Visto che mi chiami in causa, rispondo. In casi come questi bisogna sempre attenersi al principio "cui prodest?" cioè a chi conviene un tale fatto o misfatto (a seconda dell'ottica con la quale lo si guarda). Dunque: a morire in questo "incidente" sono stati agenti israeliani e pure italiani; si trovavano a poca distanza dalla Svizzera e pare che nei contatti ci fossero anche implicati dei russi. Ergo: si trattava con tutta evidenza di disporre una via di aggiramento delle sanzioni antirusse usando la Svizzera come "buco" nella maglia del fronte sanzionatorio anche per favorire le aziende italiane che avevano (e hanno) tutto l'interesse a continuare i loro affari e rapporti commerciali con Russia e paesi ad essa legati e alleati. Inoltre è evidente a tutti che Israele stia facendo il doppio gioco: non ha interesse che si crei un forte fronte antisraeliano in Medio Oriente, adesso che l'Iran si è rappacificato con l'Arabia Saudita in barba agli USA, certo, ma sopratutto a danno di Israele. Solo la Russia può tenere a freno l'Iran e adesso anche l'Arabia che intende entrare nei BRICS, ma per farlo chiede in cambio allo stato ebraico di appoggiarla ad aggirare le sanzioni. A chi non piace una mossa del genere? Agli USA e alla Gran Bretagna, ovviamente, i quali hanno mandato un chiaro messaggio al Mossad: badate, hanno fatto capire, non vi azzardate ad andare contro i nostri interessi, se no ammazziamo anche i vostri uomini. Pensa il male e indovini, diceva Andreotti.