La teoria della donna candida che mai e poi mai farebbe del male a un uomo e tantomento lo costringerebbe a fare sesso nemmeno se potesse è avallata da tutti perchè a tutti fa comodo: ovviamente fa comodo alle femministe che hanno costruito il loro armamento di rivendicazionismo su questa tesi la quale serve ottimamente alla criminalizzazione di tutto il genere maschile, serve agli uomini per sentirsi rassicurati dal pensiero che colpi bassi dal mondo femminile non devono aspettarli (la marea di padri separati che dormono in macchina e sotto i ponti non serve minimamente a smuoverli da questa illusione); ma serve, paradossalmente anche ai "maschilisti" di noaltri che si eccitano alla stupida idea che le femmine possono essere solo prede e non anche ricattatrici e manipolatrici. Quello che è successo in Israele mette un pò in crisi questa balzana idea: una soldatessa dell'Israel Prison Service è stata scoperta e accusata di fare sesso con un certo detenuto palestinese condannato all'ergastolo. Accusa che ha certo una sua fondatezza anche perchè non è la prima volta che anche negli Stati Uniti emergono casi del genere. Difficilmente un detenuto riuscirebbe a violentare con continuità una secondina. Più facile che sia questa a ricattarlo e a indurlo a soddisfare le sue voglie. Pare che siano coinvolte nella vicenda altre quattro secondine che avevano le medesime fregole. Imbarazzo in Istarele. Sarebbe da dire alle femministe: "Embè, avete qualcosa da commentare, in merito? Lo vedete che anche voi donne, quanto siete in grado di farlo, cercate di sfruttare gli uomini sessualmente? Con la faccia di tolla che le contraddistingue risponderanno di sicuro: " Quelle secondine non avevano fatto che recepire la cultura della sopraffazione tipica di istituti e di strutture "patriarcali" come le carceri. In fondo, erano delle vittime pure loro". Certo, come no!