Autore Topic: I padri separati sono pedofili ( sempre a detta della nazifemministe )  (Letto 2678 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Online Jason

  • WikiQM
  • Veterano
  • ***
  • Post: 4518
http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2010/07/27/la-guerra-contro-le-madri-2

27.07.10La guerra contro le madri (2°)Post in Vedere & Omicidi sociali & Fem/Activism & Misoginie at 05:56 :: 點閱次數 (42) (guerra contro le madri ? Ma per favore va...)
Breaking the silence: Children's Stories, è un documentario (Guardalo per intero in lingua inglese, ma facilmente comprensibile) che racconta come in america la guerra contro le madri abbia raggiunto livelli che in italia alcuni stanno cercando di eguagliare. Le vittime sono ancora una volta i bambini che non vogliono stare con i padri accusati (qui si tradiscono : infatti ACCUSATI, non PROCESSATI E DICHIARATI COLPEVOLI SULLA BASE DI PROVE EFFETTIVE . Ecco le nazifemministe come pretendono la presunzione di colpevolezza di tutti gli uomini, specie se padri .) di aver commesso violenze domestiche sulla madre e di conseguenza indirettamente anche sui figli o che sono stati abusati da costoro. Per questo i padri separati chiedono che in aula sia resa ammissibile la perizia sulla sindrome inventata (la pas o sindrome di alienazione genitoriale) utile a farli scampare dall'accusa di violenza o pedofilia e utile a fagli ottenere l'affido esclusivo di quei figli che nel documentario testimoniano le atrocità subite e l'aberrazione delle leggi che regolano l'affido dei minori.  



Vi proponiamo anche due inchieste di Arte, sempre sullo stesso argomento, in lingua francese. Si tratta di documenti che materialmente ci dicono come prima di noi altre nazioni d'europa si sono trovate di fronte ad un fenomeno importato dai misogini maschilisti americani e canadesi. Delle spagna e delle lotte delle madri spagnole contro la Pas e contro l'affido condiviso abbiamo già parlato. Quello che non sapete è che le nazioni d'europa che prima d'oggi hanno già sperimentato queste leggi, francia e germania in testa, stanno già rivedendo la loro impostazione perchè giudicata violentemente dannosa per le donne e i bambini (informatevi meglio, gli psichiatri contro la PAS in realtà non fanno assolutamente parte della comunità scientifica internazionale, non stravolgete le verità come siete brave a fare ). In italia, invece, pensate un po', scopiazzando in malo modo e con ritardo rispetto all'america, non solo hanno approvato una pessima legge nel 2006 ( qui hanno ragione: infatti è pessima perchè non viene mai applicata!!)  ma stanno addirittura pensando di peggiorarla per dare seguito ad una corrente di pensiero che altrove è già in declino. Per noi vale sempre un principio sacrosanto: No alla sindrome inventata per proteggere i maschi violenti e no all'affido ai genitori violenti. Questa è per noi la premessa fondamentale per una reale prevenzione alla violenza domestica.

Ecco la traduzione che Olympe ha fatto per noi/voi delle sinossi:

‎"Drammi nelle separazioni - Quando il padre diventa il nemico"

Ingermania come in Francia, il legislatore crede sia necessario epositivo che i bambini di una coppia divorziata conservino il contattocon entrambi i genitori. Questo principio è applicabile in tutti icasi, senza tener conto delle motivazioni che hanno portato aldivorzio?

Il sistema di affido condiviso, che esiste in Francia dal 2002 partedal principio che le relazioni del bambino col padre e con la madrehanno la stessa importanza, e che né l'una né l'altra debbano essereprivilegiate.

In Germania, dal 1998 e dopo la riforma del dirittodel'infanzia, l'autorità genitoriale congiunta e l'affido condivisosono allo stesso modo la regola.

Queste disposizioni, in teorialodevoli, si rivelano tuttavia estremamente problematiche nei casi,non così rari, dove le relazioni tra i genitori sono totalmentedeteriorate e violente.

La custodia viene così alle volte affidata apadri che hanno brutalizzato la loro moglie e la terrorizzano ancora,che sono violenti, alcolizzati, che non si sono mai occupati deibambini o che gli fanno addirittura paura.

Da una parte all'altra delReno, le donne testimoniano di queste situazioni drammatiche, dove ibambini sono obbligati a vedere il padre contro la loro volontà e dovei rapporti di esperti e i tribunali parlano delle violenze subite comedelle semplici "beghe familiari".



‎"Nel nome del padre - Quello che vuole il movimento dei padri"

Dopo aver prosperato negli Stati Uniti, in canada e in Australia, imovimenti di difesa dei diritti dei padri si impongono anche inEuropa. (scusate se gli uomini chiedono diritti durante il divorzio e non si piegano a 90 ° al nazifemminismo)
Gli autori del film sono andati a interrogare i lorodirigenti ed hanno domandato a giuristi, sociologi, psichiatri euomini politici di analizzare i loro discorsi e le loro azioni.

Nelsettembre 2004, un uomo travestito da batman scala la facciata diBuckingham Palace, da dove srotola uno striscione che recita : "Isuperpapà di Father-4-justice lottano per vedere i loro figli". La fotofa conoscere al mondo intero una lotta condotta in nome dei padridivorziati.

Tuttavia, non rappresentano che una minoranza estremaanche se molto rumorosa.

Si presentano come vittime delle loro mogli,lasciano intendere che la parità tra i due sessi, non solo è cosafatta, ma che addirittura il corso si è invertito.

Nel nome dei lorodiritti di padri, la loro lotta si dirige contro i diritti delle donne- diritto al divorzio, all'aborto, alla mobilità geografica eprofessionale, alla protezione contro le violenza coniugali.

Il loroleitmotiv: "Il femminismo è andato troppo in là, fate spazio almascolinismo"

E per finire vi proponiamo anche il link di un'analisi interessantissima fatta dalcollettivo maschile canadese contro il sessismo:

http://www.topicsandroses.com/spip.php?article465



Insomma, insistono con le loro patetiche lamentele, nonostante i fatti dimostrano che buona parte di quello che dicono è falso e mistificato.
Le donne vere sono più obiettive...
« Ultima modifica: Luglio 26, 2010, 18:44:00 pm da Jason »
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Offline COSMOS1

  • Amministratore
  • Storico
  • ******
  • Post: 7673
  • Sesso: Maschio
  • Cosimo Tomaselli - Venezia
Re: I padri separati sono pedofili ( sempre a detta della nazifemministe )
« Risposta #1 il: Luglio 27, 2010, 08:38:32 am »
nel blog che riporti le paucineuroniche linkano
Citazione
un'analisi interessantissima fatta dalcollettivo maschile canadese contro il sessismo:

http://www.topicsandroses.com/spip.php?article465

ovviamente, se è interessantissima, andiamo a leggerla:
scopriamo che l'interesantissima analisi a sua volta linka un fantomatico collettivo maschile contro il sessismo a questo indirizzo: http://www.antipatriarcat.org/ -> il sito linkato è in vendita, NON ESISTE, chiaro?

poi scopriamo che la tesi fondante di questi maschietti è
Citazione
le masculinisme, ... omissis ..., est en fait un discours de droite et un intégrisme

per chi avesse difficoltà con le lingue: il maschilismo sarebbe di fatto un discorso di destra e integrista  :wacko: oibò

poi pare che i miserandi abbiano lanciato

Citazione
une pétition pour affirmer que le mouvement masculiniste ne parlait pas au nom des hommes, en notre nom

traduzione: una petizione per affermare che il movimento maschilista non parla a loro nome  :wacko:

ancora:

Citazione
Nous  avons d’abord tenté de sensibiliser d’autres hommes au rôle joué par la pornographie dans la dynamique du viol. Nous avons découvert des hommes qui savaient très bien ce qu’ils faisaient, des hommes qui organisaient d’autres hommes dans une politique antiféministe menée au nom de la « condition masculine » - pas tous les hommes, loin de là, mais suffisamment d’hommes pour nuire gravement à l’équité sexuelle, surtout avec l’aide des mass médias

adesso basta perchè vomito: loro imputerebbero ai movimenti maschilisti la pornografia, chessò magari anche l'organizzazione internazionale della prostituzione, la denigrazione della donna nei mass media etc etc etc   :wacko:

Dio cè
MA NON SEI TU
Rilassati

Online Jason

  • WikiQM
  • Veterano
  • ***
  • Post: 4518
Re: I padri separati sono pedofili ( sempre a detta della nazifemministe )
« Risposta #2 il: Luglio 27, 2010, 12:13:51 pm »
nel blog che riporti le paucineuroniche linkano
ovviamente, se è interessantissima, andiamo a leggerla:
scopriamo che l'interesantissima analisi a sua volta linka un fantomatico collettivo maschile contro il sessismo a questo indirizzo: http://www.antipatriarcat.org/ -> il sito linkato è in vendita, NON ESISTE, chiaro?

poi scopriamo che la tesi fondante di questi maschietti è
per chi avesse difficoltà con le lingue: il maschilismo sarebbe di fatto un discorso di destra e integrista  :wacko: oibò

poi pare che i miserandi abbiano lanciato

traduzione: una petizione per affermare che il movimento maschilista non parla a loro nome  :wacko:

ancora:

adesso basta perchè vomito: loro imputerebbero ai movimenti maschilisti la pornografia, chessò magari anche l'organizzazione internazionale della prostituzione, la denigrazione della donna nei mass media etc etc etc   :wacko:



Che fonte autorevole devo dire  :rolleyes:
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Online Jason

  • WikiQM
  • Veterano
  • ***
  • Post: 4518
Re: I padri separati sono pedofili ( sempre a detta della nazifemministe )
« Risposta #3 il: Luglio 27, 2010, 12:14:56 pm »
Bla, bla , bla ...

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/

Di questa questione abbiamo parlato QUI. QUI i comunicati Udi. QUI l'opinione dei giuristi democratici, gruppo di ricerca generi e famiglie. Questo è un comunicato dal catanese Collettivo lesbico Goditive generose:

La Corte Costituzionale ha stabilito che nei procedimenti per violenza sessuale, atti sessuali con minorenni e prostituzione minorile, anche quando sussistono gravi indizi di colpevolezza, la custodia in carcere dell’indagato non è più obbligatoria. Sarà il giudice a decidere.

Si legge nella sentenza n. 265 del 21 luglio 2010: “Per quanto odiosi e riprovevoli, i fatti che integrano i delitti in questione ben possono essere e in effetti spesso sono meramente individuali e tali, per le loro connotazioni, da non postulare esigenze cautelari affrontabili solo e rigidamente con la misura massima [carcerazione preventiva]”. Inoltre, secondo la Corte Costituzionale, non si possono equiparare i delitti sessuali (meramente individuali e la cui pericolosità non è permanente) ai delitti di mafia (di rilevanza collettiva e pericolosità permanente) , per i quali è previsto il carcere obbligatorio.

La norma sopracitata, sempre secondo la Corte, sarebbe in contrasto con gli articoli 3 (uguaglianza davanti alla legge), 13 (libertà personale) e 27 (funzione della pena) della Costituzione.

SIAMO OFFESE DA QUESTA SENTENZA. Troviamo aberrante che si considerino delitti “odiosi e riprovevoli” come lo sturpo e la pedofilia, meno pericolosi di altri solo perché “spesso meramente individuali”. I delitti di mafia sono pericolosi perché mettono in pericolo la convivenza e la sicurezza collettiva? Noi, come donne e lesbiche, sentiamo che la convivenza e la sicurezza collettiva è fortemente minacciata dai delitti di violenza a sfondo sessuale, anche quando il delitto colpisce una sola di noi. Ci schieriamo parte civile con le nostre organizzazioni solidali con le donne vittime di violenza – non per buonismo – ma perché ognuna di noi è colpita dalla violenza perpetuata su ciascun’altra. I DELITTI SESSUALI SONO DELITTI DI GENERE! Non ci stancheremo di dirlo e ripeterlo. Non riguardano i singoli individui/e, riguardano la prevaricazione di un genere (quello maschile) sull’altro (femminile). Si vuole ridurre ancora una volta un delitto che riguarda tutti e tutte a un fatto privato tra due soggetti. NON CI STIAMO!

Ci chiediamo inoltre a chi questa sentenza possa portare giovamento. Nessun uomo o donna di buon senso può onestamente sostenere che un presunto stupratore – laddove esistano “gravi indizi di colpevolezza” – non meriti il carcere (preventivo) come misura efficace per allontanare immediatamente il carnefice dalla sua vittima. Lasciare il presunto reo a piede libero… alimenta la percezione che violentare donne o minorenni, indurre minori alla prostituzione non sia un delitto grave. È invece un fatto gravissimo! Ci viene il sospetto che qualcuno tema un sovraffollamento delle carceri italiane, alla luce delle denunce di pedofilia che hanno colpito alcuni preti cattolici e delle dichiarazioni del Vaticano di timida presa di distanza dalle azioni di pedofilia di alcuni suoi prelati, non più affidati al giudizio degli alti papaveri della Chiesa ma alla giustizia penale italiana. Si vuole evitare che si svuotino gli oratori e si riempiano le già straripanti prigioni italiane?

La violenza sessuale non è un reato come un altro, è uno specifico odioso reato di GENERE. Noi lo sappiamo bene. E gli uomini? ( gli uomini stanno cominciando a rifiutare  la presunzione di colpevolezza. che le nazifemministe hanno inculcato nella nostra femminista società  Scusateci se chiediamo di essere trattati come civili)
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Offline beta

  • WikiQM
  • Veterano
  • ***
  • Post: 1706
Re: I padri separati sono pedofili ( sempre a detta della nazifemministe )
« Risposta #4 il: Luglio 27, 2010, 16:06:45 pm »
la malafede di questi esseri mi fa semplicemente orrore.

piccolo OT:
jason
Citazione
Le donne vere sono più obiettive...

le donne vere per me possono essere forse un centinaio in italia, un terzo sono passate di qui. sono statisticamnte trascurabilissime. il resto, se ad esempio dovesse prendere una posizione su questo argomento appoggerebbe senz' altro le nazziste a sud. non che gli uomini siano molto meglio :(
fine OT

Offline icarus.10

  • Affezionato
  • **
  • Post: 348
  • Sesso: Maschio
  • Panthera Pardus
Re: I padri separati sono pedofili ( sempre a detta della nazifemministe )
« Risposta #5 il: Luglio 27, 2010, 19:26:43 pm »
Care Oche di Femminismo a Sud,

Veramente la Corte Costituzionale, che già in passato ha bocciato leggi inique(come ad esempio il Lodo Alfano), non ha detto che la violenza sessuale sia meno grave di altre violenze, al contrario, siete voi, da razziste e sessiste qual siete, che affermate che le violenze diverse da quella sessuale siano meno gravi di quella sessuale, offedendo, quindi le vittime(e il loro cari) di quelle violenze.

La Corte Costituzionale,si è solo e semplicemente pronunciata su una normativa, quella approvata nel marzo 2009 dalla maggioranza rappresentata da Pdl e Lega(schieramento che a parole dite di opporvi),la quale prevede la soppressione della presunzione di innocenza dell'accusato di violenza sessuale(e la soppressione della Legge Gozzini) attraverso l' obbligo del Carcere Preventivo per gli accusati di tale reato. Una norma, quindi, anticostituzionale, che la Corte ha ben rilevato(così come lo rilevò il Csm,alcuni mesi fà).

Per nessun reato, e ripeto, per nessun reato(eccetto, forse, in alcuni casi, per quelli di mafia), nemmeno per l'omicidio e la strage, è previsto l' obbligo del carcere preventivo, così come non è previsto l'obbligo della reclusione in carcere in caso di condanna. E' il giudice che caso per caso, cioè individuo per individuo, giudica se vi siano o meno gli estremi delle esigenze cautelari e, in caso di condanna, di quelle della reclusione in carcere. In casi di reati particolarmente gravi, quale ad esempio l'omicidio volntario, il giudice opta in genere per la custodia cautelare in carcere in attesa di processo e della reclusione in carcere a seguito dell'eventuale sentenza di condanna. Ma non sempre. Vi sono casi particolari(ad esempio escluso pericolo di fuga e/o di inquinamento delle prove, motivi di salute, ecc) che inducono il giudice a prendere provvedimenti restrittivi alternativi alla custodia cautelare in carcere e/o alla refclusione in carcere. Proprio perchè per nessun reato(eccetto la violenza sessuale,vedremo fra qualche rigo più avanti) è previsto l'obbligo del carcere preventivo e della reclusione in carcere.

Ma poi successo qualcosa. E' successo che per via del famoso quanto falso "stupro di Capodanno"(del capodanno 2009) e di altri due o tre presunti stupri del gennaio-febbraio 2009, in tutta Italia fu scatenato un clima da guerra civile in nome di una (falsa) "emergenza stupri". Fu così che la maggioranza berlusconiana e leghista, per venire incontro a questo clima di linciaggio scatenato anche da voi , formulò questo famoso "decreto Anti Stupri" che pone il reato di violenza sessuale al di sopra di ogni altro reato(mettendo quindi l'obbligo del carcere preventivo e del divietto di eventuali arresti domiciliari), che oggi la Corte Costizionale e la Consulta, hanno parzialmente bocciato. In verità fu bocciato, già l'anno scorso, ad approvazione in corso, dal Csm(coniglio superiore della magistratura), il quale fece notare "l'illogicità" del provvedimento.

Ed è squallido, ma allo stesso tempo eloquente ed indicativo, vedervi insieme a Carfagne, leghisti, fascisti e feccia varia, contestare questa sentenza della Corte Costituzionale. Ciò significa che siete uscite allo scoperto a riguardo della vostra concezione socio-politica: nonostante vi proclamiate "anarchice", "libertarie", in realtà siete delle luride fasciste. Ecco ciò che siete.
"Sono contraria alla pena di morte e all'ergastolo, eccetto che per stupratori, pedofili, e per coloro che maltrattano cani, gatti e...criceti"

Offline Cancellato

  • Affezionato
  • **
  • Post: 980
Re: I padri separati sono pedofili ( sempre a detta della nazifemministe )
« Risposta #6 il: Luglio 27, 2010, 19:44:16 pm »
La Corte Costituzionale ha giustamente messo i puntini sulle i, chiarendo che una Legge del genere legava le mani ai giudici inducendoli sempre e comunque a privare della libertà una persona che magari successivamente si dimostrava innocente; eclatanti i casi dello stupro di Capodanno (un cazzotto preso da una che si apparta in un bagno di una discoteca e poi deride per una mancata erazione il partner occasionale ubriaco come lei) e del romeno "faccia da pugile", quest'ultimo detenuto per ben 34 giorni con l'accusa di due stupri e dopo scagionato ovviamente dopo ripetuti pestaggi in carcere.

La strumentalizzazione che ne fa la Carfagna e il codazzo di nazifemministe che fanno come lei finta di non capire il giusto significato della posizione della Corte Costituzionale rappresentano il vero scandalo da voltastomaco della questione.

Online Jason

  • WikiQM
  • Veterano
  • ***
  • Post: 4518
Re: I padri separati sono pedofili ( sempre a detta della nazifemministe )
« Risposta #7 il: Luglio 27, 2010, 21:22:23 pm »
Ci mancavano pure maschiopentiti come questi...
Però ho sempre il dubbio che in realtà siano femministe come queste

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2010/07/28/la-reazione-mascolinista-e-la-violenza-contro-le-donne


L'articolo originale in francese ["La réaction masculiniste et les violences contre les femmes" del quale via avevamo parlato nel post sulla guerra alle madri (2°)] è leggibile qui: http://www.topicsandroses.com/spip.php?article465


Si tratta di un documento prodotto da un collettivo maschile contro il sessismo.

Ringraziamo Olympe per aver scovato questo ottimo materiale e per averlo tradotto in pochissimo tempo:

(nota: alcune parti molto specifiche sulla situazione canadese sono state tralasciate nella traduzione, gli/le interessate/i possono fare riferimento all'originale)

La reazione mascolinista e la violenza contro le donne

In questa conferenza, svoltasi davanti al Consiglio federale della Federazione interprofessionale della sanità del Quebec il 6 dicembre 2007, all’occasione della commemorazione del tristemente celebre “massacro del Politecnico” (compiuto da un pazzo assassino che voleva dimostrare il suo odio nei confronti del femminismo ammazzando quattordici donne), l’autore dimostra come il mascolinismo, il quale si fonda sul malessere identitario che sarebbe generato negli uomini dalle rivendicazioni di parità tra uomini e donne e dei diritti delle donne, sia un discorso di destra: un integralismo che bisogna analizzare politicamente e globalmente, e non come una resistenza psicologica e personale. Inoltre, in quest’occasione, l’autore analizza diverse manifestazioni della resistenza antifemminista nell’ambito della sanità.

Voglio innanzitutto ringraziarvi per l’immenso onore che fate a un semplice militante come me nell’invitarmi qui. La FIQ è un sindacato modello in Quebec per ciò che riguarda la sua pratica rispettosa dello spazio delle donne e allo stesso modo solidale circa le rivendicazioni pertinenti.

Quando gli antifemministi hanno cercato di far “cadere” il Consiglio dello statuto della donna, tre anni fa, l’Intersindacale delle donne lanciò una petizione, e noi, del Collettivo maschile contro il sessismo – con qualche alleato in Quebec –, una petizione per affermare che il movimento mascolinista non parlava in nome degli uomini, non in nostro nome. Siete stati più di quattrocento uomini della FIIQ a firmare questa petizione e ci tengo a ringraziarvi calorosamente per l’appoggio. Questo fece la differenza e forzò il governo Charest a fare un passo indietro, come fa sempre quando gli si tiene testa con abbastanza forza. Gli uomini della FIIQ hanno avuto l’intelligenza di fidarsi della leadership delle donne, come l’hanno fatto altri sindacati in altre centrali. Voi siete, a questo titolo, un modello per il sindacalismo quebecchese e una forza per bloccare la deriva verso la Destra.  

Presentazione del collettivo maschile contro il sessismo

Noi abbiamo innanzitutto tentato di sensibilizzare altri uomini sul ruolo giocato dalla pornografia nelle dinamiche di stupro. Abbiamo incontrato uomini che sapevano molto bene quello che facevano, degli uomini che si organizzavano con altri uomini per una politica antifemminista portata avanti in nome della “condizione maschile” – non tutti gli uomini, assolutamente, ma abbastanza uomini da nuocere gravemente alla parità tra i sessi, soprattutto grazie all’aiuto dei mass media. Degli uomini organizzati in reti a scala internazionale, che lavorano allo scopo di invalidare e bloccare i progressi delle donne e, soprattutto, per proteggere i privilegi degli uomini i più egoisti e violenti, certamente i meno meritevoli. Questi uomini lavorano per rinforzare e accrescere alcuni privilegi maschili abusivi. Per esempio, reclamano l’immunità per la violenza maschile all’interno della famiglia, per i pedofili soprattutto, e il “diritto” di tagliare i viveri alle donne e ai bambini dopo un divorzio.

I loro gruppi reclutano adepti anche in prigione, e se ne vantano; noi l’abbiamo costatato assistendo – a rischio della nostra vita – alle loro riunioni, dove uomini si vantavano di aver stuprato la loro moglie perché affermavano di averne il diritto, nello spazio privato della loro dimora.

I media parlano poco di questa natura iperaggressiva del movimento. A credere ai messaggi che ci indirizza la televisione, questi uomini sarebbero semplicemente “destabilizzati”: vivrebbero un “malessere” e sarebbero spinti all’angoscia e al suicidio dalla richiesta di un po’ più di equità tra uomini e donne. A credergli – e voi riconoscerete certamente in questo lo stesso discorso dei tenori della Destra –, sarebbe arrivato il tempo di invertire il corso e di opporre al femminismo un valore che si pretende simmetrico, la “parola degli uomini”, il “mascolinismo”. Ma, strano paradosso: i mascolinisti, che pretendono di parlare nel nome di tutti gli uomini, rappresentano soprattutto dei criminali…! Ammettiamo che non si tratta certo del ritratto il più lusinghiero degli uomini… e, contrariamente a ciò che spesso si spaccia, a proposito delle femministe che odierebbero gli uomini, queste associazioni di stupratori e picchiatori non vengono certo dal femminismo, ma dai loro oppositori. Bizzarro…

Per coloro i quali, tra voi, che sono genitori o che hanno intenzione di diventarlo, cercano di agitarvi insinuando che i vostri figli lasceranno la scuola o, quanto meno, avranno performance basse; e questo a causa delle donne, dominanti nel mestiere dell’insegnamento, e favorite da questo clima femminile nello studio e nel rendimento scolastico.

Ma se sono le donne a ritrovarsi insegnanti alle primarie e alle secondarie – come d’altra parte negli impieghi che implicano le cure degli altri – non è forse perché questi posti sono ancora sottopagati e che gli uomini sono abituati ad interessarsene molto meno, a trascurare questi “lavori da donne”? Questa è un’altra buona ragione per lottare – come voi lo fate – per una reale uguaglianza salariale, piuttosto che lasciare che gli antifemministi tolgano degli impieghi a delle insegnanti qualificate e calorose – delle eroine della vita quotidiana, che si spendono tutti i giorni generosamente per evitare che ragazzini e ragazzine lascino la scuola – e pagare di più degli uomini con idee maschiliste per convincerli ad insegnare alle primarie e alle secondarie.

D’altra parte, mi sembra che i vostri posti di lavoro siano minacciati da un discorso reazionario simile, a proposito della rete di cura della salute mentale. I mascolinisti pretendono che gli uomini non riescono a trovare aiuto oggi, sotto il pretesto che un vero uomo sarebbe incapace di parlare dei propri problemi ad una semplice donna – una notizia certamente sorprendente per tutte le donne che aiutano, incoraggiano, sostengono i loro compagni o mariti da anni…

Comprendiamo come, sotto l’involucro umanista e liberale, il mascolinismo è effettivamente un integralismo – un fondamentalismo come quello denunciato a proposito dei gruppi religiosi che vogliono riservare a un sesso piuttosto che all’altro i rapporti professionali con i loro adepti. A credergli, solo un uomo potrebbe rispondere ai bisogni di un uomo. Questi uomini reclamano, in quanto gruppo di pressione, degli accomodamenti irragionevoli contrari alle libertà fondamentali delle lavoratrici. Risultato: alcuni e alcune tra di voi, che siete realmente qualificati, rischiate di perdere il vostro lavoro a profitto di presunti specialisti della “condizione maschile”, per i quali bisognerà liberare dei posti, i vostri, quelli che vi siete meritati con la vostra reale esperienza e le vostre lotte sindacali nella rete sanitaria.

Questo movimento funziona così come alibi della strategia della privatizzazione della sanità, poiché il travaglio di ascolto e sostegno, oggi svolto da donne impiegate, rischia di essere rinviato ai privati: questo si farà in cliniche private, dove il medico ritroverà la sua posizione tradizionale di re e maestro, allora che il suo personale si ritroverà con un salario minimo e nell’impossibilità di negoziare le sue condizioni di lavoro. Un sistema privato. Private di diritti, di denaro e, sempre più, private d’aiuto contro la violenza domestica, poiché – voi lo sapete meglio di me – la rete sanitaria è, per donne isolate e terrorizzate, uno sportello d’accesso necessario alle risorse che possono salvare loro la vita.

Se gli antifemministi devono oggi giocare la carta della psicologia, è perché altri ostacoli, più concreti, si sono posti: alcuni ambiti hanno finalmente ceduto di fronte alle lotte delle donne. Accesso al lavoro salariato, al voto, alla contraccezione, all’educazione superiore, alle professioni liberali, ad un reddito garantito (anche se relativo), alla giustizia e ad un riconoscimento professionale per il lavoro d’educazione e di cura.

L’antifemminismo inizia a quest’epoca, come movimento di reazione a questi avanzamenti. Una resistenza prima passiva – poi attiva e violenta come quella di cui commemoriamo oggi il ricordo,  rilevando come siano 850 – 665 donne e 185 minori – e non solamente 14, i decessi che bisogna imputare alla violenza sessista a partire dal 6 dicembre 1989 [N.d.R., il Quebec è una provincia canadese francofona autonoma che conta meno di 8 milioni di abitanti].  

Per comprendere e disinnescare questa resistenza, credo che sia utile evitare di vederla come unicamente psicologica o personale – messaggio martellato dai media ad ogni nuovo omicidio. Quello che vi sto proponendo, è che non sia veramente a causa dello stress o di qualsiasi altra incomprensione, o di una cattiva educazione – ancora colpa delle madri – ma di uomini che resistono e si sono organizzati politicamente.

Come i padroni nel mondo del lavoro, il ricorso alla violenza – qui compresa la violenza verbale del discorso antifemminista – si spiega molto meglio – il film Nel nome del padre lo dimostra chiaramente – attraverso la volontà di non voler dividere il potere e il denaro, di non lasciarsi imporre nulla, di non voler negoziare insieme e rispettosamente il lavoro domestico – compresi i rapporti sessuali -, ecco che gli uomini riconoscono loro stessi nei gruppi dove si riuniscono per opporsi aggressivamente ai diritti delle donne. A cominciare dal diritto agli alimenti per i bambini.

Questo si è dimostrato particolarmente evidente quando abbiamo assistito alle riunioni di gruppi come Fathers for justice o il Mouvement pour le respect et la dignité o L’Après-Rupture.

Queste organizzazioni reclutano i loro membri nelle prigioni, ma anche attraverso i media e gli organismi comunitari. Insieme, si scambiano avvocati, tattiche, appoggi, statistiche e pseudo teorie menzognere – come la “sindrome del falso ricordo” o la “sindrome d’alienazione genitoriale” – che servono loro a discreditare in tribunale e nei media coloro che denunciano incesti o, semplicemente, le madri che chiedono l’affido.

I leaders di questi gruppi preconizzano una politica d’intolleranza e di rifiuto per il congiunto aggressore da qualsiasi riconoscimento dei propri torti. Ossessionati da una guerra dei sessi – una nozione che hanno inventato loro ma che attribuiscono al femminismo – gli antifemministi cercano dei soldati da inviare al fronte. Arrivano fino ad inserire nei loro siti web delle immagini pornografiche di donne presentate come minacciose, che “utilizzano i loro corpi per controllarci”.

Questi discorsi deliranti sono dannosi, per gli uomini stessi (invece le politiche nazifemministe come quelle che ci sono in Italiano no?) . Ne abbiamo visti suicidarsi perché mal consigliati da avvocati improvvisati, nella più completa illegalità, per i quali nessun accomodamento è mai ragionevole, di fronte alla “nemica”… addirittura nemmeno firmare un riconoscimento delle botte inflitte alla moglie. Degli uomini sono stati così spinti al suicidio da attese chimeriche, dal sentimento irreale di essere dalla parte della ragione che è stato loro inculcato da microgruppi mascolinisti.

Ma gli antifemministi recuperano anche i suicidi maschili. Sfruttano grossolanamente la condizione di uomini marginalizzati – giovani gay con problemi, autoctoni, giocatori compulsivi, uomini sofferenti di malattie mentali o croniche, anziani – per reclamare ancora più privilegi per i maschi alfa dominanti: gli adulti etero non immigrati, il cui unico problema è una pensione alimentare che rifiutano di versare ai loro figli o dei diritti coniugali che rifiutano di condividere.

Uno dei problemi peggiori, è che anche se questi gruppi non riuniscono che una manciata di paranoici, sempre più giornalisti, giudici, politici li riconoscono: la cantilena sulla mancanza affettiva che propagano nei media fornisce un alibi comodo al sistema, che si dà da fare anche lui – più discretamente ma anche più efficacemente – a bloccare i progressi delle donne verso una maggiore giustizia.

In effetti gli antifemministi guidano e  definiscono le politiche dei partiti conservatori e di destra. La nozione di una discriminazione che subirebbero gli uomini nel momento in cui si appoggia una donna – stuprata dal compagno, per esempio – viene ad aggiungersi al mito di una parità che è andata già troppo oltre, messaggio ripetuto senza sosta dai media per scoraggiare le donne e soprattutto le ragazze da ogni lotta per i loro diritti.

Possiamo anche domandarci come gli uomini ordinari “ricevano” la propaganda mascolinista, la quale tenta di convincerli che sono vittime dei privilegi accordati ingiustamente alle donne. Noi sappiamo, grazie al messaggio di odio che ha lasciato, che è proprio per l’aver sposato quest’ideologia che un antifemminista armato è andato all’università di Montreal e ha ucciso 14 donne, il 6 dicembre 1989.

In seguito, altri antifemministi hanno moltiplicato le minacce e le aggressioni, senza essere realmente sanzionati. Il massacro del politecnico potrebbe riprodursi domani. La femminista americana Andrea Dworkin pone la questione della responsabilità collettiva, di ciò che possiamo fare, in Controllo e violenza sessista, un libro appassionante che ho tradotto quest’estate e di cui vi ho portato una ventina di esemplari. (Ceeeeerto, prendete come esempio un autentico cesso come quella che odia tutti gli uomini ? Ecco perchè ho detto prima che ho il dubbio che questo collettivo francesce sia effettivamente composto da uomini...)

Si presenta spesso il maschilismo come una reazione giustificata al femminismo… (il maschilismo no, lo rifiutiamo....l'antifemminismo si. Sono due cose diverse ) lo sapete da dove nasce questa propaganda d’odio indirizzata agli uomini? La scrittrice americana Barbara Ehrenreich ha scoperto che è nelle riviste per soli uomini – Playboy, Penthouse e Hustler – che questo discorso emerse a partire dal 1957, quindi PRIMA del movimento femminista attuale. Ehrenreich scrive, in The Hearts of Men (1987) che, ogni mese, dei cronisti mascolinisti invitavano gli uomini a ritrovare la loro vita da “playboy”, a pagarsi una Mustang o una Porsche piuttosto che una familiare, e a pagarsi un buon avvocato per far saltare gli obblighi di mantenimento o per far saltare un’accusa d’incesto. Nel suo sostegno esplicito agli aggressori sessuali, il magazine Hustler di Larry Flint ha addirittura pubblicato una lista di indirizzi di tutti i rifugi antiviolenza degli Stati Uniti. Pensateci la prossima volta in cui vi si dirà che la pornografia è inoffensiva… […]

Ci sono uomini pronti a tener testa, insieme alle donne, all’antifemminismo? Sì, e ne avete dato la prova quando il vostro appoggio ha salvato il Consiglio dello statuto della donna qualche anno fa. […] Merci. Martin Dufresne.

Annessi. Qualche esempio nella rete sanitaria

Ecco qualche esempio di dossier dove possiamo osservare chiaramente gli effetti dell’antifemminismo nella rete sanitaria.

--->>>La lotta contro l‘accesso all’interruzione di gravidanza. 19 anni fa, un picchiatore di donne di Montreal, Jean-Guy tremblay, trascinò in giustizia Chantale Daigle per imporle di portare a termine la gravidanza quando lei aveva deciso di abortire. Quello che poche persone notarono all’epoca, è che le spese processuali furono pagate dalle lobby antiabortiste. I Chevalier de Colomb (gruppo antiabortista) aveva dodici anni prima finanziato un altro ricorso giudiziario – il tentativo di censura di una pièce teatrale femminista che fu ritirata dai cartelloni per due settimane nel 1977. Con questo voglio dire che la lobby antifemminista non si limita a qualche strampalato; è ben finanziata e non possiamo esimerci dal combatterla. Ancora oggi sei ospedali canadesi su sette rifiutano di offrire servizi di contraccezione e aborto. Un’inchiesta della Coalizione per il diritto all’aborto segnala che questi ospedali portano spesso le richiedenti su false piste, dandogli informazioni errate o mandandole da gruppi antiabortisti. Il diritto all’aborto quindi, in Canada, non è fruibile che in qualche ospedale e cliniche autonome, costantemente molestate da militanti antifemministi organizzati, e che queste trovano sempre più difficoltà a reclutare nuovi medici, poiché le procedure d’aborto sono boicottate dalla maggior parte delle nostre facoltà di medicina, nelle nostre università cattoliche.

--->>>Si continua a combattere la presenza delle donne nella medicina in nome dello stereotipo virile del medico. Qualche anno fa, il rettore della facoltà di Medicina dell’Università di Montreal, si lamentò pubblicamente del “numero troppo elevato” di studentesse selezionate. Sentiamo dire regolarmente che le donne sono dei medici meno buoni, tenuto conto delle loro responsabilità familiari. Un modo indiretto di riconoscere che i mariti sono ancora lontani dal fare la loro arte a casa, nonostante il mito della “parità spinta troppo oltre”. Si accusano addirittura di essere troppo sensibili ai bisogni dei loro pazienti […].

--->>>Una delle tattiche antifemministe, a destra come a sinistra d’altra parte, è quella di contestare alle donne il diritto di associazione, il diritto a spazi non misti, la possibilità di esprimersi, discutere, scambiare informazioni e prendere decisioni fuori dal controllo degli uomini. Questo è un problema che emerge, tra l’altro, quando una vittima di violenza coniugale arriva in sala d’urgenza con suo marito e che questo insiste per ascoltare tutto quello che lei dice o addirittura per parlare al suo posto. […].

--->>>A questo proposito, è significativo come tutto il discorso “sostegno ai padri e ai coniugi violenti” sia stato messo in piedi dai primi ideologi dell’antifemminismo in Quebec, raggruppati attorno alla rivista Hom-Info durante gli anni ’80. La loro lotta inizia, all’epoca contro ogni tipo di sanzione giuridica per i padri e i coniugi aggressori, e prosegue ancora oggi tra gli antifemministi. Questo si fa, tra le altre cose, appoggiandosi alle “false accuse”. I gruppuscoli mascolinisti e in particolare uno di loro, installato all’Istituto di Statistica del Quebec, diffondono nei tribunali delle statistiche erronee, dove si fanno passare tutti i dossier che si chiudono senza un condanna per un caso di accusa menzognera, un procedimento di rara grossolanità.

--->>>Queste tecniche, per discolpare gli aggressori sessuali, si mettono in atto anche attraverso delle cosiddette “terapie per coniugi violenti”, sostituitesi alla giustizia un po’ ovunque, improvvisate da mascolinisti in Nord America da 25 anni.  Tuttavia, i numerosi studi obiettivi che sono seguiti dimostrano l’inefficacità di questi programmi, tra le altre cose, a causa dell’assenza di patologie comuni tra gli uomini che picchiano le mogli. La lista di donne e bambini uccisi dagli uomini in Quebec dimostra che gli aggressori continuano a beneficiare di un’enorme tolleranza, un lassismo assassino per le vittime. Questa tolleranza emerge dall’antifemminismo di certi “terapeuti” ben impiantati nella rete sanitaria. Conoscete senza dubbio, come me, delle storie orribili a questo proposito. È ora di farne altrettanti scandali.

--->>>L’immunità reclamata per le violenze contro le donne non si limita alla famiglia. In parlamento, alcuni libertari di tre partiti d’opposizione federale sparano a zero sulle femministe che resistono alle nuove libertà reclamate dall’industria del sesso per vendere agli uomini delle donne povere e vittime di razzismo, costrette alla prostituzione. Si reclamano infatti per questi clienti-re nientemeno che la legalizzazione dello sfruttamento della prostituzione e dei bordelli. A quando il lavoro forzato di escort o massaggiatrici per le donne ridotte alla disoccupazione a causa della privatizzazione? Quando far prostituire la gente cesserà di essere illegale, nulla farà più ostacolo. La domanda maschile è là.

--->>>Vediamo poi degli antifemministi lottare con le unghie e con i denti contro le proposte e le modeste leggi di parità salariale. André Gélinas, autore de L’equità salariale e altre derive e danni collaterali del femminismo in Quebec, fa parte del gruppo antifemminista l’Après-Rupture (il Dopo-Rottura). Questo gruppo, che si dice un “gruppo d’aiuto”, attacca continuamente i finanziamenti, già insufficienti, ai centri per le donne stuprate.

--->>>Incesto. Un antifemminista americano, Warren Farrel, ha proposto all’Associazione dei sessuologi americani di rimpiazzare la parola “incesto”, con l’espressione “family sex”, col pretesto che il 50% dei “partecipanti” ad un incesto avrebbero trovato l’esperienza piacevole. Qualche anno prima, nel 1977, aveva fatto delle dichiarazioni inquietanti sull’incesto (“genitally caressing children”) a un giornalista di Penthouse.

--->>>Farrel non riuscì ad imporre questo cambiamento di nome, ma altri mascolinisti più abili sono riusciti a togliersi dai piedi la giustizia in gran parte dei casi d’incesto: fanno finanziare dalla rete sanitaria, in nome del “Giaretto model”, dei programmi di riunificazione familiare forzata, sotto il pretesto che questo genere di aggressioni implica sempre almeno due persone e che bisogna insegnare a perdonarsi e a vivere insieme perché, dopo tutto, un padre è essenziale e conserva dei diritti anche dopo uno stupro di un bambino o l’omicidio di una madre. Altrimenti, arriva la minaccia dei traumi provocati al figlio dall’assenza paterna.

Annessi. Uno smantellamento progressivo delle misure accordate alle donne divorziate

In reazione alla riforma che ha innalzato le tabelle delle pensioni alimentari dieci anni fa, la lobby dei padri ha già ottenuto – con l’aiuto di alcune donne presentate come l’Associazione delle nuove mogli del Quebec – uno smantellamento progressivo delle misure accordate alle donne divorziate:

--->>>è stata soppressa ad ogni fine pratico la cessione di una pensione alimentare alla sposa (anche nel caso in cui un lungo matrimonio l’abbia allontanata dal lavoro professionale;

--->>>se la prendono oggi con le pensioni alimentari per i bambini sostituendole con l’affido condiviso (che resta spesso al livello di principio, essendo la madre spesso forzata a recuperare ai mancamenti del padre);

--->>>si accorda un carattere sempre più assoluto ai diritti d’accesso paterni ai bambini e soprattutto al controllo di ogni spostamento dell’ex moglie, e questo per qualsiasi padre lo reclami, anche se disinteressato nei confronti dei figli o violento. La violenza dell’ex coniuge è raramente presa sul serio, le segnalazioni di minacce di morte si urtano al sacrosanto “diritto del padre” – una politica che è già stata sancita da numerosi morti, tutte scusate d’ufficio dai media in nome dello “stress maschile”;

--->>>infine, sapendo che il governo non vuole sanzionare i padri, il movimento antifemminista tenta sempre più di sostituirsi all’autorità poliziesca e giudiziaria con dei “rifugi” per questi uomini stressati, dei luoghi che non offrono alcun tipo di sicurezza alle persone minacciate, ma evitano agli aggressori qualsiasi perdita di libertà o privilegi.




Comunque da oggi in poi le femministe chiamiamole semplicemente nazifemministe...
A loro non è chiaro che se antifemministi e padri separati fossero una lobby vera e proria, il femminismo sarebbe stato relegato fuori in meno di un attimo
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Online Jason

  • WikiQM
  • Veterano
  • ***
  • Post: 4518
Re: I padri separati sono pedofili ( sempre a detta della nazifemministe )
« Risposta #8 il: Luglio 27, 2010, 21:43:43 pm »
Et voilà, ecco la mia nuova firma personale  :D :D :D :D :D :D :D

|
|
|
|
|
V
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Offline icarus.10

  • Affezionato
  • **
  • Post: 348
  • Sesso: Maschio
  • Panthera Pardus
Re: I padri separati sono pedofili ( sempre a detta della nazifemministe )
« Risposta #9 il: Luglio 28, 2010, 02:26:34 am »
Citazione Oche a Sud:

Citazione
La violenza sessuale non è un reato come un altro, è uno specifico odioso reato di GENERE. Noi lo sappiamo bene. E gli uomini?  

Care Oche a Sud,

Invece per noi uomini risvegliati, che rappresentiamo una minoranza all' interno del genere maschile(non certo quindi i maschietti zerbini e scodinzolanti che vengono a leccarvi), la violenza sessuale è una violenza come tutte le altre. Deprecabile e censurabile come tutte le altre. Non essendo razzisti e sessisti, come invece lo siete voi, evitiamo di discriminare le vittime di violenze. Certo, non tutte le violenze rivestono della stessa gravità, e sicuramente l'abuso sessuale è più grave di tante violenze, ma non di tutte le violenze. Così ci sono violenze non meno gravi dell'abuso sessuale, e altre invece ancor più gravi(quali ad esempio la strage, l'omicidio, l'aggressione razziale, la tortura, la mutilazione, ecc). Certo, l'abuso sessuale, cioè essere costretti a subire azioni sessuali senz ail proprio consenso, cagiona nella vittima una grossa sofferenza interiore. Ma dove sta scritto, e in base a quale criterio oggettivo e scientifico, vi permettete di affermare che subire sesso senza il proprio consenso causi un dolore interiore maggiore rispetto a quello provocato dall'essere pestato senza consenso, dell'essere rotti le gambe e le costole senza consenso, oppure dall'essere picchiato e pestato senza consenso per il colore della propria pelle,oppure dall'essere seviziato senza consenso, oppure dall'essere privato della vita di un proprio caro senza consenso? Lo avete stabilito voi, e le persone come voi, a tavolino, basandovi solo e solamente sulla vostra ideologia sessista ed efferata.

E la classe politica, quella classe politica "maschilista", guarda caso, è intervenuta proprio a vostro favore. E infatti, la violenza sessuale, è l'unico reato per cui è previsto l' obbligo della custodia cautelare in carcere e della reclusione in carcere dopo l'eventuale condanna, e la soppressione della legge Gozzini.Per nessun reato, nemmeno per l' omicidio o la
strage, è previsto un tale obbligo e tale restrizioni. Ecco perchè recentemente è intervenuta la Corte Costituzionale per bocciare tale anomalia.(quella stessa Corte Costizionale che ha bocciato il Lodo Alfano). Avete dalla legge dalla vostra parte, tutti i politici di tutti gli schieramenti fanno a gara nel fare leggi e provvedimenti " a favore delle donne". Anche scadendo nell' incostizionalità. Avete un ministero dalla vostra parte.Eppure vi atteggiate a "vittime". Nessuna sorpresa. Anche Hitler diceva di essere "vittima" di quelle popolazioni che invece lui sterminava. E poi vi arrabbiate se diciamo che siete naziste. Voi cercate di non comportarvi da naziste, e vedrete che nessuno più vi chiamerà naziste :)

Così come non crediamo che la violenza sessuale sia la violenza più grave che esista, allo stesso modo non crediamo nemmeno che sia una "violenza di genere", come invece farneticate voi. Il fatto che di abusi sessuali vengono colpiti anche persone di sesso maschile(basti pensare alla pedofilia e alle sodomizzazioni in carcere), basta e avanza per smentire la vostra delirante affermazione.

 Chi commette violenza sessuale è una persona malata di mente e che ha subito traumi(specie nell 'infanzia), perchè nessuna persona sana di mente potrebbe mai avere una erezione al pene dinanzi ad una donna che strilla e piange, oppure eccitarsi nel vedere un bambino. Invece voi, mentre chiedete attenuanti e scusanti per le madri infanticide, vi accanite senza pietà, chiedendo linciaggi, nei confronti degli eventuali responsabili di abusi sessuali, cioè di persone malate di mente e con una vita devastante alle spalle, per un reato che seppure grave e spregevole(cioè la violenza sessuale) è certamente meno grave rispetto ad un omicidio, o meglio, ad un omicidio di un bambino. Ciò vi qualifica come persone razziste e amorali.
« Ultima modifica: Luglio 28, 2010, 02:34:55 am da icarus.10 »
"Sono contraria alla pena di morte e all'ergastolo, eccetto che per stupratori, pedofili, e per coloro che maltrattano cani, gatti e...criceti"

Offline ilmarmocchio

  • Moderatore
  • Pietra miliare della QM
  • *****
  • Post: 10666
  • Sesso: Maschio
Re: I padri separati sono pedofili ( sempre a detta della nazifemministe )
« Risposta #10 il: Luglio 28, 2010, 09:20:27 am »
Quoto quanto da voi scritto. lasciando da parte le tristi figure dei maschi pentiti ( o femministe mimetizzate ? ), plauderei, come giustamente fa uomo Innocente, al richiamo del CSM , che si e' reso conto di quanto la legge carfagna sia sbagliata.
vero che la carfagna compone uno schema trasversale con la Mussolini, il leghismo piu' becero, e il femminismo di sinistra.
A tal proposito, anche a destra la risposta piccata della carfagna non e' piaciuta, in quanto il rilievo del CSM viene considerato ineccepibile

http://www.legnostorto.com/index.php?option=com_content&task=view&id=29380

Offline Fazer

  • WikiQM
  • Veterano
  • ***
  • Post: 4194
  • Sesso: Maschio
Re: I padri separati sono pedofili ( sempre a detta della nazifemministe )
« Risposta #11 il: Luglio 28, 2010, 09:28:44 am »
Quoto anch'io, soprattutto questa frase ineccepibile:  :D
Csm(coniglio superiore della magistratura)

Di la verità Icarus, e' un errore voluto... :)  ;)


Fesserie a parte, Il mirabile CSM si' e' mosso con sospetto ritardo, sull'onda dell'indignazione causata dalla scoperta della falsità di certe accuse.
Se gli accusati di stupro fossero effettivamente risultati colpevoli, avremmo aspettato ancora parecchio.
Pertanto, quoto e rilancio: CONIGLIO Superiore Della Magistratura!!!
« Ultima modifica: Luglio 28, 2010, 09:32:20 am da Fazerante »

Online Jason

  • WikiQM
  • Veterano
  • ***
  • Post: 4518
Re: I padri separati sono pedofili ( sempre a detta della nazifemministe )
« Risposta #12 il: Luglio 28, 2010, 14:59:30 pm »
RIporto solo il pezzo "interessante":

La comunicazione sulla stampa a proposito di violenza maschile sulle donne perciò non si smentisce mai. La questione della penetrazione non completa è assurda. Con questa espressione si manda un messaggio del tipo "sei stata fortunata, non ti ha stuprato, ci ha solo provato" come se lo stupro fosse solo la penetrazione. Il resto, i palpeggiamenti, il forzare qualcuna ad avere rapporti non desiderati, sono tutti elementi secondari, violenze lievi ( Ah bene, adesso i palpeggiamenti sono come gli stupri veri e propri ? Ditemi voi, cosa avete in contrario se chiamo queste qui nazifemministe ? Mandalo a quel paese, fagli quello che ti pare, però per favore basta a paragonare il palpeggiamento ad uno stupro!!!!! ) ... così vengono percepite dalla comunità (Ah certo, peccato che ad un palpeggiamento in autobus si scatena la caccia all'uomo per appenderlo per le palle...) e così vengono descritte nell'articolo. Il motivo per cui si minimizzano, a mio avviso, è che tutte le donne li subiscono (tutte le donne subiscono palpeggiamenti quindi stupri ? = tutti gli uomini sono stupratori ), in forme e gradi diversi, ma chi non ha mai avuto un palpeggiamento indesiderato? A chi non è mai capitato di essere forzata a fare qualcosa che non voleva? (Adesso fare qualcosa controvoglia è come uno stupro ? Cioè se io vado a lavoro senza averne voglia , subisco uno stupro ?  :lol: Chiaritemi questa cosa perchè fatico a capirla )  Che poi non lo si faccia non conta ( Bene) , perchè la tecnica del convincimento, io la chiamo dello sfinimento, è usata da molti maschi. Te lo chiedono in tutti i modi, poichè prima o poi cederai. Quindi se l'articolo dovesse far passare il messaggio che le molestie sono gravi quanto lo stupro, che in questo caso sono proprio stupro anche se non c'è quella penetrazione che gli sta tanto a cuore, tutte le donne inizierebbero a capire di essere soggette a violenze quotidianamente e che forse è ora di smettere di subirle giustificandole nei modi più strani (gli uomini sono fatti così, è nervoso, è geloso, forse l'ho provocato, è ubriaco, non dovevo dargli corda ed ecc.).



Obiettivamente non si può odiarle, si può solo provare COMPASSIONE. Profonda compassione per chi ritiene,  che il palpeggiamento è come uno stupro. Profonda compassione per chi ritiene che tutte le donne subiscono palpeggiamenti = stupri .  Profonda compassione per chi, a fronte di queste teoria, si arrabbia se paragonato in un certo senso ai nazisti.

PS se i vostri figli dovessero mangiare il minestrone controvoglia, potete sempre denunciare il minestrone e chi l'ha prodotto per stupro  :D :D :lol: :lol:
« Ultima modifica: Luglio 28, 2010, 15:02:57 pm da Jason »
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America