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Augurare il male a una donna è sbagliato?

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Marco21:
Mi trovavo a parlare con un amico di questo tema. Lui mi diceva, a proposito della sua ex, che era una traditrice: "non le auguro il male, perchè io le ho voluto bene davvero". Sembra che molte persone abbiano vergogna di augurare, o anche semplicemente di sperare, il male di qualcuno. Si sentono in colpa loro, pur essendo stati delle vittime. Io gli facevo notare, dopo averci riflettuto a lungo, che ho capito che augurare il male a chi ne ha assolutamente bisogno per capire cosa ha fatto, è invece un segno del voler bene davvero! Non è affatto in contraddizione.

Proprio perchè si vuole bene a una persona, ci si rende conto che l'unico modo con cui può capire cosa ha fatto, è che riceva la stessa ingiustizia e disonestà che ha commesso, se non addirittura peggio (dato che essendo lei insensibile, non soffrirebbe la stessa pena che ha arrecato ad altri).

E' l'unica conclusione possibile a cui si giunge, dopo essersi resi conto di aver voluto bene a un mostro. L'affetto continua anche dopo, poichè era sincero. E nessuno può interromperlo. E proprio l'affetto ti porta a pensare, al bene della persona. Che in questo caso, DEVE necessariamente passare attraverso il dolore e la sofferenza, affinchè possa redimersi, come del resto affermano moltissimi filosofi e maestri spirituali della storia.

Del resto, chi non vuole bene a una persona, non le augura nulla. Ma invece le è del tutto indifferente. Il contrario dell'amore, non è l'odio. Ma l'indifferenza.

Così comprendo anche perchè Dio permetta il male nel mondo. Non è in contraddizione con l'amarci, ma anzi, forse ne è la migliore dimostrazione.

Salar de Uyuni:
Marco
Catullo diceva odi et amo.
Nulla è cambiato.
Il travaglio interiore è di amare E odiare una donna al tempo stesso.
I due sentimenti coesistono.
Da una parte ami e auguri il bene dall'altro odi e auguri il male.
Bisogna accettare la propria umanità e le sue contraddizioni.
Tu ami e odi al tempo stesso, e l'uno non è scindibile dall'altro.
Devi chiamare le cose per quello che sono amore e odio sono i due lati della stessa medaglia due processi che coesistono pur essendo in contrasto.
Il prezzo da pagare?
Il senno.
E' umano.
E' l'indifferenza il mostro.
Comunque è sbagliato pretendere di chiamare ''il bene'', perché nessuno sa qual è il bene.
Noi possiamo volerci bene, ma non dobbiamo pretendere di stabilire il bene di una persona né tantomeno che una cosa o un dolore da darle sono il suo bene.
Il bene e il male lascialo a Dio.
Tu limitati ad amare e odiare che è proprio dell'uomo.

Vicus:
Non dobbiamo abbassarci al livello dei nostri nemici. Augurare il male a qualcuno è, tra le altre cose, una debolezza.
L'odio però fa parte della natura umana e, contrariamente a quel che vuol farci pensare il buonismo imperante,* di per sé non è una cosa cattiva: non si devono odiare gli uomini ma è giusto, anzi necessario detestare il male.
L'effetto è talora esilarante, se ti esprimi con vigore contro l'ingiustizia spunta sempre qualcuno a dire che odi il prossimo, che sei cattivo e anche superbo. Ho l'impressione che chi usa simili argomenti abbia cattiva coscienza

Quanto alle donne non c'è neppure bisogno di augurare il male, sono bravissime a farselo da sole ed è facilissimo prevedere gli esiti delle loro stoltezze

* Lo stesso che ha sostituito (ma non proibito) questa preghiera che si recita dopo la Confessione:
Mio Dio mi pento con tutto il cuore dei miei peccati, li odio e li detesto come offesa alla vostra Maestà infinita, cagione della morte del vostro Divin Figliolo Gesù e mia spirituale rovina. Non voglio più commetterne in avvenire e propongo di fuggire le occasioni. Signore misericordia perdonatemi.

Marco21:

--- Citazione da: Salar de Uyuni - Settembre 26, 2023, 14:37:45 pm ---Catullo diceva odi et amo.
Nulla è cambiato.
Il travaglio interiore è di amare E odiare una donna al tempo stesso.
I due sentimenti coesistono.
Da una parte ami e auguri il bene dall'altro odi e auguri il male.
--- Termina citazione ---

Esatto. Ho riflettutto moltissimo su questi sentimenti che provo dentro di me. E ho capito che non c'è nessun contrasto tra di loro. Me lo sono chiesto a lungo, il perchè di questa apparente contraddizione. Come si può sperare il male, per una persona a cui vuoi bene? Ma poi ho capito che non c'è nessuna contraddizione. Se la persona che hai amato, è pazza, disonesta e meschina, è inevitabile rendersi conto che solo attraverso le sofferenze, potrà capire i suoi errori. Solo quando riceverà lo stesso male che ha compiuto. E spesso serve che riceva molto di peggio, perchè essendo insensibile nel cuore, non soffrirebbe affatto, nel ricevere le stesse ingiustizie e disonestà. Questo non è "male", ma è solo verità. E' solo constatazione di ciò che è necessario, nel cammino evolutivo. E' un augurare il male solo in apparenza, ma in realtà è augurare che l'anima si purifichi, e comprenda il male compiuto.
Comprendo quando dici che bisogna lasciare a Dio questo compito. Ma è anche giusto riflettere su queste tematiche, e non mi sento affatto un peccatore, nell'immaginare che solo attraverso il dolore, potranno redimersi e capire di essere state maligne, melliflue, perfide e bugiarde. Lo disse ad esempio anche Jung:


--- Citazione ---Non c'è presa di coscienza, senza sofferenza.
--- Termina citazione ---

Jung aveva capito che l'animo umano è pieno di autoinganni, e che solo la sofferenza può riuscire a scioglierli.

Marco21:

--- Citazione da: Vicus - Settembre 26, 2023, 15:48:30 pm ---Non dobbiamo abbassarci al livello dei nostri nemici. Augurare il male a qualcuno è, tra le altre cose, una debolezza.
L'odio però fa parte della natura umana e, contrariamente a quel che vuol farci pensare il buonismo imperante,* di per sé non è una cosa cattiva: non si devono odiare gli uomini ma è giusto, anzi necessario detestare il male.


--- Termina citazione ---

Credo di essermi in effetti espresso male. Più che augurare, mi riferivo a sperare, e in particolare a quel sentimento interiore, che ti rende evidente che l'altra persona avrà bisogno di soffrire, per capire cosa ha fatto. E' una specie di odio, o anche un'inevitabile speranza che l'altra persona soffra le stesse pene che ha inflitto ad altri, affinchè CAPISCA. Ecco, in fondo, si riduce tutto a questo, al desiderio che la persona capisca, si evolva, e riconosca ciò che ha fatto. E' un desiderio di giustizia, di VERITA'. In questo senso non è affatto un "sperare il male", ma anzi tutt'altro, è sperare il BENE. Che tuttavia per compiersi, evidentemente ha bisogno del male. Almeno in questo caso.

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