestanti e preti ortodossi. E 1.034 sono morti nel campo.

SONO RIMASTI UMANI. La storia dei religiosi di Dachau, «tra i quali abbondano episodi di vero eroismo», è stata raccontata da Guillaume Zeller nel libro La Baraque des prêtres, Dachau, 1938-1945 (La baracca dei preti), appena uscito in Francia per i tipi di Éditions Tallandier. L’autore, giornalista caporedattore di DirectMatin.fr, è rimasto infatti colpito dalla loro «stupefacente dignità, mantenuta nonostante le SS facessero di tutto per disumanizzare e avvilire i prigionieri».

LA DEPORTAZIONE. Alcuni sono stati arrestati per essersi opposti al programma hitleriano di eutanasia (tedeschi), altri perché considerati come delle élites slave (polacchi), altri ancora per aver partecipato attivamente alla resistenza (francesi). «Primo Levi, per quanto ateo, aveva riconosciuto l’ammirevole statura morale e intellettuale dei rabbini deportati ad Auschwitz. Se le circostanze sono differenti – continua l’autore – la stessa cosa si può dire per i preti di Dachau».

FEDE COME «ARMATURA». Questi uomini di chiesa, spiega Zeller, «si sono sforzati di mantenere le virtù di fede, speranza e carità. La preghiera, i sacramenti e il sostegno dato ai malati e ai moribondi, la formazione teologica e pastorale clandestina, la ricostruzione della gerarchia ecclesiale sono stati un’armatura che ha permesso loro di preservare la loro umanità».

MALATI DI TIFO. Non mancano tra di loro storie di eroismo e santità. Nonostante le SS «cercassero di sollevare i detenuti gli uni contro gli altri», «i sacerdoti non hanno ceduto a questo meccanismo». Tra il 1944 e il 1945, in inverno, gli internati sono stati decimati da un’epidemia di tifo. «Mentre SS e kapo non si presentavano più nelle baracche contaminate, dozzine di sacerdoti vi entravano volontariamente, sapendo i rischi che correvano, per curare e consolare gli agonizzanti. Molti sono morti così».

SACRAMENTI IN PUNTO DI MORTE. A Dachau si è tenuta anche la prima – e unica nella storia della Chiesa – ordinazione clandestina a sacerdote di un seminarista tedesco in punto di morte. Il seminarista Karl Leisner ha ricevuto il sacramento dentro una baracca adibita a cappella dal vescovo francese di Clermont-Ferrand, monsignor Gabriel Piguet. Il vescovo «venne deportato a Dachau per aver aiutato a nascondere gli ebrei e infatti oggi fa parte dei Giusti dello Yad Vashem».

56 BEATI. Su iniziativa di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e papa Francesco, «56 religiosi morti nel campo di sterminio sono stati beatificati, dopo che è stata riscontrata la pratica delle virtù naturali e cristiane in modo esemplare o eroico».

E qui:
https://www.famigliacristiana.it/articolo/contro-la-barbarie-nel-nome-del-vangelo-dachau-il-calvario-del-clero.aspx

La metà dei sacerdoti polacchi imprigionati a Dachau morì in modo eroico. Morivano da testimoni di Cristo, da sacerdoti cattolici e da patrioti polacchi. Nessuno è sceso a patti, tanti morirono dando la vita per gli altri, come san Massimiliano Kolbe ad Auschwitz”.
Il 22 aprile 1945 i sacerdoti polacchi ancora in vita a Dachau fecero un atto di affidamento a san Giuseppe, con l’umile preghiera di essere salvati. E esattamente una settimana dopo, il 29 aprile, l’esercito americano arrivava a Dachau e apriva i cancelli del campo.
Da allora ogni 29 aprile i sacerdoti sopravvissuti all’inferno di Dachau celebravano una solenne Messa di ringraziamento nel santuario polacco dedicato proprio a san Giuseppe che si trova nella città di Kalisz. Per mantenere viva la memoria del martirio dei sacerdoti polacchi nell’inferno nazista di Dachau, che fu una pagina gloriosa della storia della Chiesa, nell’anno 2002 l’episcopato della Polonia ha stabilito che il 29 aprile si celebrerà la Giornata del Martirio del Clero Polacco durante il secondo conflitto mondiale.

Inoltre:
https://www.lavocedeltempo.com/Chiesa/Il-martirio-dei-cristiani-nei-lager-nazisti

Il martirio dei cristiani nei lager nazisti
Il «Martirologio del clero italiano 1940-1946» e il sacrificio di tanti laici cattolici contro il nazifascismo

Nella sua lucida e diabolica follia Adolf Hitler non voleva solo lo sterminio degli ebrei, degli omosessuali, degli zingari, dei malati di mente. Voleva la distruzione di quanti si opponevano e combattevano il nazifascismo. Voleva distruggere la Chiesa cattolica, invadere il Vaticano, sequestrare e deportare Pio XII, uccidere cardinali,  vescovi e preti. Nei campi di sterminio, ai ministri di culto, specie cattolici, si riservano le più raffinate umiliazioni con sadismo tutto nazista. A Dachau a un prete cattolico tedesco un aguzzino delle SS mette la corona del rosario sulla testa, con la croce pendente sulla fronte e, a pugni e calci, gli fa girare il campo urlando: «È arrivato final­mente il primo maiale di prete. Poi arriverà anche il gran prete di Roma e allora la truffa cattolica finirà una volta per tutte».

Centinaia i sacerdoti cattolici uccisi dai nazisti, dai fascisti o dai loro alleati in Europa: in Germania 164 preti diocesani e 60 religiosi tedeschi; nella Francia del   regime-fantoccio di Vichy del maresciallo Philippe Pétain. In Polonia una vera «mattanza» di preti: 3 mila, di cui 1.992 nei campi di concentramento e 787 a Dachau. In Germania il giovane gesuita Alfred Delp è ucciso perché accusato di complicità nel fallito attentato contro Hitler. Padre Tito Brandsma, carmelitano olandese, beato dal 1985, è deportato e ucciso a Dachau per la sua opposizione al nazismo e per la sua strenua difesa della libertà religiosa. Il francescano polacco Massimilano Kolbe, santo dal 1982, è martire della fede e della carità

Secondo il «Martirologio del clero italiano 1940-1946», pubblicato dall’Azione Cattolica nel 1953, ben 729 ecclesiastici sono uccisi «in odium fidei» dai fascisti e poi comunisti, da don Giovanni Minzioni massacrato dai fascisti a Ravenna nel 1923 a don Umberto Pessina assassinato dai comunisti nel giugno 1946, al 33enne don Giuseppe Rossi assassinato dai fascisti sulle montagne del Novarese.

Prima dell’8 settembre 1943 muoiono 422 preti, cappellani militari e periti sotto i bombardamenti alleati; 191 morti nella Resistenza: 158 trucidati dai tedeschi e 33 dai repubblichini. Ben 108 vittime dei partigiani comunisti, specie nell’Emilia rossa: 53 durantela Resistenza, 14 prima della Liberazione; 41 dopo. Stare al fronte è meno pericoloso che rimanere all’ombra del campanile. Dei 408 preti morti violentemente, 238 sono parroci, 41 viceparroci, 129 seminaristi, novizi e religiosi laici..

In Italia molti preti sono uccisi perché si oppongono all’infame regime fascista, cercano di proteggere il popolo, nascondono e salvano ebrei, avversari politici, aviatori inglesi e americani. Il toscano don Aldo Mei è arrestato e fucilato per aver dato rifugio a un giovane ebreo: «Muoio per un motivo di carità, per aver protetto e nascosto un carissimo giovane. Raccomando a tutti la carità».

Don Pietro Pappagallo di Roma è ucciso alle Fosse Ardeatine per aver dato rifugio a ebrei e ad altri perseguitati: riesce a liberare le mani e a benedire i compagni di sventura. A Monte Sole, sull’Appennino emiliano-­romagnolo, cinque sacerdoti immolati, tra cui don Ubaldo Marchioni, 25 anni, morto ai piedi dell’altare dopo aver distribuito l’Eucaristia. Il parroco don Giuseppe Bernardi e il vice don Mario Ghibaudo sono assassinati nella strage di Boves (Cuneo) perché cercano di proteggere i parrocchiani. Don Antonio Musumeci, parroco di Messina, chiede di risparmiare due anziani coniugi. Don Gino Cruschelli di Napoli è ucciso per aver preso le difese dei giovani rastrellati.

Il socialista Sandro Pertini, futuro presidente della Repubblica, testimonia su don Giuseppe Morosini: «Detenuto a Regina Coeli sotto i tedeschi, lo incontrai un mattino: usciva da un interrogatorio delle SS, il volto tumefatto grondava sangue, come Cristo dopo la flagellazione. Con le lacrime agli occhi gli espressi la mia solidarietà: egli si sforzò di sorridermi e le labbra gli sanguinarono. Nei suoi occhi brillava una luce viva. La luce della sua fede. Benedisse il plotone di esecuzione dicendo ad alta voce: “Dio, perdona loro: non sanno quello che fanno”, come Cristo sul Golgota”».

Quello di Dachau, a 16 km a nord-ovest di Monaco di Baviera, è il primo campo di concentramento, aperto appena un mese dopo la presa del potere di Hitler il 30 gennaio 1933. È un modello per tutti i lager, scuola di omicidio delle SS, «terrore senza pietà». Vi transitano attraverso la «porta dell'inferno» - sormontata da una grata in ferro battuto con la scritta «Arbeit mach frei. Il lavoro rende liberi» - 200 mila prigionieri: 41.500 vi muoiono e di loro non rimane neppure un mucchietto di cenere.

Nel «Blocco dei sacerdoti, il 26» dei 2.720 ministri di culto – di cui 2.579 sacerdoti cattolici – 1.034 muoiono, tra cui 868 polacchi. Il beato Michal Kozal, vescovo polacco, malato di tifo ucciso il 26 gennaio 1943 con un'iniezione letale: il suo corpo è incenerito nel forno crematorio; il beato Stefan Wincenty Frelichowski; il beato Stefan Grelewski, morto di fame; il beato Alojs Andritzki, ucciso con un’iniezione il 3 febbraio 1943; il beato Georg Häfner, morto di stenti; il beato Gerhard Hirschfelder, morto di fame e malattia; il beato Marian Konopinski. Il gesuita polacco Adam Kozlowiecki, poi missionario e cardinale, resiste dal gennaio 1940 alla liberazione il 29 aprile 1945. Singolare la storia del beato Karl Leisner: liberato il 4 maggio 1945, muore il 12 agosto di tubercolosi. Diacono, è ordinato sacerdote in gran segreto da Gabriel Piguet, vescovo  di Clermont-Ferrand.

Il libro «Religiosi nei lager. Dachau e l’esperienza italiana», a cura di Federico Cereja, raccoglie gli atti del convegno internazionale celebrato a Torino il 14 febbraio 1997. Da Dachau passano 2.796 preti: 1.808 polacchi, 333 tedeschi, 169 francesi, 159 cecoslovacchi, 101 austriaci, 64 olandesi, 46 belgi, 43 lituani, 29 italiani, 17 jugoslavi, e poi Lussemburgo, Romania, Grecia, Inghilterra, Norvegia, Albania, Svizzera, Spagna, Ungheria, Danimarca. In tutto i sacerdoti e i religiosi italiani nei lager sono stati 212.

A Dachau muore il domenicano albese appartenente alla diocesi di Torino Giuseppe Girotti, nato ad Alba il 19 luglio 1905, annoverato tra i giusti tra le nazioni per il suo aiuto agli ebrei nell’Olocausto, per i quali sacrifica la vita: deportato a Dachau muore  il giorno di Pasqua, 1º aprile 1945: beato dal 26 aprile 2014. Vi muoiono il trentino don Alessandro Mettigli (Trento) ucciso il 18 febbraio 1944 «per aiuto ai partigiani»; il genovese don Luigi Pinamonti «Azione Cattolica».

A Dachau finiscono: don Giovanni Fortin (Padova) «aiuto ai prigionieri di guerra»; padre Carlo Manziana, oratoriano di Brescia e futuro vescovo, «convince gli studenti a non combattere insieme ai tedeschi»; don Pietro Paternò (Enna) «contatti con i partigiani»; don Rodolfo Posch (Trento) «perché direttore del settimanale cattolico “Dolomiten”»; don Giacomo Bellotto (Udine) «collegamento con i partigiani»; don Ludovico Aldrighetti (Verona) «aiuto ai partigiani»; don Mauro Bonzi (Milano) «rifornisce armi ai partigiani»; don Costante Berselli (Mantova) «spionaggio, avviato contatti segreti con VIII Armata, membro del CLN»; don Angelo Dalmasso (Cuneo) «aiuto ai partigiani»; don Roberto Angeli (Livorno) «sospetto spionaggio»; don Andrea Campi (Genova) «attività antitedesca»; don Mario Crovetti (Modena) «aiuto ai partigiani»; don Giuseppe Elli (Bologna) «favorisce la fuga in Svizzera di prigionieri di guerra alleati»; don Francesco Foglia (Susa) «appartenente a organizzazione partigiana e attività antitedesca»; don Mario Grazioli (Reggio Emilia) «nasconde ebrei e li aiuta a fuggire»; don Paolo Liggeri (Milano)  «aiuto ai partigiani»; don Enzo Neviani (Reggio Emilia) «contatti con i partigiani»; don Guido Pedrotti (Bolzano) «aiuto ai partigiani»; don Luigi Pinamonti (Genova) «membro Azione Cattolica»; don Giovanni Tavasci (Como) «rifiuto del servizio militare»; don Camillo Valota (Sondrio), non indicato; don Agostino Vismara (Bergamo) «aiuto ai detenuti politici»; padre Gianantonio Agosti (cappuccino di Milano) «contatti con i partigiani»; don Enrico D’Agostini (Udine), «arrestato come ostaggio»; don Albino Fabbro (Udine), «aiuto ai detenuti ebrei e politici»; don Eugenio Marin (Udine) «attività illegale, aiuto e rifugio ai detenuti politici e partigiani feriti»; don Antonio Seghezzi (Bergamo), «aiuto agli ebrei nel lager di Bolzano»; padre Franz Breitenberger (cappuccino di Merano), «aiuto a prigionieri inglesi e americani»; don Mireslav Vekjet (Trieste) «favorisce la fuga a giovani di 24-25 anni versola Svizzera, aiuta prigionieri di guerra inglesi e americani».

Massimo:
Rimane sempre il fatto che mentre "alcuni" cattolici finirono nei campi di concentramento, mentre tutti gli altri no, appunto perchè essi sostenevano Hitler e la sua dittatura, invece i Testimoni di geova, COME GRUPPO, E IN QUANTO TALI ci finirono tutti (tutti coloro che i nazisti riuscirono a catturare, beninteso). Un'altra cosa che sicuramente non sai, caro Vicus, è che mentre tutti gli altri non potevano uscire se non cadaveri dai campi di concentramento, invece i Testimoni di Geova, sì, bastava che firmassero un documento di abiura della loro fede. Quasi nessuno lo fece. Per cui, è inutile che adesso menzioni i casi non numerosi di cattolici che andarono nei campi di concentramento mentre la massa non ebbe questo destino perchè SCELSE di compromettersi con il nazismo. Come disse lo scrittore Dino Buzzati "se sia il Papa sia il popolo cattolico si fossero fin da subito opposti al nazismo, oggi tutti quanti saremmo cattolici, spinti dall'ammirazione per tale gesto, ma è prevalso invece il desiderio di sopravvivere e di fare compromesso con il regime nazista e queste cadute di stile poi si pagano". Per quanto riguarda le dichiarazioni di adesione alle critiche del nazismo ai troppi guasti del capitalismo finanziario di Wall Street (che ancora oggi sono sotto gli occhi di tutti), quando il nazismo non aveva ancora rivelato il suo vero volto criminale, certo con il senno di poi il gruppo dirigente dei Testimoni di Geova non avrebbe dovuto farle (ma ricordiamoci che allora tutti i politici d'Europa, persino LLoyd George, considerarono Hitler un capo di stato rispettabile e il nazismo un movimento che aveva preso il potere in Germania in modo legittimo) ma poi se le paragoniamo alle dichiarazioni di esaltazione per Hitler da parte di cattolici non solo politici, ma anche di sacerdoti e cardinali che celebrarono negli anni Trenta il cattolico Hitler come "l'uomo della Provvidenza" , questo si dovrebbe considerare un peccato veniale di fronte al collaborazionismo entusiasta dei cattolici tedeschi e ai troppi "silenzi" di PioXII.

Vicus:

--- Citazione da: Massimo - Settembre 19, 2023, 09:43:08 am ---Rimane sempre il fatto che mentre "alcuni" cattolici finirono nei campi di concentramento
--- Termina citazione ---
Molte migliaia. E se non ci finirono tutti è perché erano troppi e, come ho già detto ma ti è sfuggito, Hitler considerava controproducente (per non dire impossibile) imprigionare buona parte della popolazione tedesca.

--- Citazione ---sostenevano Hitler e la sua dittatura, invece i Testimoni di geova
--- Termina citazione ---
1. Se sostenevano la sua dittatura non si vede perché voleva eliminarli tutti col tempo
2. La Chiesa non emanò MAI documenti a favore del nazismo (furono TUTTI a sfavore, a partire da Pio XI), i Testimoni di Geova sì

--- Citazione ---la massa non ebbe questo destino perchè SCELSE di compromettersi con il nazismo
--- Termina citazione ---
La massa non fece ufficialmente nulla, come spesso succede durante le dittature (incluso il dispotismo di alcuni imperatori romani) ma questo non significa "compromettersi". Nei movimenti cattolici si formava la Resistenza, e sia Hitler che Mussolini volevano annientare il cattolicesimo (anche qui non hai letto bene) ma non potevano farlo, erano troppi.

--- Citazione ---Come disse lo scrittore Dino Buzzati "se sia il Papa sia il popolo cattolico si fossero fin da subito opposti al nazismo, oggi tutti quanti saremmo cattolici
--- Termina citazione ---
Tutta demagogia, sapeva benissimo che non era vero

--- Citazione ---Per quanto riguarda le dichiarazioni di adesione alle critiche del nazismo ai troppi guasti del capitalismo finanziario di Wall Street
--- Termina citazione ---
Come la mettiamo con il tono antisemita di quei documenti del Testimoni di Geova? Lo liquidiamo con la scusa che non conoscevano il vero nazismo?

--- Citazione ---(ma ricordiamoci che allora tutti i politici d'Europa, persino LLoyd George, considerarono Hitler un capo di stato rispettabile e il nazismo un movimento che aveva preso il potere in Germania in modo legittimo)
--- Termina citazione ---
E' facile capire che non è una giustificazione

--- Citazione ---celebrarono negli anni Trenta il cattolico Hitler come "l'uomo della Provvidenza"
--- Termina citazione ---
Hitler cattolico?! Ma se era pagano e voleva annientare i cristiani!

--- Citazione ---se le paragoniamo alle dichiarazioni di esaltazione per Hitler da parte di cattolici non solo politici, ma anche di sacerdoti e cardinali
--- Termina citazione ---
Esaltazioni in presenza di documenti papali contro il nazismo?! Hai fonti certe o sono le solite illazioni come le centinaia di km di gallerie vaticane piene dei tesori dei pirati dei Caraibi?

--- Citazione ---troppi "silenzi" di PioXII.
--- Termina citazione ---
Si rende necessario un ripasso:
https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,16047.msg185678.html#msg185678
https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,13988.msg162258.html#msg162258

Massimo:
Ti rispondo punto per punto:

1) Migliaia? Paragonati a milioni di cattolici nella Germania del tempo siamo ad una percentuale dell'1 per mille. Bassina per poter parlare di una "opposizione cattolica al nazismo".

2) Hitler non voleva eliminare i cattolici. Voleva estirpare la FEDE CATTOLICA o meglio il CRISTIANESIMO STESSO dalla Germania e magari anche in tutta Europa. E se non fosse stato sconfitto da potenze protestanti (Stati Uniti e Inghilterra) e atee (Unione Sovietica) magari ci sarebbe anche riuscito. Fosse dipeso dalle organizzazioni cattoliche e dai cattolici europei, saremmo stati freschi. La Chiesa non emanò mai un documento a favore del nazismo? Che bisogno ne aveva, visto che vescovi, parroci e preti cattolici non facevano altro che indurre i loro parrocchiani ad ubbidire all'uomo della Provvidenza Hitler? Coloro che non si adeguarono erano talmente pochi che il regime nazista non ebbe alcuna difficoltà ad individuarli, arrestarli, redarguirli, minacciarli ed inviarli nei campi di concentramento, qualora recalcitranti. Campi di concentramento nei quali invece finirono TUTTI i Testimoni di Geova catturati appunto perchè nessuno di loro, al contrario dei cattolici, laici o chierici che fossero, fu disposto a collaborare con il nazismo in qualsiasi forma o in qualsiasi modo.
Quei pochi documenti "a sfavore" furono solo critiche velate con il linguaggio della diplomazia, non condanne gravi, ferme e severe. Il documento della Watch Tower che tu citi esprime aderenza alle CRITICHE al materialismo e al capitalismo (il nazismo si dichiarava sia antimaterialista, sia anticapitalista, anche se , una volta raggiunto il potere, commise crimini ben peggiori del capitalismo). Certo, non era di sicuro un'esaltazione di Hitler come "l'uomo della Provvidenza" menzionato in tante riviste e giornali cattolici degli anni trenta.

3) nei movimenti cattolici si formava la "Resistenza"? Via, caro Vicus, la resistenza cattolica in Germania fu un fatto assolutamente marginale e minoritario e comunque non arrivò mai a fare azioni davvero eclatanti. Vedi il caso della "Rosa Bianca" di Sophie Scholl che si limitò solo a fare del volantinaggio contro il regime (anche se questo non le evitò la condanna a morte mediante decapitazione). Furono molti di più i ragazzi Testimoni di Geova decapitati per obiezione di coscienza mentre l'unico cattolico condannato a morte per obiezione di coscienza fu Franz Jagerstatter (e il paradosso fu che il suo parroco gli chiese se per caso fosse diventato Testimone di Geova: lui rispose di no, ma comunque ammirava i Testimoni di Geova perchè tutti loro rifiutavano il servizio militare mentre invece, di tanti cattolici che c'erano in Austra e in Germania, lui era il solo ad imitarli).

4) Dino Buzzati conosceva benissimo il comportamento opportunistico della Curia nei confronti del nazismo, come lo conosciamo noi.

5) il cosiddetto "antisemitismo" che traspare nelle dichiarazioni di Rutherford, Presidente della Watch Tower, si riferisce alla posizione e alla scelta degli ebrei, criticata anche dai cattolici, di non dissociarsi dalla decisione della classe dirigente giudea di Gerusalemme di respingere la predicazione di Gesù. Ancora oggi, di Gesù i rabbini dicono: "Nel migliore dei casi, un grande Rabbi (un insegnante); nel peggiore dei casi, un impostore. Ma in nessun caso il Cristo, il Messia Promesso". Questo si intendeva criticare, degli ebrei e non la loro cultura, il loro retaggio, la loro razza e neppure la loro fede. Inoltre si voleva ribadire che non si prendevano finanziamenti dagli ebrei.

6) il riconoscimento di Hitler come legittimo Capo di Stato della Germania da parte dei politici europei non vale come scusa neppure per il Vaticano, per il Papa e per tutte le organizzazioni cattoliche. Che invece fecero a gara nel servilismo e collaborazionismo con Hitler. Si dirà che il vaticano era la "Santa" Sede, cioè uno stato sovrano che doveva intrattenere rapporti diplomatici con Hitler. Ma questo dal punto di vista morale è un aggravante, non un'attenuante, visto che come Capo di Stato, il Papa aveva una libertà assai maggiore.

7) E' vero che Hitler disprezzava il cristianesimo e non vedeva l'ora di estirparlo dalla Germania ("applicato nella vita, il cristianesimo realizza solamente il totale fallimento dell'uomo" disse una volta Hitler ad un suo interlocutore), ma politicamente, almeno all'inizio manifestò (perchè doveva) grande rispetto per i cattolici e per la Chiesa. Arrivati i primi trionfi, confidò ai suoi collaboratori che una volta conclusa vittoriosamente la guerra ed indottrinati ben bene i tedeschi con la dottrina e la morale nazista, si poteva pensare a chiudere le Chiese. Perchè infatti fermarsi allo sterminio degli Ebrei? Il cristianesimo, disse una volta, è il figlio bastardo del giudaismo, così come il comunismo. Quindi, bisognava distruggere entrambi: il nazismo se ne sarebbe incaricato. Purtroppo per lui, gli andò male.
Ma negli anni Trenta, aveva bisogno dell'appoggio dei cattolici e per questo fece il Concordato con la Chiesa. In perfetta mala fede. Infatti dichiarò che "del contenuto del Concordato non mi interessa nulla: mi interessa solo che grazie ad esso i cattolici in Germania mi obbediranno senza fiatare". Come avvenne puntualmente. Grazie alla cecità del mondo cattolico che non volle nè vedere nè capire.

8) Fonti certe delle dichiarazione di esultanza ed esaltazione di prelati e organizzazioni cattoliche per Hitler? Leggiti i giornali cattolici e le riviste cattoliche che circolavano in Germania nell'epoca, caro Vicus: scoprirai quanto erano encomiastici ed apologetici per Hitler al tempo della sua dittatura negli anni Trenta: altro che "critica" e "opposizione". Non lo farai di certo perchè è una scoperta imbarazzante

9) I silenzi di Pio XII ci sono stati e sono ben documentati: persino sulla Shoah non disse nulla. Perchè per me, caro Vicus, equivale a un nulla la dichiarazione sulla deportazione degli Ebrei (senza neanche menzionarli, peraltro) del seguente tenore "rivolgo un pensiero a tutti coloro che senza veruna colpa (sic!) e solo per l'appartenenza ad una razza vanno incontro ad un tragico destino..." e senza menzionare le camere a gas e i forni crematori dei quali già nel dicembre del 1942 Pio XII era perfettamente informato. Persino dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale il Papa si guardò bene dal condannare esplicitamente il nazismo e anzi tramite il Vaticano numerosi gerarchi nazisti riuscirono ad emigrare in Sud America sfuggendo così alla condanna. Ti consiglio di andare a vedere il film "Amen". Lo troverai assai istruttivo in merito alla condotta della Curia in merito alla "Soluzione Finale".

10) E per finire un giudizio da parte di un storico: " Nel corso della guerra, Pio XII impartì una scarsa guida morale: non condannò il nazismo e a chi gli fece notare i crimini del regime lui rispondeva: "I nazisti COMUNQUE NON IMPEDISCONO ai cattolici di andare a Messa come invece fa Stalin". Il suo desiderio fu vedere la sconfitta dell'Unione Sovietica e il suo cruccio fu la vittoria di quest'ultima. Fu sempre molto più interessato a come andavano le cose sul fronte orientale che al comportamento criminale dei nazisti in Europa". La politica che tenne la Curia fu una logica conseguenza di questo atteggiamento.

Eccoti qui, caro Vicus, serviti 10 punti di riflessione. Incarta e porta a casa. Alla prossima e prossimamente su questo schermo.  :D ;)

Vicus:
1) Mio nonno per esempio (e come tanti altri) non si oppose rumorosamente ma si ritrovò deportato a Dachau. Silenzio non equivale a consenso, specialmente sotto un regime in cui chi "consente" fa più rumore di tutti (è noto che fine faceva chi smetteva per primo di applaudire Stalin e Pol Pot)

2) MAI ripeto MAI Hitler fu definito uomo della Provvidenza. Ti conviene lasciar cadere questo argomento per non fare una figura barbina.

--- Citazione ---Quei pochi documenti "a sfavore" furono solo critiche velate con il linguaggio della diplomazia
--- Termina citazione ---
Se fosse come dici, sarebbe sempre meglio delle dichiarazioni antisemite e di adesione incondizionata al nazismo dei Testimoni di Geova.
Ma anche questo è un argomento falso. Mit brennender Sorge (si noti l'uso per la prima volta della lingua tedesca, a sottolineare la gravità della questione) di Pio XI condanna fermamente il nazismo come fondamentalmente anticristiano e pagano:
Chi, con indeterminatezza panteistica, identifica Dio con l’universo, materializzando Dio nel mondo e deificando il mondo in Dio, non appartiene ai veri credenti. [...] Né è tale chi, seguendo una sedicente concezione precristiana dell’antico germanesimo, pone in luogo del Dio personale il fato tetro e impersonale, rinnegando la sapienza divina e la sua provvidenza; un simile uomo non può pretendere di essere annoverato fra i veri credenti.»

In particolare, il documento condanna in chiari termini il culto della razza e dello Stato, definendoli perversioni idolatriche e dichiarando "folle" il tentativo di imprigionare Dio nei limiti di un solo popolo e nella ristrettezza etnica di una sola razza:

«Se la razza o il popolo, se lo Stato o una sua determinata forma, se i rappresentanti del potere statale o altri elementi fondamentali della società umana hanno nell’ordine naturale un posto essenziale e degno di rispetto; chi peraltro li distacca da questa scala di valori terreni, elevandoli a suprema norma di tutto, anche dei valori religiosi e, divinizzandoli con culto idolatrico, perverte e falsifica l’ordine, da Dio creato e imposto, è lontano dalla vera fede in Dio e da una concezione della vita ad essa conforme. [...] Solamente spiriti superficiali possono cadere nell’errore di parlare di un Dio nazionale, di una religione nazionale, e intraprendere il folle tentativo di imprigionare nei limiti di un solo popolo, nella ristrettezza etnica di una sola razza, Dio, Creatore del mondo, re e legislatore dei popoli, davanti alla cui grandezza le nazioni sono piccole come gocce in un catino d’acqua»

(§2)

L'enciclica ringrazia poi apertamente i «sacerdoti» e «tutti i fedeli» che «nella difesa dei diritti della divina Maestà contro un provocante neopaganesimo, appoggiato, purtroppo, spesso da personalità influenti», adempiono «il proprio dovere di cristiani».

Nel testo viene condannata anche la mistificazione o lo stravolgimento dei contenuti della fede cristiana:

«Venerabili Fratelli, abbiate un occhio particolarmente vigile, quando nozioni religiose vengono svuotate del loro contenuto genuino e applicate a significati profani.»

(§ 6)

«Da mille bocche viene oggi ripetuto al vostro orecchio un Evangelo che non è stato rivelato dal Padre celeste; migliaia di penne scrivono a servizio di una larva di cristianesimo, che non è il Cristianesimo di Cristo. Tipografia e radio vi inondano giornalmente con produzioni di contenuto avverso alla fede e alla Chiesa, e, senza alcun riguardo e rispetto, assaltano ciò che per voi deve essere sacro e santo.»

La pubblicazione dell'enciclica Mit brennender Sorge destò una violenta reazione da parte del regime nazista, colto di sorpresa dalla lettura dell'enciclica nei pulpiti delle chiese. Hitler in persona ordinò di sequestrare tutte le copie del testo e di impedirne l'ulteriore diffusione. Vennero inoltre inasprite le persecuzioni contro i cattolici.[2][3] Vennero inscenati migliaia di nuovi processi verso esponenti del clero. Vennero colpiti anche alcuni giornali cattolici (costretti alla soppressione) e associazioni cattoliche (fino ad ottenerne lo scioglimento).[3] Nel maggio 1937 1.100 sacerdoti e religiosi vennero imprigionati, di cui 304 vennero poi deportati nel campo di concentramento di Dachau nel 1938.[4]

3) I dirigenti cristiani dell'Italia postbellica venivano da movimenti cattolici e moltissimi erano ex PARTIGIANI

4) Dino Buzzati fa la Storia con i se e la sua tesi è assolutamente risibile

5) I Testimoni di Geova ripresero parola per parola le tesi naziste sugli ebrei, in un documento che cercava apertamente di compiacere il regime nazista

6) La Chiesa ha il diritto di negoziare accordi anche con i regimi dittatoriali, per garantire un minimo di libertà religiosa. In nessun caso simili accordi, che contengono norme pratiche non ideologie, possono considerarsi un'approvazione di tali regimi

7) Hitler voleva fare molto di peggio e disse apertamente, che ci sarebbe stata la resa dei conti coi cattolici alla fine della guerra

8) L'hai detto tu, porta tu le fonti che dici così abbondanti. Io quelle dei Testimoni di Geova le ho citate e sono imbarazzanti di sicuro perché provengono dalla più alta autorità

9) Disse eccome, alla radio, su gente mandata a morire per motivi di razza. leggiti i link prima di rispondere. Senza contare le tante migliaia di vite salvate che erano più importanti di qualsiasi proclama.
Subito dopo la guerra Il rabbino capo di Roma si convertì prendendo il nome di Pio XII (Eugenio). Ti sei chiesto perché?

10) Rimando ai numerosi ed esaustivi FATTI da me citati nei due link:
https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,16047.msg185678.html#msg185678
https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,13988.msg162258.html#msg162258

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