Autore Topic: Ora anche le sante diventano "femministe"  (Letto 830 volte)

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Offline Vicus

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Ora anche le sante diventano "femministe"
« il: Giugno 21, 2023, 17:06:39 pm »
Nell'ambito della riscrittura sempre più accelerata del passato in chiave politicamente corretta, l'ultimo film di Susanna Nicchiarelli fornisce un ritratto di S. Chiara completamente flaso e che non tiene minimamente conto delle fonti storiche:

- Chiara vuole vivere in comune, insieme a Francesco e i frati.
- Predica alle sue consorelle idee femministe.
- Non vuole portare la Verità e non vuole convertire le anime, affermando testualmente: «Non siamo chiamate a convertire» (lei ha convertito eccome, così come fece san Francesco. Moltissime donne l’hanno seguita, comprese quelle di casa sua, la sorella Beatrice, poi la madre Ortolana e la sorella Agnese).
- È sostenitrice della Fratellanza universale, laicamente intesa e non in Cristo.
- Balla [oggi non ci si fa più caso] – attività improponibile a qualsivoglia monaca degna di tale nome – insieme alle consorelle.
La testimonianza non è per Cristo, ma per se stessa e il movimento femminista: con orgoglio personale, esse diventano attiviste per le donne “in carriera”.
Francesco è contrario alle Sacre Scritture nella sacra lingua latina (uno sproposito senza senso). Egli compose il Cantico delle creature in volgare, ma mai si sarebbe sognato di toccare la Bibbia e mai, infatti, lo fece o lo disse.
Francesco, nel diventare cieco, manifesta la sua disperazione a santa Chiara. Si tratta di un grossolano errore: nelle pesanti prove, anche fisiche, che egli subì, mai si disperò, anzi, il primo stigmatizzato della Storia della Chiesa, godette di poter salire sulla Croce di Cristo. Per questo venne chiamato Alter Christus, definizione che irriterà oltremodo l’eresiarca Lutero. Come risposta alla disperazione di Francesco, vengono messe in bocca a Chiara, che lo abbraccia fortemente, le seguenti parole: «Siamo ciechi insieme», offrendo agli spettatori l’immagine di una Chiara molto più forte di Francesco, debole, fragile, effemminato. Il simbolismo è veramente anticristiano: san Francesco, anche quando divenne fisicamente cieco, continuò a vedere nella Luce del Salvatore, mostrando al mondo la libertà nella Via, nella Verità, nella Vita.
Anticristiana è anche la scenografia del film: il buio impera sempre. La viva luce arriverà solo quando Chiara balla con le “attiviste”.

Lo stravolgimento della realtà dei fatti è diventato lo sport più praticato dei nostri tempi.  «Non dire falsa testimonianza» recita l’ottavo comandamento, tuttavia menzogne ed inganni oggi si riconcorrono anche quando si tratta di narrare e divulgare frammenti della Storia della Chiesa, dunque fatti acclarati, ma che puntualmente vengono inzaccherati da menti che non amano la verità, bensì le interpretazioni che il mondo e i poteri forti, con le loro ideologie, propagandano.

Non possiamo tacere lo scempio che è stato commesso ai danni della figura di santa Chiara d’Assisi, oggetto dell’interesse della regista Susanna Nicchiarelli. Il suo sacrilego film è stato presentato in anteprima mondiale il 9 settembre 2022 alla 79ª Mostra del cinema di Venezia, prima di debuttare nelle sale cinematografiche italiane il 7 dicembre dello stesso anno. Ça va sans dire che la critica laica l’abbia osannato per aver sfigurato l’immagine dell’autentica santa Chiara, trasformandola in una femminista, ma ciò ha fatto anche Famiglia Cristiana (https://www.famigliacristiana.it/articolo/mons-milani-nel-film-della-nicchiarelli-un-ritratto-di-santa-chiara-ribelle-vivo-complesso-e-stratificato-.aspx), che si è laicamente compiaciuta attraverso le parole di monsignor Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello spettacolo, il quale ha dichiarato: «Chiara restituisce alla vicenda della Santa la possibilità di interpretare le vicende di ogni tempo grazie allo sguardo radicale della regista che vuole scardinare la rappresentazione più canonica per offrire un ritratto ribelle e vivo, complesso e stratificato. Un’opera irregolare nello spirito benché compatta nella forma, laica per vocazione, ribelle come dev’essere ogni racconto giovanile di rottura», per farlo, allora, bastava prendere la biografia di una qualsiasi rivoluzionaria e femminista, non certo la Sposa di Cristo Chiara d’Assisi. Invece no, devono contaminare i protagonisti del Cristianesimo con le idee anticristiane e togliere la santità, tanto nemica sia dei mondani che dei protestanti.

Non basta, il 14 novembre 2022 alla Filmoteca Vaticana si è svolta la cerimonia di assegnazione del Premio Fuoricampo per il film Chiara, in quanto da esso emerge «l’umanità e l’indipendenza di Chiara», come ha scritto Vatican News (https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2022-11/chiara-film-premio-fuoricampo-nicchiarelli-tertio-millennio.html).

Chiara, interpretata da Margherita Mazzucco, è ribelle alla famiglia non per seguire la volontà di Dio, incamminandosi sull’esempio di san Francesco, bensì per emanciparsi dallo strapotere dei maschi, permettendo alle donne di entrare «nel mondo iper-maschilista della Chiesa», come afferma Wikipedia.

Ebbene, santa Chiara è stata una donna di Dio, senza nessuna velleità femminista, visto che tale ideologia è sorta nel tempo della Rivoluzione francese per poi crescere con il liberalismo e trovare nella rivoluzione culturale del ‘68 il suo culmine, infiltrandosi massivamente nelle maglie della civiltà occidentale anticristiana.

[...]

La prova del trionfo della tenacia di santa Chiara, che difese con ardore e fino all’ultimo il sigillo francescano, basato su umiltà, povertà e penitenza, sta nel ritrovamento, nel 1893 (640 anni dopo), del testo della Regola aurea, divenuta suo habitus irrinunciabile, in una piega della veste con cui venne sepolta.

Ecco, allora, smontata storicamente, attraverso le Fonti clariane, tutta l’immaginazione fantasiosa della regista Nicchiarelli, la quale ha dedicato il film alla medievalista Chiara Frugoni, che ha attivamente collaborato alla sceneggiatura, ed è scomparsa nell’aprile di quest’anno. Non sono state, dunque, consultate le fonti storiografiche attendibili, bensì i testi di Frugoni, colei che nella contemporaneità ha offerto un’interpretazione laica, liberale, progressista sia di san Francesco che di santa Chiara.

Chiara è un racconto di grande ignoranza e che lede la vita e le opere di santa Chiara. Sono innumerevoli le menzogne che vengono snocciolate impudentemente.

In conclusione, la femminista Chiara di Susanna Nicchiarelli e di Chiara Frugoni non è, sotto nessun punto di vista, la mirabile santa Chiara d’Assisi.

Fonte: Corrispondenza Romana
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Ora anche le sante diventano "femministe"
« Risposta #1 il: Giugno 22, 2023, 07:39:33 am »
Oramai l'idiozia conclamata è assioma, anzi, legge. Pur senza conoscerla, le femministe applicano alla perfezione la massima di Goebbels: "Raccontate all'infinito qualsiasi menzogna e quella menzogna diventerà una verità".La fesseria che in questo film si vuole sdoganare è lo sproloquio, evidente a chiunque sia in grado di collegare due neuroni, secondo il quale "Chiara vuole sfuggire allo strapotere dei maschi e per farlo, cosa fa? Entra nel mondo ipermaschilista della Chiesa". Cioè, tu vuoi sfuggire al potere maschile (e ciò è legittimo) e non trovi di meglio che fondare un ordine religioso femminile soggetto alla disciplina ferrea della Chiesa dove il potere maschile (non temperato, come nelle istituzioni laiche del tempo, dalla presenza di donne di potere - Marozia era morta da secoli - e totalmente arbitrario e incontrollato, come oggi si suole affermare? O Chiara era una masochista, o era una deficiente o non era affatto una femminista. Quartum non datur. E tuttavia il film, a mio parere, andrebbe visto e andrò a vederlo: non per la mia predilezione per la Storia, non perchè intenda imparare da esso qualcosa (non vi è nulla da imparare se non come funziona la propaganda femminista), ma per puro e intenso divertimento. Pieno di strafalcioni storici com'è, ci convincerà ulteriormente che l'Occidente non ha più niente da dire e da dare, se produce dei simili obbrobbri.

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Re:Ora anche le sante diventano "femministe"
« Risposta #2 il: Giugno 22, 2023, 11:00:26 am »
La regista, già amica di Nanni Moretti, è garanzia di risate
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.