Nello spazio qm devo dire che la discussione langue.
Spiaggiati dai social come balene suicide vedo un po’ languire le nuove discussioni.
Ma la vita e la sofferenza va avanti e anche le nuove esperienze che ti permettono di farti un idea della realtà.
La città universitaria è fucina di visioni tragiche e oscure che confermano ma anche reindirizzano su ipotesi di realtà altre a quelle discusse.
In generale quando si tocca il tema estero e donne estere viene giù il mondo perché la discussione verte su albanesi che ti fanno la morale e tu italiano gli dai pure ragione perché sei esterofilo.
Ma L’esterofilia è anche un po’ figlia dell’essere un paese turistico che offre ai turisti (e alle turiste) tutto e ai giovani un po’ di seghe e un Università in cui rimanere eterni adolescenti parcheggiati coi professori imboscati che manco li vedi eppure esistono come deità a cui devi credere.
Manco più un po’ di sane seghe studentesche sulle professoresse inguardabili figlie di ormoni e frustrazioni a palla?
Manco più quello.
Forse la professoressa la vedi solo su onlyfans si chiede il supersegaiolo studente intermettaro?
È una videostronzata.
Onlyseghe.
Ma allora un po’ di tramestio di acque paludose.
Fiato alle trombe lodo la donna estera.
Si sì il femminismo in Usa prende dimensioni tragiche ok, Disney e Annah Montana oramai sono superati c’è il trans mulvaney che ti fa andare la birra di traverso budlight.
Va Bhe ma questa è una descrizione internettara della realtà usa io non so se vado lì e trovo mulvaney che si beve la birra e mi ammicca.
Diciamo una cosa , quello lo trovo ovunque anche in Italia, ma sai mica mi scandalizzo, semplicemente mi deprimo.
Allora veniamo al dunque.
Le turiste straniere.
Unica distrazione alla distruzione in codesta città universitaria le turiste straniere.
Allora.
Voti.
Generalmente ho gli occhi per vedere al 90% culone inchiavabili che fanno impallidire merkel e soci.
Però c’è una risicata ma nobile minoranze di donne carinissime che se tu bam ti butti non la prendono affatto male anzi ti vedono come una sorta di cicerone del luogo ti fanno domande bizzarre che dimostrano che appunto vivono a migliaia di km e non solo si attacca bottone, si rompe subito la barriera del contatto fisico.
E la cosa ti stupisce.
Enormemente.
Si sta fianco a fianco come ci si conoscesse da mesi in tempi di un quarto d’ora mezz’ora.
Nello specifico,io, olandese.
Il mio amico americana.
Ti chiedi se in alcuni paesi non ci sia proprio una “cultura del corpo differente”.
Cioè, ok, è un discorso teoricamente da bar, nella pratica non saprei.
Perché è differente.
Non è solo argomento da bar.
Perché succede al bar, cioè non ne stai parlando al bar con un altro italiano, ma sta succedendo al bar e lei ti sta offrendo un caffè.
E allora io lo definisco, burqa interiore.
C’è una donna “emancipata” che ok, non tocchi neanche il tasto femminismo, anche perché se no si ammoscia però insomma il corpo non è un tabù.
Si può stare un po’ svestite e insomma si può anche notare che ci sono ragazzi del luogo eccitati e dirglielo tranquillamente in faccia.
Si ok il primo passo è sempre rigorosamente tuo.
Quello non farti illusioni.
Però non è quello scalino nel vuoto che avresti temuto.
Però non c’è quell’atteggiamento nevrotico della serie, sono svestita ma tu non mi puoi guardare, e nemmeno toccare, anzi dici di più in cui è vissuto come atto violento e peccaminoso il fatto stesso che provi desiderio e attrazione verso di lei.
E allora io lo chiamo burqa interiore.
Questa penisola è un incrocio di Europa Africa e Asia e a fare confusione di si mettono pure le straniere.
Alla fine la relazione turistica è inutile e da buttare.
Perché te ne fai poco o nulla.
Però stupisce, interroga.
Forse le italiane in erasmus sono uguali dirà qualcuno è forse una attitudine mentale della turista che ti vede come un elemento esotico etnico da assaggiare.
In parte.
In parte il burqa interiore esiste non te lo sei inventato e la molestia inventata è il burqa interiore.
Il mio amico esordisce in modo tragico, una giovane coetanea che viene dalla sua stessa città lo accusa di averle toccato il culo ma lui mi dice che era successa una cosa del genere ma non se lo ricorda.
Ma la realtà è un altro perché lei cerca continuamente di interromperlo e intromettersi mentre flirta con l’americana,
Cosa ne deduco?
Che non solo non è successo, ma che lei è gelosa che lui tocchi il culo di un altra.
Come a dire.
Io ti accuso di ciò che tu vorrei mi facessi perché non mi dai sufficienti attenzioni.
Delirio.
Bho.
Ma alla fine, la questione de “ il corpo della donna” è una roba che mi sa di un incrocio infelice tra culture diverse.
Una cultura che ha come tabù la corporeità fisica, maschile e femminile ( non solo femminile come detto dalle talebane de noartri) che ha per epicentro la penisola arabica è una più disinvolta europea specialmente olandese più che anglosassone.
Alla fine la chiave di tutto si chiama naturismo sé questa cosa è molto ricercata in quel paese è perché il corpo è vissuto in modo diverso più semplice, più diretto, più accettato.
E il racconto del genesi è in effetti menò pregnante per alcune culture non semitiche.
Alcuni europei non sentono alcuna vergogna del corpo.
E della sessualità di conseguenza.
Non hanno il burqa interiore, perché alla fine se senti sbagliato il tuo istinto e il tuo corpo puoi anche andare in minigonna ma hai il burqa interiore.
Ti vergogni eppure lo spari in piazza.
L’accusa di molestia è la frizione mentale, il tornado interiore fra queste celle convettive culturali interiori.
E l’islamizzazione dell’Olanda Bhe, non so fino a che punto sia la soluzione ai problemi del maschio europeo.