In rilievo > Violenza Femminile: la violenza DELLE donne
giovane assassinato dalla propria ragazza (che però è libera e si gode la vita)
Marco21:
--- Citazione da: Frank - Agosto 16, 2023, 19:36:03 pm ---
Marco, questo è ciò che avevi scritto tre giorni fa, in risposta a Massimo (e poi a Vicus).
https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,18999.msg206680.html#msg206680
Non ti sembra di essere contraddittorio ?
Sai, io sapevo già, nel momento in cui l'hai postata, che la tua non era una risposta sincera.
--- Termina citazione ---
Ho solo cercato di comprendere al meglio possibile il vostro punto di vista. E confermo che ci sono elementi di verità. Avete ragione quando sostenete la necessità di imparare a difendersi. E' vero. Penso però che vi siate espressi male, o comunque in un modo infelice. Quasi infierendo su un morto. Ed è stato molto brutto. Non vedo contraddizione nelle mie parole.
Mi esprimo meglio su un particolare: la condanna del fatto avvenuto e delle responsabilità della donna, c'è stata solo DOPO la mia indignazione e quella di altri pochi utenti. Non è stata spontanea. Certo, meglio che niente. Ma le vostre prime parole, sono state di condanna dell'uomo morto, non della donna. Nessuna parola era stata detta sulla malvagità della donna in questione, ma anzi c'è stato un accanimento sul povero fesso suicida. E questo indica molte cose e fa riflettere. Poi avete corretto il tiro (e menomale! ).
--- Citazione da: Cassiodoro - Agosto 17, 2023, 13:54:41 pm ---
Ma tra cercare di fare punire una istigazione al suicidio o prevenire un suicidio io dedico le mie (poche) forze a prevenire i possibili suicidi, qualsiasi sia la causa di questi gesti contro se stessi.
--- Termina citazione ---
Certo, ma una cosa non esclude l'altra. Si tratta solo di spiegarsi meglio. E' stato detto che le colpe erano equamente distribuite, e che anzi, la colpa maggiore era proprio dell'uomo. Ma stiamo scherzando? Questo è stato detto. Che cosa dovrebbero pensare i famigliari di quel ragazzo, che chiedono giustamente giustizia, se leggessero questo forum? Poi per fortuna hanno tutti cercato di correggersi e lo apprezzo, come ho già scritto in post precedenti.
Vicus:
Non so a chi ti riferisca, ma ho scritto che la responsabilità ultima è stata dell'uomo, perché lui si è tolto la vita, non è stata lei a farlo se non in senso morale, metaforico ecc. ma NON materiale.
Se una donna sfascia una famiglia non possiamo incolpare la cattiva educazione, la società, il gatto morto da poco, l'eventuale cattivo carattere di lui, la depressione o il mestruo. E' LEI la prima responsabile. Non vedo perché per un uomo debba essere diverso
Marco21:
Quando ero ragazzino, proprio nella casa accanto alla mia, un uomo si impiccò. Da anni noi del vicinato, sentivamo i litigi, le urla e le continue aggressioni verbali della moglie nei confronti di lui. Una volta lui giustamente le rispose "tu avveleni anche l'aria che respiri".
Finchè una mattina, ci svegliammo con le urla della donna, che trovò lui sul terrazzo, impiccato. Dal terrazzo di casa mia, lo vidi..... nonostante i miei genitori abbiano cercato di dissuadermi dal vedere quella scena. Da ben prima che accadesse il fatto, la donna in questione, era già soprannominata "la strega".
So che il cattolicesimo giudica molto negativamente chi si suicida. Addirittura in passato, in alcuni casi è accaduto che non siano neppure stati celebrati i funerali per i morti suicidi.
Personalmente tendo invece a provare molta compassione per chi arriva a questo gesto. Perchè chi si toglie la vita, giunge ad una disperazione così grande che supera persino la paura della morte, che è la paura più grande che ci sia, insieme alla paura della sofferenza. Affinchè la disperazione superi addirittura la paura della morte, deve accadere qualcosa di terrificante nella mente di un essere umano. Una sofferenza inimmaginabile, qualcosa che distrugge completamente l'animo, in modo irrimediabile.
E spesso, chi giunge a queste sofferenze, sono proprio le persone più disadattate a questa società malata, quelle che non sono mai riuscite ad adeguarsi alla mediocrità delle idee e dei valori dominanti.
Per questo, secondo me, meritano moltissimo rispetto e compassione. E non giudizio. Il giudizio feroce invece lo meritano semmai i mostri che inducono gli altri al suicidio.
Gli uomini si suicidano quasi 4 volte di più, rispetto alle donne.
Vicus:
Veramente il divieto dei funerali esisterebbe ancora. Ecco cosa dice il Catechismo:
Il suicidio contraddice la naturale inclinazione dell'essere umano a conservare e a perpetuare la propria vita. Esso è gravemente contrario al giusto amore di sé. Al tempo stesso è un'offesa all'amore del prossimo, perché spezza ingiustamente i legami di solidarietà con la società familiare, nazionale e umana, nei confronti delle quali abbiamo degli obblighi. Il suicidio è contrario all'amore del Dio vivente.
Se è commesso con l'intenzione che serva da esempio, soprattutto per i giovani, il suicidio si carica anche della gravità dello scandalo. La cooperazione volontaria al suicidio è contraria alla legge morale.
Giusto avere compassione ma i suicidi di regola non si salvano. Fa riflettere una storia (vera ovviamente) del Curato d'Ars che era la compassione in persona. Una vedova pregava per il marito che si era lanciato dal ponte temendo che la sua preghiera fosse vana. Il Santo Curato d'Ars, che non la conosceva, senza neppure salutarla le disse: "Sii serena, tuo marito è salvo perché si è pentito mentre cadeva". In altre parole se non si fosse pentito, non si sarebbe salvato.
--- Citazione ---deve accadere qualcosa di terrificante nella mente di un essere umano. Una sofferenza inimmaginabile, qualcosa che distrugge completamente l'animo, in modo irrimediabile.
--- Termina citazione ---
Non necessariamente, tanti si uccidono per leggerezza e per capriccio, per sfidare la sorte (note le prove di "coraggio" in rete che culminano col suicidio) e mero nichilismo.
Non conviene sfidare la sorte perché dopo non c'è ritorno
Massimo:
Vedo che qui si continua a confondere la solidarietà con la responsabilità e la colpa morale. Quest'ultima è tutta della strega (l'ultimo caso qui citato). La solidarietà va tutta all'uomo evidentemente troppo sensibile o troppo fragile per reggere il rapporto con la stronza. Resta comunque la responsabilità dell'uomo che è tutta sua. Niente e nessuno lo costringeva a rimanere con la strega e con il veleno che essa sprizzava da tutti i pori e che lui respirava insieme all'aria intorno a lui. Niente e nessuno. Poteva o andarsene o cacciarla. Non ha fatto nessuna delle due cose. E' rimasto lì a fare la vittima finchè il ruolo della vittima gli ha reso la vita una semplice esistenza da vegetale e lui ha concluso che non valeva più la pena vivere così. Tagliare la corda, no? Mandarla affanculo, no? Mollarle due ceffoni ben assestati, no? Se le donne non vanno giustificate QUALUNQUE COSA FACCIANO (cosa che si fa dappertutto tranne qui, ma non qui) nemmeno un uomo va giustificato QUALUNQUE COSA NON FACCIA (cosa che qualcuno invece fa qui). Noi non siamo come le femministe che cercano sempre di assolvere il comportamento delle appartenenti al loro genere (rivelando così i loro autentici "desiderata", cioè creare per le donne una società che tolleri per loro anche i capricci), ma siamo maschi che non rifuggono dal senso di responsabilità. La vera differenza tra i sessi.
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