Autore Topic: la natura del femminismo oggi  (Letto 2985 volte)

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Offline mik

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la natura del femminismo oggi
« il: Luglio 23, 2010, 16:27:33 pm »
Femminismo e basaglismo,ruderi del sinistrese.Luigi De Marchi.
Venerdi' 9 maggio 2008

Si e' tenuto in questi giorni a Firenze un grande convegno intitolato "Donne in rivolta tra arte e memoria" che ha mobilitato molte delle leader femministe italiane e internazionali ma che,forse proprio per questo non e' andato oltre i luoghi comuni con cui,dagli anni '70,queste leaders hanno  prima distorto e poi seppellito la liberazione della donna.
.....E' un femminismo che ho definito "androfobo" non solo perche' esso tende a vedere nel maschio il colpevole di ogni nefandezza(esattamente come ha fatto con la femmina,per secoli,il clero cristiano e come fa tuttora il clero islamico) ma anche perche' fa rima con "idrofobo" e bene esprime l'aggressivita' patologica nei confronti del maschio.
......l'errore storico del femminismo androfobo,che ha condannato al fallimento quella che poteva essere la piu' grande rivoluzione della storia.Fu un errore imposto dal femminismo segregazionista americano arrivato in Italia all'inizio degli anni '70,che impresse una rovinosa svolta androfobica al Movimento Radicale di Liberazione della Donna,con Adele Faccio,Guido Tassinari,Gianni Tibaldi e pochi altri,avevamo fondato un periodico "la via femminile" il cui primo editoriale dichiarava:"Se il mondo ha qualche speranza di salvezza,questa speranza sta nelle mani delle donne".Ma l'apartheid sessuale americano travolse quella nostra intelligente e realistica impostazione ficcando il movimento delle donne in un vicolo cieco e facendone solo,o soprattutto,un trampolino per alcune dirigenti in cerca di potere e di successo.
Sul piano di massa,infatti,quella politica androfobica non poteva avere un futuro,e non l'ebbe,perche' era impossibile varare una rivoluzione sociale(come pretesero di fare le femministe "americane de Roma"all'Alberto Sordi)basandola sull'odio tra i sessi,cioe' sulla negazione d'un istinto biologico fondamentale qual'e' l'attrazione reciproca tra il maschio e la femmina.Cosi',dopo un successo effimero,la massa delle donne abbandono' il movimento femminista che,divenuto spesso una sorta di mafia lesbica,anziche' approdare alla piu' grande rivoluzione di tutti i tempi,scomparve nella sabbia come certi fiumi asiatici.
In questa miniaturizzazione del movimento femminista credo si possa leggere anche un'altra conferma dell'approccio psicopolitico al sociale.Come accennavo teste',il movimento femminista androfobo fini' per scimmiottare inconsapevolmente la rabbiosa misoginia del clero cristiano e islamico,che aveva per secoli indicato nella donna il "demonio dipinto",la "porta del diavolo" o il "vaso d'ogni corruzione".Il sessismo dei preti maschilisti e delle pretesse femministe,il razzismo nazista o il classismo comunista commettono tutti lo stesso errore:credere che il valore o il disvalore d'una persona dipenda dalla sua appartenenza all'uno o all'altro sesso,all'una o all'altra razza,all'una o all'altra classe sociale.Esso invece dipende solo dalla sua struttura di carattere,dalla sua personalita',dalla sua mentalita'.Per questo ci sono donne meravigliose e donne detestabili,uomini meravigliosi e uomini detestabili,neri meravigliosi e neri detestabili,operai meravigliosi e operai detestabili.Ricordo un bellissimo articolo pubblicato nel 1977 sulla rivista dell'Istituto Reich da una mia indimenticabile compagna e collaboratrice,Daniela Napoletano,che avevo conosciuto nella lotta comune presso il Movimento radicale di Liberazione della Donna:


"Insieme ad altre donne-scriveva Daniela-ascolto anch'io il discorso di una leader femminista.La voce al microfono alterna una sequela di luoghi comuni:"Tremate,tremate,le streghe son tornate!Il cazzo e' fascista..."In pochi minuti le parole svaniscono nella noia,ma resta il timbro della voce:aspro,violento,carico di odio,sopraffattorio.Penso tra me:"Basta!Questa e' il peggiore maschio della specie...Qui bisogna muoversi,bisogna reagire!" Clemenceau diceva che la guerra e' una cosa troppo seria per lasciarla fare ai generali.Io dico che la liberazione della donna e' una cosa troppo seria per lasciarla fare alle sue generalesse. E' tempo di convincere le donne a riprendersi la loro rivoluzione,a fermare quest'ondata di rancorosa violenza che viene da certi gruppi femministi".Parole di 31 anni fa ma ancora attualissime.

Sono passati piu' di trent'anni ma,mentre le dirigenze comuniste e fasciste hanno riconosciuto i loro rovinosi errori,quelle femministe restano spesso inchiodate ai loro dogmatismi arroganti come fanno,in questi giorni di celebrazioni della legge 180,le dirigenze basagliane.I ruderi pseudo-femministi e basagliani del sinistrese sopravvivono. aquanto pare,al crollo delle loro cattedrali.
Luigi De Marchi(classe 1937) e' psicologo,sessuologo e politologo.

Offline Fazer

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Re: la natura del femminismo oggi
« Risposta #1 il: Luglio 23, 2010, 18:02:07 pm »
con Adele Faccio,Guido Tassinari,Gianni Tibaldi e pochi altri,avevamo fondato un periodico "la via femminile" il cui primo editoriale dichiarava:"Se il mondo ha qualche speranza di salvezza,questa speranza sta nelle mani delle donne".Ma l'apartheid sessuale americano travolse quella nostra intelligente e realistica impostazione
 

Ma che vada al diavolo lui e la sua "intelligente e realistica impostazione", va... :mad:
Nemmeno il coraggio di chiudere il becco una volta capita l'entità della cazzata...
SVEGLIA!!! a contribuire a spianare la strada al nazifem sono state anche (soprattutto?) queste miopi prese di posizione, morto di sonno!!! "Se il mondo ha qualche speranza di salvezza,questa speranza sta nelle mani delle donne". Puah, e poi si lamenta di essere stato travisato, travolto, poverino....ma va a cagare ,va... :mad:
P.S. "psicologo,sessuologo e politologo"...se ha la vista lunga come in fatto di femminismo, i pazienti stanno freschi...

Offline mik

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Re: la natura del femminismo oggi
« Risposta #2 il: Luglio 23, 2010, 21:10:54 pm »
Ma che vada al diavolo lui e la sua "intelligente e realistica impostazione", va... :mad:
Nemmeno il coraggio di chiudere il becco una volta capita l'entità della cazzata...
SVEGLIA!!! a contribuire a spianare la strada al nazifem sono state anche (soprattutto?) queste miopi prese di posizione, morto di sonno!!! "Se il mondo ha qualche speranza di salvezza,questa speranza sta nelle mani delle donne". Puah, e poi si lamenta di essere stato travisato, travolto, poverino....ma va a cagare ,va... :mad:
P.S. "psicologo,sessuologo e politologo"...se ha la vista lunga come in fatto di femminismo, i pazienti stanno freschi...
E che dire allora di Warren Farrell,che e' stato per anni nel movimento femminista americano, uno dei primi organizzatori dei gruppi di uomini femministi,tanto apprezzato dal N.O.W. da essere l'unico uomo mai arrivato nel consiglio direttivo della principale organizzazione femminista d'America?E tutto questo all'interno di un movimento gia' chiaramente "androfobo" e sessista:le" colpe" di gioventu' di De Marchi al confronto sono bazzecole.Certo l'affermazione sulla natura "salvifica" della donna e' ridicola ma ben si inserisce nello spirito del tempo(i primi anni '70),quando molti intellettuali si aspettavano la redenzione dall'altro,fosse esso l'operaio o la minoranza etnica oppressa o i popoli del Terzo Mondo(o  la donna).

Perlomeno lui l'entita' del problema l'ha capito abbastanza in fretta,non appena il vero volto del femminismo ha cominciato a rivelarsi.
Inoltre,al di la' di alcune dichiarazione come questa,non ritengo che si possa mettere sullo stesso piano il tentativo di realizzare una autentica eguaglianza(non solo tra i sessi) con un movimento come quello femminista,le cui reali caratteristiche sono messe bene in evidenza sia da lui che dalla sua collega nel 1977.
Il suo essere psicologo lo ha aiutato in questo:per consuetudine professionale tende a non prendere per buona la facciata conscia della personalita',a non bersi ingenuamente solenni dichiarazioni di principio sulla parita',il rispetto,l'eguaglianza.Questo perche' e'ben consapevole della differenza(talvolta abissale) tra cio' che si pensa di essere e cio' che si e' realmente.
E' proprio la presa di coscienza di cosa sia realmente il femminismo da parte di uomini come De Marchi e Farrell-e anche di molte donne che sono state militanti nel passato e se ne sono allontanate-che puo' aiutare la gente a rendersi conto della natura intensamente sessista e totalitaria di questo movimento,invece di scambiarlo per qualcosa che non e' mai stato nella realta':un movimento per l'eguaglianza.
ciao

Offline Red-

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Re: la natura del femminismo oggi
« Risposta #3 il: Luglio 23, 2010, 23:52:32 pm »
Raga, Luigi De Marchi è un noto fanatico malthusiano, sostiene la causa del "rientro dolce" (sarebbe a dire che dobbiamo tornare ad essere pochi milioni di abitanti sul pianeta), in Italia, negli anni 70 sostenne un piano di "condizionamento culturale" volto a ridurre la popolazione manipolando, attraverso la cultura, i pensieri e la volontà della massa.
E' tutto scritto in internet e sul vecchio forum. Purtroppo non è fantasia, ma realtà.
Vi dò alcuni termini di ricerca:
rientro dolce
luigi de marchi + fotoromanzi
luigi de marchi + malthus


E' chiaro che uno come lui non potrà che sostenere il neofemminismo, al massimo ci si può aspettare una correzione di rotta per tenersi al passo coi cambiamenti e non sentirsi accusato, ma certo nn c'è da aspettarsi un vero pentimento. Costui in realtà, a mio personalissimo avviso, è un vero criminale.

Tutt'altro discorso vale per W. Farrell; i due personaggi, a mio avviso, non sono granchè accostabili sotto l'aspetto ideologico.
« Ultima modifica: Luglio 24, 2010, 00:11:23 am da Red- »
"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

Offline mik

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Re: la natura del femminismo oggi
« Risposta #4 il: Luglio 24, 2010, 00:37:52 am »
Raga, Luigi De Marchi è un noto fanatico malthusiano, sostiene la causa del "rientro dolce" (sarebbe a dire che dobbiamo tornare ad essere pochi milioni di abitanti sul pianeta), in Italia, negli anni 70 sostenne un piano di "condizionamento culturale" volto a ridurre la popolazione manipolando, attraverso la cultura, i pensieri e la volontà della massa.
E' tutto scritto in internet e sul vecchio forum. Purtroppo non è fantasia, ma realtà.
Vi dò alcuni termini di ricerca:
rientro dolce
luigi de marchi + fotoromanzi
luigi de marchi + malt


E' chiaro che uno come lui non potrà che sostenere il neofemminismo, al massimo ci si può aspettare una correzione di rotta per tenersi al passo coi cambiamenti e non sentirsi accusato, ma certo nn c'è da aspettarsi un vero pentimento. Costui in realtà, a mio personalissimo avviso, è un vero criminale.

Tutt'altro discorso vale per W. Farrell.

Red,ho appena controllato su internet,ma mi pare tu abbia frainteso:De Marchi non e' ,ne' e' mai stato,un seguace delle teorie del reverendo Malthus(che sosteneva la controproduttivita' delle politiche sociali per i poveri con lo scopo di ridurre l'aumento demografico:in pratica proponeva di lasciarli morire di fame).
Cio' che propone(e non solo lui ma tutte le persone di buon senso) e' una graduale riduzione della popolazione da attuarsi mediante politiche di prevenzione-tipo uso e diffusione di contraccettivi,per esempio.Il rischio di tragedie malthusiane ci sara' proprio se la popolazione mondiale continuera' a crescere(aumentando oltrettutto sempre piu' i consumi)finche' sara' probabile un susseguirsi di carestie,epidemie e guerre che comunque provocheranno un drastico calo della popolazione(al prezzo pero' di enormi sofferenze ).
Per quel che riguarda i fotoromanzi,telenovelas,ecc. e la loro capacita' di influenzare la mentalita' ed i comportamenti della gente,non diciamo forse proprio noi che la cultura dell'odio contro l'uomo(il male-bashing)sia alimentata proprio dai mass-media e che il martellamento televisivo anti-maschile contribuisca notevolmente a diffonderla?
Non sottovalutare l'efficacia dei mezzi di propadanda(gia' Goebbels ne era perfettamente cosciente).
Uno psicologo,Albert Bandura,nel saggio Autoefficacia,analizza proprio l'influenza sulla mentalita' di popolazioni in India dei messaggi veicolati attraverso telenovelas molto seguite:dai suoi studi(e anche di altri) e' risultata una notevole capacita' di influenzare i comportamenti e le opinioni della gente:se cosi' non fosse a che servirebbe la pubblicita'?
La sua idea e' di proporre modelli di comportamento che portino a quella (graduale e pacifica)riduzione della popolazione mondiale che e' necessaria(e comunque avverra' prima o poi in ogni caso:il punto e' in che modo).
In tutto questo non vedo nulla di folle o di disumano,anzi solo ragionevolezza.
Sulle sue posizioni future riguardo il femminismo,ovviamente potrebbe anche cambiarle di nuovo,certo:tuttavia,visto che mantiene coerentemente questa lucida e fortemente negativa visione del femminismo,dubito sinceramente che cio' avverra'.
In piu',mi pare che dovremmo tutti essere lieti quando persone(anche persone che abbiano in passato visto le cose in modo diverso da noi,si redono conto della realta' vera del femminismo,non ti pare?
ciao

Offline Red-

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Re: la natura del femminismo oggi
« Risposta #5 il: Luglio 24, 2010, 14:21:57 pm »
Sorry ma penso che tu non abbia compreso a fondo la questione. Ti invito a documentarti meglio.
Malthus era anzitutto convinto che la terra era sovrappopolata e che una riduzione in tal senso la si otteneva solo con una cultura ad hoc. (il resto sono panacee inefficaci).
Esattamente quello che sostiene De Marchi.
Malthus diceva inoltre (tra le altre cose) che i figli nascono nelle famiglie, per cui su quelle bisognava agire. Poche famiglie, pochi figli.
Il neofemminismo colpisce i rapporti tra i sessi->colpisce le famiglie-> si fanno pochi figli.
Obiettivo raggiunto.
Ala faccia degli intellettuali che da anni girano intorno al problema.
De Marchi e i suoi, (a loro modo), sono stati dei Grandi perchè sono riusciti a buggerare intere generazioni senza che nessuno se ne accorgesse. E ancora oggi se ne accorgono in pochi. Tutto questo ha un che di geniale
"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

Offline mik

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Re: la natura del femminismo oggi
« Risposta #6 il: Luglio 24, 2010, 15:01:00 pm »
Sorry ma penso che tu non abbia compreso a fondo la questione. Ti invito a documentarti meglio.
Malthus era anzitutto convinto che la terra era sovrappopolata e che una riduzione in tal senso la si otteneva solo con una cultura ad hoc. (il resto sono panacee inefficaci).
Esattamente quello che sostiene De Marchi.
Malthus diceva inoltre (tra le altre cose) che i figli nascono nelle famiglie, per cui su quelle bisognava agire. Poche famiglie, pochi figli.
Il neofemminismo colpisce i rapporti tra i sessi->colpisce le famiglie-> si fanno pochi figli.
Obiettivo raggiunto.
Ala faccia degli intellettuali che da anni girano intorno al problema.
De Marchi e i suoi, (a loro modo), sono stati dei Grandi perchè sono riusciti a buggerare intere generazioni senza che nessuno se ne accorgesse. E ancora oggi se ne accorgono in pochi. Tutto questo ha un che di geniale


Gli errori di Malthus furono essenzialmente due:il primo risiede nei metodi coi quali ottenere il calo demografico:tagliare i sussidi sociali(cioe' lo stato sociale) per forzare i poveri a non fare piu' figli(il che equivale a ridurli alla fame,allora come oggi);il secondo errore e' nell'avere sottovaluta la capacita' di espansione produttiva di cui il nascente capitalismo sarebbe stato capace.Quindi,la popolazione e' aumentata(di quasi 7 volte dalla sua epoca),ma e' aumentata anche di molto la produzione agricola.
Tutto cio',pero',valeva per il passato:l'espansione della produzione agricola(vedi la "green revolution") in realta' e' stata possibile per la presenza e lo sfruttamento di enormi quantita' di energia accumulati in milioni di anni e non rinnovabili(petrolio,carbone,metano:messi insieme forniscono piu' dell'80% dell'energia che il mondo consuma):la meccanizzazione dell'agricoltura,l'aumento della resa dei campi mediante l'uso massiccio di fertilizzanti,la forte riduzione del numero dei contadini-un fenomeno inizialmente occidentale,ma che va estendendosi anche al terzo mondo-,la possibilita' di vendere i prodotti agricoli a migliaia di km dal luogo di coltivazione,tutto questo deriva dalle fonti di energia(non rinnovabili).Quando comincera' il calo della produzione di queste energie(e per il petrolio convenzionale e' gia' cominciato) un sistema agricolo ad alta intensita' di energia e meccanizzazione e a bassissima intensita' di manodopera,diventera' via via sempre piu' insostenibile ed incapace di garantire il sostentamento gia' all'attuale popolazione mondiale.Se poi questa continua ad aumentare(al ritmo di circa 70 milioni all'anno,anche se la tendenza all'incremento demografico va diminuendo gia' da qualche anno) e' evidente che la situazione diventera' drammatica(e cio' non tra secoli ma entro pochi decenni).
Certo,alcuni pensano che energie alternative risolveranno magicamente il problema,ma il punto e' che ,alla luce delle attuali conoscenze e tecnologie,non c'e' niente in grado di rimpiazzare i combustibili fossili e ,al contempo,permettere non solo il mantenimento degli attuali standard di consumi ma l'incremento di essi in Occidente come nel resto del mondo.Puo' darsi fra 100 anni,ma fra 100 anni potrebbe essere troppo tardi.
Indicare alle famiglie nel terzo mondo l'assurdita' di fare molti figli(destinati poi a vivere nella miseria) e mettere loro a disposizione i mezzi per evitar cio' mi sembra unicamente buon senso ed interesse di tutti(noi inclusi).
Comunque,le posizioni di De Marchi su questo problema(come pure tante altre posizioni da lui espresse che io non condivido,come la sua critica a Basaglia)non sono il motivo per cui avevo riportato il suo articolo,bensi' perche'(sia da parte sua che della sua collega nel 1977) contiene una visione molto lucida e veritiera della vera natura del femminismo,del suo odio fanatico e della sua volonta' di sopraffazione:cio' e' detto molto chiaramente e conferma in pieno la nostra visione di cio' che e' realmente .
ciao