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Demistificare il culto del tempo che ti fa sentire "vecchio" a 30 anni
Vicus:
Oggi gli UOMINI vivono male perché è un'epoca segnata dal culto del tempo: il "Progresso" (da incubo ma presentato come inevitabile), la moda (le nuove catene), il cambiamento accelerato delle canzoni e dei film (che fanno sentire un uomo vecchio e nostalgico a 30 anni).
Le culture più virili sono quelle atemporali, in cui non esiste passato e presente, ma tutte le epoche sono contemporaneamente presenti nella coscienza collettiva: https://www.coscienzamaschile.com/index.php/topic,3805.msg14514/topicseen.html#msg14514
Duca:
E chi come me che ha vent'anni per gamba che dovrebbe fare, suicidarsi?
Vicus:
Oggi si può diventare nostalgici a 30. E' comunque un pretesto per introdurre un tema poco noto, che la civiltà dei consumi e dell'obsolescenza pianificata è fondata sul tempo mentre le grandi civiltà sono astoriche o atemporali
Ryu:
Io dopo i 30 anni ho fatto cose incredibili.
Frank:
Sì, ma in altre epoche arrivare a 50 anni era già tanto.
Per esempio, nell'Europa di metà Ottocento la vita media era inferiore ai 40 anni in quasi tutti i paesi.
Non parliamo poi di millenni fa...
Ergo, non c'era tempo per sentirsi vecchi, perché si moriva presto.
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