In rilievo > Una risata vi sommergerà
Il mondo di Stampa e Repubblica
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Vicus:
Salar de Uyuni:
Ho letto quel trafiletto.
Alain Elkann non ha fatto un discorso del tutto sbagliato.
Ha detto grossomodo le stesse cose di Blondet in selvaggi col telefonino.
Si è lamentato di dei villici tatuati con i phone.
Se ne è lamentato in modo inopportuno perché gli è mancata la riflessione che quello stato di demenza tipica di quei giovani è principalmente dovuto alla negligenza in cui la classe dirigente lascia la scuola pubblica si ritorce contro inesorabilmente anche la classe sociale che si vanta di Proust e della sua cultura.
Con la didattica a distanza, l'inebetimento da social, la trasformazione dell'università in zoo comunale i risultati sono quelli.
Giovani tatuati che parlano da bestie.
Ma è colpa della sua classe sociale e della sua generazione.
E adesso si, lo zoo si è riempito.
Ma se metti la dad e smantelli l'istruzione chi pretendi che gli tolga l'i phone e gli conceda Proust?
Vicus:
--- Citazione da: Salar de Uyuni - Luglio 25, 2023, 16:27:57 pm ---gli è mancata la riflessione che quello stato di demenza tipica di quei giovani è principalmente dovuto alla negligenza in cui la classe dirigente lascia la scuola pubblica si ritorcerà contro inesorabilmente anche la classe sociale che si vanta di Proust e della sua cultura.
--- Termina citazione ---
Blondet ha detto pure questo: anche la classe dirigente paga i guasti che fa alla collettività, nella persona dei suoi figli. Non sono pochi quelli che, dopo averla educata al nulla moderno si ritrovano la prole punkabbestia. E non da ieri, il fenomeno è cominciato nell''800 con la liquidazione di valori sociali fondanti da parte della classe dirigente. Blondet lo chiama (cit.) uno "svaccamento progressivo" della base come del vertice.
Elkann però non è credibile. Sempre Blondet cita l'infrollimento nel corso delle generazioni della nota famiglia, a partire dalla cocaina del nonno, che almeno riusciva gestire, ai noti incontrollati eccessi di Gianni e più ancora di Lapo.
Non è un caso che l'Italia l'abbiano risollevata (per poco) figli di gente modestissima, come Mattei, che si ritrovò contro o indifferente l'oligarchia industriale di allora, e che Pasolini nel '68 disse che i veri privilegiati e borghesi erano i contestatori figli di papà
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