Elena Cecchettin invece mi pare pure lei un frutto marcio della provincia profonda in cui si è consumato il delitto, tale e quale a Turetta, con la sola differenza che lei non ha ucciso - ma può far danno uguale.
Curioso che l'assassino abbia l'aria del poveraccio che non farebbe male a una mosca, e la sorella sembri così fredda, non mi risulta che abbia neppure mostrato cordoglio.
Ancora non ci sarebbero certezze sull'arma del delitto, pare ce ne sia una "seconda" non ritrovata, né (se non vado errato) sul luogo esatto dell'omicidio, dove si dovrebbe rinvenire una quantità di sangue congruente con la dinamica delittuosa (in caso contrario ogni ricostruzione è da scartare a priori).
Nell'attesa di chiarimenti, se mai verranno, segnalo una curiosa coincidenza. Poco prima di morire la Kercher si fece inconsapevolmente fotografare accanto a un tizio con un pugnale.
Alla Cecchettin invece qualcuno ha scattato questa foto:
Forse non ha importanza sapere a chi sia venuta l'idea, se alla stessa vittima, al presunto assassino, alla sorella o altri. Ma in entrambi i casi quelle immagini suonano come un'involontaria anticipazione del fatto delittuoso.
Coincidenze, probabilmente. Ma le probabilità statistiche che una si faccia una foto in un bagagliaio sono prossime allo zero, che poi ci muoia davvero sono assolutamente nulle