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Medio Oriente

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Massimo:
Se l'ONU non conosce LA SUA STORIA (riconoscimento dello stato di Israele con UNA SUA RISOLUZIONE NEL 1947) a maggior ragione non conosce la Storia della Palestina. Per quanto riguarda l'occupazione dei territori, è la logica conseguenza delle guerre perdute CHE GLI STESSI ARABI HANNO SCATENATO, esattamente come la divisione della Germania è la logica conseguenza della sconfitta della Germania di Hitler nell'ultima guerra che IL POPOLO TEDESCO ha combattuto con entusiasmo e zelo mettendosi volentieri agli ordini del suo Fuhrer. Se gli ebrei avessero perso, non avrebbero rischiato nessuna occupazione militare per il semplice fatto che sarebbero stati sterminati tutti quanti. L'Europa li avrebbe pianti per un giorno soltanto e poi li avrebbe dimenticati BEN ALLA SVELTA. E' notorio che l'ebreo più simpatico è l'ebreo morto. Invece i palestinesi dopo decenni ancora commuovono (solo se vengono maltrattati dagli israeliani, però, se ad ammazzarli sono gli altri arabi, allora possono anche crepare, non c'è problema). Strana questa commozione per i palestinesi, mentre invece non ci si indigna mai per i curdi, per i tibetani, per i turchi uiguri o per gli armeni costretti a fuggire dal Nagorno Karaback presati dagli azeri (non gliene è fregato nessuno, ma proprio nessuno). Sarà perchè essa ci permette di liberarci dai nostri sensi di colpa per l'Olocausto? Boh!

Marco21:
Ho letto entrambi i tuoi post. Ti ringrazio molto per esserti impegnato tanto e per le lezioni di storia. Credo però che se lo stesso grande impegno lo avessi posto nel cercare di capire cosa davvero volevo dirti, sarebbe stato ancora più utile.

Il punto centrale, che vedo che a te importa molto poco, è questo: moltissimi palestinesi hanno dovuto lasciare le loro terre storiche, e le loro case. E questo sta accadendo ancora adesso.

Penso che tu lo sappia bene, ma tutto sommato non te ne importa niente, perchè tanto non è una cosa con cui devi fare i conti tu personalmente. Per questo ti ho chiesto, se a te farebbe piacere essere costretto a lasciare le tue proprietà.

Ti ho anche chiesto cosa faresti tu personalmente, e se riusciresti a gestire la sofferenza, e a non provare nessun rancore, per chi ti ruba deliberatamente la proprietà, come di fatto accade. Ma a te non importa. Perchè certe cose, le si capiscono solo quando le si vivono personalmente.
Cosa diresti?

"Me lo merito, perchè sono arabo, e quindi devo pagare le colpe dei miei avi, anche se io non ho fatto niente di male a nessuno"??
Giustificheresti ancora gli ebrei, se fossi tu a doverci rimettere dalle tue tasche? Questo è il punto centrale, da cui vedo che prevedibilmente, fuggi.

Hamas non nasce dalla sofferenza di chi sta bene, ma dall'odio dei poveracci che hanno subito queste ingiustizie clamorose. Ed è questo che tu non vuoi considerare, e preferisci rigirare le frittate, facendo infinite questioni di principio storiche.

Se vuoi possiamo partire dall'alba dei tempi. Ripartiamo dal fatto che gli ebrei hanno ucciso Gesù, se vuoi. Ti va? E' un gran bell'esercizio di memoria. Ma che non serve a una beata cippa, perchè nel frattempo perdi di vista ciò che è davvero importante.

Uno dei problemi degli storici, che si può constatare anche nella maggior parte dei libri che poi scrivono, è che sono focalizzati sulla sequenza, sulle guerre, sulle vittorie e sulle sconfitte, per le quali si gasano ed appassionano tanto, ma delle sofferenze della popolazione, non frega un cavolo a nessuno. Chi poi legge questi libri, si ciba delle stesse passioni malate, e viene incoraggiato anche lui a non provare nessuna empatia e a non andare in profondità nelle questioni.

Poi, certo che ho empatia anche per gli israeliani. Ti ho detto io stesso, alcuni post fa, che anche gli ebrei muoiono, e pagano le conseguenze di questo odio. Un motivo in più per smettere di reagire al male con altro male, e per cominciare a vedere gli arabi come fratelli, invece che come nemici. Se proprio non lo si vuole fare per altruismo, lo si dovrebbe fare per egoismo. Ma a volte, si può essere talmente tanto ego-centrici e vittimisti, da non saper fare nemmeno il proprio interesse.

Trovo poi interessante, che se ti parlo di reincarnazione in un palestinese, tu mi rispondi dicendo che non comprendi perchè dovresti reincarnarti in un maiale.  :blink: Non so se sia stato un lapsus freudiano, oppure se consideri davvero i palestinesi delle bestie. In quest'ultimo caso, credo avessi ragione io, quando ti dicevo che mi pare che tu ragioni come se gli esseri umani fossero da una parte sola e dall'altra ci fossero bestie. Questo è lo stesso sentimento discriminatorio, di cui gli ebrei si sono sempre lamentati per secoli. E si percepisce forte e chiaro, da quello che scrivi. Ed è questo che mi ha spinto a risponderti in questo topic. Fai proprio il tifo per gli ebrei, in un modo che lascia perplessi. Come fosse una partita di calcio...e non invece una squallida carneficina (anche degli stessi ebrei).

La cosa che trovo anche particolare, è che tu giustifichi qualsiasi azione nefasta degli ebrei, trovando sempre una causa nell'operato palestinese. Quindi consideri sempre il male ebreo, come diretta conseguenza di quello arabo.

Però, non fai mai l'esercizio inverso. Come se questa logica, fosse mono-direzionale, e non bidirezionale.

E nella tua visione, solo gli ebrei hanno il diritto di reagire al male con altro male. Gli arabi no. Loro dovrebbero esseri saggi, e reagire al male con fiori e ringraziamenti.

Non so se questa sia ipocrisia, oppure mancanza di empatia, o una combinazione delle due. Di certo questa mentalità parziale, è la causa di tutte le guerre. Credo davvero che l'empatia sia una forma di intelligenza che è molto spesso non riconosciuta come tale, sottovalutata nella sua grande importanza.

Sul perchè della reincarnazione e sul fatto che secondo te, non si imparerebbe nulla incarnandosi in una bestia, ci sarebbe da parlare per ore, in un topic apposito. Ma la sostanza è che le lezioni da imparare, molto probabilmente non sono "nozioni" mentali. Ma ciò che sta "sotto" queste nozioni. Qualcuno ad esempio disse che la cultura, è ciò che resta quando si è dimenticato tutto. Proprio perchè di per sè è solo un mezzo. Non il fine. E' la forma dell'anima il risultato finale. E la sofferenza insegna moltissimo. Spesso più di una certa cultura puramente nozionistica.

Massimo:
Non ignoro affatto le sofferenze dei palestinesi: ma esse sono il risultato di SCELTE SBAGLIATE e di AZIONI SBAGLIATE volte a cercare di replicare in Palestina quello che i nazisti hanno fatto in Europa. Potevano accettare le proposte della Commissione Peel che sancì che gli ebrei e gli arabi hanno gli stessi diritti in Palestina e quindi devono spartirsela. Gli arabi non accettarono. E sai perchè? Perchè VOLEVANO TUTTO. Dieci anni dopo l'ONU, alla quale continuiamo ad annettere tanta importanza, prese la stessa decisione: la Palestina doveva essere divisa in due stati: uno ebraico e l'altro arabo. Ancora una volta, gli arabi rifiutarono perchè pensarono di potersi prendere tutto. Scoppiò la guerra che gli arabi persero e il risultato fu che adesso vivono in Cisgiordania e in Gaza in condizioni di occupazione militare. Una guerra perduta produce queste conseguenze. Le sofferenze che ora provano sono simili a quelle che prova un uomo a violentare una donna che però riesce a sferrargli un calcio nei testicoli che lo rende impotente. Glielo ha ordinato il dottore di tentare lo stupro? E così agli arabi glielo ha ordinato il dottore di rifiutare la proposta della Commissione Peel e di non accettare la risoluzione dell'ONU? Chi è causa del suo mal pianga se stesso. E visto che mi fai paragoni del tipo: tu cosa faresti al posto dei poveri palestinesi? Ti faccio io un altro paragone: immagina di essere inseguito da un criminale che vuole ucciderti. C'è un solo posto dove puoi rifugiarti, ma in quel rifugio c'è uno che cerca di impedirti l'ingresso e ti dice: "non me ne frega niente della tua sopravvivenza: questa è casa mia e tu qui non entri. Scappa da un'altra parte, se ci riesci. Se poi il criminale invece ti raggiunge sono cazzi tuoi". Cosa faresti, al suo posto? Gli daresti un pugno ed entreresti con la forza. E' quello che hanno fatto gli ebrei in Palestina, tanto più che i luoghi che poi occuparono all'inizio, lungo la costa, erano pressochè disabitati. Volendo poi gli arabi sopraffarli per impadronirsi delle loro terre che nel frattempo erano divenute fertili grazie al loro lavoro, furono invece LORO ad essere sopraffatti e a lasciare i loro villaggi che vennero conquistati dalle formazioni militari ebraiche vittoriose. Quando vai per picchiare e poi sei tu che le prendi è inutile che mendichi poi la solidarietà degli altri. Sicuramente non ottieni la mia, di solidarietà. Preferisco riservare la mia solidarietà a curdi, tibetani e agli armeni.

Vicus:
Soros finanziatore di Hamas

Da Soros mi aspetto di tutto ma riesce sempre a soprendermi. Toni right wing a parte, è articolo illuminante:

Fonte Breitbart

Se si tratta di minare l’America e sostenere i suoi nemici, potete star certi che George Soros ci sta mettendo i suoi soldi.💰💰
George Soros ha versato più di 15 milioni di dollari negli ultimi sette anni ai gruppi pro-Hamas che hanno partecipato alle manifestazioni di simpatia per il terrorismo dopo l’attacco del 7 ottobre a Israele.

La rete di sovvenzioni del miliardario di estrema sinistra, la Open Society Foundation, ha distribuito 13,7 milioni di dollari attraverso il Tides Center, un “gruppo di sinistra benestante che sponsorizza diverse organizzazioni non profit che hanno giustificato i sanguinosi attacchi di Hamas”, ha rivelato un’analisi del New York Post sui registri della fondazione.

Tra i beneficiari del Tides Center c’è l’Adalah Justice Project, che ha postato su Instagram l’immagine di un bulldozer che abbatte parte della recinzione di confine di Israele nel giorno in cui i terroristi di Hamas hanno compiuto un massacro di oltre 1.400 israeliani.

La didascalia recitava: “I colonizzatori israeliani hanno creduto di poter intrappolare indefinitamente due milioni di persone in una prigione a cielo aperto… nessuna gabbia rimane incontrastata”.

Il progetto, con sede nell’Illinois, si presenta come “un’organizzazione di advocacy a guida palestinese con sede negli Stati Uniti che costruisce coalizioni trasversali per raggiungere la liberazione collettiva”.

“Il nostro lavoro è radicato nella convinzione che tracciare i collegamenti tra la politica degli Stati Uniti all’estero e le pratiche repressive dello Stato in patria sia fondamentale per spostare l’equilibrio del potere”, si legge sul sito web.

Il 20 ottobre, il gruppo di attivisti ha occupato l’ufficio del rappresentante degli Stati Uniti Ro Khanna (D-CA) dopo che questi si era “rifiutato” di firmare una risoluzione che chiedeva un cessate il fuoco a Gaza. Quel giorno, i membri di Adalah hanno anche sponsorizzato una manifestazione a Bryant Park, a New York, “dove i dimostranti ostili hanno intonato canti antisemiti” e hanno esposto un cartello con la scritta “NON CONDANNO HAMAS”, ha riportato il Post.

La Open Society Foundations ha anche assegnato 1,5 milioni di dollari all’organizzazione non profit fondatrice di Adalah, Adalah – Centro legale per i diritti delle minoranze arabe in Israele, ma come ha rivelato la pubblicazione, solo 800.000 dollari sono stati ricevuti prima di tagliare i legami con l’organizzazione americana nel 2018.

fabriziopiludu:
 

 
--- Citazione da: fabriziopiludu - Ottobre 23, 2023, 04:52:11 am ---  Ho letrio "Da parte della principessa morta", che parla della Principessa Selma Hanimsultan.
  Nel 1922, da Istanbul non partitono solo gli Inglesi, bensì anche GLI ITALIANI, e i Francesi.
  Seguì la Repubblica che fu la rovina di tutta la famiglia del Sultano: esilio pena impiccagione se si fossero presentati.
  Troviamo Selma, senza un soldo morire a Parigi a 25 anni.
 
--- Termina citazione ---

 Io ho voluto dire: dai Palazzi Imperiali, alle soffitte.

 

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