Zoltan2 : Qui si sta spostando troppo l'accento sul fatto, secondo me presuntuoso e immotivato, che un uomo che pratica sesso anale sia automaticamente "affetto da bisogni sadici e possessivi" e che sia "disturbato".
bravissimo. ma scherziamo ? Il sesso anale sarebbe sadico e perverso ? E chila ha stabilita questa enorme sciocchezza ?
ma siamo davvero a questi punti ?
Zoltan2 : La donna prima era consenziente, e sapeva che quello era un bisogno del suo compagno.
Una volta sposata - ovvero ottenuto tutto ciò che poteva pretendere - ha smesso di essere disponibile
Bravissimo di nuovo. E come mai, prima le piaceva e dopo no ?
Anzi, scusatemi la franchezza, ma avendo fatto il " rodaggio", doveva semmai piacerle di piu'.
E questo sicuramente il giudice non lo ha chiesto.
Questa e' una sentenza scandalosamente antimaschile .
Ovviamente, lui non doveva obbligare la moglie.
ma, alla moglie va addebitata la fine del matrimonio
Senza se e senza ma.
Adesso i giudici stabiliscono anche qual e' il sesso regolamentare ?
In base a quale articolo il sesso anale e' sadico ?
siamo veramente in un porcile
Il sadismo e' quello che quel marito ha espresso nel momento dello stupro(cos'altro e' lo stupro se non questo?).
Il sesso anale e' uno dei modi in cui,all'interno di una coppia consenziente,alcuni esprimono loro latenti fantasie sadiche.Spesso tra i primati la simulazione di un'aggressione anale di un maschio dominante su un subordinato(il dominante si porta sopra l'altro e compie alcuni movimenti pelvici senza penetrazione) serve a ristabilire le gerarchie tra i due.E' quindi evidente il significato di dominio(la sensazione di dominio)che tale tipo di atto sessuale implica.
Non ho detto che chi compie sesso anale sia un sadico nel senso della perversione sessuale,ma che bisogni,desideri vagamente di tipo sadico possano venir soddisfatti in questa modalita'(cio' avviene in forma ancor piu' sfumata nella penetrazione vaginale posteriore,proprio per la somiglianza con le posizioni assunte in quella anale).
In quanto al cambiamento della moglie,ovviamente non sappiamo tutti i dettagli della vicenda per poter avere un quadro completo:puo' aver cambiato idea nel tempo,puo' essere intervenuto un peggioramento della relazione tra i due con conseguente perdita di desiderio della moglie,puo' essere che il marito non si sia piu' limitato a queste pratiche ma abbia assunto comportamenti violenti,ecc.
Poi i giudici,se ho capito bene,non hanno condannato l'uomo per sesso anale(non e' un reato praticarlo tra adulti consenzienti in Italia) ma per violenza carnale(che e' tutt'altra cosa).
Credo che l'addebito della separazione possa essere chiesto in caso il/la partner rifiuti ogni intimita' sessuale(non credo nel caso rifiuti una pratica specifica che,peraltro,fino a non molti anni fa era considerata illecita in molti stati-se non sbaglio e' ancora considerata tale nella legislazione di alcuni stati degli U.S.A. anche se non viene piu' fatta rispettare da tempo).
Tale iter giudiziario,ovviamente,doveva intraprenderlo prima dello stupro,non certo dopo.
ciao