Autore Topic: giovane assassinato dalla propria ragazza (che però è libera e si gode la vita)  (Letto 7228 volte)

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Online Frank

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Io dico dai ragazzi chi non ha subito chi non si è in qualche modo abbassato in una relazione uomo donna scagli la prima pietra.
Io non vi credo se fate i duri.
Magari lo siete anche, ma di sti tempi, subisci comunque anche se sei Schwarzenegger.
Perché?
Non lo so.
Ma se siamo su questo forum è perché evidentemente riteniamo che le cose se proprio non vogliamo usare il termine vittima, non siano a nostro vantaggio, per usare un eufemismo.
E allora importante avere pietà e solidarietà per chi cede e sanzionare chi se ne approfitta.


Anche in questo caso non hai letto attentamente.
Questo è ciò che ho scritto in un commento precedente.

Citazione
Ascolta, nessuno in questo forum ha mai sostenuto di essere parente di superman, tantomeno di non aver mai avuto rogne con l'altro sesso.
Non si nasce "imparati" (cioè "maestri"), lo si diventa nel tempo, con l'esperienza, che qualcuno definisce "la somma delle fregature".



Il che, tradotto, sta a significare che le inculate le abbiano prese un po' tutti, compreso il sottoscritto.
Solo che nel mio caso risalgono a molto tempo fa, quando ero giovane.
Non a caso, circa 10 anni fa, scrissi che mi ero iscritto in questo forum per "motivi catartici" e non perché credessi a una soluzione dell' irresolubile questione maschile.


Citazione
Ma se siamo su questo forum è perché evidentemente riteniamo che le cose se proprio non vogliamo usare il termine vittima, non siano a nostro vantaggio, per usare un eufemismo.

Ascolta, a livello sociale e legale siamo cittadini di serie B; su questo non ci piove.
Ma che tu ci creda o meno (il che non mi interessa) nei rapporti con l'altro non sono affatto una vittima.
E' un discorso che nel mio caso non sta né in cielo né in terra, soprattutto oggi, anno 2023, all' età di 52 anni.


Offline Marco21

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Osservando questa discussione, non posso non pensare a un fatto importante: che mentre noi uomini siamo sempre a discutere e non riusciamo quasi mai ad esprimere una voce comune, le donne invece sono quasi "uno Stato nello Stato". Sono unite tra di loro (e contro di noi), a prescindere, per il solo fatto di essere donne. Sui social, si auto-elogiano in quanto donne, e scrivono post rivolgendosi esclusivamente a donne, puntando il dito sempre contro gli uomini, a volte velatamente, altre volte in modo ripugnante, ma senza che nessuno si scandalizzi.

Le donne sono sempre unite, a prescindere. Ed è questa la loro diabolica forza.

Online Frank

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Esatto. Sono d'accordo. E' quel che cercavo di dire nei post precedenti.

Frank, Massimo, Vicus, guardate, io capisco il vostro punto di vista e penso abbiate ragione, seppur parzialmente. Del resto, chi ha concesso tutta questa libertà alle donne? Chi ha concesso loro tutti i benefici legali di cui godono in quest'epoca? Ovviamente noi uomini. Abbiamo la terribile colpa, di aver liberato le streghe, dalla "prigione" in cui i nostri avi, saggiamente le avevano confinate.

Eppure siamo molto più forti fisicamente, e se ci fosse una guerra tra noi e le donne, la vinceremmo all'istante. Ma purtroppo è una guerra mentale, nella quale entrano in gioco tantissimi fattori e debolezze esistenziali. Il potere delle donne, si basa sul nostro desiderio.

Se smettessimo di desiderarle e le vedessimo senza la distorsione dovuta al desiderio, ci farebbero talmente tanto schifo, che perderebbero ogni potere su di noi. 


Marco, io son lo stesso uomo che da tempo sostiene che agli uomini piacciono molto di più le femmine, di quanto a quest' ultime piacciono gli appartenenti al sesso maschile.
I primi sono poligami, le seconde ipergamiche.
Tutto il resto è consequenziale, compresi i celibi involontari e la prostituzione femminile (vecchia di millenni), che esiste e può esistere solo grazie a quell' asimmetria.
Se tra i due sessi ci fosse una "parità di attrazione", non ci troveremmo qui a fare questi discorsi, che tra l' altro, nella vita di tutti i giorni, è praticamente impossibile ascoltare.


Citazione
Si potrebbe quindi anche dire, che il vero nemico non è la donna, ma il desiderio. Il nostro vero nemico dunque, è dentro, come affermano i mistici.


Il vero nemico è madre natura; ergo, la lunga storia evoluzionistica che la specie umana si porta dietro e che non è possibile cancellare in pochi decenni.

--------------

Leggi queste parole di Rino Barnart.

https://altrosenso.wordpress.com/2020/02/17/lera-degli-sprovveduti-i-maschi/

Citazione
L’Era degli sprovveduti: i maschi
…è solo un’ipotesi
C’è chi ha periodizzato la storia in 4 grandi Età.

Quella Mitologica durata decine di migliaia di anni, fino al sorgere delle grandi religioni che hanno formato il mondo antico con la loro età Teologica.

La terza sarebbe stata quella Ideologica, durata pochi secoli e chiusasi con la fine dell’idea di Rivoluzione. A questa seguirebbe l’età Psicologica, nella quale staremmo entrando in questi decenni.

Molti elementi inducono a dar credito a questa prospettiva e molti altri suggeriscono che essa sia, delle quattro, quella meno confacente alla polarità maschile, non sia un prodotto maschile e trovi gli uomini del tutto spiazzati.

Chi è proiettato da madre natura verso l’esterno, verso il cosmo, non può al tempo stesso essere orientato verso l’interno, attento alle dinamiche interiori. Sue e altrui, dei singoli e dei gruppi.

Questa quarta Età, se fosse, sarebbe allora di polarità femminile. Una stagione storica dalle forme e dalla durata imprevedibili, di fronte alla quale la massa maschile minaccia di essere del tutto sprovvista di strumenti di comprensione e di azione. Spiazzata e spaesata, disorientata e confusa.

Un altro mondo mai visto e, per gli uomini, impensabile. Sconcertante.

E’ un’ipotesi. Scartarla a priori potrebbe rivelarsi un errore. Qui siamo in bilico tra un abbaglio e uno sbaglio, giacché…

…può non essere, ma potrebbe essere davvero…

Online Frank

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Osservando questa discussione, non posso non pensare a un fatto importante: che mentre noi uomini siamo sempre a discutere e non riusciamo quasi mai ad esprimere una voce comune, le donne invece sono quasi "uno Stato nello Stato". Sono unite tra di loro (e contro di noi), a prescindere, per il solo fatto di essere donne. Sui social, si auto-elogiano in quanto donne, e scrivono post rivolgendosi esclusivamente a donne, puntando il dito sempre contro gli uomini, a volte velatamente, altre volte in modo ripugnante, ma senza che nessuno si scandalizzi.

Le donne sono sempre unite, a prescindere. Ed è questa la loro diabolica forza.

Anche questa è una storia vecchia, evidenziata già in passato da alcuni pionieri della QM,

Le femmine conoscono la cosiddetta "solidarietà di genere"; gli uomini no.
Inoltre (e qui mi ripeto) alle femmine non frega nulla degli uomini in quanto tali; a loro interessa l'utilità o meno che i suddetti possono avere nei loro confronti.
A questo aggiungiamo che solo una ristretta minoranza di uomini esercita una reale attrazione verso di loro e il cerchio si chiude.
Non per niente mi viene sempre da sorridere ogni volta che sento parlare di "femmine innamorate".
Quelle che vediamo oggi altro non sono che le femmine "allo stato brado", quindi come sono veramente, senza più limiti né regole.

Offline Vicus

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Salar, Marco, l'unico errore nei vostri ragionamenti è che li applicate a uno che ha posto in essere comportamenti completamente folli. Di questo passo dovremo esprimere solidarietà con chi si crede Napoleone.
A questi soggetti non si può applicare il topos "si è tolto la vita per amore" perché come quello dell'arto menzionato da Salar, entrano in gioco fattori aberranti impossibili da assimilare a dinamiche affettive normali.
Al massimo si può avere compassione per la sua condizione, ma "si è tolto la vita per amore" proprio non ci sta.
Ma anche nei casi in cui ciò avviene è un comportamento poco intelligente, poco razionale: primo perché oltre alla vita terrena ti giochi anche l'altra (anche se non ci credi); poi perché perdi la vita per una imbecille, anche se non ti chiede di gettarti tra i rovi.
L'amore è scomparso dal genere umano e volerlo vedere in queste galline è imbecillità. Al massimo sono capaci di amare un cane, o di infatuarsi per un galeotto tatuato, ma quello non è amore ma una forma sub-umana, è il caso di dire animalesca di attaccamento.
Parlando di solitudine: l'ultima donna che ho mollato (sapendo e dicendo che sarebbe stata proprio l'ultima) mi disse che avevo l'aria felice come a una festa. Certo che la soltudine può essere dura (ma non sempre), ma le donne oggi sono un tale peso, e aumentano talmente il senso di solitudine che allontanarle è un sollievo indescrivibile, come togliersi la proverbaile scarpa stretta.
Come mai la solitudine maschile sarebbe così dura e quella femminile no?
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Marco21

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Le femmine conoscono la cosiddetta "solidarietà di genere"; gli uomini no.
Inoltre (e qui mi ripeto) alle femmine non frega nulla degli uomini in quanto tali; a loro interessa l'utilità o meno che i suddetti possono avere nei loro confronti.
A questo aggiungiamo che solo una ristretta minoranza di uomini esercita una reale attrazione verso di loro e il cerchio si chiude.
Non per niente mi viene sempre da sorridere ogni volta che sento parlare di "femmine innamorate".
Quelle che vediamo oggi altro non sono che le femmine "allo stato brado", quindi come sono veramente, senza più limiti né regole.
Sono d'accordo su tutto, tranne su questo estratto di Rino Barnart che hai citato:


Citazione
Chi è proiettato da madre natura verso l’esterno, verso il cosmo, non può al tempo stesso essere orientato verso l’interno, attento alle dinamiche interiori. Sue e altrui, dei singoli e dei gruppi.

Questa quarta Età, se fosse, sarebbe allora di polarità femminile. Una stagione storica dalle forme e dalla durata imprevedibili, di fronte alla quale la massa maschile minaccia di essere del tutto sprovvista di strumenti di comprensione e di azione. Spiazzata e spaesata, disorientata e confusa.

A me pare che chi ha difficoltà a guardarsi dentro e a cogliere le dinamiche interiori, siano proprio le donne, schiave delle loro emozioni, prive totalmente di consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni. Prive di lungimiranza e focalizzate sull'immediato godimento degli aspetti più materiali dell'esistenza. Questa storia che le donne siano più introspettive degli uomini, è davvero una gran stupidaggine.

Lo disse il filosofo Friedrich Nietzsche

Citazione
Le donne sembrano esseri sentimentali, gli uomini lo sono. Gli uomini sembrano esseri crudeli, le donne lo sono.

Offline Marco21

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Salar, Marco, l'unico errore nei vostri ragionamenti è che li applicate a uno che ha posto in essere comportamenti completamente folli.


Folle lo hanno fatto diventare. Non lo è diventato per scelta. Le donne possono far impazzire, possono distruggere un uomo totalmente. Ciò che può fare una donna, se vuole, è davvero mostruoso ed inesprimibile a parole. Questo è quello che sfugge a molti.

Citazione
Come mai la solitudine maschile sarebbe così dura e quella femminile no?

Perchè le donne non sono quasi mai sole. Sono sempre circondate da altre donne, si supportano a vicenda e sono sempre aiutate dalla società in quanto "donne", quindi vittime a prescindere. Sin da giovanissime, ben sapendo di non valere niente, si circondano di tantissime amiche, con cui "sommare" i pochi neuroni che hanno in testa, perchè sanno bene di non poter contare su sè stesse, perchè non valgono nulla. Quindi preferiscono rapporti anche falsissimi con amiche, rispetto al restare da sole. 
Noi uomini invece contiamo molto di più su noi stessi, e non tolleriamo la falsità come invece fanno le donne, che ci sguazzano. Quindi tendiamo più spesso a tagliare i rapporti basati su falsità. Le donne sono vere e proprie opportuniste. Noi lo siamo molto meno.

Una volta una donna me lo disse chiaro e tondo

Citazione
"io cerco di avere tanti amici, così nel momento del bisogno posso sfruttarli"
.

E lo disse come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Offline Salar de Uyuni

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Salar, Marco, l'unico errore nei vostri ragionamenti è che li applicate a uno che ha posto in essere comportamenti completamente folli. Di questo passo dovremo esprimere solidarietà con chi si crede Napoleone.
A questi soggetti non si può applicare il topos "si è tolto la vita per amore" perché come quello dell'arto menzionato da Salar, entrano in gioco fattori aberranti impossibili da assimilare a dinamiche affettive normali.
Al massimo si può avere compassione per la sua condizione, ma "si è tolto la vita per amore" proprio non ci sta.
Ma anche nei casi in cui ciò avviene è un comportamento poco intelligente, poco razionale: primo perché oltre alla vita terrena ti giochi anche l'altra (anche se non ci credi); poi perché perdi la vita per una imbecille, anche se non ti chiede di gettarti tra i rovi.
L'amore è scomparso dal genere umano e volerlo vedere in queste galline è imbecillità. Al massimo sono capaci di amare un cane, o di infatuarsi per un galeotto tatuato, ma quello non è amore ma una forma sub-umana, è il caso di dire animalesca di attaccamento.
Parlando di solitudine: l'ultima donna che ho mollato (sapendo e dicendo che sarebbe stata proprio l'ultima) mi disse che avevo l'aria felice come a una festa. Certo che la soltudine può essere dura (ma non sempre), ma le donne oggi sono un tale peso, e aumentano talmente il senso di solitudine che allontanarle è un sollievo indescrivibile, come togliersi la proverbaile scarpa stretta.
Come mai la solitudine maschile sarebbe così dura e quella femminile no?

Se io la dico tutta,  se parlo con amici, se le donne stesse si aprono e tossiscono qualcosa di vero, il movente primo della durata di determinate relazioni, da ambo le parti è la paura della solitudine.
Con alcune differenze importanti, perché si le donne sanno di poter contare su una bassa manovalanza di sostituti e surrogati, ma le più intelligenti arrivano addirittura al concetto chiave:
" che senso ha che lo cambio che tanto ne trovo uno uguale "?
In una donna stupida la possibilità di cambiare per uno uguale è una autorizzazione a fare e farsi inutilmente del male.
Una donna intelligente coglie la dinamica spinosa della questione: " siamo noi a selezionare quel tipo di donna o di uomo, ergo abbiamo delle famose dinamiche interiori che ci spingono verso quel tipo di donna quel tipo di uomo" ergo a che serve un vaffanculo o uno schiaffo se tanto poi me ne riprendo una uguale?"
E quelle coppie vanno avanti.
E di cosa?
Della paura no solo della solitudine, da ambo le parti, ma di rivivere da capo sempre le solite cazzo di situazioni come una punizione dantesca.
Ora so di persone che hanno cambiato e sono andate verso il meglio.
Ma so anche che i vaffanculo rischiano di essere te che seghi il ramo su cui sei seduto.
La questione va riassunta in:
Non è semplice non puoi giudicare.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Online Frank

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Sono d'accordo su tutto, tranne su questo estratto di Rino Barnart che hai citato:


A me pare che chi ha difficoltà a guardarsi dentro e a cogliere le dinamiche interiori, siano proprio le donne, schiave delle loro emozioni, prive totalmente di consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni. Prive di lungimiranza e focalizzate sull'immediato godimento degli aspetti più materiali dell'esistenza. Questa storia che le donne siano più introspettive degli uomini, è davvero una gran stupidaggine.

Lo disse il filosofo Friedrich Nietzsche

Ovviamente non è obbligatorio condividere le parole di Rino Barnart, ma resta sempre un fatto: ad interessarsi di certe tematiche e a trattare questi argomenti siamo quattro gatti.
E se questo accade è perché alla massa maschile frega meno di zero delle tematiche relative al femminismo e ai rapporti tra i due sessi.
Viceversa anche forum come questo non esisterebbero, perché non ce ne sarebbe bisogno.

Per esempio, quando cerco di trattare questi argomenti tra amici e conoscenti, nella quasi totalità dei casi mi scontro contro il nulla assoluto.
Assenza totale di idee fuori dagli schemi.
E se ascolto gruppi di uomini e donne che parlano di questi argomenti (esempio: al ristorante) non posso non notare che nella stragrande maggioranza dei casi gli uomini sono totalmente "disarmati" contro le femmine (oltre ad avere una mentalità da perdenti), che al solito dirigono l'orchestra e fanno il bello e il brutto tempo.

Questa impreparazione maschile, questa loro assenza di idee "forti", fuori dagli schemi politicamente corretti e non compiacenti, sta a dimostrare che gli uomini (come gruppo, non come singoli individui) non sono abituati a masticare questi argomenti, anche perché alla base c'è il totale disinteresse verso di essi.
Tutto il resto è consequenziale.

I maschi, già da ragazzini, avrebbero bisogno di figure maschili realmente autorevoli e consapevoli, che sappiano spiegargli e insegnarli come funzionano realmente le femmine e i rapporti tra i due sessi.

Offline Salar de Uyuni

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No, guarda, non ci siamo proprio.
Evidentemente non hai mai letto attentamente i miei commenti, dal febbraio 2014 ad oggi, perché altrimenti ti ricorderesti che il sottoscritto, a livello personale, è un fautore della legge del taglione. *
Il che, tradotto, sta a significare che a una tipa del genere potrei tranquillamente frantumare tutte le ossa.
Resta il fatto che non è accettando di tutto, da parte femminile, che si può instaurare una relazione.
Queste cose vanno dette e non occultate, per il "timore" di venire "accusati" di non essere empatici e solidali con chi è vittima di queste stronze di M.

----------------

* Da giovane ero anche un fautore della pena di morte e in casi particolari della tortura (esempio: un terrorista che mette una bomba in una metropolitana e non vuole dire dove ha nascosto l'ordigno), questo a prescindere dal sesso.
Dirò di più: in questo forum son stato l'unico a scriverlo.
Nessun altro si è mai sbilanciato al riguardo, tu compreso.

Frank mi sa che c'è un fraintendimento.
Io non sono a favore né della pena di morte né della tortura.
Della " depenalizzazione" dei ceffoni quello si.
Ritengo che ora ai sono sufficientemente lucido e cresciuto da non scandalizzarmi se qualcuno mi dice" le ho mollato un ceffone ".
Non solo non mi scandalizzo, anzi penso sia giusto.
È la misura del limite che manca alle donne e che a noi umani è data innanzitutto dal nostro corpo, ergo la donna va desacralizzata e riumanizzata, il suo corpo , non è quello di Dio, ,ma di un essere umano che caga piscia e si ecciti come me, che suda, e può costantemente morire e ammalarsi.
In molte donne questa cultura che non possono essere toccate crea un senso di onnipotenza che proprio le squilibra le porta a ignorare la realtà.
La realtà che la natura ha consegnato a noi certe chiavi di forza a loro certe altre in ragione dei nostri corpi.
Ergo io depenalizzerei anche la palpita di culto.
Perché?
Perché può insegnarle quello che loro cercano  di evitare a tutti i costi con bugie più o meno grosse:
Che sono umane.
Io ricordo che un trans una volta si è avvicinato e mi ha toccato il cazzo.
Ero in mezzo a una folla.
Lo ammetto non è stato il massimo, anzi è stato piuttosto triste.
Ma ho semplicemente preso quella mano e l'ho spostata.
Non mi sono sentito violato non ho sentito la necessità di gridare bhu bhu sono stato violentato.
Ne di denunciarlo.
Non ho gradito.
Ha fatto parte della merda quotidiana.
Anzi la dico tutta ho cercato di non offendere quel trans.
Sono un essere umano.
Guarda che strano posso toccare ed essere toccato...

Ora ripeto se io mi devo sbilanciare mi sbilancio e dico quello che penso.
Non sono uno che mena, ma ci sono situazione in cui la sberla la capisco perfettamente.
Tuttavia, si tratta di valvole di sfogo.
Oltretutto la massa maschile questi discorsi non li accetta.
Rispondono che loro sono contro  la violenza, pensando di dire chissà che cosa, di dire chissà quale verità,  bhe anch'io sono contro la violenza solo che non sono così ingenuo da vedere solo " alcune forme di violenza" e da non vederne altre, ma sopratutto io nel forum ho già criticato il concetto stesso di violenza che è intrinsecamente fuorviante.
Ma la massa maschile le recepisce queste cose?
E sopratutto noi siamo in una posizione di forza in cui possiamo sul serio permetterci il lusso di menare le mani e di dire quello che ci passa per la testa  (come appunto fanno le donne?).
Non credo quindi a sottolineare che le hai mollato un ceffone io ti rispondo hai fatto bene ma non devi rimarcare ad ogni volta che qualcuno gli va male con una donna.
Perché sei stato fortunato.
Se ti denunciava era una sequela di merda che altroché ceffoni.
Diciamo che l'oggetto della discussione non era questo.
L'oggetto della discussione è non se sia giusto assestare ceffoni, ma se in qualche modo noi non dovremo imparare ad avere pietà e solidarietà per gli uomini che vengono feriti da donne.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Online Frank

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I maschi, già da ragazzini, avrebbero bisogno di figure maschili realmente autorevoli e consapevoli, che sappiano spiegargli e insegnargli come funzionano realmente le femmine e i rapporti tra i due sessi.

Il problema, però, è che siamo circondati da cattivi maestri, oppure da uomini che non sono né buoni né cattivi maestri; semplicemente sono indifferenti, quindi non ne parlano e se ne parlano dicono sovente delle banalità, inconsapevoli come sono.
Un esempio che mi riguarda personalmente: mio padre (potrei dire lo stesso dei padri di molti miei amici e conoscenti), ormai ottantenne, che in tal senso è stato una figura inesistente.
Il mio rapportarmi con le femmine in gioventù, è stato una "navigazione a vista"; e son sicuro che questo discorso  vale per tantissimi altri uomini che non conosco.

Offline Salar de Uyuni

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Detto ciò che ho detto io dico che da un punto di vista di convenienza anche proprio logica di tipogia di società, a noi proprio l'unica strada che ci è data di percorrere ce l'hanno insegnata le femmine stesse.
Quella della vittima.
E' l'unica figura sacra riconosciuta dalla società e non si capisce per quale ragioni, gli uomini, anche avendo a disposizione tutti i crismi della vittima, si devono sentire dire in sostanza:
''Non sei una vittima sei semplicemente un debole.''
Ora se vale la logica della vittima, deve in qualche modo valere anche per gli uomini, se vale la logica di Darwin deve valere in qualche modo anche per le donne.
Se vale la logica della vittima per le donne e quella di Darwin per gli uomini, ecco quegli uomini dovrebbero riflettere che è questo il problema.
Non mi pare che per il momento siamo in grado di gestire i nostri limiti di specie in termini di Darwin.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

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Frank mi sa che c'è un fraintendimento.
Io non sono a favore né della pena di morte né della tortura.
Della " depenalizzazione" dei ceffoni quello si.
Ritengo che ora ai sono sufficientemente lucido e cresciuto da non scandalizzarmi se qualcuno mi dice" le ho mollato un ceffone ".
Non solo non mi scandalizzo, anzi penso sia giusto.
È la misura del limite che manca alle donne e che a noi umani è data innanzitutto dal nostro corpo, ergo la donna va desacralizzata e riumanizzata, il suo corpo , non è quello di Dio, ,ma di un essere umano che caga piscia e si ecciti come me, che suda, e può costantemente morire e ammalarsi.
In molte donne questa cultura che non possono essere toccate crea un senso di onnipotenza che proprio le squilibra le porta a ignorare la realtà.
La realtà che la natura ha consegnato a noi certe chiavi di forza a loro certe altre in ragione dei nostri corpi.
Ergo io depenalizzerei anche la palpita di culto.
Perché?
Perché può insegnarle quello che loro cercano  di evitare a tutti i costi con bugie più o meno grosse:
Che sono umane.
Io ricordo che un trans una volta si è avvicinato e mi ha toccato il cazzo.
Ero in mezzo a una folla.
Lo ammetto non è stato il massimo, anzi è stato piuttosto triste.
Ma ho semplicemente preso quella mano e l'ho spostata.
Non mi sono sentito violato non ho sentito la necessità di gridare bhu bhu sono stato violentato.
Ne di denunciarlo.
Non ho gradito.
Ha fatto parte della merda quotidiana.
Anzi la dico tutta ho cercato di non offendere quel trans.
Sono un essere umano.
Guarda che strano posso toccare ed essere toccato...

Ora ripeto se io mi devo sbilanciare mi sbilancio e dico quello che penso.
Non sono uno che mena, ma ci sono situazione in cui la sberla la capisco perfettamente.
Tuttavia, si tratta di valvole di sfogo.
Oltretutto la massa maschile questi discorsi non li accetta.
Rispondono che loro sono contro  la violenza, pensando di dire chissà che cosa, di dire chissà quale verità,  bhe anch'io sono contro la violenza solo che non sono così ingenuo da vedere solo " alcune forme di violenza" e da non vederne altre, ma sopratutto io nel forum ho già criticato il concetto stesso di violenza che è intrinsecamente fuorviante.
Ma la massa maschile le recepisce queste cose?
E sopratutto noi siamo in una posizione di forza in cui possiamo sul serio permetterci il lusso di menare le mani e di dire quello che ci passa per la testa  (come appunto fanno le donne?).
Non credo quindi a sottolineare che le hai mollato un ceffone io ti rispondo hai fatto bene ma non devi rimarcare ad ogni volta che qualcuno gli va male con una donna.
Perché sei stato fortunato.
Se ti denunciava era una sequela di merda che altroché ceffoni.
Diciamo che l'oggetto della discussione non era questo.
L'oggetto della discussione è non se sia giusto assestare ceffoni, ma se in qualche modo noi non dovremo imparare ad avere pietà e solidarietà per gli uomini che vengono feriti da donne.


Guarda che anche alzare le mani contro un uomo* comporta tutta una serie di problemi con avvocati, giudici e tribunali; idem se tocchi un minorenne, ma anche se prendi a calci un cane, che magari abbaia tutta la notte e non ti fa dormire...
Resta il fatto che in ambito momas (entità fantomatica) c'è una sorta di tabù ad evidenziare che quelli tra i due sessi sono principalmente rapporti di forza, di potere e non d'amore.
Quando scrivo questo non mi riferisco necessariamente ai muscoli, ma in primis alla personalità, che come era solito dire un maestro di pugilato di mia conoscenza, "la femmina deve subire" (mi riferisco alla personalità eh... poi è chiaro che se un uomo non ce l'ha son cazzi).
Perché i rapporti di forza cominciano proprio da lì, a livello mentale, quindi in base a ciò che dici, a come ti comporti con lei, che genere di atteggiamenti assumi, etc.
Le mani sono l'ultima soluzione, che può arrivare quando gli argini si sono rotti e il fiume è tracimato.


----------------

* Un paio di miei vecchi amici marchigiani, negli anni Novanta dovettero sborsare diversi milioni di vecchie lire per aver menato due uomini.
Uno di questi ne dovette tirar su dieci di milioni (gli aveva fratturato la mascella), che all' epoca erano tanta roba.

Online Frank

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Detto ciò che ho detto io dico che da un punto di vista di convenienza anche proprio logica di tipogia di società, a noi proprio l'unica strada che ci è data di percorrere ce l'hanno insegnata le femmine stesse.
Quella della vittima.
E' l'unica figura sacra riconosciuta dalla società e non si capisce per quale ragioni, gli uomini, anche avendo a disposizione tutti i crismi della vittima, si devono sentire dire in sostanza:
''Non sei una vittima sei semplicemente un debole.''
Ora se vale la logica della vittima, deve in qualche modo valere anche per gli uomini, se vale la logica di Darwin deve valere in qualche modo anche per le donne.
Se vale la logica della vittima per le donne e quella di Darwin per gli uomini, ecco quegli uomini dovrebbero riflettere che è questo il problema.
Non mi pare che per il momento siamo in grado di gestire i nostri limiti di specie in termini di Darwin.


Ora immagina di essere in un forum internazionale, dove scrivono uomini da tutte le parti del mondo, quindi da Ovest a Est; cosa credi ti risponderebbero ?
Quale credi sarebbe la risposta di un uomo russo o daghestano ?
Oppure cinese o coreano ?
Magari afgano o iraniano ?

Ma anche un greco o un albanese cosa replicherebbero ?
E un tedesco ?
Un francese ?
Uno spagnolo ?
Un portoghese ?
Credi condividerebbero le tue parole ?

Offline Salar de Uyuni

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Non mi interessa quello che dice uno che vive in Afghanistan e conosce la fame e la logica del se non usi le armi gli imperi non se ne vanno.
Lui sopravvive nel suo contesto io nel mio.
In mezzo al deserto, fuori dalla prigione o conforto della ''civiltà'', valgono altre regole e altre morali.
Non di certo quella della vittima.
Leggendo Lawrence d'Arabia ho compreso la morale degli arabi e dell'Islam, lui si è avvicinato ha imparato la ''logica del deserto''.
Cosa mi risponderebbe un arabo?
Che prima di tutto si deve difendere l'onore.
Ok.
Se però venisse qui nella ''civiltà'' se fosse sufficientemente intelligente proverebbe a fare quello che ha fatto Lawrence d'Arabia al contrario.
Proverebbe a capire.
Anche noi abbiamo il nostro deserto, ma è molto diverso dal loro, è il deserto anomico urbano.
Sono situazioni nuove, ci mettono in difficoltà, metteranno in difficoltà anche loro a momento giusto.
Anche i giapponesi prima facevano i samurai e poi...poi si sono in qualche modo ''adeguati'' e si sono ammalati di alcune malattie nostre cui si sentivano immuni.
Del giudizio di un Tuareg o di uno sciamano siberiano io non dico che non mi interessi, dico che non è molto utile se non cerca di capire.
E vale anche per noi uomini che parliamo italiano.
Se non ci sforziamo di capire partono solo giudizi tranchant.
Che sono inutili.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''