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Mini stop allo stuprazionismo
COSMOS1:
un colpo alla botte, un colpo al cerchio
ammettere ciò che è innegabile, mantenere le posizioni
accusare i giudici di sessismo, ma nello stesso tempo proporsi di abolire il patriarcato (ma quale?)
http://www.osservatoriosullalegalita.org/10/note/07lug3/2311donneviol.htm
--- Citazione ---Diritti : Carfagna sbaglia su stupro e Corte Costituzionale
di Mauro W. Giannini
"Critiche alle reazioni della ministra Mara Carfagna sulla decisione della Corte Costituzionale che permette misure cautelari alternative al carcere per i reati sessuali. Per i Giuristi Democratici, si tratta di reazioni"inutili e ancora una volta espressione della politica del Governo Berlusconi che cerca di stravolgere i principi fondamentali del nostro ordinamento con la legislazione dell’emergenza", mentre le donne si aspettano "non vendetta, ma protezione, e il ritorno a una vita libera dalla violenza. Questo è diritto fondamentale che lo Stato ha l’obbligo di garantire sì, ma con gli strumenti adeguati." Infatti, "Prevedere per legge la misura cautelare più gravosa, quella della custodia in carcere, come obbligatoria, vuole solo rassicurare la collettività ma di fatto non tutela davvero chi è vittima di questa tipologia di reati, che spesso si ritrova da sola ad affrontare le fasi del processo e quelle successive."
"Si deve prendere atto - ammettono i Giuristi democratici - che in Italia c’è un diffuso clima culturale sessista che permea non solo chi commette questi reati, ma qualche volta anche chi è chiamato a decidere sugli stessi. Tuttavia non si può pensare che il problema si risolva prevedendo la carcerazione come obbligatoria: il problema è culturale, e si risolve da un lato decostruendo gli stereotipi patriarcali sul ruolo della donna all’interno della società, e dall’altro con una adeguata formazione dei magistrati. Anziché imporre ai magistrati la carcerazione obbligatoria dell’indagato è decisamente più opportuno provvedere alla formazione specifica delle forze dell’ordine e della magistratura affinché venga garantita la protezione delle vittime di tali reati, con un uso adeguato di tutte le misure cautelari previste dal nostro ordinamento. Questo richiede molte più risorse ovviamente, forse è per questo che nessuno ha il coraggio di parlarne".
Il presidente dell'Osservatorio sula legalita' e sui diritti Onlus, Rita Guma, sottolinea che "l'Osservatorio ha sempre sottolineato l'incostituzionalita' della custodia cautelare obbligatoria per i soli sospettati di reati di violenza sessuale, sia per l'aspetto dell'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge (Art 3 Cost) sia per l'elementare considerazione che la pena non puo' essere inflitta al semplice sospettato, aspetto valido per qualsivoglia indagato". Guma spiega infatti che "la custodia cautelare deve essere somministrata con molta cautela e solo nei casi di effettiva necessita' (possibile fuga, inquinamento delle prove o reiterazione del reato)".
"Anche se ovviamente, a differenza di altri che stanno alternativamente dalla parte delle vittime o di quella dei presunti colpevoli o addirittura dimenticano le prime a favore dei soli diritti dell'indagato o dell'imputato, l'Osservatorio da' una grande importanza alle gravi conseguenza riportate dalle donne vittime di violenza - ha spiegato Guma - e reputa una ulteriore violenza infliggere a chi sia semplicemente sospettato di aver violentato una donna la privazione della liberta'. Non dimentichiamo i casi - anche abbastanza recenti - in cui si e' poi dimostrata grazie al DNA l'estraneita' allo stupro delle persone che erano state riconosciute quali autori del delitto dalle vittime, in conseguenza di semplici somiglianze. Quelle persone hanno trascorso ingiustamente diversi giorni in prigione, per giunta sospettate di reati odiosi che gli stessi carcerati riconoscono come tali".
"Non soltanto, quindi, continuiamo a ritenere che debba essere il magistrato, valutate le circostanze e i rischi dello specifico caso, a comminare la carcerazione preventiva per qualsiasi reato, ma - come abbiamo sempre sottolineato - la custodia cautelare non dovrebbe avere i caratteri della pena, cioe' dovrebbe svolgersi in strutture diverse dalle carceri". Quanto al governo, "non dimentichiamo quante vesti stracciate e quante accuse ai magistrati da parte dell'attuale maggioranza ogni volta che qualche 'colletto bianco' in carcerazione preventiva si e' tolto la vita - conclude Guma - mentre per reati che si presume commessi da extracomunitari e sbandati (ma le statistiche dicono che non e' vero, solo che i reati di questo tipo commessi 'nei piani alti' restano in genere ben nascosti), ci si vorrebbe affidare a questa misura limitativa della liberta' ingiustificata e (per chi sia innocente) assolutamente ingiusta".
--- Termina citazione ---
COSMOS1:
va bè, va a finire che anche quando i maschi non sono colpevoli per default, è x fare un favore alle donne ...
http://www.julienews.it/notizia/cronaca/lo-stupro-delle-vittime-degli-stupratori/52505_cronaca_2.html
--- Citazione ---24/07/2010, ore 19:13
Lo stupro delle vittime degli stupratori
di: Antonio Rispoli
C'è stato un articolo alcuni giorni fa che mi ha fatto fare letteralmente un salto dalla sedia. Non per la notizia in sè, ma perchè tutti coloro che l'hanno trattata - io ho letto almeno 10 quotidiani nazionali con largo pubblico e visto tutti e sette i TG nazionali - l'hanno fatto in maniera distorta o ambigua.
La notizia è quella relativa ad una sentenza della Corte Costituzionale, che ha dichiarato contrario alla Carta un articolo di un decreto legge emanato nel 2009 e rapidamente convertito in legge, che vieta ai giudici di concedere misure cautelari alternative a coloro che sono accusati di stupro o di pedofilia. La maggior parte dei giornali ha titolato che erano state reintrodotte le misure cautelari alternative per stupratori e pedofili e ci sono stati molti che hanno sottolineato che si trattava di una decisione che favoriva gli stupratori. Non poteva mancare, in questo caso, la lacrimuccia per le povere vittime dello stupro, che non potevano avere giustizia.
Tale ricostruzione è completamente falsa. Vediamo perchè. Innanzitutto cominciamo da qualche necessaria spiegazione di come funziona la giustizia. Nel momento in cui una persona è accusata di un grave reato, può essere arrestata su richiesta del Pm e con il consenso del Gip e si possono decidere anche misure cautelari. Per poterle chiedere serve la presenza di almeno uno dei tre seguenti requisiti: 1) pericolo di reiterazione (cioè ripetizione) del reato; 2) pericolo di fuga; 3) pericolo di inquinamento delle prove. Cioè le misure cautelari servono ad impedire che l'imputato scappi, cancelli le prove contro di sè (magari corrompendo o intimidendo i testi) o commetta nuovamente dei reati. Naturalmente non basta che il Pm lo dica: deve portare prove o indizi che lo dimostrino e che convincano il Gip. A seconda di quanto il Pm è convincente, il Gip può decidere per la carcerazione preventiva (cioè la misura cautelare in carcere), per gli arresti domiciliari, per la firma dai Carabinieri in un apposito registro; o altre misure ancora. La differenza la fa la gravità del reato e degli indizi. Infatti in questa fase la persona è solo accusata, non ha ancora subito un vero processo; e l'esame del Gip è - codice alla mano - decisamente sommario. Quindi ci sono due esigenze contrapposte. Da una parte bisogna tutelare la collettività; dall'altra bisogna tutelare una persona che non è colpevole fino a sentenza. Di conseguenza il Giudice deve assegnare la misura cautelare che sia la più sicura possibile, ma anche la meno afflittiva possibile. Il carcere è dato solo nei casi in cui non ci sono altre possibilità.
Questo avviene in generale. Poi il governo fa un decreto legge che elimina tutte le misure alternative al carcere per le persone accusate di stupro e pedofilia. Insomma: o il carcere o niente. Il risultato è questo (le percentuali sono inventate, è solo per fare un esempio): prima del decreto legge, il 10% andava in galera, il 50% aveva altre misure cautelari e il 40% andava a casa; dopo il decreto legge il 10% va in galera e il 90% va a casa. Cioè tutti quelli che prima avevano misure cautelari che non erano il carcere - misure che comunque permettevano di avere un certo controllo sull'accusato - adesso andavano a spasso senza altro controllo. E quindi erano liberi di continuare a delinquere, in attesa del giudizio.
Con questa sentenza la Corte Costituzionale reintroduce invece la gradualità della misura cautelare anche per gli stupratori e i pedofili. Certo, lo fa per un criterio di equità, ma l'effetto è anche una maggiore tutela per le vittime delle violenze e per coloro che vittime ancora non sono e che bisogna impedire che lo diventino. Invece tutti i TG nazionali e i giornali hanno fatto passare l'idea opposta, che si trattasse di un favore ai delinquenti. In questo incentivati anche dalle dichiarazioni del Ministro delle Pari Opportunità Carfagna, che non aveva capito nulla e ha lanciato dichiarazioni molto gravi e molto false contro la Consulta. Tuttavia, come si fa a fare un errore del genere? Devo pensare che siano tutti in malafede? Mi appare strano. Hanno forzato tutti il titolo per ottenere audience? Ma il compito di un giornalista non è avere audience, è informare. In tutti i casi hanno dato l'articolo ad un novellino completamente a digiuno di diritto, per cui c'è stato il primo che ha riportato la versione sbagliata e tutti si sono gettati a fare il copia-coparella? Anche questo sarebbe disdicevole. Una cosa del genere è ammissibile nel giornale locale, ma i TG e i giornali nazionali come fanno a non avere una persona a Roma che possa prendere visione delle sentenze della Consulta con cognizione di causa? Il dubbio resta, ma le risposte che ho trovato sono una peggio dell'altra
Riproduzione riservata ©
--- Termina citazione ---
icarus.10:
Le "naziste a sud", per contestare queste sentenza della corte costituzionale, disoneste e mendaci quali sono, hanno imbrogliato le carte attraverso i loro soliti giochi di parole. Infatti, queste deficienti di vaginesikule vogliono far credere che la corte costizionale voglia vietare la custodia cautelare in carcere(cioè il Carcere Preventivo) per gli accusati di violenza sessuale. No, affatto!!! La corte costizionale,richiamandosi alla carta costizionale, la quale afferma che "l'imputatto non è colpevole sino alla sentenza definitiva", semplicemente ha contestato l' obbligo del carcere preventivo previsto dal "decreto anti stupri" formulato dal governo nel marzo 2009, non già che il giudice non possa emettere un provvedimento di custodia cautelare in carcere per un accusato di violenza sessuale.
In poche parole, se l'obbligo del carcere preventivo non è previsto per nessun reato, nemmeno per omicidio volontario e strage, perchè invece deve essere previsto per i reati sessuali? Questo è il succo di questa sentenza della corte costizionale.
beta:
--- Citazione ---Le "naziste a sud", per contestare queste sentenza della corte costituzionale, disoneste e mendaci quali sono, hanno imbrogliato le carte attraverso i loro soliti giochi di parole.
--- Termina citazione ---
ringrazio icarus e tutti quelli che hanno il coraggio di leggere le nazi a sud e di documentarci, io di solito vomito alla terza riga che leggo.
Jason:
--- Citazione da: beta - Luglio 27, 2010, 23:25:46 pm ---ringrazio icarus e tutti quelli che hanno il coraggio di leggere le nazi a sud e di documentarci, io di solito vomito alla terza riga che leggo.
--- Termina citazione ---
Io no, perchè se vogliamo combattere il nazifemminismo, non dobbiamo aver paura nè dobbiamo vomitare, ma essere preparati , e freddi al punto giusto.
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