Autore Topic: Tutto sulla schiavitù digitale prossima ventura  (Letto 314 volte)

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Offline Vicus

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Tutto sulla schiavitù digitale prossima ventura
« il: Ottobre 28, 2023, 17:26:40 pm »
In prospettiva, l’euro digitale potrà essere programmabile anche per assegnare una data di scadenza al denaro. Nell’imminenza, il titolare (virtuale) dovrà affrettarsi a spenderlo, con grande vantaggio del modello economico a breve termine.  Come se non bastasse, gli euro digitali potrebbero essere cancellati da una decisione politica. In nome del clima se in alto decideranno che si viaggia troppo in aereo o si riempie troppo il serbatoio dell’auto. O se ritengono che mangiamo troppa carne, per impedirci di godere delle nostre abitudini, dal tempo libero, sino a gesti quotidiani come fare la doccia, una sfida intollerabile per il pianeta in  siccità. O magari per colpire i sostenitori di movimenti sociali dissidenti.

Siamo complottisti , pessimisti cosmici? Possibile, ma una dose di sana diffidenza può salvare pezzi di libertà. Il controllo avanza e il potere mostra le sue intenzioni con assoluta chiarezza. L’ epidemia di coronavirus ha accelerato l’operazione imponendo il confinamento, le mascherine, il passaporto Covid, la distanza sociale. Qualcuno- sbugiardato dalla Buba, la banca centrale tedesca- chiese l’eliminazione del contante in quanto veicolo del virus. Falso.

Guai a preoccuparci, non lo fanno per toglierci libertà. E’ una possibilità remota, più o meno come chiudere in casa un intero paese, vietarci di lavorare e obbligarci a camminare per strada con una maschera. O no?

Se la moneta digitale verrà imposta in modo assoluto, non potremo nemmeno comprare il pane senza che venga registrato. Attualmente siamo nella fase di sviluppo del modello; presto inizierà la sperimentazione. La notizia è di importanza enorme, ma non viene trattata dai grandi media, relegata nell’informazione specialistica.

Numerose agenzie  bancarie hanno chiuso e cominciano a scarseggiare i bancomat, costringendo a spostamenti per ritirare il nostro – ripetiamo nostro- denaro.  Disagi che finiscono per scoraggiare e costringere all’uso delle carte digitali.

A poco a poco accettiamo la nuova condizione, imposta silenziosamente,  senza parere.  Presso alcuni supermercati campeggia lo slogan “meno contanti, meno contatti”. Nessuna propagazione del virus dimostrata, ma molti ci hanno creduto e usiamo più di prima le card.

Sulla stessa linea della digitalizzazione dell’economia, essa consentirà una profilazione completa in tempo reale di tutti gli esseri umani, il censimento perpetuo in cui saranno conservati tutti i nostri dati. Il campo di concentramento digitale chiamato Terra. Tra i fondatori di ID2020 ci sono GAVI (l’internazionale sanitaria legata a Bill Gates), Microsoft (sempre Gates) e la Fondazione Rockefeller. Tra i principali partner Facebook ora Meta, MasterCard e il Centro Internazionale di Calcolo delle Nazioni Unite (UNICC):  un progetto pianificato e finanziato da tempo con l’obiettivo di controllare tutto e tutti. La valuta digitale è un passo. Il successivo sarà il passaporto digitale, estensione dell’esperimento del  green pass, il test del controllo per via elettronica su scala globale. Ha  funzionato anche grazie alla paura massicciamente diffusa. L’esperimento in stile orwelliano è stato accolto con favore dalle vittime: un successone che dimostra la capacità del potere di manipolare le capacità cognitive dei sudditi, una volta cittadini.  Proponiamo un gioco di fantasia. Immaginiamo che la valuta e il passaporto digitale vengano implementati dove verranno inserite tutte le nostre informazioni sanitarie, di polizia, lavorative, economiche, sociali. Immaginiamo di essere dissidenti. Forse  lo siete se leggete queste note. Immaginiamo di accedere all’ applicazione e vedere con sgomento che i nostri averi (semplici cifre  con il segno più) sono pari a zero. Magari è un errore che prima o poi correggeranno, forse è qualcosa d’ altro. E’ già successo ai camionisti canadesi in sciopero.  E se volessimo il denaro ( il corrispettivo digitale del denaro…) in una quantità non prevista dal sistema o per scopi non graditi? Le possibilità di chi controlla la tecnologia- e  detiene il denaro altrui dematerializzato – sono infinite. Le nostre, nulle. Immaginiamo di uscire di casa, salire in macchina ( a noleggio : non avremo nulla, ce lo hanno gridato in faccia) e il passaporto digitale non sia valido o non vi sia credito sul conto universale. Il veicolo automatizzato non si muoverà. Arriverà la polizia , con accesso a tutte le nostre informazioni personali. Immaginiamo che appaiano i libri che leggiamo, i siti a cui ci  colleghiamo. Sapranno come la pensiamo e potranno toglierci punti come nella patente di guida.

Non siamo stati “buoni” cittadini secondo i canoni del potere. Sembra un film di fantascienza stile Minority Report, ma è il nostro destino, se continuiamo a comportarci da gregge .  Non c’ è  bisogno di immaginare: è quanto accade in Cina grazie alla tecnologia di controllo progettata proprio da Microsoft. Lo stesso Gates che controlla l’Organizzazione Mondiale della Sanità e ci vuol far mangiare cibo sintetico mentre lui  e l’iperclasse acquistano i migliori pascoli e terreni agricoli del pianeta . Tutto si tiene, e conduce diritti alla schiavitù digitale, di cui l’abolizione del contante e la valuta elettronica delle  banche centrali sono strumenti. Scenario cinese, dispotismo orientale, diranno alcuni.

Può darsi, tuttavia i meccanismi impersonali della tecnologia non conoscono frontiere.

Dalla prigione digitale si esce solo se si conserva il senso delle libertà.

Quale libertà è più concreta , quotidiana e preziosa del disporre – liberamente, illimitatamente e senza occhi estranei a prendere nota- del  denaro onestamente guadagnato? Nel XVI secolo, tempo di assolutismo, il francese Etienne de La Boétie parlava di servitù volontaria. “Vorrei riuscire a comprendere come mai tanti uomini, villaggi e città, tante nazioni, sopportano un tiranno che non ha alcuna forza se non quella che gli viene data, non ha potere di nuocere se non in quanto viene tollerato.

Scendiamo in piazza Sabato 2 dicembre, a Milano, per contrastarne i progetti

https://t.me/canalemiracolomilano

https://www.maurizioblondet.it/euro-digitale-la-prigione-in-tasca/
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.