http://www.telesanterno.com/ritrovata-a-trieste-la-bimba-sottratta-a-reggio-emilia-0309.htmlRitrovata a Trieste la bimba sottratta a Reggio-Emilia. Fondamentale la telefonata della nonna
CommentaSi è conclusa a Trieste la ricerca della Squadra Mobile di Reggio-Emilia della bambina di 5 anni in affidamento ai servizi sociali sottratta dai genitori lo scorso week-end. Decisivi per il ritrovamento la collaborazione della nonna della bimba.
Era stata portata a Trieste la piccola di cinque anni sottratta venerdì scorso dai genitori ai servizi sociali del Comune di Reggio-Emilia che l’avevano in custodia. La svolta nella vicenda c’è stata nella notte quando Antonio Turi, capo della Squadra Mobile di Reggio Emilia ha convinto la nonna della piccola a collaborare e a dare elementi importanti per potere rintracciare la bambina. Dopo il colloquio, gli uomini della Questura sono partiti per il capoluogo giuliano, dove hanno rintracciato i genitori e la piccola, riaccompagnandoli poi a Reggio-Emilia. Fra gli agenti, anche una donna che ha tranquillizzato la piccola. Era stato il Tribunale per i Minori di Bologna due anni fa a togliere la patria potestà ai genitori affidando la bambina al Comune della città del Tricolore. Ai due era stata lasciata la facoltà di incontrare la bambina due volte alla settimana. Proprio venerdì scorso durante un incontro, l’avevano prelevata facendo perdere le proprie tracce. Attualmente la situazione è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria che sta individuando la situazione per garantire una sistemazione adeguata alla bambina.
FONDAMENTALE LA TELEFONATA DELLA NONNA
Si apprestava probabilmente a varcare il confine sloveno con la figlioletta Anna Giulia, ‘rapita’ dalla struttura assistenziale dove era stata assegnata, la coppia di genitori reggiani che ha deciso all’ultimo istante di incontrare la scorsa notte la polizia e rientrare a Reggio Emilia. La nonna paterna si è rivelata fondamentale nell’opera di convinzione di Massimiliano Camparini, artigiano quarantenne di Villa Cella, e Gilda Fontana di 45, ‘rapitori’ venerdì scorso della loro bambina di 5 anni affidata dal giudice ad una struttura assistenziale individuata dal Comune di Reggio. Così la coppia, che si trovava a Rabuiese, presso Trieste, ad un passo dalla frontiera, ha compreso l’insensatezza della ‘fuga’ che prima o poi avrebbe potuto comportare la rinuncia obbligata e definitiva all’adorata figlioletta. Dopo ore di colloquio col dirigente della squadra Mobile Antonio Turi la nonna, che sapeva come raggiungere telefonicamente il figlio lo ha convinto a fissare un appuntamento alla polizia reggiana. La famiglia ha fatto ritorno poco prima dell’alba a Reggio Emilia ed è stata ospitata momentaneamente presso la questura, in attesa delle decisioni del giudice, volte a garantire alla bambina un’idonea sistemazione. Anna Giulia sta bene e in questi giorni è stata trattata con amore ed attenzioni continue. La conclusione positiva delle ricerche è arrivata dopo che la Mobile, in accordo col sostituto procuratore Valentina Salvi, ieri sera aveva deciso di rivolgere un appello a chiunque avesse visto Massimiliano, Gilda e Anna Giulia, diffondendo anche le loro foto. L’appello, in serata, era stato diffuso pure in televisione nel corso della trasmissione di Raitre ‘Chi l’ha visto?’. Ora Anna Giulia attende le decisioni del giudice, che assai probabilmente la riaffiderà ad una struttura protetta. Nei confronti dei genitori, ai quali rimane sospesa la potestà genitoriale, nei giorni scorsi si erano ipotizzate le accuse di sottrazione di minore e sequestro di persona ed ora ogni decisione spetterà alla magistratura. Provvedimenti disciplinari potrebbero essere adottati nei confronti degli operatori assistenziali della struttura che ospitava la bimba, ai quali l’uomo e la donna l’hanno sottratta, ma essi non sono ovviamente di competenza né della polizia né dei giudici. Dopo che il tribunale per i minorenni di Bologna aveva sospeso due anni fa la potestà genitoriale nominando tutore della bimba il Comune di Reggio Emilia, i genitori erano stati colti dalla disperazione e si erano anche opposti all’affido con l’avvocato modenese Francesco Miraglia. Nei giorni scorsi potrebbero aver frainteso alcune notizie o frasi e, nel timore di non poter più rivedere Anna Giulia, hanno deciso di sottrarla durante uno dei due incontri settimanali autorizzati dai giudici e dal tutore. Hanno caricato la piccola sulla Punto grigia di Camparini e hanno fatto perdere le loro tracce. Ieri sera, intorno alle 23, terminato il colloquio col dirigente della Mobile reggiana, la madre di Camparini ha raggiunto telefonicamente il figlio e, dopo aver convinto lui e la mamma di Anna Giulia, ha fissato un appuntamento della polizia con loro a Rabuiese. Dalla questura reggiana sono immediatamente partite tre auto della polizia con a bordo anche una donna poliziotto. La piccola è apparsa serena e durante il lungo trasferimento verso Reggio Emilia ha anche giocato con lei.
Gli investigatori non escludono che, appena lasciato l’istituto reggiano, venerdì, i genitori con la bimba abbiano vagato senza particolari mete. Prime segnalazioni rimaste senza riscontro ne avrebbero individuato la presenza nella provincia di Parma. Poi evidentemente la coppia ha maturato l’idea di puntare su Trieste, nell’intento, assai probabile quanto forse poco convinto, di varcare il confine (Ansa).