Nell'assordante silenzio dei siti maschili, la propaganda LGBT ha prodotto un aumento delle "disforie" del 4000%. A qualche attivista maschile frega qualcosa?
Da Facebook:
La chiara distinzione proposta dal generale Vannacci nel suo libro ci offre l’occasione di parlare di normalità.
Dal ’68 in poi il pensiero unico ha rivolto i suoi cannoni contro il padre, reo di ogni violenza, ingiustizia, guerra e sopraffazione della storia.
L’odio verso il padre è diventato odio verso il maschio.
Patriarcato e maschio tossico sono diventati i bersagli di ogni invettiva, di ogni narrazione.
L’unico maschio buono è l’omosessuale, il queer, quello che si veste da donna, che si mette lo smalto, che rinuncia alla propria mascolinità.
Questi paradigmi sociali, che forse a noi over 50 fanno solo sorridere, diventano estremamente potenti se imposti ai ragazzini nell’infanzia e nell’adolescenza.
Il colossale aumento (in alcune realtà si va oltre il +4000 %) delle disforie di genere nei bambini 8-12 anni non è un caso, ma il risultato voluto dalla martellante propaganda LGBT.
Tolto di mezzo il maschio, si può procedere a fare a pezzi la famiglia. Uomini che diventano donne.
Donne comprate e affittate, bambini venduti a catalogo, eliminazione pre-nascita delle persone con disabilità, omicidio di Stato per anziani e malati cronici, etc. etc.
No cari amici.
Non è normale quello che sta accadendo.
È un tentativo di produrre una società artificiale di individui asessuati, isolati, privi di fede, di identità, di famiglia, di valori, e dunque irrimediabilmente soli, alla mercè del potente di turno.
Maschio e femmina li creò.
Il resto è superbia e ribellione.
Spieghiamolo ai nostri figli e ai nostri nipoti, e prepariamoli a difendersi, nella grande battaglia per la normalità.
S. Pillon