Che re e principi tedeschi, danesi, svedesi e più tardi Enrico VIII vedessero nella separazione da Roma la ghiotta e ottima occasione per incamerare i beni del clero ed esercitare un potere assoluto, non ci sono dubbi. E trascinarono con loro la popolazione nell'adesione alla nuova fede. Verrebbe da dire: ben le sta, alla Chiesa Cattolica: dopo aver da secoli predicato al popolo la passiva e fattiva sottomissione alle "autorità superiori", al principe e al vescovo, al re e al Papa, ora questo insegnamento nella prima metà del Cinquecento le si ritorse contro; è pur vero che poi i gesuiti soprattutto si misero immediatamente a giustificare il "tirannicidio" se il re diventava eretico, pensiero che fu alla base dell'azione del frate Clement che causò la morte del re di Francia Enrico III che si era accordato con gli ugonotti e della successiva impresa di Ravaillac che uccise il successore Enrico IV, il capo degli ugonotti che solo per opportunismo si era convertito alla religione cattolica. Ma lo stesso Papa era un capo assoluto e lo fu fin dall'inizio e inoltre i Papi hanno accumultato immense ricchezze che in un modo o in un altro hanno estorto alla gente comune (le gallerie del Vaticano si inoltrano per decine di chilometri arrivando persino ben fuori Roma per contenere tutta quella roba accumulata nel corso dei secoli). Quindi, come cupidigia di beni materiali e di potere non solo spirituale ma soprattutto politico, i Papi non furono assolutamente da meno, anzi diedero parecchi punti ai principi e ai re protestanti. Questa, caro Vicus, è la Storia che, come hai giustamente detto non si fa con i SE e nemmeno con le giustificazioni (come quelle che ora userai per tentare di negare oppure minimizzare o contestare ciò). Quanto alla morte vergognosa, non mi risulta che la fecero tutti gli eresiarchi: Calvino morì tranquillamente nel suo letto a Ginevra, onorato da tutta la popolazione, Ario ritornò a Bisanzio accolto dagli applausi della gente e morì serenamente a casa sua, indisturbato e Wycliffe morì nella sua parrocchia senza subire personalmente alcun danno. Per quanto riguarda gli stessi cattolici, in Giappone essi andarono incontro ad un trattamento umiliante e molti rinnegarono la loro fede, persino il gesuita portoghese Cristobal Ferreira che si convertì persino allo shintoismo e, violando il suo voto di castità, sposò una donna giapponese. Per non parlare poi di Davide Rizzio, al servizio di Maria Stuarda, regina cattolica di Scozia, informatore del Papa che venne ammazzato dai nobili protestanti e morì in modo assai poco dignitoso, supplicando cercando di attaccarsi alle gonne della regina, urlando come un maiale portato allo scannatoio senza neppure tentare di difendersi (cerca almeno di vendere cara la pelle, visto che oramai sei spacciato). Della morte di Lutero per suicidio gli storici non parlano. Vi è solo l'affermazione dubbia del servitore che, magari per ottenere dei punti all'atto della conversione alla religione cattolica fece quella "rivelazione" non suffragata da alcuno storico. Quanto a Sardus, il poverino può in ogni caso sempre evitare di leggere questo thread (già siamo alle 600 visite). Per l'erudizione o la noia dei lettori, per il momento io e te andiamo avanti.