Autore Topic: Bergoglio cappellano dei "re"? E promotore di Agenda 2030 del WEF  (Letto 443 volte)

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Fonte: Arturo Quarracino su Gloria TV

Chiesa cattolica: da Corpo di Cristo a bordello bergogliano.
Un colpo di stato contro Nostro Signore Gesù Cristo

Richiama fortemente l’attenzione il fatto che l’attuale vescovo di Roma, ex vicario di Cristo [ha declassato il titolo a "storico"], approvi l’emarginazione e la cancellazione di Gesù Cristo, il Signore risorto, dalla prossima Giornata Mondiale della Gioventù, che si terrà tra pochi giorni.
Il problema non è che egli avalli una simile barbarie, è lui stesso a promuovere questa strategia, trasformando un evento cattolico in un incontro filantropico internazionale. È questo il prezzo che è costretto a pagare per essere riconosciuto come cappellano e buffone della Casa Rothschild e promotore religioso dell’agenda anticristiana e anticattolica del Forum economico mondiale e dell’Agenda 2030? Grazie al “sincericidio” del vescovo ausiliare di Lisbona e neo-cardinale (o pappagallo? ) della “chiesa” bergogliana, abbiamo appreso che la missione millenaria della Chiesa cattolica di annunciare il Vangelo e condurre i popoli e le nazioni del mondo alla presenza del Redentore non è più in vigore ed è stata abbandonata, perché quella missione evangelizzatrice è stata azzerata ed è mutata nella promozione – spinta dal Nuovo Ordine Mondiale e dal Grande Reset della plutocrazia globalista – della Fraternità globale, come nuovo paradigma e ideale sovra-religioso a cui la gerarchia vaticana si è sottomessa, pretendendo di trascinare dietro di sé tutta la Chiesa di Cristo.

Per raggiungere questo obiettivo, il “misericordioso” Pontefice e i suoi scagnozzi hanno iniziato a cancellare ed eliminare ogni riferimento pubblico esplicito a Gesù Cristo, Sommo Re e Salvatore, Redentore dell’uomo e del mondo, in quello che equivale a un vero e proprio colpo di stato contro di Lui, per promuovere nei prossimi mesi – attraverso l’assurdità chiamata “Sinodo sulla sinodalità” – lo scisma nel cuore stesso del Corpo Mistico di Cristo, non alla maniera di Martin Lutero che lascia la Chiesa, ma detronizzando il Signore ed espellendo tutti coloro che Gli sono fedeli[1].
Come abbiamo opportunamente segnalato, questo processo di scristianizzazione della Chiesa cattolica è stato avviato dal Vescovo di Roma nell’aprile 2020, quando ha informalmente “rinunciato” al titolo di Vicario di Cristo e lo ha trasformato in un mero riferimento storico al passato, per assumere pochi mesi dopo, l’8 dicembre 2020, la carica di cappellano-poeta della Casa londinese dei Rothschild nel Consiglio per il Capitalismo Inclusivo (creato dalla baronessa Lynn Forester de Rothschild, moglie del defunto Sir Evelyn de Rothschild)[2]. E come ha sottolineato il vaticanista Sandro Magister, dopo la morte di Benedetto XVI, l’offensiva bergogliana di riforma pseudo anticristiana della Chiesa ha subito un’accelerazione, come se la presenza terrena del santo Pontefice tedesco gli avesse impedito di farlo impunemente[3].

1. Il neo-cardinale Pappagallo
Qualche giorno fa, siamo stati informati dal suo organizzatore, il vescovo ausiliare di Lisbona e neo-cardinale Américo Manuel Alves Aguiar, che alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù, che si svolgerà dal 1° al 6 agosto a Lisbona, il grande assente – invitato o meno – sarà il capo supremo della Chiesa cattolica, nientemeno che Nostro Signore Gesù Cristo.
Lo ha dichiarato esplicitamente il suddetto prelato tre giorni prima della notizia della sua nomina a cardinale: “Non vogliamo convertire i giovani a Cristo o alla Chiesa cattolica o a qualcosa del genere, per niente. Vogliamo che sia normale per un giovane cristiano cattolico dire e testimoniare chi è, o che un giovane musulmano, ebreo o di un’altra religione non abbia problemi a dire chi è e a testimoniarlo, e che un giovane che non ha una religione si senta accolto e non si senta strano perché la pensa diversamente”, perché l’obiettivo della Conferenza è “che i giovani che vengono a Lisbona, in Portogallo, incontrino altri giovani provenienti dall’Africa, dall’Asia, dall’America, ricchi, poveri, occidentali, cattolici, non cattolici, con religione, senza religione, con fede e senza fede, e che capiscano innanzitutto che questa diversità, qualunque essa sia, è una ricchezza. E poi conoscersi e farsi conoscere.

Da quel momento in poi, si prendano cura gli uni degli altri, si amino, abbiano il piacere di stare insieme”[4], insomma: una giornata per godere della diversità, per forgiare la fratellanza universale, MA SENZA GESU’ CRISTO, cioè GESU’ CRISTO FUORI! L’obiettivo non è quello di riunire e aggregare i giovani attorno al Signore risorto, ma di “celebrare la diversità e le differenze”, in modo che ogni giovane possa dire: “Penso in modo diverso, sento in modo diverso, organizzo la mia vita in modo diverso, ma siamo fratelli e sorelle e costruiremo insieme il futuro”. In altre parole, l’obiettivo è quello di forgiare la sorellanza degli egoisti, non una comunità con Cristo al centro.

Per giustificare questa cancellazione ed espulsione di Gesù Cristo dalla Giornata Mondiale della Gioventù, il prelato portoghese non ha avuto idea migliore che ricorrere a vere e proprie bugie, poiché ha affermato che l’invito a partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù “non è mai per i cattolici (…), i Papi non hanno mai fatto un invito ai giovani cattolici (alla GMG), sono sempre stati inviti ai giovani di tutto il mondo”[5]. Ma questo è totalmente lontano dalla verità, perché è stato Papa San Giovanni Paolo II a istituire le Giornate Mondiali della Gioventù in primo luogo, nel 1985, affinché la Chiesa potesse presentare e comunicare ai giovani lì riuniti la presenza e il mistero di Gesù Cristo: “comunicare la certezza che è Cristo, la Verità che è Cristo, l’amore che è Cristo, attraverso una formazione adeguata, che è una forma necessaria e attuale di evangelizzazione”[6].
6] Inoltre, per l’ispiratore e ideatore di queste Giornate, il grande santo Papa, “lo scopo principale delle Giornate è quello di porre Gesù Cristo al centro della fede e della vita di ogni giovane, affinché sia il costante punto di riferimento e la vera luce di ogni iniziativa e di ogni compito educativo delle nuove generazioni”. In questo senso, la Giornata Mondiale della Gioventù, nel suo complesso, appare come “un continuo e pressante invito a fondare la vita e la fede sulla roccia che è Cristo”, ragione per la quale conclude il Santo Padre, “le Giornate della Gioventù non sono riti convenzionali, ma eventi provvidenziali, occasioni per i giovani di professare e proclamare sempre più gioiosamente la loro fede in Cristo. Stando insieme possono interrogarsi sulle loro aspirazioni più profonde, sperimentare la comunione con la Chiesa, impegnarsi nel compito urgente della nuova evangelizzazione”[7]. 7] In altre parole, la GMG è un incontro di giovani per professare e proclamare la loro fede in Cristo, per vivere la comunione con la Chiesa e per impegnarsi nell’evangelizzazione.

Insomma, don Américo Manuel Alves Aguiar è un ignorante, un bugiardo o un mercenario della fede, o tutte queste cose insieme, indegno della dignità del cardinalato, la cui missione è articolare, sostenere e supportare la vita di fede nella Chiesa, non mentire e prostituire la verità per compiacere i suoi padroncini.
Ma il Vaticano di Bergoglio non sta forse diventando sempre più, a tutta velocità e senza pause, una parodia di “Chiesa”, in cui un cardinale appena arrivato può espellere Cristo da un’attività ecclesiale evangelizzatrice o un altro può negare che l’Eucaristia domenicale sia il centro e il fondamento della vita della Chiesa? [8].
2. L’avallo pontificio del disprezzo di Cristo
Com’è possibile che un simile reato possa verificarsi ai vertici della Chiesa istituzionale? Il problema è che il capo del Collegio dei Cardinali Pappagalli ha avallato il progetto delirante che abbiamo descritto. Il prelato portoghese “non si è tagliato fuori”, ma in realtà aveva e ha l’appoggio delle più alte gerarchie, come dimostra il video-messaggio che pochi giorni fa il Vescovo di Roma ha rivolto ai giovani che parteciperanno o avrebbero partecipato alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù[9]. 9] Perché nella cerchia di amici di don Jorge Mario questo può avvenire solo con il suo avallo.

In questo messaggio, il Vescovo di Roma inizia parlando delle crisi che hanno colpito il mondo negli ultimi anni – pandemia, economia, guerra in Ucraina – [senza alcun accenno al genocidio planetario dell’aborto – 75 milioni di bambini non nati uccisi ogni anno -, alla concentrazione della ricchezza in pochissime mani, all’invecchiamento della popolazione mondiale], esorta i giovani a celebrare un evento che sia “giovane, fresco, vivace, forte, creativo”, perché perché la Giornata abbia successo e non vada male, i giovani devono essere “poeti”. Altrimenti, “la Giornata andrà male”.
E dov’è Gesù Cristo? Purtroppo il Vescovo di Roma si è dimenticato di citarlo e di renderlo presente, come ha fatto in altri videomessaggi che ha inviato per invitare ed entusiasmare i giovani[10]. Insomma, don Jorge Mario è “fedele” al suo slogan di proibire il proselitismo, cioè la conversione a Gesù Cristo come prodotto dell’azione evangelizzatrice, perché per lui “evangelizzare” significa testimoniare Cristo e irradiarlo attraverso le nostre belle azioni, che l’altro veda in me il bene che sono perché ho fede, ma accettando e rispettando la diversità dell’altro, che è diverso da me (?????).

Nessuna evangelizzazione delle culture, come diceva San Giovanni Paolo II; nessuna promozione del dialogo tra ragione e fede, per mostrare che la Verità ultima di ogni conoscenza e azione morale è Dio fatto uomo in Gesù Cristo, in unità con lo Spirito Santo, come insegnava Benedetto XVI. No, per don Jorge Mario “evangelizzare” è “mostrare”, mentre convertire è “proselitizzare”, con le scuse per il barbaro neologismo che ho appena inventato, in stile bergogliano.

Ma con questo colpo di mano contro Gesù Cristo il nostro caro pontefice connazionale non solo tradisce il comando del Signore stesso che ha affidato alla sua Chiesa la missione di annunciare e predicare la Buona Novella per eccellenza, il Vangelo – proclamare che Gesù è il Signore, κυριος/Dominus[11] (Rm 10, 9); Fil 2, 11)-, ma tradisce anche se stesso, poiché nell’omelia pronunciata nella Messa che celebrò il giorno dopo l’elevazione al pontificato affermò esplicitamente, commentando l’atteggiamento di Simon Pietro nel passo evangelico letto da Mt 16, 13-28, che: “Lo stesso Pietro che ha confessato Gesù Cristo, gli dice: Tu sei il Messia, il Figlio del Dio vivente. Io ti seguo, ma non parliamo della croce. Non c’entra niente. Ti seguo in un altro modo, senza la croce. Quando camminiamo senza la croce, quando costruiamo senza la croce e quando confessiamo un Cristo senza la croce, non siamo discepoli del Signore: siamo mondani, siamo vescovi, preti, cardinali, papi, ma non discepoli del Signore. Vorrei che tutti noi, dopo questi giorni di grazia, avessimo il coraggio, proprio il coraggio, di camminare alla presenza del Signore, con la croce del Signore; di costruire la Chiesa sul sangue del Signore, versato sulla croce; e di confessare l’unica gloria: Cristo crocifisso. E così la Chiesa andrà avanti.

È evidente che, stando alle sue stesse parole, con le sue azioni attuali, don Jorge Mario ha mondanizzato e sta mondanizzando sempre più la Chiesa di Cristo, che non è più nel mondo ma si sta trasfigurando in una Chiesa immonda, non più Corpus ma porcus.
Tradendo se stesso, il Vescovo di Roma ignora il saggio consiglio di Nostro Signore Gesù Cristo: “Nessuno può servire due padroni, perché odierà l’uno e amerà l’altro, oppure sarà devoto all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e il denaro” (Mt 6, 24).
La prova è sotto gli occhi di tutti: per servire i Rothschild, i Biden, i Clinton, i Soros, i Draghi, i Pelosi, le Bonino, don Jorge Mario fa tacere il nome di Gesù Cristo e dice ai suoi pappagalli di stare zitti. Giuda Iscariota si è pentito del suo tradimento. Cosa farà il pontefice che costruisce ponti fuori dalla Chiesa e crepe incolmabili al suo interno? Chiede sempre alla gente di pregare per lui. Per cosa?
José Arturo Quarracino
20 luglio 2023

[1] Se puede leer un análisis de esta maniobra y su proyección posible en la entrevista que concedió el arzobispo Carlo Maria Viganò a Aldo Maria Valli, en “Entrevista a Carlo Maria Viganò / “¿El próximo conclave? Una provocación. Bergoglio quiere crear las condiciones de un cisma. Fernández es a Bergoglio como Zelenskyj a Biden”, publicada en español en https://gloria.tv/post/Yaew8hBZ8YJG6LFXk6n4jd2QF

[2] Para conocer en detalle este proceso, ver “Abominación de la desolación en el Vaticano”, en https://gloria.tv/post/c4u9SeFNGKUH4PBhAh8Weyh1F

[3] Ver “Francisco sin más velos. Un análisis de sus últimos nombramientos”, en https://gloria.tv/post/8pFMWEjcGos1AwgTHAvTodrSj

[4] En https://www.aciprensa.com/noticias/futuro-cardenal-aguiar-desde-lisboa-2023-no-queremos-convertir-a-jovenes-a-cristo-21464

[5] Ibidem.

[6] “Alocución al Colegio cardenalicio, a la Curia y a la Prelatura romana por los saludos de Navidad” (20 de diciembre de 1985).

[7] San Juan Pablo II, Carta con motivo del seminario de estudios sobre las Jornadas Mundiales de la Juventud (8 de mayo de 1996).

[8] Ver https://www.religiondigital.org/opinion/Monsenor-Victor-Manuel-Fernandez-personas-ayuda-presencia-iglesia-emergencia-coronavirus-virtual-sacramentos-muerte-argentina_0_2226377348.html

[9] Cf. en https://gloria.tv/post/FaMGTRSVNtQw13u1QAoGwJCVw 

[10] En y en Papa Francisco: Jóvenes prepárense para la JMJ.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.