Dialoghi > Media: notizie, links, articoli, siti, video, libri e manifesti

Il martirologio di Giulia Cecchettin

<< < (4/46) > >>

Massimo:

--- Citazione da: Sardus_Pater - Novembre 19, 2023, 20:41:34 pm ---Per una volta mi dissocio da un buon numero di cose che avete detto sopra. Nemmeno io credo del tutto alla teoria del complesso d'inferiorità narcisista, ma allo stesso tempo provo orrore per quel ragazzo dallo sguardo alienato e dal sorriso poco rassicurante. Ammettere che anche tra gli uomini ci sono le mele marce non vuol dire prestare il fianco alla narrativa femminista. Lui è malato, la maggior parte degli uomini no. E vi prego, piantatela con il victim blaming. Sto troppo male per quella ragazza, mi spiace se non cerco giustificazioni per l'assassino come voi, ma così come non sopporto il femminismo originale, detesto profondamente quello al contrario portato avanti da molte correnti dell'attivismo maschile.

--- Termina citazione ---
E chi ha giustificato Filippo Turetta? Nessuno di noi lo ha fatto. Turetta deve pagare per quello che ha fatto e duramente. Non solo per aver stroncato una giovane vita, la vita di una ragazza che aveva tutto il diritto di vivere e di vivere felice, ma anche (a mio parere) per la sua imbecillità di far dipendere la sua autostima e la sua felicità da un rapporto il cui mantenimento non poteva dipendere solo da lui ma anche e soprattutto dalle decisioni (spesso imprevedibili) dell'altra parte la quale può decidere tutt'ad un tratto che la relazione è durata abbastanza e non deve più essere proseguita. Tenderei ad escludere (da quel poco che ho avuto modo di conoscere di lei) che la ragazza sia stata una manipolatrice, lo abbia illuso per poi lasciarlo per il semplice gusto di farlo soffrire. Secondo me, non era il tipo;  era più probabile invece che nella sua mente si siano fatte strada altre mete, quella del lavoro e della carriera per la cui realizzazione occorreva interrompere o allentare il rapporto. Cosa che invece il Turetta non poteva sopportare, stante la sua oramai patologica idiota dipendenza affettiva e psicologica da lei. Incapace di fare a meno di un rapporto che per lui era diventato una droga, l'ha uccisa per un desiderio ossessivo di mantenerla sua da morta, visto che non poteva conservare il rapporto con lei da viva. Decisione allucinante che non giustifica ma che spiega l'omicidio di Giulia Cecchettin. Sono le femministe, non noi, caro Sardus che giustificano pure Alessia Pifferi.

Sardus_Pater:
Concordo in linea di massima con la tua analisi.
Comunque, più che ai tuoi, mi riferivo ad altri interventi.

Marco21:

--- Citazione da: Sardus_Pater - Novembre 19, 2023, 20:41:34 pm ---Per una volta mi dissocio da un buon numero di cose che avete detto sopra. Nemmeno io credo del tutto alla teoria del complesso d'inferiorità narcisista, ma allo stesso tempo provo orrore per quel ragazzo dallo sguardo alienato e dal sorriso poco rassicurante. Ammettere che anche tra gli uomini ci sono le mele marce non vuol dire prestare il fianco alla narrativa femminista. Lui è malato, la maggior parte degli uomini no. E vi prego, piantatela con il victim blaming. Sto troppo male per quella ragazza, mi spiace se non cerco giustificazioni per l'assassino come voi, ma così come non sopporto il femminismo originale, detesto profondamente quello al contrario portato avanti da molte correnti dell'attivismo maschile.

--- Termina citazione ---

Non dire che qui si è giustificato l'assassino, perchè è inaccettabile. E penso che tutti siano d'accordo col rigettare questa affermazione. Respingo totalmente questa accusa, sperando che tu non ti riferissi alla mia argomentazione, che era ben più profonda, di come pare tu la stia rappresentando.

Paradossalmente, chi giustifica l'assassino è proprio chi si rifiuta di analizzare le cause. Se si vuol essere ciechi volontariamente, si apre la strada a molti altri femminicidi, proprio perchè le cause non vengono rimosse, poichè ci si spaventa ad osservarle.

Come ho detto nei miei post, i rapporti umani sono complessi, e la psicologia insegna che il proverbio "per fare un fosso ci vogliono due rive", è assolutamente corretto. Ogni problema in una relazione manifesta spessissimo un disturbo psicologico di entrambi (al limite perchè l'altro/a si è scelto un animale, e gli è piaciuto). Spesso vi è una carenza di "intelligenza emotiva" e di empatia, alla base di queste sofferenze reciprocamente arrecate. La mancanza di empatia produce sempre conseguenze e difficilmente le persone molto empatiche, fanno soffrire gli altri a tal punto da farli impazzire. E' chiaro che chi di base ha problemi psicologici ha dei limiti di sopportazione inferiori, come magari quel ragazzo. Ma ciò non toglie che nessuna azione è priva di cause. Le cose non succedono per caso. E massacrare il genere maschile, dando tutta la colpa agli uomini, non aiuterà di certo a risolvere questo problema. Anzi, lo peggiorerà. Perchè le cause sono ben più complesse, ed è dura guardarsi dentro.

Ricorda poi, che il vittimismo crea mostri. Il vittimismo è una prigione da cui è quasi impossibile uscire, e che rende le persone (in questo caso le donne) ancora meno empatiche, poichè si sentiranno legittimate a comportamenti sempre più disonesti, e che poi quindi avranno conseguenze sempre peggiori nei rapporti con l'altro sesso. E fare del genere femminile, la "vittima per definizione", è controproducente per le stesse donne. Perchè in tal modo lavoreranno ANCORA MENO sulla propria interiorità, perchè tanto la colpa è sempre di "qualcun'altro", anzi dell'intero genere maschile.

Marco21:

--- Citazione da: Massimo - Novembre 19, 2023, 21:32:46 pm ---Cosa che invece il Turetta non poteva sopportare, stante la sua oramai patologica idiota dipendenza affettiva e psicologica da lei. Incapace di fare a meno di un rapporto che per lui era diventato una droga, l'ha uccisa per un desiderio ossessivo di mantenerla sua da morta, visto che non poteva conservare il rapporto con lei da viva. Decisione allucinante che non giustifica ma che spiega l'omicidio di Giulia Cecchettin.

--- Termina citazione ---

Su queste parole ci sarebbe da scrivere un libro.
Dipendenza affettiva.
Che cos'è realmente? Chi ne stabilisce i confini esatti?
E' chiaro che l'amore non uccide. Siamo tutti d'accordo.
Lo sottolineo, così siamo tutti contenti.

E' anche chiaro che di solito sono le persone di base GIA DA PRIMA violente, che commettono omicidi. Una persona equilibrata NON arriva MAI a commettere un omicidio, neppure nelle situazioni peggiori. E spesso i segnali c'erano già da prima, ma vengono ignorati, oppure peggio, addirittura la donna SCEGLIE quell'uomo, proprio per la sua apparente "virilità" e forza (per poi lamentarsene). Mentre il bravo ragazzo, che chiunque capirebbe che non farebbe mai del male nemmeno a una mosca, viene costantemente rifiutato ed ignorato da tutte. Questa tendenza femminile la conosciamo bene ormai.

Ci tengo anche a dire che non sto parlando del femminicidio in questione, ma il mio è un discorso che penso valga molto in generale.

Fatte queste premesse, va detto che l'amore spesso fa soffrire. L'assenza di empatia della persona che ami, ti uccide, dentro. L'egoismo uccide, nel cuore. Lascia sgomenti. Senza parole. Fa percepire di trovarsi in un mondo di animali senza cuore, che pensano solo a sè stessi e al proprio portafoglio. Ed è una visione da incubo. Il fatto che ormai la maggior parte delle relazioni finiscano con separazioni o divorzi, nè è una dimostrazione palese.

Supponiamo che la persona con cui credevi di realizzare una famiglia, per la quale ti sei sacrificato perchè le volevi bene davvero e pensavi che fosse una brava persona, un bel giorno ti dica:

"grazie di tutto quel che hai fatto per me, sei stato davvero meraviglioso, ma adesso ti mando affan**** perchè sono egoista e me ne vanto pure! E di te, chi se ne frega! Per me puoi pure morire, anche se io stessa ti dico che sei stato meraviglioso. Ma in realtà hai fatto solo il tuo dovere da bravo zerbino da sfruttare".

Bè, la sofferenza naturale che si prova in questo caso, è dipendenza affettiva?

Si dirà: devi essere distaccato emotivamente. Ma non puoi essere distaccato emotivamente dalla persona con cui pensavi di fare una famiglia! Altrimenti cosa provavi per lei? Solo opportunismo? Questo significherebbe che l'amore dovrebbe essere solo un contratto legale, senza nessun coinvolgimento emotivo. Ma non può esserlo.

Capisco bene, che la saggezza porta a comprendere che amare significa anche accettare l'egoismo sfrenato della donna. Avere empatia significa anche questo, è vero. Capire che la donna che ami, è sottosviluppata mentalmente ed emotivamente, e non è in grado di apprezzare l'affetto ricevuto, e che i suoi ringraziamenti sono FINTI, FINTI, altrimenti non ti lascerebbe mai, e troverebbe una soluzione a qualsiasi necessità e a qualsiasi problema. Quindi, è saggio perdonarla e accettare l'abbandono.
Ma fare questo, richiede una serie di capacità. Non è facile per tutti. (fermo restando che, ripeto, una persona mediamente equilibrata NON arriva MAI a commettere un omicidio, neppure nelle situazioni peggiori)

Si chiede all'uomo uno sforzo sovrumano di accettazione dell'egoismo sfrenato femminile e di amore incondizionato, quando poi le donne non riescono a provare nemmeno amore condizionato, anche solo per ricambiare a tutto il bene che hanno ricevuto, che dimenticano appena il vento gira dall'altra parte. A noi è richiesto di avere una saggezza infinita, di provare amore incondizionato. Mentre loro possono continuare tranquillamente ad essere delle sanguisughe, sfruttatrici egoiste senza nessuna coscienza. Ecco perchè io non ci sto alla colpevolizzazione maschile. Perchè non ha alcun senso.

Vicus:
Sono sostanzialmente d'accordo con Marco, ma in realtà non sappiamo cosa sia esattamente accaduto e perché.
Colpisce il movente inesistente (non doveva laurearsi prima di lui, voleva "allentare"...) ma ammesso che fosse quello, un uomo comune (ancor più se "dipendente", debole ecc.) non usa violenza, figurarsi uccidere.
Per arrivare a un gesto così efferato, per di più in assenza di gravissimi motivi, bisogna essere appunto privi di empatia, degli psicopatici. Oppure, avere un addestramento militare (che spesso è la stessa cosa che essere psicopatici) o essere stati condizionati psicologicamente. Un uomo ragionevolmente normale, nel peggiore dei casi si ferma prima che la situazione diventi irreparabile.

Colpisce anche la perfetta strumentalizzabilità della storia: la vittima dal volto mite (ovviamente "solare", come si dice sempre) che apparentemente non farebbe male a una mosca, lui il "mostro che si nasconde in ogni uomo della porta accanto".
E poi la sorella che va in TV truccata di tutto punto, se ho ben capito annunciando poche ore dopo la morte della sorella che entrerà in politica col PD... nel suo orrore, una storia politicamente ideale dal tempismo perfetto.

Chi uccide deve andare in galera ci mancherebbe, sperando che le donne che uccidono siano condannate con la stessa severità.
Ma al momento non sono affatto sicuro che le cose siano andate nella maniera semplice, lineare e "spettacolare" confezionata dai media (con tanto di telecamere a riprendere il misfatto).
C'è già il caso di Parolisi che avrebbe ucciso la moglie, per il quale l'avv. Franceschetti ha fornito un'ipotesi alternativa convincente. Secondo l'avv. sono sempre da considerare sospetti la mancanza di un serio movente, il mancato ritrovamento dell'arma e l'assenza di sangue congruente con le ferite sul luogo del ritrovamento (v. casi Macchi, Gambirasio e Cesaroni).
C'è anche il caso Pasolini (non è l'unico) in cui al condannato fu ingiunto di accollarsi la responsabilità del delitto.
Forse i programmi femministi hanno ragione: un ragazzo di carattere debole, in un inspiegabile impeto carica in macchina la vittima (che a quanto nne sappiamo ora sale senza fiatare e senza sospettare nulla) e dopo averla presa a calci a favor di telecamere la uccide a coltellate (riuscendo a far sparire l'arma). Tutto molto semplice, la giustizia trionfa a una velocità da far impallidire il caso Messina Denaro (che ha banchettato tranquillamente a Palermo per 30 anni) e con le nuove leggi speciali le donne saranno sicure. Sipario, sulla povera Giulia e forse anche su una parte della verità

Navigazione

[0] Indice dei post

[#] Pagina successiva

[*] Pagina precedente

Vai alla versione completa